mercoledì, 17 Dicembre 2025

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Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

Finalmente ecco spiegate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

Uomo e donna: un eterno confronto destinato a non aver mai fine? È quello di cui parla Yang Liu, designer cinese trapiantata a Berlino. Abitudini, pensieri, modi di essere e apparire, lavori, cliché, verità a volte troppo scomode da raccontare. Eppure siamo un libro sempre aperto, facilmente riconoscibili e ormai sempre gli stessi. Uomo-donna, come cane-gatto, Titti-Gatto Silvestro delle moderne favole di oggi.

Quanto conta l’amore e quanto il sesso?

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

Il mondo maschile e quello femminile in un duello senza vinti né vincitori. Yang Liu ha raccolto queste illustrazioni nel libro “Men meet Women” (uscito per Taschen). Una continua evoluzione dell’interazione secolare tra i sessi. Una risposta secca alla famosa convinzione che “gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” adatta per il 21° secolo.

Uomo moderno/Casalinga

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

Una cosa alla volta/Multitasking

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

L’arma migliore

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

“Viviamo in un’epoca di costante cambiamento sociale, in cui il soggetto dei due sessi, in particolare, è in rapida evoluzione nella coscienza delle persone”, scrive Liu. “È interessante vedere come cliché uomo-donna abbiano infatti cambiato la nostra vita quotidiana e in quale misura gli attributi che sono stati assegnati ai sessi in passato, spesso secoli fa, siano ancora rilevanti nella società di oggi. E a considerare quali modelli di ruolo desiderabili sono già radicati nel nostro pensiero, ma sono ancora in fase di trasformazione.”

Oggetti misteriosi per lui e per lei

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

Immagine di sé

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

Bagagli

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

Esperienze sessuali vissute e raccontate

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

Come cambia il partner dei sogni in base all’età

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

Telefonata uomo-uomo e donna-donna

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Competizione quotidiana

Finalmente ecco illustrate le differenze tra uomo e donna (FOTO)

Si ‘veste’ come una fashion blogger per vedere in quanti la fotografano

Tutte fashion blogger, o quasi. I requisiti minimi sono un paio di abiti dell’ultima collezione, lo smartphone, sorridi, click, e il gioco è fatto.
Tutti amici su Facebook, infiniti seguaci su Instagram, e stelline su stelline con Twitter.

Fino ad adesso però si è sempre trattato di autoscatti – o al massimo era il primo malcapitato di lì che faceva la foto – il vero passo avanti ora sta nel farsi fotografare, ottenendo così un “riconoscimento” della propria immagine da blog e siti differenti rispetto a quello autogestito.

E se c’è chi ci prova disperatamente, lei, Hannah Ewens l’ha fatto per gioco.
La sua idea era quella di vestirsi “come un’idiota” – l’ha detto lei stessa sul suo profilo Twitter – per vedere in quanti l’avrebbero fotografata durante la London fashion Week.
Il suo piano era semplice e lineare: aveva un budget di 12 euro al giorno con cui acquistare l’outfit più imbecille da indossare, con l’obiettivo di attirare quanti più fotografi di street style possibili.

Venerdì mattina Hannah Ewens ha dato il via al suo piano: con Henry – il fotografo che l’ha accompagnata – si è diretta ai charity shop di Shoreditch, comprando una giacca del Liverpool tarocca, un paio di scarpe col tacco New Look e calzini da uomo, lisi.
Lo shopping non era ancora finito, così, spostati su Brick Lane, Hannah ha comprato degli accessori inguardabili e una pelliccia sintetica rosa e viola immettibile. Nulla di quello che aveva comprato era anche solo lontanamente indossabile da una persona sana di mente. E con buon gusto.

Caso vuole che la gente, oggigiorno, dimentichi il buon gusto sul cuscino quando si alza la mattina per uscire di casa.
Di questo Hannah ne ha fatto la sua “fortuna”.

