sabato, 6 Dicembre 2025

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Turismo, l’Italia è sempre un Paese da amare

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Credit: vitadaturista.it

L’Italia si sa, è una delle mete turistiche preferite al mondo. L’arte, il cibo e splendidi paesaggi, fanno del nostro Paese uno dei posti sempre in cima alle preferenze dei viaggiatori stranieri. Questa volta un esito non scontato, e molto lusinghiero, è arrivato da Tripadvisor, il portale numero uno al mondo per le recensioni di località turistiche.

Secondo una recente indagine svolta dal sito tenendo conto delle recensioni degli ultimi 10 anni, le località italiane raggiungono in media un punteggio di 4,4 punti sui 5 disponibili. L’indagine si basa su un data base di tutto rispetto, oltre 320 milioni di opinioni relativi a 6,2 milioni di alloggi, ristoranti e monumenti.

In Italia a guidare la classifica delle località meglio recensite troviamo la Basilicata che si piazza meglio a livello qualitativo conquistando un punteggio di 4,57 su 5. Ad ottenere però il maggior numero di recensioni positive è il Lazio, trainato da Roma, seguito dalla Toscana e dal Veneto.

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Ma chi sono i maggiori estimatori del nostro Paese? Sempre secondo Tripadvisor sono i russi ad essere rimasti folgorati dalle bellezze italiche durante i loro soggiorni. Ottime recensioni arrivano poi anche dagli americani, dagli svedesi e dai canadesi. Insomma, da ogni parte del mondo l’amore per il Belpaese continua.

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A sorpresa poi scopriamo che siamo proprio noi italiani ad assegnare punteggi inferiori alle località nostrane, forse perché siamo sempre i più critici nei confronti della nostra bellissima Italia. Continuando poi ad esaminare la tipologia di turisti che recensiscono il nostro Paese, vediamo che chi viaggia per lavoro, forse perché ha un maggiore budget a disposizione, tende ad essere più generoso nei giudizi rispetto a chi viaggia per piacere sia da solo che in coppia.

Porte e finestre, il tema di un viaggio in giro per il mondo (FOTO)

La fotografia ed il viaggio sono un binomio inscindibile, ma il racconto di un’esperienza di viaggio attraverso le immagini fotografiche non si esaurisce nella semplice scelta della tecnica da usare, dell’inquadratura, della luce o dell’obiettivo adatti, ma nell’esprimere di volta in volta un personale modo di vedere il mondo, un particolare stile attraverso il quale il fotografo rappresenta l’esperienza vissuta. Secondo il fotografo André Vicente Gonçalves sono i dettagli a fare la differenza e ad essi dobbiamo dare valore, perché ogni volta ci arricchiscono di nuove emozioni. Il valore intrinseco delle cose sta dietro al più piccolo dei particolari, che solamente un occhio curioso riesce a cogliere.

Così, attraverso il suo viaggio in giro per l’Europa, il giovane ragazzo portoghese ha voluto raccontare tramite delle immagini la sua visone del mondo. Sono porte e finestre le protagoniste delle sue foto, che con le loro particolarità e i loro differenti stili architettonici ci descrivono l’identità di ogni città e ci dicono molte cose sui proprietari delle case in cui si trovano.

Windows of the world e Door’s of the world sono i nomi dei due ambiziosi progetti realizzati dal fotografo, che ha trasformato due oggetti comuni in vere e proprie opere d’arte, attraverso un collage di foto colorate e vivaci, che ci permettono di arrivare all’essenza della realtà guardandola con occhi differenti.

Il suo lavoro ha già raggiunto un traguardo importante, dato che le fotografie di Windows of the World sono state esposte a Brasov, in Romania, nell’ agosto 2015 in occasione del Festival della Cultura Urbana.

André ha fotografato 20 paesi fino ad oggi, ma questo specifico progetto comprende solo il Portogallo, l’Italia, la Spagna, l’Austria, l’ Inghilterra e la Romania. Il prossimo obiettivo è quello di fotografare tutti i paesi del mondo, partendo dalla Russia e dalla Cina. I piani futuri includono anche la pubblicazione di un libro e numerose mostre.

Osservando i colori, i materiali, gli archi, le linee, i decori delle opere di André possiamo provare anche noi a percorrere i migliaia di chilometri dei suoi viaggi, sentire decine di lingue, l’odore del cibo che filtra da queste porte e finestre che abbelliscono e valorizzano le strade e i quartieri di queste città.

