domenica, 21 Dicembre 2025

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Gli animali Disney contro il commercio di pellicce (FOTO)

Credit photo: www.movieforkids.it

Furry Tale Gone Bad” è il titolo della nuova raccolta di immagini realizzata dall’artista mediorientale Saint Hoax con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico contro il commercio di pellicce.

Il destino degli animali cosiddetti “da pelliccia” è assolutamente crudele: vengono allevati in pessime condizioni – tenuti in gabbia, dove non riescono nemmeno a muoversi, o al freddo, perchè solo così il pelo può diventare più folto – e spesso arrivano a preferire l’automutilazione piuttosto che continuare una vita che in fondo vita proprio non è.
E se non sono loro stessi ad uccidersi, la morte li aspetta comunque. Per ottenere la pelliccia, infatti, vengono usate delle barre metalliche che, collegate ad una batteria per automobili, paralizzano gli animali per poi scuoiarli.

Fortunatamente, ogni anno, sono sempre di più le petizioni e le campagne che cercano di difendere i diritti degli animali. E questa campagna ne è un esempio: non sono mai abbastanza i modi per dire no alla violenza, di qualunque forma essa sia.

Per questa campagna “Furry Tale Gone Bad“, Saint Hoax ha realizzato alcune immagini che raffigurano i famosi animali dei cartoni Disney. Ma non come siamo abituati a vederli. Simba, Timon, Bambi e altri sono rappresentati con il faccino triste e molto abbattuto, quasi sanguinanti. Tutto questo perchè sono vittime di violenze di chi vuole fare di loro delle banali pellicce. I piccoli cuccioli sono disegnati scuoiati, seviziati e senza il loro bel manto.

Sotto ad ogni foto c’è una scritta: “Animals are beaten, electrocuted or even skinned alive for their fur. Boycott fur” ovvero “Gli animali vengono picchiati, fulminati o anche scuoiati vivi per la loro pelliccia. Boicotta le pellicce“. La scritta è molto forte e dovrebbe servire a fermare un’industria che è terza per portata mondiale, dietro a quella illegale della droga e delle armi.

E non è la prima volta che l’artista mediorientale utilizza i personaggi dei cartoni Disney come oggetti per le sue campagne di sensibilizzazione: già lo aveva fatto in “Princest Diaries” contro le violenze sessuali sui minori e in “Happy Never After” contro gli abusi sulle donne.

Perfetta non ti piaceresti, l’esperimento di BuzzFeed (VIDEO)

“È una battaglia senza fine” dice nel video una donna descrivendo la guerra che combatte contro i propri difetti e le proprie insicurezze.
Ed è un po’ la guerra comune di tutte le donne, permeate da stereotipi e canoni di bellezza che si discostano di gran lunga dalla fisicità della maggior parte.

Per questo, BuzzFeed ha deciso di realizzare un video, per permettere ad alcune donne di usufruire del trattamente che normalmente viene riservato alle modelle.
Le donne scelte hanno partecipato ad un servizio fotografico con il supporto di truccatori, parrucchieri, un fotografo professionista e, soprattutto, con il supporto di un fotoritocco post-produzione.

Alla fine del servizio sono state mostrate loro le foto ritoccate. Eliminati i difetti, eliminati i tanto odiati kg di troppo, aggiunta un po’ di abbronzatura ed il gioco è fatto. Una foto degna di una copertina patinata, nulla da invidiare ad una modella.

Inizialmente la reazione delle partecipanti è stata di stupore. Ma poi, sono emerse le perplessità: Abbastanza scioccante, commenta una donna. Non so neanche chi sia questa, dice un’altra. Non rimane molto di quello che sei, conclude una terza.
Appaio nel modo che ho sempre sognato, ma ora mi chiedo perché lo volevo così tanto è il commento di una giovane che si confronta con l’immagine ritoccata, in cui appare molto più magra.

Da questo esperimento ci si rende conto che la guerra più dura da vincere è proprio quella contro noi stesse, la nostra continua insoddisfazione. La felicità si raggiungerà solo nel momento in cui ci guarderemo allo specchio e ci sorrideremo, perché in fondo siamo belle così. Perchè la bellezza è un insieme di qualità, esteriori si, ma anche e sopratutto interiori.
Siamo belle perché siamo dolci, sensibili, comprensive, intraprendenti, emotive, simpatiche, vere. Insomma siamo DONNE. E questo ci rende sensuali, affascinanti, bellissime e UNICHE, sopratutto per i nostri difetti.

Sarebbe più costruttivo utilizzare le stesse energie che sprechiamo nell’odiarci, per accettarci come come siamo. Uniche nel nostro genere.

In fondo come diceva Gandhi,

“La vera bellezza, dopo tutto, sta nella purezza del cuore.”

Regali di Natale 2014: basta il pensiero (FOTO)

confezioni regalo

Per qualcuno la corsa al regalo di Natale perfetto è già iniziata. Per chi ha poco tempo, invece, la caccia ai cadeux dell’ultimo minuto è d’obbligo. Per il proprio partner, per i familiari e per tutti gli amici sono moltissime le proposte economiche che arrivano da tutti i brand più alla moda, ma anche da marchi economici che consentono di fare i regali di Natale davvero a pochi euro. Basta poco per far felici le persone che amiamo, ecco alcune idee utili, simpatiche e divertenti.

