sabato, 20 Dicembre 2025

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5 modi divertenti per definire il “tuo periodo”

periodo
Credits: Vnews

In che modo chiami il “tuo periodo”? Ce ne sono sicuramente tantissimi: dal semplice e tradizionale, nonché corretto, ciclo mestruale” al più allegorico “supplizio”; c’è chi usa anche i termini “tortura”, “obbligo”, “incubo” fino al “maledetto sia quel giorno…”. Una serie di espressioni, più o meno colorate, per indicare i 5/6 giorni al mese più brutti, fastidiosi e antipatici per una donna.

Ma quali possono essere le altre espressioni, anche internazionali o provenienti da altre lingue e culture, per definire proprio quel periodo lì?

La visita di zia

Un modo di dire alternativo e originale per indicare il ciclo mestruale: paragonarlo alla visita di quella zia che proprio non sopporti, che non fa altro che stropicciarti di coccole e martoriarti le guanciotte all’urlo di “E il fidanzatino? Come sei diventata grande!”

Tempo della Luna

Perfetto per indicare i continui sbalzi d’umore e l’irritabilità.

Una marea rossa

Molto usato soprattutto per parlare del flusso: abbondante o no, l’idea della “marea”, o del fiume in piena, è una tra le più amate dalle donne di tutte le età.

Il regalo di madre natura

Già, perché madre natura ha deciso di rovinarci così tanto l’esistenza? E via con imprecazioni e maledizioni contro colei che ha permetto tutto questo strazio.

Squalo

Siamo un po’ troppo nervose, irascibili, cattive e antipatiche? Bene, proprio come uno squalo affamato.

Pesce d’aprile: perché si fanno gli scherzi il primo d’aprile?

credits photo: trapanioggi.it

Oggi 1 aprile, è il giorno dell’anno in cui bisogna fare più attenzione alle notizie che circolano perché, in quasi tutto il mondo, è da tradizione il primo giorno di aprile fare il cosiddetto: pesce d’aprile. Questo, altro non è che uno scherzo, talvolta anche di cattivo gusto, giustificato da un’antica tradizione di origini ancora non del tutto chiare.
Infatti, sulle origini del pesce d’aprile, e del perché vengano fatti scherzi, sono state proposte diverse teorie. Ecco le due più probabili:

Teoria del Capodanno

Prima dell’introduzione del calendario Gregoriano, nel 1582, il Capodanno veniva celebrato tra il 25 marzo e il 1 aprile. Secondo una delle ipotesi più attendibili, in seguito alla modifica del calendario, alcuni individui non si abituarono da subito alla novità e vennero soprannominati gli “sciocchi d’aprile”. Da qui l’origine di fare scherzi sciocchi, arrivando in seguito al “pesce d’aprile” perché quest’ultimo è considerato da sempre un animale poco intelligente che abbocca all’amo.

Teoria francese

Il “poisson d’avril”, così come è chiamato in Francia, potrebbe avere origini francesi. Un’antica storia narra che, in Francia, in questa giornata venissero consegnati dei pacchi regalo vuoti, per prendere un po’ in giro coloro che li ricevevano.

Detto questo, l’unica cosa certa è che, le origini di questa burlesca tradizione sono antichissime, tanto che, il primo pesce d’aprile pare sia stato fatto dalla bella Cleopatra al suo amante Marco Antonio, nel 40 a.C. circa. Il militare tentò di battere la regina in una gara di pesca, barando: ordinò ad un suo servo di attaccare un pesce all’amo prima dell’inizio della gara, ma, Cleopatra lo scoprì in tempo e, fece sostituire il pesce in vita con un altro finto.

Giornata mondiale dell’autismo: l’Italia si illuminerà di blu (FOTO)

credits photo: lapresse.it

Il 2 Aprile è la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo 2016, giunta quest’anno alla IX edizione. E per celebrare l’evento l’Italia si attiva partecipando al Blue Day organizzato dalle Nazioni Unite. I più importanti monumenti e le più conosciute strutture di rilievo delle più belle città italiane si coloreranno di blu.

Ad Assisi sarà la Basilica di San Francesco a mostrare solidarietà colorandosi di blu, a Roma è stato scelto Montecitorio, a Milano il Pirellone, a Torino la Mole Antonelliana, a Palermo il Politeama, a Carrara la Beatrice di Piazza Alberica, la fontana di Piazza D’Armi e Palazzo Cucchiari, e così via. Tutta la nostra Penisola si illuminerà.

credits photo: mondotivu.info
credits photo: mondotivu.info

Davide Faraone, sottosegretario al Miur, ha affermato: “Il 2 aprile è la Giornata in cui questo disturbo si racconta attraverso le storie e le testimonianze di bambini, ragazzi, adulti, attraverso quelle delle loro famiglie e delle associazioni che gli stanno accanto giorno dopo giorno. Vogliamo raggiungere anno dopo anno una sempre maggiore consapevolezza, perché conoscere vuol dire comprendere e creare una società più inclusiva. Pensate, per esempio, alla prima legge sull’autismo approvata dal nostro Parlamento. È un importante primo passo che appena un anno fa il nostro Paese non aveva”.

