venerdì, 5 Dicembre 2025

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Arriva a Torino il Villaggio di Babbo Natale

Credits photo: quotidianopiemontese.it

A Torino, precisamente in Piazza D’Armi, verrà aperto il Villaggio di Babbo Natale: dal 26 novembre all’8 gennaio, infatti, 17 mila metri quadrati saranno occupati per far spazio a questo bellissimo progetto. Ci sarà spazio per il quartier generale di Babbo Natale, che sarà tutto in legno e riscaldato, e per diverse attrazioni come la fabbrica dei giochi e il garage con la slitta e le renne, oltre che per gli stand di street food e la pista per pattinare.

Questo progetto, ideato e realizzato da Carmelo Giammello – scenografo al Teatro Stabile di Torino – insieme a Richi Ferrero, vedrà attivo lo chapiteau, un’attrazione in cui artisti, giocolieri, attori e acrobati si esibiranno in diversi spettacoli, sia musicali che circensi. Il programma è molto intenso e prevede uno spettacolo di inaugurazione il 26 e il 27 novembre: si tratta di discipline innovative, grazie all’unione dell’atmosfera natalizia con le acrobazie del circo contemporaneo.

Si continua, poi, dall’1 al 4 dicembre con spettacoli raddoppiati perché due compagnie si esibiranno in uno stesso spettacolo che però verrà diviso in due tempi. Una compagnia, quella di Simona Gallo e Rachele Rabbino chiamata “Caduta dalle nuvole” farà “Impasse” con danze, trapezi, cerchi e corde per esprimere l’amore, mentre l’altro show dal nome “Rechazos y Caidas”, interpretato dalla compagnia “Indaco Circus”, tratterà lo stessa tema con spettacoli di giochi e acrobazie.
Il 7 e l’8 dicembre ci sarà il circo russo che tratterà il tema di una coppia in disaccordo, mentre 9, 10, 11, 15, 16, 17, 18, 22 e 23 dicembre sarà la volta del “Santa Claus Circus Show”. Si concluderà con “Born to be Circus”, dal 25 dicembre all’8 gennaio.

Lonely Planet: le mete imperdibili per il 2017

Credits photo: Cristiano Carriero

Puntuale come ogni anno, la Lonely Planet torna con la propria guida turistica sulle mete da visitare assolutamente nel 2017. Oltre a raccontare curiosità, virtù e difetti di luoghi sparsi in tutto il globo, la guida stila anche quattro classifiche per aiutare gli appassionati viaggiatori nelle loro scelte: la top 10 dei Paesi, delle regioni, delle città e delle mete più economiche nel 2017.

Curiosi di sapere quali sono Paesi, regioni e città scelte dalla Lonely Planet per la sua guida Best in Travel 2017? Ecco le classifiche aggiornate.

Top 10 Paesi

1. Canada
2. Colombia
3. Finlandia
4. Dominica
5. Nepal
6. Bermuda
7. Mongolia
8. Oman
9. Myanmar
10. Etiopia

Top 10 città

1. Bordeaux, Francia
2. Cape Town, Sudafrica
3. Los Angeles, Stati Uniti
4. Mérida, Messico
5. Ohrid, Macedonia
6. Pistoia, Italia
7. Seul, Corea del Sud
8. Lisbona, Portogallo
9. Mosca, Russia
10. Portland, Oregon

Top 10 regioni

1. Choquequirau, Perù
2. Taranaki, Nuova Zelanda
3. Azzorre, Portogallo
4. Galles del Nord, Regno Unito
5. South Australia
6. Aysén, Cile
7. Isole Tuamotu, Polinesia Francese
8. Costa della Georgia, Stai Uniti
9. Perak, Malaysia
10. Skelling Ring, Irlanda

To 10 convenienza

1. Nepal
2. Namibia
3. Porto, Portogallo
4. Venezia, Italia
5. Debrecen, Ungheria
6. Belize
7. Marocco
8. Russia
9. Bellarine Peninsula, Australia
10. Upper Peninsula, Michigan, Stati Uniti

Canada, Bordeaux in Francia e Choquequirau in Perù si aggiudicano il primo posto rispettivamente per il settore Paese, regione e città. E noi italiani non saliamo sul podio, ma abbiamo Pistoia alla sesta posizione delle città e Venezia tra quelle più economiche: la prima è stata nominata capitale della cultura per il nuovo anno, mentre la seconda è in quella posizione perché “i veneziani affittano camere e appartamenti su Airbnb e siti analoghi” cosicché “i turisti possono pernottare in città e risparmiare“.

Viaggia senza stress grazie alle startup turistiche italiane

Viaggi senza stress grazie alle startup turistiche italiane
ilgiornaledigitale

Negli ultimi anni le startup in italia hanno raggiunto numeri molto importanti grazie anche agli incubatori e agli acceleratori che sono nati proprio per sviluppare il processo di nuove aziende.
Un settore in via di sviluppo risulta essere quello del turismo, settore che nel nostro Paese ha un’importanza fondamentale per l’economia. Queste nuove imprese nate nell’ambito turistico si occupano principalmente di travel booking ma anche di condividere esperienze di viaggio. Basta dunque allo stress da organizzazione, le startup turistiche italiane sembrano avere un unico scopo, quello di facilitare e snellire gli step preparatori dei viaggi.

