venerdì, 26 Dicembre 2025

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

Allerta alimentare per la Nutella: etichettatura non corretta

Credit: ilfattoalimentare.it

È di poche ore fa l’allerta alimentare lanciata dalla compagnia Ferrero per il suo prodotto di punta, la Nutella, che è stata ritirata dagli scaffali dei supermercati tedeschi per via di una non corretta etichettatura.

Il richiamo della Ferrero riguarda solo ed esclusivamente i barattoli di Nutella da 1 kg, contrassegnati dai lotti L032 e L033. È proprio su questa etichette che manca l’elenco completo degli ingredienti, e quindi le indicazioni per eventuali allergie non sono corrette. Nello specifico mancano le indicazioni corrette di tre ingredienti allergenici: nocciole, latte in polvere e soia.

La società ha provveduto a disporre un numero verde per eventuali chiarimenti (069-665 6660), e invita tutti i clienti che hanno acquistato il prodotto contrassegnato dai lotti L032 e L033 di riportarlo nel punto vendita in cui è stato acquistato per ottenere il rimborso, anche senza lo scontrino.

[Credit: liberoquotidiano.it]

Dieta, rinuncia o mangiare sano?

credits: www.medicinaesteticaonline.net

Mangiare sano, cambiare regime alimentare, depurarsi, sono tutti giri di parole che si usano pur di non pronunciare quella parola che tanto ci spaventa: la dieta.
Questo perché al termine dieta viene sempre associata l’idea di un regime restrittivo ipocalorico.

In realtà la dieta dovrebbe essere concepita come il complesso delle norme di vita che contribuiscono a mantenere uno stato di salute e di efficienza fisica. Nel tempo, invece, la parola dieta ha acquisito dei connotati negativi che tutti o quasi le attribuiamo.
La dieta è equilibrio non rinuncia, è avvicinarsi gradualmente ad una condotta alimentare sana e soddisfacente che ci consenta di avere l’apporto delle sostanze nutritive necessarie a sostenerci nello svolgere le attività della nostra vita senza appesantirci e senza accumulare peso in eccesso.

credits: www.albertopozzi.com
credits: www.albertopozzi.com

Sulla base di questi ragionamenti, la dottoressa specialista in Scienze dell’Alimentazione, Carla Lertola, afferma:” Il segreto è prima di tutto imparare ad amare il cibo, conoscerlo, assaporarlo e non ingurgitarlo.” La Dottoressa inoltre ha dettato un’insieme di regole per evitare di entrare nel meccanismo diabolico di associare la parola dieta a fame.

La prima regola è quella di non privarsi degli alimenti ma mangiare un po’ di tutto, limitando non la varietà ma eventualmente la quantità, rispettando sempre i 5 pasti al giorno: colazione, spuntini mattina e pomeriggio, cena.

La seconda regola è quella di non scendere mai oltre mille calorie rispetto alla quota di cui il corpo ha bisogno; le calorie giornaliere devono essere ripartite fra 60% per i carboidrati, proteine per il 12%, restante devono essere grassi.

La terza regola prevede di non rinunciare ai carboidrati per diete iperproteiche, poiché quest’ultime spingono a mangiare tanto di un solo alimento dando l’impressione di mangiare molto, anche se in realtà ci si alimenta poco.

Infine la dottoressa consiglia di non rinunciare mai agli zuccheri complessi, in quanto con una alimentazione corretta si tiene alto l’ormone della serotonina che governa il tono dell’umore.

Seguendo i consigli della Dottoressa Lertola, possiamo dire alla dieta intesa come esercizio di consapevolezza rispetto al cibo che assumiamo, passando per un’adeguata cura del corpo.
Mangiare bene è importante per darci stabilità chimica ma anche emotiva.

99 Wine Bottles, la nuova concezione delle etichette

credits:www.tomlefrench.com

Le etichette dei vini rappresentano una carta d’identità del vino stesso, in quanto contengono tutti gli elementi necessari per identificare il prodotto a cui si riferisce.
Si capisce che le etichette devono attestare qualcosa e risultare al tempo stesso avvincenti e gradevoli. La tematica delle etichette può riguardare molteplici aspetti del territorio, della storia; compaiono vedute di paesaggi, immagini di fattorie di ville e di castelli, stemmi nobiliari e nel venire incontro al collezionismo si propongono tematiche presenti in alcune serie di francobolli come fiori, farfalle, gatti e perfino rettili.

E se i marchi più importanti del mondo iniziassero a produrre vino, come sarebbero le loro etichette?

Un art director di nome Tom Le French ci ha provato; ha deciso di creare 99 Wine Bottles ispirate ai brand, di qualsiasi campo, più famosi del mondo.
I marchi sono veramente tanti, da Apple a Google, da Ebay ad Amazon, dalla Durex a Stars Wars, e anche Pampers, Adidas, Easyjet e molti altri.
L’autore della serie per motivare la sua idea creativa, ha spiegato:”Sono sempre stato a stretto contatto con la realtà della produzione del vino, prima a fianco di mio nonno e oggi con i miei amici, nel sud della Francia. Credo che 99 Wine Bottles sia un mix di due mondi in cui vivo, quello dei brand e quello del vino”.