Vestita di tutto punto con i suoi nuovi acquisti della giornata – era veramente impresentabile – si è precipitata per le strade del centro, dirigendosi all’apertura di un nuovo ristorante peruviano molto “in” nel tentativo di farsi notare.
Hannah non ha dovuto attendere molto, una volta varcate le soglie di Somerset House molti fotografi le si sono avvicinati chiedendole se lei fosse una fashion blogger, e la risposta era, ovviamente, “si, certo”.
Alcuni si sono informati anche sulla provenienza dei suoi capi, e lei racconta: “ho risposto che per la maggior parte si trattava di pezzi vintage di Vivienne Westwood, ma solo perché è l’unico nome che conosco. I presenti hanno annuito entusiasti, e un uomo ha aggiunto, ‘Oh, sì, me la ricordo questa borsa. Quell’anno aveva fatto il botto.'”.

L’andamento della prima giornata migliorava minuto dopo minuto.
“La gente mi prendeva sul serio nonostante avessi un solo calzino da golf tirato su fino al ginocchio e una sveglia che continuavo a passare di mano in mano. Mi ero aggiudicata cinque o sei scatti, ma sapevo di poter fare di meglio”.

La London Fashion Week continuava e Hannah si è presentata per le vie della città con calzettoni bianchi, shorts e una vecchia maglia da calcio; dopo una ricerca sulle pose e il mood delle blogger più famose.
Il suo piano funzionava alla perfezione.

E dulcis in fundo, l’ultimo giorno è stato il top. In tutti i sensi, sia per l’abbigliamento, che per il numero di persone e fotografi interessati.
Capelli multicolor e mantella argentata hanno fatto sì che molti photographer si avvicinassero ad Hannah, come se fosse una vera Vip con il suo guantino nero e il prosecco in mano.
Hannah ha raccontato di essersi divertita in quest’esperienza, avendo solo qualche difficoltà quando qualcuno le chiedeva l’indirizzo del suo blog; difficoltà superate reindirizzando tutti gli interessati al suo profilo Instagram.

Alla fine della LFW però è balenata in Hannah una domanda: “c’era qualcuno effettivamente convinto che stessi bene, o mi giravano tutti intorno fingendo di aver capito qualunque cosa volessero dire i miei vestiti?”

E anche io, scrivendo, mi pongo una domanda: non è che questa storia della moda, e dell’essere alla moda, ci è un po’ sfuggita di mano?

[Credit: vice.com]

Dimmi che foto hai su Whatsapp e ti dirò chi sei

Da quando anche Whatsapp è entrato a far parte della piccola famiglia tecnologica che caratterizza ormai in maniera così intensa le nostre giornate, tanto da intervenire spudoratamente all’interno di relazioni e contatti reali, la foto profilo che il programma richiede ai suoi clienti, è diventato un vero e proprio biglietto da visita. Eppure se diamo un’occhiata alla lista dei contatti Whatsapp noteremo come in realtà le foto dei nostri amici o conoscenti tutto sono, meno che foto profilo.

Frasi filosofiche scopiazzate nei meandri del web e parti del corpo più o meno coperte (non solo occhi, labbra a cuoricino e gambe dentro l’acqua) sono i contenuti più diffusi tra gli utenti, che sembrano quasi lasciar sfogare il proprio io interiore in uno spazio all’apparenza più intimo rispetto a un social network. Così come gli stati personali, anche le foto profilo raccontano qualcosa dell’utente. Ecco quindi alcune delle tipologie di foto profilo più incontrate nelle liste di contatti, a cui corrisponde (ovviamente) un preciso individuo. Della serie: dimmi che foto profilo hai su Whatsapp e ti dirò chi sei.

La forever alone

Tutti abbiamo quell’amica che, purtroppo o per sua fortuna (punti di vista) non riesce a mantenere una relazione per più di qualche settimana. Ecco, lei è la classica forever alone del gruppo, che un po’ si compiace del suo stato e difatti cerca di mostrarlo in tutti i modi. La sua foto profilo sarà ovviamente una che la caratterizzi al meglio e che rappresenti la sua condizione. Con frasi sull’amore (che per lei ovviamente non esiste) o citazioni filosofiche sullo stesso sentimento, in tutte le lingue (anche quelle che non conosce), immagini di gatti con cui spera di rallegrarsi, la forever alone cerca di superare la sua condizione di zitella.