Le finestre del mondo

Trento
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Evora
evora

Ericeira
ericeira

Venezia
venezia

Burano
burano

Alpi
ALPI

Le porte del mondo

Spagna
spagna

Romania
romania

Inghilterra
inghilterra

Portogallo
PORTOGALLO

Scoperto il batterio mangia plastica, per oceani più puliti

credits photo: farebio.it

Nel mondo ogni anno si producono circa 311 tonnellate di plastica, di cui un numero variabile tra 4,9 e 12,7 milioni finisce nei mari e negli oceani.
Queste cifre non lasciano sperare in nulla di positivo. Infatti, secondo alcune stime pubblicate lo scorso anno dalla rivista Science, effettuate dai ricercatori della Sea Education Association, questi numeri sono destinati a peggiorare se non interverremo quanto prima. La quantità di plastica nei nostri mari potrebbe aumentare di dieci volte entro il 2025.
Per evitare questo, bisognerà migliorare lo smaltimento dei rifiuti, soprattutto nelle zone costiere, e adottare sistemi di riciclo più efficienti.

Ma c’è una buona notizia: un’equipe di scienziati giapponesi, ha isolato un batterio in grado di ‘divorare‘ la plastica e utilizzarla come fonte di crescita. Il suo nome è Ideonella Sakaiensis, e i dettagli della scoperta sono stati pubblicati sulla rivista Science, dove gli autori della ricerca spiegano che: “Il batterio è particolarmente goloso di PET (polietilene tereftalato), una delle plastiche più diffuse al mondo. Se ne producono circa 50 milioni di tonnellate l’anno ed è utilizzata soprattutto per scopi alimentari (bottiglie, contenitori per cibi e bevande, pellicole). Dal punto di vita chimico, si tratta di una plastica molto resistente al processo di biodegradazione. Finora si conoscevano solo due funghi in grado di decomporre parzialmente il PET.“.

Il batterio è stato scoperto analizzando oltre 250 campioni prelevati da un sito di riciclaggio di bottiglie in PET, dai quali i ricercatori giapponesi hanno identificato i due enzimi responsabili della reazione di idrolisi (rottura, decomposizione) della plastica. Il primo enzima si chiama, PETase, ed è prodotto quando mil batterio aderisce alle superfici plastiche. Il secondo si chiama MHET idrolase, ed è quello responsabile della rottura delle catene di PET in molecole più piccole e innocue.
Il processo è abbastanza lento, ma nonostante questo, la scoperta potrebbe avere risultati molto importanti per il riciclo delle plastiche e per lo studio dei principi dell’evoluzione degli enzimi.

Il pericolo di inquinamento è molto concreto: la plastica che inquina gli oceani costituisce una grave minaccia per gli abitanti del mondo sottomarino, perché spezzettata dagli agenti atmosferici in particelle micrometriche, viene ingerita dal plancton, da dove si diffonde poi al resto dell’ecosistema.
Il problema è particolarmente sentito anche in Italia: come ha evidenziato il rapporto Marine litter 2015, pubblicato da Legambiente, il 95% dei 2597 rifiuti galleggianti in 120 chilometri quadrati di mare è fatto di plastica. Il mare più inquinato è l’Adriatico, seguito dal Tirreno e dallo Ionio.

Sony World Photography Awards 2016 (EVENTO)

Credits: Minh_Ngo_Thanh_Vietnam_Shortlist_Open_Arts-and-Culture_2016

Il Sony World Photography Awards è uno dei momenti più importanti per i fotografi di tutto il mondo, sia per i professionisti sia per chi fotografa solo per passione. L’importanza di questo evento è sottolineata dal record di iscrizioni raggiunto quest’anno: 230.103 foto arrivate da 186 paesi.

Le categorie a cui è possibile partecipare sono cinque, mentre i topics delle fotografie sono 14. Ogni finalista per i 14 topics parteciperà con i suoi scatti alla mostra ufficiale che si terrà a Londra dal 22 Aprile all’8 Maggio.
Il vincitore, giudicato da una Commissione di Girati Onorari, sarà reso noto il 21 Aprile, parteciperà alla serata di Gala dell’evento e riceverà come premio 30.000 dollari ed attrezzature professionali Sony.

Tutti i finalisti saranno inseriti in un book fotografico che raccoglierà le foto in ordine di argomento. Quest’anno gli argomenti trattati hanno toccato vari temi caldi come i migranti o i rifugiati rom in Italia e lo scioglimento dei ghiacciai.
Qui di seguito vi proponiamo una carrellata delle foto finaliste del Sony World Photography Awards 2016.

Helmut Newton, grande fotografo, diceva che “il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, sono tre concetti che riassumono l’arte della fotografia“. In fondo di arte si parla. Riuscire a catturare un momento, a far trasparire un emozione da uno scatto fanno dei fotografi veri artisti e le loro foto vere opere d’arte.

L’appuntamento rimane quindi per il 22 Aprile a Londra per andare a visitare tutte queste opere d’arte dal vivo, riuscendo a sentire anche l’odore che la carta stampata emana nell’aria.