lunedì, 8 Dicembre 2025

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 785
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

Jonathan Marshall, il volo di un uomo con i suoi amici pennuti(FOTO)

dailymail.co.uk

Jonathan Marshall è un gentiluomo inglese che ha una particolare passione: quella per gli uccelli rapaci. Tanto che è riuscito ad allevare nella sua umile dimora un falco pellegrino e un’aquila reale.

E lo ha fatto talmente bene che ora lui e i suoi due animali “domestici” sono diventati inseparabili compagni di vita, nel vero senso della parola. Jonathan ha infatti acquistato due particolari attrezzature: un deltaplano e un parapendio.

Ma non per soddisfare un proprio personale desiderio, bensì per provare in tutto e per tutto l’esperienza e l’emozione di volare come uno dei suoi uccelli. Che ovviamente non restano chiusi in gabbia ad aspettare che il loro padrone ritorni, ma anzi lo accompagnano nei suoi giri “volanti” sopra la costa del Devon.

I problemi non mancano certo, perchè Jonathan essendo un essere umano deve tenere conto di quanto e come tira il vento e in base a quello decidere o meno se librarsi in cielo insieme ai suoi amici pennuti, ma il gentiluomo inglese ritiene “di essere incredibilmente fortunato a condividere la mia vita con queste splendide creature.”

Molte persone si chiedono come possa essersi creata tutta questa affinità e fiducia fra un uomo e degli animali – come appunto un falco pellegrino e un’aquila reale – così selvatici e con un forte istinto alla libertà. La risposta è molto semplice: grazie all’amore, alla cura e all’impegno che Jonathan impiega nell’allevare e nell’accudire i suoi animali.

Amore ed impegno che si sono esplicitati fin dall’inizio della sua passione: l’uomo infatti ha salvato l’aquila reale, che era stata abbandonata in un armadio per circa 4 mesi e rischiava la morte. Dalla zona dello Yorkshire – dove l’animale era stato ritrovato – Jonathan si è spostato fino alle coste del Devon per permettere al rapace di riprendersi e di ricominciare a volare.

Un legame dunque quello fra quest’uomo e i suoi animali talmente forte da superare ogni ostacolo, anche quello del volo.

Gli adolescenti preferiscono i genitori agli amici

“Apprezzano di più chi sa dire anche dei no a chi risponde sempre sì con noncuranza”, queste sono le parole dello psicoterapeuta Scaparro. Gli adolescenti preferiscono di gran lunga i genitori agli amici, molto spesso “falsi, doppiogiochisti, ipocriti e infantili”, commentano i teen. Gli amici vanno e vengono, i genitori no.

Il caso ha sconvolto tutti, soprattutto gli adulti, ormai rassegnati ad essere “seconda scelta”. Sei adolescenti su dieci si fidano dei genitori più che degli amici reali, fratelli, parenti alla lontana o conoscenti sui social. Le numerose litigate e incomprensioni tra genitori e figli in realtà non sono altro che uno dei segnali – seppur strano – di bisogno di affetto e fiducia. Un ragazzino su tre vorrebbe trascorrere più tempo con i genitori.

I dati arrivano direttamente da un’indagine Doxa che è stata presentata in Parlamento durante l’annuale relazione del Garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora. Le cifre si basano su 600 interviste ad altrettanti ragazzini tra i 14 e i 17 anni che ci regalano uno spaccato sulla società completamente contrario rispetto a quello che la quotidianità, il vivere giorno dopo giorno a contatto con i figli, la cronaca e le notizie ci hanno sempre regalato; uno scenario che vedeva i ragazzini sempre più accanto agli amici, quelli di una vita e quelli appena conosciuti su Facebook e Twitter. “Le studentesse dei Parioli ci lasciano intuire una generazione di sbandati, ma la realtà è ben diversa”, spiega Spadafora, rappresentante dell’unica istituzione pubblica italiana che si occupa di bambini e di adolescenti in forma esclusiva.

Al centro dell’attenzione degli esperti anche il problema adozioni: un insieme di prassi e burocrazia troppo complicate.
La famiglia diventa il punto di partenza per arrivare ai più giovani, sempre più bisognosi di attenzioni da parte dei “grandi”, di chi ha più esperienza, consigli e una spalla sempre pronta su cui piangere, cercare confidenze e sostegno. I dati dello studio riguardano anche i bambini e le loro abitudini: il 62% non è mai stato in oratorio, il 67% non ha mai fatto volontariato, l’89% non ha mai fatto attività politica e il 76% non è mai stato in centri di aggregazione. Molti di questi vivono il “sogno americano”, o comunque il desiderio di espatriare in qualche paese fuori dall’Europa per portare lì idee, progetti e desiderio di auto-affermazione.

“Non dobbiamo stupirci di fronte a questi risultati, che non sono in contraddizione con il conflitto generazionale che fa parte della crescita e della natura umana”, commenta ancora lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro. “La fiducia nei confronti del padre e della madre non contrasta con il bisogno di battagliare con loro: preferiamo di certo uno che ci dice di no a uno che ci dice di sì con noncuranza. Quando i ragazzi rispondono che i genitori sono una rottura di scatole, io lo considero il massimo dei complimenti. Come genitori, semmai, dovremo interrogarci sulla loro richiesta di trascorrere più tempo insieme: spesso trascuriamo il fatto che siamo tra le poche persone che non dovrebbero essere mai virtuali”.

