giovedì, 11 Dicembre 2025

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Per dimagrire basta allenare il cervello

credits photo nunofit.nl

Non riuscire mai a portare a termine una dieta, demoralizzarsi davanti a quell’antipatica bilancia che non scende neanche di un grammo, sentirsi in colpa dopo aver divorato un hamburger con patatine fritte al fast-food più vicino compreso di gelato con panna dopo cena.
Sono sicuramente questi i piccoli fallimenti che accomunano la maggior parte delle persone, soprattutto nei mesi immediatamente prima della famigerata prova costume.

Il mistero è svelato. La colpa non è nostra ma del nostro cervello.

Esiste infatti una vera e propria dipendenza mentale da tutti quei cibi spazzatura che sicuramente nessun medico ci consiglierebbe. Patatine fritte, dolciumi, snack e salse varie sono sempre li che ci tentano, e inevitabilmente, il nostro cervello cede, distruggendo ogni speranza di perdere quei fastidiosi chili di troppo.

Tuttavia nulla è perduto. C’è una via d’uscita.

Secondo una ricerca pubblicata su Nutrition & Diabetes, portata avanti dagli studiosi della Tufts University e del Massachusetts General Hospital di Boston, è stato dimostrato che finalmente questo circolo vizioso si può interrompere, educando il nostro cervello a seguire un regime comportamentale sano.

Gli autori della ricerca hanno sviluppato una dieta ad alto contenuto di fibre e a basso indice glicemico che ha permesso al cervello di deviare le preferenze verso cibi salutari.
Lo studio ha dimostrato che con un appropriato allenamento a sane norme di comportamento si può porre fine alla dipendenza da cibi spazzatura.

Tredici volontari obesi, tra cui uomini e donne, si sono sottoposti a questo esperimento. Ad alcuni di loro era stata assegnata una dieta, ad altri no.
Dalla risonanza magnetica è emerso che, inizialmente, i cervelli di tutti i volontari erano attratti da cibi golosi e insani. Ma dopo 6 mesi, quelli di coloro che erano stati sottoposti alla dieta comportamentale risultavano attratti da cibi sani e a basso contenuto calorico.

Dunque, sicuramente adesso non abbiamo più scuse. Possiamo iniziare le nostre diete sperando, almeno per una volta di non cedere alla prima tentazione.

McDonald’s: cibi più sani ma meno clienti giovani

retroonline.it

McDonald’s, il re del fast food.
Quello stesso McDonald’s che però, ampliando la scelta dei menù e inserendo cibi più sani, ha perso lustro tra i giovani e i giovanissimi.

Con un cambio al vertice, il secondo in due anni, della divisione americana, il colosso degli hamburger dichiara l’insuccesso di questo mese, annunciando il maggior calo mensile delle vendite dal 2003. Il problema principale, secondo i vertici di McDonald’s, sta proprio nel moltiplicarsi delle scelte a disposizione e nella ricerca di cibi più freschi e salutari, che avrebbero allontanato i giovani.

Ad analizzare le difficoltà di McDonald’s è il Wall Street Journal: secondo le ricerche svolte la percentuale mensile dei giovani americani fra i 19 e i 21 anni che si reca al famoso fast food è scesa del 12,9% dall’inizio del 2011, a differenza di quella dei clienti di età compresa fra i 22 e i 37 anni che è rimasta stabile.

Per combattere questa crisi e invertire tendenza, McDonald’s ha rivisto e modificato il suo menù, lasciando però invariante molte scelte salutari. Per riavvicinare i giovani si è inoltre spinto molto nel campo del digitale. Vedremo se, con queste strategie, McDonald’s riuscirà a confermarsi il re dei fast food.

[Credit: Ansa.it]

I cibi che fanno bene al cervello

Per essere al massimo, il nostro cervello va correttamente alimentato, difatti tutte le attività che si svolgono durante l’arco della vita, fanno capo al cervello.
Per avere buone prestazioni intellettive e mentali, dall’apprendimento alla memoria, la prima buona regola è prestare attenzione a cosa si mangia.

Si sa che il cibo è il mezzo con il quale il corpo si rifornisce di energia, ma forse è meno noto che uno dei maggiori “consumatori” di questa energia è il cervello.
Esso si nutre prevalentemente di glucosio, una molecola contenuta negli alimenti ma anche sintetizzata dal metabolismo di carboidrati, grassi e proteine. Dal corretto apporto di ossigeno e glucosio dipende sia la sopravvivenza delle cellule cerebrali, ovvero i neuroni, sia l’efficienza delle prestazioni mentali durante la giornata.

