domenica, 5 Maggio 2024

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Il caso Emma: l’uomo che non riesce a dire ‘sì’

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“Amami, come se fossi la luce di un faro nel mare” canta Emma Marrone, ma nessuno l’ha ancora ascoltata. Dopo il tradimento del ballerino Stefano De Martino e la fine della storia con l’attore Marco Bocci, la cantante salentina non si è più impegnata sentimentalmente. Quando arriverà il vero amore?

Due di quelli che per Emma dovevano essere dei compagni di vita l’hanno lasciata, e poco dopo hanno deciso di fare il grande passo con un’altra. Stefano De Martino si è sposato con la showgirl Belen Rodriguez, da cui ha avuto un figlio, Santiago, mentre Marco Bocci proprio pochi giorni fa è convolato a nozze con una sua collega, Laura Chiatti.

Ma – purtroppo – Emma non è l’unica ad essere coinvolta in una situazione del genere. A chi non è mai capitato di essere lasciata per un’altra? E, soprattutto, a chi non è successo di incontrare un uomo che non era in grado di fare progetti per il futuro? E poi – colmo dei colmi – venire a sapere che riesce addirittura a mettere l’anello al dito ad un’altra?

Oramai quello dell’ex che fino a ieri non riusciva a dire “domani” e ora dice “per sempre” è diventato un luogo comune. L’uomo, infatti, nell’immaginario collettivo – e in particolare in quello femminile – è sempre stato l’anello più debole, quello meno affidabile e meno serio, della coppia.

Prima di iniziare una storia d’amore con la A maiuscola, l’uomo è sempre molto indeciso e titubante, e per questo cerca di non mettere nemmeno le radici per avere un legame forte. Ma quando ormai il gioco è fatto scappa, come un topolino davanti ad un gatto, dicendo che preferisce non impegnarsi, che è lui il problema nella coppia, che è troppo innamorato ma non è lui quello giusto.

A quanto dice l’uomo, l’impegno affettivo e il legame con una donna sono un grande ostacolo per la sua libertà: ciò che prova è proprio un sentimento di timore verso la relazione che potrebbe instaurare con una donna, con la sua donna. Ed è proprio questa paura ad allontanarlo, con la giustificazione che il sentimento è troppo forte. E non è tutto.

Un altro motivo – e nemmeno questo è nuovo – è la sofferenza vissuta per la relazioni passate. Chi si è scottato una volta ha paura a rimettere in gioco i propri sentimenti, per evitare di ricaderci e stare male una volta di più.

Ma non fidatevi, sono tutte scuse. Il vero motivo è un altro, o meglio, un’altra. Una che agli occhi di noi donne è la reincarnazione di madre natura: capelli sempre in ordine, trucco mai sbavato, fisico da modella e vestita sempre all’ultima moda. Una donna che fa cadere la nostra autostima sotto i piedi.

Bisogna sempre tenere presente che l’uomo magari lascia una donna perchè non è così tanto attratto da lei fisicamente, ma non ha il coraggio di dirlo. E allora pensa che sia meglio inventarsi un sacco di bugie, per non farla rimanere male. Tutte menzogne, tanto che con l’altra donna è già pronto a fare grandi progetti e a dire il fatidico “si”.

Ma noi donne non dobbiamo disperarci: prima o poi arriverà qualcuno che ci saprà apprezzare non solo per i pregi, ma anche – e forse soprattutto – per i difetti. E in attesa del vero amore godiamoci la vita e l’affetto delle persone a noi più care, un pò come fa Emma, che non ha niente da invidiare alle sue “rivali”. Proprio ieri, durante il suo concerto all’Arena di Verona, la cantante si è presentata con un bellissimo vestito da sposa, che metteva in evidenza le sue forme.

Agli occhi dei più maliziosi può sembrare un’esplicita provocazione ai suoi ex, ma per Emma quell’abito ha un significato più profondo: rappresenta il matrimonio con la sua amata musica e con i suoi fan, che, a differenza di qualcuno, non la tradiranno mai.