La psicologa dell’età evolutiva Tilde Giani Gallino conclude: “È positivo questo essere critici con chi si conosce appena”, in riferimento al rapporto più “freddo” che i ragazzi hanno con i propri amici su internet e sui social. L’ultima parola va a Scaparro: “Nessuno può considerare veri i suoi quattromila amici virtuali. Mi sembra che i ragazzi utilizzino la Rete per non stare da soli. Siamo noi adulti, forse, che le diamo una forza che non ha”.

Josie Cunningham: pronta ad abortire pur di partecipare al GF

Credit photo mirror.co.uk

Superato il limite. Della decenza, del rispetto, della vita. Josie Cunningham, giovane inglese di 23 anni non smette di far parlare di sè. Prima un’operazione al seno pagata con i soldi della sanità pubblica, ora la ragazza, che si presenta come modella, torna con una notizia shock che sta facendo in poche ore il giro del web: vuole partecipare al Grande Fratello inglese ma è incinta e pur di diventare famosa è pronta ad abortire.

Josie Cunningham è al quarto mese di gravidanza, ma poco importa il fatto che porti in grembo una vita, l‘unico obiettivo è sfondare nel mondo dello spettacolo.

Sono sul punto di diventare famosa e non ho nessuna intenzione di rovinare tutto ora – ha detto Josie Cunningham – Un aborto favorirà la mia carriera: il prossimo anno non voglio avere un bambino. Voglio diventare famosa, alla guida di una Range Rover rosa brillante, e voglio comprare una grande casa. Niente potrà intromettersi sulla mia strada“. La ragazza ha affermato di non sapere chi è il padre del figlio: è indecisa tra un calciatore di Premier League e un cliente che ha incontrato mentre lavorava come escort.

Una dichiarazione che lascia senza parole. Il sito internet del quotidiano inglese Mirror sta chiedendo ai propri lettori cosa ne pensano ed in particolare se sarebbero pronti a boicottare il programma televisivo in caso di partecipazione della giovane: il 93% ha risposto di sì.

Speriamo che a boicottarla prima degli spettatori sia l’emittente televisiva, dalla quale Josie ha intenzione di tornare dopo l’aborto chiedendo di riprendere le trattative.

Nearby Friends: come trovare gli amici di Facebook nelle vicinanze

Trovare gli amici di Facebook nelle vicinanze: adesso è possibile anche questo grazie alla sua nuova funzione, Nearby Friends. Da poco lanciato negli Stati Uniti, ma senz’altro disponibile a breve nel resto del mondo, il sistema integrato all’applicazione per smartphone (Android e iPhone) consente di ricevere notifiche non appena un amico risulti avere una posizione geografica vicina alla nostra. Eppure, il luogo esatto non viene specificato: lo scopo è quello di favorire il contatto tra persone che si conoscono e si trovano in una stessa zona, così che possano cogliere l’occasione per vedersi di persona. Esiste, però, anche un’opzione che permette di segnalare la propria esatta posizione per agevolare gli incontri, per esempio, in luoghi affollati. Ma non è tutto: la nuova funzione di Facebook, infatti, permette di visualizzare sul profilo di un amico se stia visitando una città in cui si è già stati e fornirgli, pertanto, consigli relativi a posti e cose da vedere.

Nearby Friends è una funzione assolutamente opzionale, attivabile e disattivabile in qualsiasi momento: inoltre, si ricevono notifiche soltanto da parte di quegli amici che l’hanno anche loro attivata, in caso contrario, qualsiasi informazione circa posizioni e spostamenti è irrintracciabile. Tuttavia, è una novità che non è stata messa particolarmente in evidenza dai creatori di Facebook, proprio per la questione scottante che smuove, ovvero la tracciabilità di ogni spostamento compiuto da un utente, la cui privacy si ritrova inevitabilmente violata, e non solo per via della condivisione dei propri dati personali, ma anche perché il trattamento degli stessi verrebbe utilizzato a fini commerciali – portando, per esempio, alla proliferazione delle pubblicità sotto forma di notifiche push, inviate dai negozi che si incrociano lungo i propri percorsi quotidiani.

La nuova funzione, peraltro, non è così “nuova”: Nearby Friends è infatti una versione implementata di Glancee, un’applicazione “social discovery” d’invenzione del ventinovenne veronese Andrea Vaccaro, acquisita e messa sotto chiave da Mark Zuckerberg un paio d’anni fa. Il prototipo originario era, in realtà, finalizzato alla conoscenza di persone nuove con interessi simili ai propri, ma si registrò una netta tendenza a utilizzarlo per organizzare incontri con persone già conosciute: sviluppato un sistema più confacente agli interessi del grande social network, eccone finalmente il lancio ufficiale, oculatamente posticipato per lasciare che tutti gli iscritti si acclimatassero nell’esprimersi sempre più di consueto mediante il filtro dei social. Pensandoci, che motivo c’è di rendere noto il luogo in cui ci si trova? Sapere che un nostro amico è nei dintorni ci vincola necessariamente ad incontrarlo? Il distacco mascherato da condivisione che attanaglia la rete adesso incombe anche sulla realtà, una realtà in cui non saremo più liberi neanche di fare un incontro fortuito.