venerdì, 16 Maggio 2025

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

Carlo Cracco, il nuovo testimonial della Rustica San Carlo

gazzettagastronomica.it

La famosa marca di patatine in busta San Carlo stavolta ha fatto il colpo grosso: Carlo Cracco come testimonial.

Proprietario dal 2007 del ristorante milanese “Cracco” – due stelle Michelin, 18,5/20 Espresso e 3 forchette per il Gambero Rosso – il famoso cuoco vicentino ha lasciato tutti sbalorditi per aver accettato un incarico non proprio ai livelli della sua alta cucina. Avidità di denaro o voglia di essere innovativi ed originali? Questa è una domanda che resterà probabilmente senza una risposta.

La cosa certa è che Cracco non è un volto nuovo al mondo dello show business: giudice insieme a Bruno Barbieri e Joe Bastianich del programma culinario più famoso al mondo, “Masterchef” Italia e USA, è stato anche ospite di programmi italiani quali “I menù di Benedetta” – condotto da Benedetta Parodi – e “Che tempo che fa”, dove con Fabio Fazio ha affrontato due modi diversi di fare e di vedere la cucina.

Cucina che per Cracco deve avere la finalità di sorprendere la persona che assaggia un suo piatto. E sicuramente le patatine rustiche San Carlo cucinate dallo chef avranno sorpreso – nel bene o nel male – chi le avrà assaggiate.

E in questa nuova campagna l’abilità creativa e culinaria del cuoco vicentino subito partono all’attacco. Perchè Cracco ha saputo unire alla perfezione quasi sovrannaturale di queste patate – che per il cuoco risultano essere non unte e della dimensione ideale per essere usate in cucina – elementi sopraffini quali l’uovo di quaglia al tegamino con pancetta fresca e tre grani di senape, la battuta di pomodoro cruda con arancia e sedano e il caviale di limone.

Insomma, la San Carlo che non ti aspetti (e che forse mai ti saresti voluto aspettare). Ma è doveroso ricordare che in cucina non bisogna avere preconcetti, se non quello della qualità, come recita il motto del pluristellato chef.

Per le dolci voglie notturne arriva il bancomat di cupcake

Dopo Beverly Hills, Atlanta, Chicago e Dallas, la Sprinkles’ Cupcake Bakery sbarca anche a New York: ecco allora, accanto alla pasticceria vera e propria – aperta dalle 9 di mattina alle 9 di sera – un bancomat che dispensa dolci ventiquattr’ore su ventiquattro, il primo Sprinkles’ Cupcake ATM (Automated Tastiness Machine) di Manhattan.

L’allettante distributore rosa shocking può contenere fino a 760 cupcakes, ma ben presto saranno disponibili anche cookie e altre leccornie. Per il momento, ci si dovrà “accontentare” di scegliere tra 7 diverse varietà della specialità della Sprinkles’ al prezzo di 4,25 dollari al pezzo: cioccolato bianco e nero, cocco e cioccolato, caffè cubano, meringa e limone, red velvet, fragola e vaniglia o cioccolato e vaniglia – con la possibilità di saziare anche l’appetito del proprio amico a quattro zampe con due tipi di mini-cupcake senza zucchero pensati appositamente per i cani.

Ma non è tutto: all’inaugurazione, i più fortunati hanno trovato, all’interno del proprio cupcake, un bigliettino dorato che gli ha guadagnato un notevole extra: alcuni golosi hanno, infatti, vinto una card regalo dell’American Express da 500 dollari, altri una card cumulativa da utilizzare in qualsiasi punto vendita della Sprinkles’ e altri ancora la possibilità di accedere a un “cupcake party” privato nella sala feste della pasticceria.

Quando nel 2002 Candace Nelson, titolare dell’azienda, lasciò la Borsa per la pasticceria, non avrebbe mai potuto immaginare un simile successo: soltanto la prima settimana d’apertura furono ben 2.000 i cupcake venduti. Da allora, lei e il marito Charles sono riusciti a dislocare in tutti gli Stati Uniti ben 12 sedi della loro Sprinkles’ Cupcake, e prevedono di aprirne almeno un’altra quindicina all’estero.

Proprio questo successo ha fatto sì che i due intraprendessero strategie innovative come quella dei Cupcake ATM: il lampo di genio si deve proprio a Candace, che, incinta del secondo figlio pensò fosse ridicolo, da proprietaria di una catena di pasticcerie, non poter procurarsi un cupcake appena sfornato all’ora più assurda che desiderava. La Sprinkles’ Cupcake Bakery, così, ha finito col diventare una catena dal valore di circa 9 milioni di dollari: a dimostrazione che le voglie di una donna possono essere davvero interessanti.