Non tutte le statue di cera somigliano all’originale

Chi, entrando in un museo di Madame Tussauds, non è rimasto stupito dalla somiglianza delle statue di cera alle celebrities più amate? Nessuno. Perché le copie rigide e senza vita delle star risultano identiche ai soggetti che di vita invece ne hanno.

Simulate nei più piccoli dettaglia, dai capelli agli outfit più conosciuti, dalla postura allo sguardo accattivante, le opere nei musei di cera sono una delle attrazioni più in voga nelle maggiori capitali.

Una foto tra le braccia di George Clooney, un selfie con Kate e William, una foto presidenziale accanto a Barack Obama: numerose sono le possibilità di svago e i momenti da immortalare, all’interno dei musei.

Ma non tutte le ciambelle vengon fuori col buco e numerose sono anche le statue di cera non proprio somiglianti alle celebrities che raffigurano. Da Michael Jackson a Rocky, da Sharon Stone a Victoria e David Beckham e ancora da Lady D. a Sean Connery, i fallimenti dell’arte della cera sono visibili a molti.

Che i materiali abbiano ceduto? Che l’artista fosse momentaneamente incapace di intendere e di volere? Le spiegazioni possono essere svariate e alcune statue sembrano, piuttosto, vere e proprie caricature dei soggetti che rappresentano.

Ecco alcuni tra i più eclatanti fails nella nostra gallery.

Dal “Metodo maman” consigli e ricette per educare figli indipendenti

Credits Photo : it.dreamstime.com

Pamela Druckerman, scrittrice e giornalista americana che ora vive nella capitale francese, nel suo primo libro “Il metodo maman” insegnava alle mamme ancora in dolce attesa come sentirsi sexy anche con il pancione.

Un libro tradotto in 20 lingue e diventato un best seller, ora trasformato in un vero e proprio manuale dal titolo Maman giorno per giorno, con più di cento consigli per aiutare i genitori francesi, e non solo, ad educare i propri figli.

La Druckerman, ex reporter di guerra e madre di 3 figli deve averci visto lungo ideando questo libro e pensando che genitori non si nasce ma si diventa, offrendo loro suggerimenti pratici e principi guida per aiutarli a trovare la propria strada.

«Ecco il libro perfetto per i genitori attratti dalle idee del Metodo maman ma che non hanno il tempo di leggerlo tutto», sostiene l’Huffington Post.

Come educare quindi i propri figli? Come insegnare loro ad essere pazienti? Come fargli piacere gli spinaci? Come farli addormentare? Come conciliare famiglia e vita sociale? Solo queste alcune delle domande a cui il Metodo maman giorno per giorno cerca di dare una risposta.

Nel metodo francese, a differenza di quello americano che è simile a quello italiano, i figli hanno poche regole e nessuna trattabile. Per esempio prima di dire grazie e prego devono conoscere e dire buongiorno ed arrivederci, solo dopo possono tornare a giocare. Sono invitati anche a fare vacanze con i nonni già all’età di 5 anni, devono imparare cioè a vedersela da soli, ovviamente sempre sotto stretta sorveglianza degli adulti. Il risultato? Genitori felici e bambini educati e saggi.

Una guida che si ispira ai comportamenti delle mamme francesi, sorprendentemente capaci di educare con sane e giuste regole i figli ottenendo ottimi risultati, riuscendo però a ritagliare del tempo per loro stesse e mantenendo sempre il sorriso.

Nel Metodo maman giorno per giorno i consigli per l’educazione dei figli sono accompagnati a gustose ricette di cucina prese proprio dagli asili d’infanzia di Parigi, correlati dalle colorate illustrazioni della disegnatrice francese Margaux Motin.

