giovedì, 5 Dicembre 2024

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Little Italy, un quartiere a rischio di estinzione

buytaert.net

Famoso in tutto il mondo e simbolo di eccellenza della nostra penisola all’estero, il quartiere newyorkese di Little Italy è a rischio di estinzione.

Situato nella parte meridionale della città di Manhattan accanto a Chinatown, il distretto è stato fondato dagli italiani che fra il 1870 e i primi decenni del XX secolo furono costretti a scegliere la via dell’emigrazione per trovare lavoro e migliorare le proprie condizioni di vita.

Ma già dagli anni ’50 il quartiere ha cominciato ad essere abbandonato dai residenti – che all’inizio dello scorso secolo avevano raggiunto la cifra di quasi diecimila abitanti – e in contemporanea si è allargata la presenza della comunità cinese e i confini del loro distretto. E sarebbe proprio questo cambiamento demografico una delle cause della scomparsa del quartiere storico di Little Italy.

Non l’unica però. Un’altra motivazione è quella economica: i costi degli affitti di ristoranti e locali del distretto sono diventati davvero eccessivi per i negozianti, che non potendo più pagare sono costretti ad abbandonare le loro attività e cercare lavoro altrove.

Si parla di cifre quali 34 mila dollari al mese chiesti al ristorante ‘Umberto’s Clam House’ o i 64 mila da pagare per il ‘Giovanna’s’ o ancora del canone mensile di 50 mila dollari necessario per poter mantenere il locale che ospita il ristorante ‘S.P.Q.R.’. Cifre esorbitanti, impossibili da racimolare per qualsiasi negoziante onesto e appartenente alla medio-piccola borghesia.

La conseguenza più ovvia è stata la chiusura, solo nell’ultimo anno, di ben 8 ristoranti e il declassamento del numero di isolati del quartiere che da 50 che erano sono diventati all’incirca 3, tutti concentranti lungo la Mulberry Street.

E l’amara conclusione – tratta direttamente dalle parole di Ianniello, presidente dell’associazione commercianti di Little Italy – all’Ansa non può essere che una: “Non si potrà ricostruire Little Italy. Se ce ne andiamo non torneremo più”.

Il giro del mondo attraverso le librerie più belle

Credit: magazineroma.it

Una delle librerie più originali al mondo si trova a Venezia. È la libreria Acqua Alta e offre una vastissima scelta di libri nuovi e usati, disposti all’interno di scaffali niente meno che a forma di gondole, canoe o barche.

Citata dalla BBC come “unica libreria sott’acqua” è stata aperta circa 10 anni fa e ha riscosso subito un grande successo. Sicuramente l’ambiente e l’atmosfera contribuiscono a rendere magico il posto, ma ciò che conta è la vastissima scelta di libri, che molto spesso devono essere spostati sugli scaffali più alti per evitare che l’acqua della laguna li rovini.

Il piacere dei libri si unisce al piacere di stare nella natura. Parliamo di El Péndulo, la libreria più bella di Città del Messico. Domina il verde, un verde di piante che abbracciano i libri, piantate per rinfrescare l’ambiente nelle torride estati messicane. L’anno scorso, in occasione del 20esimo anniversario di questo “luogo magico” sono stati offerti gratis 1.000 libri, ma al loro interno c’era una dicitura particolare: “questo è un libro gratuito, per favore restituitelo in un altro spazio pubblico”.

Magnifica anche la Livraria Lello, Oporto (Portogallo). Si tratta di un’antica attività commerciale situata in un edificio del centro storico della città, ed è considerata una delle librerie più belle al mondo per il suo alto valore storico e artistico. Le caratteristiche che la differenziano dalle altre? Lo stile Art Nouveau, tutto curve e stucchi.

Ci spostiamo a Parigi, precisamente sulla Rive gauche, nella storica libreria Shakespeare & Company. Luogo d’incontri per scrittori e pensatori negli anni più fiorenti, oggi è usata non solo come negozio di libri, ma anche come sala di lettura vera e propria. La gestione principale è stata affidata a Sylvia Whitman, figlia del costruttore americano, morta tre anni fa. La libreria offre inoltre posti letto, ricavati dai divani al suo interno, ad artisti e scrittori squattrinati in cambio di alcune ore di lavoro fra gli scaffali.