Effettivamente Tom Le French con questa geniale e simpatica idea sta riproponendo un concetto risaputo e cioè che le etichette devono quanto più essere suggestive, in quanto introducono un linguaggio pubblicitario che intende convincere il cliente all’acquisto.
Infatti, secondo una recente ricerca pubblicata da esperti di wine marketing, pare che nel 90% dei casi sia il nostro inconscio a suggerirci, nel momento stesso in cui posiamo gli occhi sull’etichetta, quale vino scegliere.
Ancora più sorprendente è il fatto che la scelta venga dettata esclusivamente dalle emozioni generate da soli stimoli visivi. Ecco perché i neuroscienziati ci hanno indicato importanti accorgimenti per progettare etichette dal forte impatto emotivo e potere evocativo.

Sicuramente la novità introdotta da Tom Le French avrà un impatto importante nel mondo dei vini e sull’importanza delle etichette; spetta adesso ai consumatori chiedersi se bere una bottiglia di vino Pampers, piuttosto che caricarsi per la serata con un vino Duracell, o mantenersi sulle tradizionali etichette.

Le nuove abitudini alimentari degli italiani

Credits: www.dietagratis.com

È ormai risaputo che la cosiddetta “dieta mediterranea” fornisce tutti gli elementi necessari per poter vivere in salute senza troppi sacrifici inutili. Parallelamente ad essa, in Italia, sono sempre più di moda le più svariate abitudini alimentari, infatti vegetariani, vegani, crudisti, pollotariani o ancora pescetariani sono in vertiginoso aumento. Uno dei motivi di tali scelte risiede in una filosofia di vita che passa per l’alimentazione. Cerchiamo di comprenderne gli sviluppi.

Analizzando la dieta mediterranea possiamo dire che non si presenta come un programma dietetico ben definito bensì come un insieme di abitudini alimentari oramai intrinseche nei popoli della regione mediterranea. Vi sono almeno 16 stati sul Mediterraneo i quali regimi alimentari mutano da Paese a Paese, venendo influenzati maggiormente dalla cultura e dalle tradizioni religiose.
Le caratteristiche che accomunano tale alimentazione sono bene definite: elevato consumo di frutta, verdura, cereali, patate, noci, pane, olio d’oliva, moderate quntità di pesce e di carne, piccole quantità di formaggi, consumo moderato di vino accompagnato ai pasti ed infine uno stile di vita attivo.

L’italia è sicuramente un paese in cui l’alimentazione occupa un posto di rilievo nella vita quotidiana. Oggi gli Italiani stanno sempre più attenti ad un’alimentazione sana, scegliendo regimi alimentari che in parte si distaccano dalla dieta mediterranea tradizionale. Questi trends affondano le loro radici in un terreno fertile oggi più che mai, poichè l’alto grado di informazione e l’attenzione che questo popolo riserva al buon cibo, spingono gli italiani a intraprendere percorsi alimentari alternativi.

Analizzando la varietà dei regimi alimentari notiamo le prime differenze tra la dieta vegetariana e vegana: la prima esclude carne e pesce la seconda qualsiasi cibo e derivati di provenienze animale. Esistono poi i crudisti e i fruttariani: i primi si cibano di alimenti crudi o “cucinati” ad una temperatura al di sotto dei 50° i fruttariani seguono invece un regime alimentare basato su frutta, ortaggi, avocado e olive. Vi sono poi i pescitariani, i pollotariani e i seguaci dell’alimentazione macrobiotica. Come si può intuire i primi consumano esclusivamente pesce, i secondi mangiano come carne, solo quella di pollo. Queste ultime due diete probabilmente basano la loro ragione d’essere non su un aspetto filosofico ma più che altro puntano su un aspetto salutare, ovvero l’eliminazione del consumo di carne rossa.

Esistono poi delle tendenze meno conosciute e più estreme che sono: il locavorismo, per cui si consumano cibi locali, prodotti e trasformati in un raggio di 200 chilometri dalla propria area di apparteneza, la dieta paleolitca che accetta solo alimenti che l’uomo può reperire in natura proprio come nell’era paleolitica. In fine troviamo la dieta reducetariana e quella breathariana, la prima riduce ad una volta a settimana il consumo di carne e più in generale dei derivati animali,la seconda “dieta” o “non dieta” si basa essenzialmente su l’ingerire niente di fisico professando che si possa vivere semplicemente nutrendosi con arie e sole.

Una cosa è certa che ad oggi il grado di informazione è un surplus che deve essere usato a nostro favore per poter capire quali alimenti mangiare con più frequenza e di quali invece diminuirne l’assunzione, ma l’importante è evitare scelte estreme che possano compromettere la nostra salute. D’altronde l’equilibrio, si sa, porta spesso ad un giusto compromesso tra gusto e salute.