La coppia in(felice)

Sì, sono esattamente loro. Le stesse coppie in(felici) che creano un profilo comune su Facebook, si ripresentano anche su Whatsapp, più in(felici) che mai. Baci, abbracci, sguardi passionali, anelli, collane e tatuaggi sono i protagonisti delle foto profilo dei fidanzatini che non possono fare a meno di mostrare ovunque sul web il loro amore.

Modelle e modelli

Tutti abbiamo tra i contatti alcuni individui che non possono fare a meno di spararsi una posa da vero/a modello/a ogni tanto. Lei: petto in fuori, pancia risucchiata, sedere in fuori, fianco sinistro leggermente alzato, mani ben posizionate in vita, sguardo penetrante ed è fatta. Lui: sguardo perso, rivolto verso l’orizzonte ed è subito David Gandy. Secondo lui.

L’alcolista (mai anonimo)

Un continuo scorrere di pubblicità gratuita a bottiglie di birra o superalcolico. Questa è l’unica foto profilo degna di un alcolista che si rispetti. L’individuo non compare mai. Chissà perchè poi.

Il narcisista

Inutile cercare di trovarlo grazie alla foto. Negli ultimi 5 minuti l’ha già cambiata circa 6 volte. Il selfie migliore è irraggiungibile e poi lui, non si stanca mai di cimentarsi in nuove posizioni, mosse ed espressioni. E se nessuna delle foto che si è appena fatto gli piace, non c’è problema. Ci sono quelle vecchie a disposizione. Tanto non se le ricorda nessuno. Già.

La fan sfegatata

Foto profilo, dicevamo. Ma non per la fan sfegatata, che si immedesima così tanto, ma così tanto nel proprio idolo, da diventare un tutt’uno con la sua persona e soprattutto con le sue foto. Sì, ma tu quando esci alla luce del sole e ti fai vedere?

Gli amanti del calcio

A meno che tu non sia un amante del calcio, delle loro foto profilo ricordi solo i colori. Giallo rosso, rosso nero, bianco celeste e tutte quelle variazioni di colori che ti permettono di distinguere un romanista, da un milanista o un laziale e soprattutto di non rischiare di disturbarli durante eventuali partite di campionato.

Il vero motivo per cui da Starbucks sbagliano il nome sulla tazza

Andare da Starbucks, ordinare una bevanda e uscire con un bicchiere che riporta sopra il proprio nome, scritto in maniera decisamente errata? Non si tratta di un caso, ma di una consuetudine. I baristi della famosa catena americana sbagliano praticamente sempre nel riportare il nome sulla tazza e i clienti, sbigottiti si pongono sempre la stessa domanda: perché sbagliano a scrivere proprio il mio nome? Non sapendo che in realtà non sono soli e Twitter lo dimostra. Sul social network impazzano infatti sotto l’hashtag #Starsbuckfail, centinaia di immagini di clienti divertiti, ma ache indignati, che arrivano a chiedersi: “Ma come è possibile che non riescano ad azzeccarne uno? Neanche lo spelling di un nome semplice come può essere Bob.” Alcuni attribuiscono questa svista alla negligenza o alla scarsa attenzione dei dipendenti della celeberrima catena americana. Ora però è arrivata finalmente anche la risposta, grazie all’attore Paul Gale che ha svelato il mistero che da anni si celava dietro il bancone del celebre bar.

In un video postato sul web Paul veste i panni di un barista e immagina che i dipendenti di Starbucks rispondan al dubbio dei clienti in questo modo: “Non ho sbagliato il tuo nome. Sto deliberatamente commettendo un errore ortografico per confonderti e infastidirti. È la parte migliore del mio lavoro e non potrò mai smettere”. Il comico continua dicendo che ama “scherzare con le emozioni dei clienti“, quasi traendo piacere dalla loro insoddisfazione nel vedere il loro nome storpiato sui bicchieri.

Un gioco, forse. Che però ha più volte inguaiato l’azienda. Nel mese di agosto del 2013, un uomo del Connecticut di origine cinese ha trovato la scritta “Cina” sulla sua tazza, invece di “David”, secondo FOXCT. Una trovata che non è piaciuta affatto al malcapitato e che ha costretto alle scuse i dirigenti di Starbucks.