Con uno stile completamente differente dalle precedenti, anche la libreria Avant-Garde, a Nanchino, sul delta del fiume Azzurro, è meravigliosa. E meravigliosa è anche la sua storia. La libreria, di 4.000 metri quadrati sottoterra, è stata infatti ricavata nel 1999 da un parcheggio statale che ancor prima era usato come rifugio antiaereo. Un vecchio detto cinese recita: “Trasforma qualcosa di marcio in un miracolo”, da qui l’idea del suo proprietario, Qian Xiaohua di impiegare migliaia di vecchi libri come banco della cassa.

Nelle librerie più belle al mondo è inclusa anche una libreria di Milano, precisamente 10 Corso Como. Circondata da negozi e locali all’ultima moda, Carla Sozzani, fondatrice dell’intero spazio, ha reso l’ambiente moderno e di lusso, dove si può esercitare al tempo stesso tutto il sapere della cultura. Non solo enciclopedie e atlanti, ma anche pubblicazioni d’arte, design, cultura e moda.

Libreria Polare, Maastricht (Olanda): si tratta di una chiesa domenicana del Duecento sconsacrata. Libri e scaffali riempiono le navate della chiesa, senza che questa ne sia danneggiata in alcun modo. Purtroppo la libreria Polare ha dichiarato bancarotta a febbraio e lo store è stato aperto solo grazie a una campagna di crowdfunding lanciata dal personale.

La piccola cittadina gallese di Hay-on-Wye è un posto top per i bibliofili. Più di 30 librerie fiancheggiano le stradine strette, ma la cosa più eclatante è l’Honesty Bookshop: si tratta di un insieme di mensole nel parco del castello normanno della città. Da Bill Clinton questo posto fu definito un “Woodstock dello spirito”.

El Ateneo, la libreria più bella e suggestiva di Buenos Aires. Una volta era il teatro Gran Splendid, inaugurato nel 1919. Nel 2000, il gruppo Yenny-El Ateneo, la catena di librerie più famosa dell’Argentina, decide di restaurare l’antico teatro e convertirlo in uno dei suoi locali, mettendo tutto lo splendore dei balconi originali, del sipario di velluto rosso e della cupola affrescata a disposizione dei libri.

Si tratta di una delle più grandi librerie del mondo all’aperto, si chiama Bart’s Books e si trova a Ojai, in California. Richard Bartinsdale, il fondatore, la creò nel 1964 con il semplice desiderio di liberarsi dei volumi che lui non leggeva più. Essendo uno spazio aperto è possibile prendere un libro, scegliere un tavolino e sedersi comodamente a leggere sotto il caldo sole californiano.
Una particolarità: una buona parte delle vendite avvengono ancora secondo le regole del codice d’onore e i passanti possono acquistare libri lasciando il denaro dovuto in una lattina da caffè.

125 anni di Tour Eiffel. E lo spettacolo continua

Credit it.gdefon.com

125 anni. Sono passati 125 anni dalla costruzione dell’affascinante “Dama de ferr”, che ogni giorno, a ogni ora, incanta migliaia di visitatori e turisti, e che strappa sempre un sorriso ai parigini.

Era proprio il 31 marzo del 1889 quando a Parigi veniva inaugurata la Tour Eiffel. Alta 307 metri (oggi divenuti 324 con l’aggiunta dell’antenna), composta di 16mila travi d’acciaio, 18.038 pezzi di ferro forgiato, 2 milioni e mezzo di bulloni, pesante 8000 tonnellate, è il monumento più visitato al mondo. Sono, infatti, 7 milioni i visitatori che ogni anno si recano a Parigi per ammirare la bellezza e l’eleganza della Tour Eiffel.

Simbolo di Parigi e della Francia fu realizzata da Gustave Eiffel, e costruita in poco più di due anni, in occasione dell’Esposizione Universale del 1889 per il centenario della Rivoluzione Francese.
Nessuno in quegli anni avrebbe mai potuto immaginare che la Tour Eiffel – che doveva essere solo una costruzione temporanea – potesse riscuotere un successo tanto grande, ma con il tempo i suoi bulloni e le fontane ai suoi piedi sono entrati nel cuore della gente, nei panorami più ricercati, nelle cartoline più collezionate, nelle foto più amate.
Più che un monumento, la “Dama di Ferro”, è diventata l’anima vera e propria della città e dei suoi abitanti, un edificio insostituibile che veglia sulla Senna e illumina il firmamento di Parigi.

