domenica, 21 Dicembre 2025

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Come fare un pacchetto di Natale in 5 mosse (FOTO e VIDEO)

Credits: www.intotheglamour.com

Natale diverso, stesso problema: incartare i regali.

È divertente come la prima cosa che si noti di un regalo, oltre che le dimensioni e successivamente il contenuto sia il modo in cui esso è confezionato: la carta sbagliata e soprattutto il confezionamento maldestro potrebbero far sfigurare anche il regalo più bello e sentito.

Per chi non può più contare su mamme o nonne con un’abilità pari solo agli elfi di Babbo Natale e si ritrova ogni anno a delegare ai commessi dei grandi magazzini il confezionamento del proprio regalo in carte improbabili oppure a acquistare sacchetti glitterati dove infilare qualsiasi presente, non ci sono più scuse, internet vi viene in soccorso.

Prima di tutto occorre entrare nell’atmosfera – condizione necessaria per far sì che il vostro regalo brilli di luce natalizia senza sforzo. Quindi procuratevi nelle canzoni natalizie, che sia con un vecchio cd ricevuto in eredità dai vostri genitori, una playlist di Spotify o una stazione radio che passa canzoni a tema.
Successivamente scegliete la carta. Deve essere festosa ma allo stesso tempo sobria, in modo che possa andare bene sia per il vostro nipotino piccolo così da far capire fin da subito a vostra sorella che avrete intenzione di viziarlo all’inverosimile, sia per la vostra migliore amica che da vera donna in carriera non sopporterebbe un regalo che si presenta con dei pupazzi di neve e delle renne. Una volta recuperati anche nastri colorati e i bigliettini personalizzati potete iniziare.

A questo punto avete tutto il materiale per poter in 5 semplici mosse preparare il miglior pacchetto di sempre e, seguendo questo tutorial arriverete perfino ad amare i nastri e i pacchetti, proprio come un vero aiutante di Babbo Natale!

Fiori: l’ultima tendenza chic per decorare l’albero di Natale (FOTO)

Parliamo ancora del periodo più magico e romantico dell’anno e delle nuove idee che tutti gli anni fanno del Natale una vera fiera del design e delle idee sempre più originali e innovative.

Normalmente, tra i cristalli di ghiaccio, le palline colorate, le lampadine perennemente ingarbugliate e la neve finta, l’ultima cosa che salterebbe alla testa di noi comuni mortali sarebbe andare a comprare fiori disidratati per decorare il simbolo più riconosciuto del Natale.
Per qualcuno, invece, ecco che fiori finti, veri o secchi sono diventati un ‘must’ per il loro sempreverde natalizio, nonché la nuova moda del momento.
Non è chiaro a chi si possa attribuire il titolo di precursore di questa tendenza chic, ma possiamo affermare con una certa decisione che il risultato sia straordinario e mozzafiato.

Sul sito Design Love Fest molti hanno seguito il tutorial dedicato alla nuova pratica degli addobbi e si sono lasciati trasportare dai petali per dare al loro bellissimo albero un’aria fresca, romantica ed elegante.

Quindi sì alle innumerevoli rose rosse, ai gigli dal candore accecante, alle margherite dai colori forti e decisi, alle stelle di Natale – perfette per l’occasione – alle peonie e alle magnolie voluminose e sgargianti, per avere un risultato sofisticato e originale.
La loro disposizione può essere altrettanto decisiva per il risultato. Si possono, infatti, alternare alle decorazioni già presenti, oppure si può ricreare una spirale di fiori misti o identici che circondi l’albero a partire dalla punta per arrivare alla base o, in alternativa, se ne possono usare pochi e grandi sparsi su qualche ramo.

Ecco di seguito gli alberi più belli decorati con i fiori, utili anche per prendere spunto per l’anno prossimo magari.

Capitan Liz, da 10 anni sola nel Pacifico (FOTO)

www.mossresearch.com

Crediamo di essere liberi, di vivere secondo le nostre regole senza dipendere dagli altri: ma è così per davvero? Indossiamo gli abiti imposti dalle case di moda, utilizziamo i cellulari più fighi per via della pubblicità e viviamo secondo orari decisi da altri. La nostra vita è davvero libera? Di sicuro ogni essere umano si trova a vivere momenti di sconforto dovuti alla sensazione orribile di essere in gabbia, di non riuscire a determinare la propria vita e le proprie scelte. Bisognerebbe trovare il coraggio di mollare un romanzo già scritto e creare regole nuove, che siano uniche e rispondenti solo ai nostri bisogni. Credete che si tratti di un’utopia? Niente affatto, perché esiste davvero chi vive la propria vita alla giornata.