E, infatti, le iniziative non si fermano all’illuminazione dei monumenti. La Fia, Fondazione Italiana per l’Autismo, ha organizzato una raccolta fondi, #sfidAutismo. La Fia si pone come obiettivo quello di sfatare i luoghi comuni e creare una vera coscienza sull’argomento incentivando la ricerca.

Inoltre saranno organizzati, da diverse associazioni come Angsa, convegni, tavole rotonde, come ‘Dopo di Noi’ al Bambin Gesù di Roma, incontri, webinair gratuiti, spettacoli, gare sportive e confronti. Paola Binetti, neuropsichiatra infantile ed esponente della commissione Affari sociali alla Camera, farà il punto sulla sindrome il primo aprile, alla Lumsa di Roma, durante la presentazione del libro ‘Lo spettro autistico. La legge e i suoi risvolti clinici e sociali’.

Proprio sulla necessita di una consapevolezza dell’autismo, che solo in Europa colpisce circa 5 milioni di persone, si esprime il Coordinamento Nazionale dei Diritti Umani: “La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e la Carta dei diritti delle persone affette da autismo, adottata dal Parlamento europeo nel maggio 1996 sotto forma di Dichiarazione scritta, devono trovare oggi più che mai un riferimento all’interno della nostra società. Occorre creare luoghi condivisi, ma anche spazi “tranquilli”, per realizzare un sistema educativo accogliente e condurre ogni bambino- ragazzo verso una più definita autonomia. Non spegniamo la luce sull’autismo e salvaguardiamo il valore della vita umana in ogni sua espressione”.

Accadde oggi: nel 1889, a Parigi s’inaugura la Torre Eiffel (FOTO)

Credits: www.musement.com

Parigi, 31 marzo 1889. In occasione dell’esposizione universale venne inaugurata la Torre Eiffel, che verrà poi aperta al pubblico a partire dal 6 maggio. Il critico Edmond de Goncourt la definì: “un faro abbandonato sulla terra da una generazione scomparsa, da una generazione di giganti”. Costruita da Alexandre-Gustave Eiffel, la Tour è rimasta per molti decenni il simbolo del primato dell’ingegneria francese, mentre oggi rappresenta il suo prestigio a livello mondiale. Insomma, se andate a Parigi la prima tappa obbligatoria è visitare la Torre Eiffel. Ecco qualche curiosità per celebrare il suo compleanno ultra centenario.

Nel 1987 il progetto dell’ingegnere francese Alexandre-Gustave Eiffel venne scelto tra le centinaia di proposte presentate al governo francese per l’esposizione universale. Ci vollero circa due anni per completare la realizzazione della Tour, alta 324 metri. Specializzato nella costruzione di ponti metallici, Eiffel godeva già di una modesta fama, essendo il costruttore dell’interno della Statua della Libertà di New York.

Photos credit: wikipedia.org

Inizialmente criticata per la sua bruttezza estetica e non adatta per una città raffinata e moderna come Parigi, il governo pensò di smantellare la Torre Eiffel dopo l’Esposizione. Tuttavia l’idea venne subito accantonata quando si scoprì la sua utilità per la trasmissione radio, la nuova scienza che faceva capolino all’alba del novecento. Inoltre, molti stranieri si recavano a Parigi per ammirarla e questo favorì il primo flusso turistico della città. Sono circa 300 milioni le persone che sono salite sulla Torre Eiffel, costruita con 18.038 pezzi di ferro e 2,5 milioni di bulloni. I visitatori hanno due scelte per poter salire fino in cima: percorrere i 1665 scalini oppure usare i due ascensori trasparenti, rimasti uguali dal 1889. La struttura è divisa in tre livelli aperti al pubblico.

Qualche curiosità: nel 1925 la Torre Eiffel viene illuminata sulle quattro facciate con un’enorme scritta luminosa per far pubblicità ad André Citroën e alla sua fabbrica di automobili. Nel 1930 la struttura parigina perse il titolo di struttura più alta del mondo, quando a New York fu completato il Chrysler Building. La Torre è aperta al pubblico, ma l’unico visitatore che non potette vederla fu Adolf Hitler, venuto a Parigi durante la seconda guerra mondiale. I francesi disattivarono gli ascensori, dicendo che era impossibile trovare un pezzo di ricambio, e quindi l’unica possibilità per accedervi era salire i 1665 gradini fino in cima. Tuttavia, dopo la partenza dei nazisti, gli ascensori tornarono attivi.