Una piccola lista di queste startup turistiche ve la forniamo noi con i link diretti ai siti per provarle.

Travel booking

Cercare il mezzo migliore per spostarsi, trovare un hotel in un batter d’occhio rispettando uno specifico budget sono solo alcuni dei servizi offerti dalle piattaforme in esame.

Wanderio

È un sito che permette di organizzare viaggi confrontando diversi mezzi di trasporto dai voli, ai treni, agli autobus e di prenotare il tutto all’interno del sito stesso senza approdare su altri portali.

Jalanga.com

È una piattaforma per la ricerca di viaggi, che in base ad un budget prestabilito dall’utente suggerisce soluzioni di viaggio, tenendo conto certamente anche dei giorni indicati e del luogo di partenza. Al momento è online la versione beta, forse un po’ lenta ma funzionante.

GoGoBus

È il primo servizio europeo di “bus sharing”, perfetto per organizzare facilmente un viaggio in pullman in tutta italia. Con GoGoBus è possibile condividere facilmente un viaggio in Italia in autobus con altre persone interessate a raggiungere la stessa meta. Si può proporre un viaggio o scegliere tra quelli già esistenti nel portale. Tutte le partenze sono confermate al raggiungimento di 19 prenotazioni e: più persone condividono il viaggio e meno paga ciascun viaggiatore.

Organizzare viaggi senza stress grazie alle startup turistiche italiane
gogobus.it

Bookingbility

Questa piattaforma web è la più ingegnosa di tutte perché permette di prenotare strutture ricettive adatte a persone disabili e/o con esigenze speciali. Ad oggi per sapere se una struttura è adatta alle esigenze più particolari l’unico modo è telefonare in hotel perché sui siti molte volte mancano queste informazioni e sui portali non si può filtrare in base a queste esigenze.
Bookingbility riduce drasticamente i tempi perché propone solo strutture ricettive che non presentano barriere architettoniche.

Condividere esperienze

Dai blog alle piattaforme di prenotazione. Fino a poco tempo fa se cercavamo su Google “cosa fare a Roma” per il 90% i risultati della ricerca erano blog dove si condividevano le esperienze di viaggio. Oggi è tutto più semplice perché grazie a questi siti risulta tutto più organizzato e semplice da reperire.

Musement

Il sito è molto semplice ed intuitivo, inserendo il nome della città che si vuole visitare il motore fornisce vari risultati di “cose da fare a..”. Consente di raccogliere tutte le esperienze che si possono fare in una meta turistica, dai musei alle attività all’aria aperta, da quelle sportive a quelle culturali, e permette di prenotarle insieme direttamente dal sito e di costruirsi così il proprio itinerario di viaggio su misura.

Yamgu

Vuoi viaggiare in Italia? Usa Yamgu. Alla domanda “Dove vuoi andare oggi?” che ti pone il sito, tu rispondi con la città che ti interessa e scopri quello che puoi fare in 3200 Comuni di Italia. La piattaforma tiene conto anche delle distanze, del meteo e degli orari mostrando in tempo reale i risultati più vicini alle esigenze.

Organizzare viaggi senza stress grazie alle startup turistiche italiane
cosafarearoma.eu

Brexit: cosa cambia per il turismo?

credits photo: trend-online.com

I risultati del referendum sono chiari ed ormai è ufficiale: la Gran Bretagna esce dall’Unione Europea. Le ripercussioni di questa scelta si sono viste sin da subito: un grande scossone politico in tutta Europa, mercati finanziari nel panico e il valore della sterlina in caduta libera. Ma cosa significa la Brexit per il turismo internazionale?

Innanzitutto bisogna mantenere la calma, non è necessario, almeno per ora, andare a fare richiesta per il passaporto. Infatti prima dell’uscita formale della Gran Bretagna dall’UE ci vorranno due anni, in cui saranno negoziati gli accordi. Non si sa ancora molto, quindi, come cambierà in pratica il turismo verso la Gran Bretagna.

Deidre Wells, amministratrice delegata di UK Inbound, che rappresenta 360 imprese turistiche, si era detta già molto preoccupata prima dei risultati del referendum. “L’ho già descritto come un suicidio economico. Perché uscire da un mercato che garantisce i due terzi degli affari per i nostri membri?“, ha affermato.

La svalutazione della sterlina di queste ore, però, potrebbe anche incentivare il turismo. Almeno in questo primo momento. Per Alexander Goransson gli effetti della Brexit potrebbero essere due: “I turisti britannici probabilmente viaggeranno di meno all’estero e resteranno a casa, mentre il Regno Unito diventerà una destinazione più attraente per i turisti dall’estero visto che i prezzi saranno relativamente più convenienti“. Insomma, è il momento ideale per lo shopping a Londra.

Le ripercussioni più grandi, quindi, sono quelle sui cittadini della Gran Bretagna che vorranno viaggiare in Europa. Cameron, che ha fortemente sostenuto la necessità di rimanere nell’Unione Europea, aveva avvisato i suoi connazionali che l’uscita dall’UE sarebbe costata 330 euro di più a famiglia per le vacanze. Inoltre Ryanair ed easyJet hanno affermato che probabilmente ci saranno meno investimenti per i trasporti da e verso il Paese.