Liz Clark è una meravigliosa donna di 34 anni che dal 2005 naviga nel Pacifico con la sua barca di 40 piedi.
La sua storia riguarda una vita per lei assolutamente normale, benché vissuta in un modo e in contesto insolito per i canoni moderni. La sua partenza è avvenuta senza un piano alla base, perchè, come afferma lei stessa: ‘i piani sono abbastanza inutili per navigare e fare surf; in entrambi i casi serve molta adattabilità per goderseli al massimo. Ho imparato che più sono flessibile, più è probabile che incontri una buona onda da surfare, o un buon ritmo con i venti e la meteo per le traversate. Ovviamente questo modo di pensare ha contagiato il resto delle mie decisioni. Cerco sempre di essere flessibile piuttosto che di forzare le cose‘.


Credete sia impossibile una vita in mare (e in solitudine) per una donna? Vi sbagliate di grosso e ben 10 anni di barca a vela lo dimostrano. Liz è partita dopo la laurea, in un viaggio che l’ha portata dapprima in California (esplorata nel dettaglio sotto costa) poi a Panama e in seguito alla volta delle isole Galapagos.
La sua sete di conoscenza l’ha condotta sino alla Polinesia francese, fino a quando la sua barca ha avuto la necessità di una riparazione strutturale durata ben due anni.
In questo periodo di pausa Capitan Liz ha fatto mille lavori, senza perdersi d’animo né scoraggiarsi.

La sua, afferma, è:’ Una vita nella quale riesco ad avere un contatto vero con il mio corpo e la mia anima, nella quale non devo prendere la macchina e imbottigliarmi nel traffico, e in cui ogni sera faccio la doccia sotto le stelle. Certamente mi manca il cibo e la mia famiglia, ma per me questa è la vera libertà.’
I suoi consigli sono elementari, ma molto importanti per chi nella vita ha intenzione di creare regole proprie: affrontare le proprie paure, fidarsi del proprio istinto, fare un passo alla volta e chiedere aiuto quando si è veramente in difficoltà.

Stati Uniti: il visto dipenderà anche da Facebook e Twitter

Credits: ilgiornale.it

Volete andare negli Stati Uniti? Occhio a ciò che postate sui vostri profili Facebook e Twitter. Secondo il Wall Street Journal, il dipartimento della Sicurezza degli USA starebbe valutando un piano che mette al centro dell’attenzione i social network. Ecco come funzionerà: il rilascio del visto di entrata in territorio americano si baserà controllo dei post e delle immagini pubblicate sui social media, in particolare Facebook e Twitter, che diventerebbero parte integrante del processo che porta all’approvazione o meno di un visto di ingresso.

Oltre il Wall Street Journal, anche La Stampa riporta che l’amministrazione di Obama è al lavoro su questo nuovo piano di sicurezza a seguito della strage di San Bernardino avvenuta il 2 dicembre scorso quando in un centro per disabili due persone armate con fucili AK-47, giubbotti anti-proiettile e volti coperti da passamontagna hanno fatto irruzione e sparato in una sala in cui si stava svolgendo la festa di Natale dei dipendenti, uccidendo 14 persone e ferendone 17.

È bene ricordare che questo tipo di controllo sui social network avviene già saltuariamente, come parte di un programma pilota partito proprio durante quest’anno. Evidentemente, visto quanto accaduto a San Bernardino, questo sistema non ha funzionato. Infatti, Tashfeen Malik, la donna di origini pakistane, attiva su Facebook, è una delle attentatrici della strage insieme al marito Syed Farook, cittadino americano. Grazie a lui, la donna era entrata negli Usa con un visto che di solito viene riconosciuto a futuri coniugi di cittadini Usa.

Con questo piano di sicurezza, il governo degli Stati Uniti spera anche di sventare eventuali nuovi attacchi terroristici sul territorio. Qualche giorno fa, la Camera dei Rappresentanti ha approvato un progetto di legge che introduce una novità sul sistema di ingresso in territorio americano che renderà necessario il visto a chiunque abbia visitato paesi come Iraq o Siria negli ultimi cinque anni. La misura si andrebbe ad aggiungere al già esistente Visa Waiser Program, che consente di recarsi negli Stati Uniti, per viaggi o affari, per un periodo massimo di 90 giorni senza visto. Il progetto di legge farà sì che i paesi che partecipano al Visa Waiver Program potranno controllare i viaggiatori attraverso la banca dati dell’Interpol, per stabilire se sono ricercati dalle forze dell’ordine perché legati con il terrorismo o attività criminali.