Per garantirsi un corretto funzionamento cerebrale e mantenere efficiente il cervello nel tempo, la scelta più giusta è quella di adottare una corretta ed equilibrata alimentazione.

Ecco quindi una lista degli alimenti che più fanno bene al cervello.

Pesce Azzurro

È l’alimento che contiene in assoluto più omega 3.
Questi acidi grassi aiutano il cervello a mantenersi giovane e reattivo, hanno una potente azione antinfiammatoria e riducono il livello di colesterolo LDL (il colesterolo cattivo) e dei trigliceridi nel sangue.
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Semi di Lino

I semi di lino devono i loro effetti benefici agli omega 3, gli acidi grassi amici del cervello. Ottimi consumati in insalata.
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Cioccolato fondente

Grande alleato per il corpo, un po’ meno per la linea, permette all’organismo di combattere i segni del tempo e mantiene vive e attive le funzioni cognitive.
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Frutta secca

Dalle noci ai pistacchi, dalle nocciole ai pinoli. Ricca di anti ossidanti, essenziali per preservare memoria e funzioni cognitive con l’avanzare dell’età.L’ideale sarebbe assumerne una porzione al giorno come spuntino.
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Avocado

La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto è la ricchezza di tutte quelle sostanze fondamentali per il corretto funzionamento del nostro sistema nervoso.
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Barbabietola

Verdura in grado di migliorare le sinapsi del cervello e di aumentare la velocità dei nostri ragionamenti.
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Uova

In particolare quelle biologiche, aiutano il cervello a lavorare più velocemente.
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Curry

Ottimo in molti piatti, aiuta a proteggere i neuroni dalle malattie neuro-degenerative come l’Alzheimer.
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Prugne secche

Le prugne secche sono un vero e proprio toccasana perché contengono molti elementi antiossidanti che rallentano il processo di degenerazione delle cellule cerebrali.
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Frutti di Bosco

I frutti di bosco possono rallentare l’invecchiamento cerebrale grazie agli antiossidanti che agiscono contro i radicali liberi e migliorano le capacità cognitive e motorie limitando l’insorgenza di danni neuronali.
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Tè verde

Il tè verde è un valido aiuto per la concentrazione e per combattere la fatica mentale.
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Caffè

Le persone che consumano abitualmente caffè sono più protette dalle patologie che provocano danni cerebrali come il morbo di Parkinson.
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Kiwi

Il kiwi è anche ricco di rame, importantissimo per i bambini in fase di crescita proprio per lo sviluppo del cervello e del sistema immunitario.
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Broccoli

I broccoli migliorano la funzione cognitiva e le prestazioni del cervello. Sembra anche che ci proteggano dall’Alzheimer e da altre forme di demenza.
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Pomodori

Verdura in grado di ripulire l’organismo da tossine e dai radicali liberi, prevenendo quindi dei danni alle cellule.
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Mangia più riso e dormirai meglio

www.riso.it

Dimenticatevi di tranquillanti, calmanti, infusi di the e camomille, il segreto per dormire meglio è mangiare più riso.

A svelarlo è una nuova ricerca condotta dalla Kanazawa Medical University, in Giappone, e poi resa nota sulla rivista Plos One. I ricercatori hanno scoperto che chi mangia più riso, soprattutto rispetto a coloro che consumano alimenti come il pane e la pasta, riposa meglio.

Ma come mai proprio il riso? Stando a ciò che spiegano gli studiosi della Kanazawa Medical University, il riso ha un indice glicemico più alto degli altri cibi ricchi di carboidrati: questo aumenta il livello della proteina chiamata triptofano, che regola e aiuta a produrre più serotina, che, tra le sue caratteristiche, ha anche quella di essere molto importante per il sonno.

Per arrivare a questi risultati i ricercatori giapponesi hanno condotto una ricerca su 1848 persone, tra i 20 e i 60 anni. Gli intervistati avevano il compito di prendere nota di tutto ciò che facevano di importante dal punto di vista alimentare – soprattutto quando mangiavano cibi quali noodles, pane, pasta o riso – e dal punto di vista del sonno: in questo caso dovevano semplicemente annotare la qualità delle loro dormite, riferendosi ad una scala internazionale.

I risultati, ottenuti grazie alla collaborazione delle quasi duemila persone coinvolte nello studio, hanno confermato che grazie all’assunzione di riso, la serotina, conosciuta come l'”ormone del buonumore”, aumenta e aiuta a dormire sonni tranquilli.

Se avete problemi di insonnia, se passate notti in bianco e se vi rigirate mille volte nel letto prima di addormentarvi, ora sapete come risolvere i vostri problemi: mangiate più riso.