Per dimagrire basta solo la ‘dieta della razione di cibo’

Combattere il proprio peso, i chili di troppo, la cellulite e le maniglie dell’amore – che più che maniglie, sono dei portoni? Provare la dieta della razione dei cibo sembra essere l’unica soluzione.

Carolyn Ekins ricorda il giorno in cui sua suocera ha rivelato il momento clou della sua infanzia in tempo di guerra. “Il ‘trattamento’ settimanale per lei e sua sorella, per mangiare e sopravvivere, era la condivisione di un semplice uovo fritto”, dice. “Ho pensato: ‘Wow, come hai fatto a resistere?'”
Un appassionato di storia aveva notato che, cucinando ricette di questo tipo, solo per divertimento per molti anni, aveva permesso al “periodo di guerra frugale” di essere il più sano e positivo per la popolazione – nonostante le carenze alimentari – di quanto non lo fosse mai stato prima.
“C’era una grande squadra presso il Ministero della Salute, durante la guerra, che lavorava su ricette sane che contenevano un sacco di verdure”, ha poi continuato.

Questo è ciò che realmente ha catturato la mia attenzione: si può vivere su un terreno meno favorevole per condizioni economiche, di salute e sociali, ma sentirsi comunque bene su di esso. Mi ha colpito questo modo di vivere e mangiare in tempo di guerra: in questo modo si può comunque portare cibo allo stomaco senza spendere un patrimonio”.

Moltissimi di quelli che hanno provato le più famose diete Slimfast, WeightWatchers e Slimming World hanno confermato come la “dieta della razione del cibo” sia davvero efficace. “Ho avuto un certo successo, preferisco mangiare di meno piuttosto che fare affidamento su alimenti trasformati pieni di conservanti”.

“Quello che ho fatto è stato per lo più mettere le verdure nelle torte, senza dir nulla ai miei bambini o ai miei familiari, perché se avessi detto che stavo facendo il piatto utilizzando, ad esempio, le carote, non l’avrebbero mai mangiato”, commentano in merito alle nuove tecniche di cucina.
Per la cena di Natale, Caroly ha servito la torta con marzapane finto (farina, margarina, lo zucchero e l’essenza di mandorle), senza uova, e un budino di Natale e Anatra Mock a base di carne di salsiccia (vegan nel suo caso).

Quindi, al posto delle barrette energetiche o sostitutive dei pasti, e frullati e beveroni che avevano in precedenza invocato la soluzione migliore per la dieta, meglio cominciare a nutrire se stessi e la propria famiglia in maniera più salutare: basta solo una crostata di albicocche fatta con carote e Lord Woolton Pie.

La brasiliana Helena Rizzo è la miglior chef donna del mondo

La miglior chef donna del mondo si chiama Helena Rizzo ed è brasiliana; da poco ha ricevuto il premio Veuve Clicquot World’s Best Female Chef 2014 (migliore chef donna del mondo) dalla rivista inglese “The Restaurant”. Lavora nel ristorante Manì di San Paolo.
L’anno scorso il tanto aspirato riconoscimento culinario era andato all’italiana Nadia Santini, alla guida del ristorante “Dal Pescatore” (votato con tre stelle Michelin) a Canneto sull’Oglio (Mantova).

Helena Rizzo, originaria di Porto Alegre, ma con un cognome di origini italiane, è un’ex modella ed ex studentessa di architettura. Attualmente lavora accanto al marito Daniel Redondo, anche lui chef. Il loro locale, Manì, aperto nell’ormai lontano 2006, è già da un anno scorso nella lista dei 50 migliori ristoranti del mondo, al 46° posto. Unisce i meravigliosi ingrediente e ricette della tradizione brasiliana ai piccoli segreti e tecniche di cottura puramente made in Europe.

Nel 2013 Helena venne eletta anche la migliore chef donna dell’America Latina, iniziando forse in maniera ufficiale la sua carriera sempre più in ascesa, che l’hanno portata ad ottenere, poi, il riconoscimento come miglior chef del mondo, titolo ufficializzato a Londra.

Il giornale “The Restaurant” ha così motivato la sua scelta: Helena è “un esempio di cibo fatto con innovazione e anima“. La cerimonia di consegna del premio avverrà il prossimo 28 aprile nella capitale britannica.

Non sono e non ho mai avuto l’intenzione di essere la ‘migliore chef donna del mondo’, questo è un giudizio difficile da esprimere“, ha affermato la Rizzo dopo aver ricevuto la bellissima notizia.