Un buon libro

Regali di Natale 2014

Il libro è davvero il più classico tra i regali di Natale. Se ne trovano di tutti i prezzi e, che conosciate o meno i gusti letterari della persona che dovrà riceverlo, di certo piacerà.

Coperta natalizia


Regali di Natale 2014

In pile, in lana o creata direttamente con le vostre mani la coperta è uno dei tanti must da mettere sotto l’Albero. Sul mercato se ne trovano di tutti i tipi: in voga, negli ultimi anni, troviamo quelle a modi sacco a pelo, una vera goduria per i freddolosi che amano passare i weekend dinvernali sul divano.

Kit manicure da viaggio


Regali di Natale 2014

Un rossetto glam o uno smalto trendy rischiano di farvi spendere più del previsto. Perchè non regalare un kit di manicure da viaggio? Sicuramente la vostra lei apprezzerà.

Pantofole riscaldanti

Regali di Natale 2014

Carinissime pantofole che, attraverso un attacco usb, si riscaldano e mantengono i tuoi piedi caldi quando ti trovi davanti al pc. La parte elettronica è facilmente removibile, ciò vi consentirà di usarle anche come normali pantofole e, all’occorrenza, di lavarle.

Formine per torte e biscotti


Regali di Natale 2014

Un goloso regalo per realizzare assieme a tutta la famiglia biscottini e torte in tema natalizio.

Calciobalilla da tavolo

Regali di Natale 2014

Divertirsi in casa con gli amici da oggi non sarà più un problema: con il calciobalilla da tavolo le risate sono garantite.

Borraccia

Regali di Natale 2014

Per gli amanti dello sport, ma dedicata anche a chi non ama viaggiare con le bittigliette di plastica nella borsetta. Semplice e sicuramente molto utile, è un regalo economico disponibile in tutti i negozi di articoli sportivi e non solo.

Lunchbox

Regali di Natale 2014

Il regalo ideale per chi lavora fuori casa tutto il giorno, ma non vuole rinunciare a una merenda salutare. Questo box di plastica può contenere fino a quattro diversi tipi di frutta, Geniale, no?

Tazza personalizzata

Regali di Natale 2014

Basta una dedica, una foto, una frase d’amore stampata direttamente su una tazza da tè per emozionare chi vi vuole bene.

Fascia da braccio

Regali di Natale 2014

Pratica e regolabile, la fascia da braccio porta smartphone è il regalo perfetto per i vostri amici runner.

Se il vostro budget, però, non vi consente di fare semplici regalini di Natale è possibile preparare buonissimi biscotti tipici delle festività natalizie per far felici le persone che amate: sono molte le ricette semplici e facili da realizzare insieme a un’amica, con la nonna o con la mamma; oppure potete creare degli oggetti originali e personalizzati come le palle colorate da appendere all’Albero.
A volte, con un po’ di fantasia e creatività vengono accontentati anche i gusti più difficili.

Pubblicità anni ’50 che oggi farebbero rabbrividire (FOTO)

La pubblicità crea modelli, li ritrae e condiziona i nostri comportamenti.

Più di cinquanta anni fa, negli anni ’50 i messaggi diffusi da alcuni manifesti pubblicitari internazionali divulgavano valori tutt’altro che positivi: razzismo, incitamenti al fumo, ammiccamenti alla pedofilia, stereotipi e quant’altro.
Ma soprattutto la figura della donna negli stessi spot, lascia oggi molto discutere. Essa, infatti, vestiva i panni della stereotipata casalinga perfetta dedita alla cura del focolare che, per rispondere alle regole del mercato, serviva incondizionatamente il proprio marito. Ciò che ne risultava era chiaramente la trasmissione di messaggi esplicitamente sessisti.
L’immaginario comune della società patriarcale degli anni ’50 attribuiva all’uomo il ruolo di onesto lavoratore in grado di portare a casa il pane quotidiano, mentre la donna era considerata la figura che si prendeva cura della prole e dell’intera casa.

Oggi, nessuna di quelle pubblicità verrebbe molto probabilmente accettata. Attualmente la pubblicità sessista è regolata dall’articolo 10 del codice di Autodisciplina pubblicitaria che stabilisce: “La pubblicità non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose dei cittadini. Deve rispettare la dignità della persona umana in tutte le sue forme ed espressioni“.

Ma gli spot degli anni ’50, oggi non farebbero discutere solo per questo.
Da Santa Clous fumatore accanito di “Camel” allo “smacchiamento” delle persone di colore, spot razzisti, eticamente scorretti.

Oggi, a guardarle così, probabilmente strapperebbero anche un sorriso ma se fossero seriamente proposte nella quotidianità si griderebbe facilmente allo scandalo.

Sebbene con evidenti differenze, anche oggi come allora il ruolo della madre/moglie casalinga e lavoratrice viene usato frequentemente in molti spot come quelli che sponsorizzano merende per i ragazzi o prodotti per la pulizia della casa: gli articoli reclamizzati si adeguano all’uso che ne viene fatto dalla donna lavoratrice (sostituita al ruolo della donna-massaia) sempre più impegnata, indipendente, padrona della propria vita e non più messa in secondo piano.

Sicuramente, a guardarci indietro, possiamo dire che la pubblicità -e certo anche la società che rappresenta- ha raggiunto certi obiettivi quasi impensabili allora, ma di strada da fare ne abbiamo ancora tanta.
E certamente, tra altri cinquant’anni i nostri postumi avranno ancora da rabbrividire per le nostre attuali pubblicità. Con la speranza di continuare a progredire.