mercoledì, 17 Dicembre 2025

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Napoli: quando anche una panchina è arte (FOTO)

photo credits: Repubblica

Viaggiare è sempre un piacere per corpo ed anima: si scoprono posti nuovi, si apprezzano culture diverse e si assaggiano cibi e bevande amalgamandosi completamente al posto che si sta visitando.
Meno simpatica e frizzante, però, è l’attesa dei voli in aeroporto. Le attese sono spesso lunghe, i ritardi frequenti e tutto quello che possiamo fare è aspettare.

La noia prende il sopravvento e spesso non bastano giornali e chiacchiere per riempire minuti interminabili, ancora più noiosi per chi viaggia da solo.
A Napoli, precisamente all’aeroporto di Capodichino, hanno pensato bene di creare un diversivo per permettere ai viaggiatori o anche solo a chi passa da quelle parti: incidere versi di canzoni e poesie sulle panchine alle fermate dell’ Alibus.


Un viaggio tra lettere e versi, sullo sfondo di note ed accordi, che fa sognare viaggiatori e non.
Dopo la stazione metro di Toledo, un altro luogo di transito della città partenopea lascia spazio alla cultura e scopre il suo lato artistico. Un’autentica mostra tutta da scoprire ed ammirare.
Il tema dominante nelle frasi incise sulle panchine è, ovviamente, il viaggio in tutte le sue sfumature.
Tra gli autori citati troviamo l’amatissimo Pino Daniele, la scrittrice Elsa Morante ed il poeta Charles Baudelaire.

I versi di autori stranieri sono stati citati in lingua madre, senza traduzione e incisi nero su bianco tra virgolette e corredati dai nomi degli autori. Uno stile semplice e senza fronzoli, tuttavia incisivo e ricco di significato, per una città che non si fa sfuggire l’occasione di arricchire e rendere interessanti i luoghi in cui le persone sono solite sedersi ed aspettare.
Perché per viaggiare non servono grandi spostamenti, basta una mente aperta e uno sguardo attento anche e soprattutto alle piccole cose.

Dopo Barbie curvy arriva Hijarbie. Le polemiche non si fermano (FOTO)

credits photo: today.com

Pochi giorni fa la presentazione della Mattel della nuova collezione Barbie. Nuova in tutto, perchè oltre a cambiare i vestiti, la bambola più famosa ha cambiato anche le forme. Così siamo finalmente giunti ad una Barbie più simile alla realtà, con forme talvolta più generose, talvolta più bassa, talvolta con capelli ricci e scuri. Insomma, la biondina dalle gambe lunghe e snelle ha perso il suo primato e le polemiche non si sono fatte attendere. Polemiche che trovano nuova linfa vitale nella creazione di una studentessa musulmana: Barbie con l’hijab.

credits photo: instagram.com/hijarbie/
credits photo: instagram.com/hijarbie/

Per ora è possibile ammirarla solo su Instagram ma presto sarà acquistabile. Si tratta della prima Barbie con il velo, pensata per le bambine musulmane, ed è stata creata da Haneefah Adam, studentessa nigeriana di 24 anni già fondatrice di Hanie, un piccolo brand di lifestyle. Intervistata da Dazed and Confused, Haneefah ha spiegato il perchè di questa sua creazione: “ho pensato che mi sarebbe piaciuto vederla vestita come me. Così sono andata in un centro commerciale, ho comprato una Barbie, l’ho vestita e l’ho postata. Ecco come è nato il progetto“.

E dietro questo progetto c’è molto di più. La sua creatrice, infatti, con Hijarbie ha voluto ‘mostrare alle ragazze che possono indossare l’hijab senza essere per questo meno belle o meno speciali di Barbie. Voglio ispirarle. Creare un’alternativa e la consapevolezza si poter avere dei giocattoli che hanno la tua cultura, la tua religione e che ti somigliano porta a un aumento dell’autostima. È importante creare un senso di valore nei bambini musulmani, in particolare per le bambine. Diventano più sicure, più determinate, credono di più in se stesse, e ciò porta a un maggior apprezzamento del loro stile di vita e della loro educazione’.

E a voi, questa Barbie, piace? O la preferite nella sua versione classica?

“Cos’hai?”: la risposta della moglie è da premio Oscar (FOTO)

Stephen Ponti / Via imgur.com

La moglie di bpwwhirl, un utente del sito Reddit, non riusciva ad addormentarsi: tante difficoltà a prender sonno, occhi sempre spalancati, troppi pensieri durante la notte. Lui, per aiutarla, le ha chiesto di disegnare i suoi pensieri su un foglio per liberare la sua mente.