Alla scoperta di Berlino venticinque anni dopo la caduta del Muro

Credit photo trendonline.com

Il 9 novembre 2014 sarà il venticinquesimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino. Eventi d’eccezione e innumerevoli esibizioni per l’importante ricorrenza storica animeranno l’intera città, ripercorrendone la divisione, gli anni della Guerra Fredda e le vicende che portarono, infine, alla sua riunificazione.

I visitatori della capitale tedesca avranno, così, l’irripetibile opportunità di comprendere a fondo la storia della Berlino dell’epoca e il significato attribuito al Muro da quelli che furono i suoi abitanti. Le iniziative includeranno tour in bici lungo il tracciato del Muro, giri in Trabant – la famosa automobile della Repubblica Democratica Tedesca – nella parte orientale della città, visite alle vecchie torrette di vedetta così come all’East Side Gallery, la sezione di Muro divenuta la più lunga galleria d’arte en plein air del mondo (1316 metri).

Momento topico sarà, naturalmente, il weekend che include la stessa data dell’anniversario: tra il 7 e il 9 novembre verranno, infatti, predisposte delle particolari installazioni luminose lungo tutto il percorso su cui si ergeva il Muro, simbolico augurio per un “mondo senza muri”. Una fila di centinaia di palloncini a elio illuminerà la città di Berlino per ben 12 chilometri: dall’ex-confine a Bornholmer Straße, passando per il Mauerpark lungo Bernauer Straße, oltre il Memoriale del Muro di Berlino, per arrivare al Reichstag, alla Porta di Brandeburgo, a Potsdamer Platz, al Checkpoint Charlie (l’ex posto di blocco tra il settore sovietico e quello americano), a Kreuzberg e, seguendo la Sprea, al ponte Oberbaumbrücke.

Tanto i turisti quanto i berlinesi, passeggiando lungo il tracciato del Muro, potranno così constatare con i propri occhi l’entità della divisione tra la parte Est e la parte Ovest della città, divisione che durò ben 28 anni. In cinque punti del tragitto, i palloncini bianchi saranno liberati in volo per celebrare l’apertura della frontiera cui si risolse, infine, il governo tedesco-orientale in quel 9 novembre del 1981: un giorno passato alla storia che né il presente né il futuro possono dimenticare.

Eventi in evidenza:
• Dal 21 marzo al 28 settembre 2014
Matthias Koeppel in Heaven, Berlin! all’Ephraim-Palais
60 anni di Berlino su tela: tra gli altri, dipinti della demolizione nella Berlino Ovest e un grande trittico dedicato all’apertura della frontiera

• Dal 9 al 16 aprile 2014
achtung berlin – new berlin film award: retrospettiva cinematografica
In tutti i cinema di Berlino
I film girati a Berlino negli ultimi 25 anni e il cambiamento in ambito cinematografico dopo la Caduta del Muro

• Luglio 2014
Apertura dello Spy Museum Berlin
Prevista l’opening di un museo dedicato allo spionaggio e ai servizi segreti ai tempi della Guerra Fredda

• 16 e 17 agosto
100MeilenBerlin – The Berlin Wall Trail Run 2014
Maratona lungo i vecchi confini della città per commemorare le vittime del Muro

• 9 novembre 2014
Ben Wagin: Mauer – keine Dauer
presso la Biblioteca “Deutscher Bunderstag”
Installazione che simboleggerà la pianificazione e l’amministrazione dietro la costruzione del Muro attraverso una linea di confine astratta fatta con raccogli-documenti e raccoglitori ad anelli

Riapertura del Centro di Documentazione presso il Memoriale del Muro di Berlino in Bernauer Straße

Catena umana di 12 chilometri lungo l’intera installazione luminosa, che vedrà la partecipazione di tanti berlinesi e non, nel tentativo di dimostrare le effettive dimensioni del Muro

Cerimonia di chiusura presso Konzerthaus a Gendarmenmarkt