Una password migliora la vita

Le password che utilizziamo per sbloccare gli svariati apparecchi tecnologici di cui ci serviamo ogni giorno potrebbero sembrare insignificanti, ma non è così: a rivelarcelo è un direttore creativo di base a Shanghai, Mauricio Estrella, che ha scoperto quanto le parole che digitiamo quotidianamente finiscono col diventare dei veri e propri mantra, aiutandoci a sentirci meglio in momenti di instabilità emotiva. Lui stesso nell’adottare come password la combinazione “Perdon@l4” nel periodo subito successivo al suo divorzio ha potuto constatare quanto questa pratica è riuscito ad aiutarlo a liberarsi della frustrazione di cui soffriva dopo la rottura con la sua compagna.

Ero costretto a inserire questa frase più volte al giorno. Una volta digitata, il computer andava in stand-by facendo partire uno screensaver con una successione di sue foto, quelle che vedevo tutte le volte che finivo di pranzare da solo” scrive Estrella sul blog Medium. “È stata un’azione che ha completamente cambiato il modo in cui consideravo la mia ex-moglie: ricordarmi costantemente che avrei dovuto perdonarla – prosegue Mauricio – ha fatto sì che io accettassi com’erano andate le cose, portandomi a intraprendere una nuova strada nell’affrontare la depressione in cui stavo piombando“.

Man mano che il suo umore migliorava, il giovane ha cominciato a porsi un obiettivo diverso da raggiungere per ogni mese, in base a ciascuno dei quali ha naturalmente di volta in volta cambiato password: tra le tante, “SmettiXsempredifumar3” e “@lettoprimadelle12” sono state le più efficaci, mentre “mangia2volte@lgiorno” non ha portato ad alcun risultato. Nonostante ciò, portare avanti questa pratica l’ha portato a innamorarsi di nuovo: e la password “chiedil3diusc1re” si è trasformata in “risparmiaX1anello”. “Adesso ogni mese non vedo l’ora che arrivi quello successivo per cambiare la mia password e risolvere definitivamente ogni questione“.

Gli esperti sostengono che la tattica di Mauricio può in effetti portare dei netti miglioramenti in ambito emotivo, soprattutto quando ci si sente in difficoltà nel combattere la propria visione negativa delle cose. “Sono un grandissimo fan del pensiero positivo, che non è così facile come si crede. È naturale, umano se non addirittura un istinto animaleabbandonarsi ai ricordi negativi: si tratta di un’attitudine che ci aiuta a metterci al riparo da eventuali altri rischi e pericoli” puntualizza la Dottoressa Jeanne Decker di Richmond “Idee come quelle di serenità, gentilezza, forza, accettazione, autocontrollo e così via ci difendono dal circolo vizioso della negatività. Digitare un messaggio personale positivo e realistico tutti i giorni è uno spunto estremamente interessante dal punto di vista psicologico perché potrebbe davvero controbilanciare la tendenza a sviluppare inutili emozioni negative“.

E il Dottor Michael Mercer, psicologo di Barrington in Illinois, ha addirittura applicato la strategia della password nel corso del trattamento medico dei suoi pazienti: “La gente – constata il dottore – diventa come le parole che scrive di più. Dato che le password sono tra i codici più digitati quotidianamente, questa tecnica ci permette di ripeterci parole positive, utili e risollevanti che vanno così a migliorarci la vita“. Una delle sue pazienti è persino riuscita ad attenuare la sua depressione formulando password che enfatizzavano il suo desiderio di felicità, come “misentofelice” o “sorridounsacco”. Secondo il Dottor Mercer, l’effetto della password si ottiene però soltanto se si affermano cose che si pianificano seriamente senza usare la doppia negazione: “sorridounsacco”, insomma, funziona meglio di “nonmiimbronciomai”.

Sarà soltanto il tempo a dirci se la terapia della password guadagnerà largo seguito, non tralasciando il dato significativo che la maggior parte delle persone inseriscono semplicemente codici facili da ricordare o complicate formule alfanumeriche che preservino la sicurezza dei loro dispositivi.