La sua risposta è davvero da premio Oscar: tutti i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, le difficoltà e i dubbi sono stati trasferiti su un pezzo di carta, con una matita, e hanno dato il quadro complessivo della mente della donna, dimostrando come i suoi crucci e turbamenti non riuscissero a farla stare serena, e soltando esternandoli una volta per tutte, sfogandosi in questo modo, sarebbe riuscita a ritrovare la tranquillità perduta.

I suoi pensieri sono stati davvero molto complicati: “Dov’è quella cosa che non riesco a trovare da due anni?”, si chiede. Forse ha perduto un oggetto, un ricordo, un portafortuna. Forse ha perso la serenità.

Stephen Ponti / Via imgur.com
Stephen Ponti / Via imgur.com

Alcuni pensieri, invece, sono anche abbastanza semplici e divertenti.

Stephen Ponti / Via imgur.com
Stephen Ponti / Via imgur.com

Naturalmente, sempre presente è suo marito. Così come una delle preoccupazioni più grandi: i debiti


“Lei mi dice spesso che non sarei in grado di sopravvivere un giorno nel suo cervello, e dopo aver visto questo disegno, ho appena capito che ha ragione”, ha dichiarato Stephen a BuzzFeed parlando della moglie. I suoi pensieri sono davvero molto complessi e articolati, ecco perchè, quindi, non riusciva a dormire. Stephen ha detto che il disegno di sua moglie non è stato in realtà una grande sorpresa: “In fondo, sapevo che il suo cervello era pieno di problemi e rimbalza da una cosa all’altra”.

Tra le preoccupazioni, naturalmente, dimagrire, essere bella e carina, andare in palestra e essere felice.

Stephen Ponti / Via imgur.com
Stephen Ponti / Via imgur.com

Vanity Fair e la sua copertina dedicata alle donne (FOTO)

Credits: vanityfair.com

Dal 1995, sotto gli Oscar, l’edizione americana di Vanity Fair esce con una copertina speciale dedicata all’evento che si estende su tre pagine pieghevoli (l’Hollywood Issue) e presenta scatti di attori e attrici più gettonati del momento. Ad occuparsi delle foto della copertina è solitamente la famosa fotografa di moda Annie Leibovitz. Molto spesso le cover dei magazine statunitensi sono accusate di razzismo (mancanza di attori di colore e latinoamericani) e sessismo (in particolare rivolto ad attrici giovanissime, vestite in abiti provocanti o seminude, affiancate poi da attori più maturi e con più vestiti addosso).

Quest’anno, la Hollywood femminile è in rivolta perché le attrici si sentono sottopagate rispetto ai colleghi uomini (l’ultima guerriera a farsi sentire per il suo salario è stata Jennifer Lawrence), e superata una certa soglia di età, le donne fanno sempre più fatica a trovare ruoli, perché sostituite da colleghe più giovani. Al contrario degli uomini che vengono considerati sex symbol anche a 60 anni. Gli Oscar, invece, sono al centro di polemiche perché dei 20 attori e attrici candidati nemmeno uno è nero.

Vanity Fair ha risposto alla protesta con una copertina che va contro ogni forma di pregiudizio: attrici donne di ogni età e di ogni colore della pelle. Il magazine ha puntato sulla diversità, mettendo insieme, in un solo scatto, le candidate come Miglior attrice agli Oscar (Jennifer Lawrence, Cate Blanchett, Saoirse Ronan, Brie Larson e Charlotte Rampling) insieme alle storiche icone (Jane Fonda, Helen Mirren, Viola Davis e Diane Keaton), a star nascenti (come Alicia Vikander e Gugu Mbatha-Raw), e ad attrici che hanno già vinto un Oscar (Rachel Weisz e Lupita Nyong’o).

Credits: vanityfair.com
Credits: vanityfair.com

Se Hollywood scarta le donne con qualche ruga di troppo, o usa il corpo delle giovani come modo anti-sessista, Vanity Fair prende posizione verso una maggiore rappresentazione e attenzione alle minoranze. È importante notare come non solo Vanity Fair ma anche più riviste importanti abbiano adottato questo atteggiamento, mettendo al centro tematiche come il razzismo e il sessismo (come ad esempio Vogue). Il mondo del cinema femminile viene rappresentato spesso al centro delle riviste per mettere in risalto un sistema più chiuso e statico rispetto a quello della televisione.

Credit photos: ilpost.it