mercoledì, 15 Gennaio 2025

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Cortina tra le località alpine top

cortina
Credit Photo: myitaly.com

Secondo il sondaggio dell’emittente televisiva americana CNN, la nostra Cortina d’Ampezzo sarebbe una delle località alpine più apprezzate soprattutto dai turisti americani. La classifica, che è stata realizzata dal giornalista Bob Hodgetts, vede però in vetta la Svizzera. Al primo posto troviamo infatti, Zermatt, comune del Canton Vallese meta preferita dagli escursionisti per la totale assenza di auto e poi anche per la presenza del Monte Cervino. Un altro punto a favore di Zermatt è la possibilità di raggiungere facilmente la località italiana Cervinia.

Seguono altre due località svizzere: Grimentz al secondo posto e Wengen al terzo. Quarta in classifica è la località austriaca di Kitzbuehel, paese tirolese molto noto perchè ogni anno si disputa la storica gara dell’Hahnenkamm sulla famosa pista Streif considerata la più spettacolare al mondo.

Arriviamo al quinto posto dove troviamo la prima località italiana, Cortina d’Ampezzo. Molto apprezzata dagli americani per la cornice che la circonda e anche perché inserita in uno dei film di 007 “Solo per i tuoi occhi” del 1981.

Scegliere tra le località sciistiche alpine le più belle è sempre molto difficile, perchè tutte presentano una cornice naturale straordinaria. Ma a giocare è anche l’architettura, l’estetica e i servizi. Cortina si trova in una posizione favorevole, in una conca molto soleggiata che tende a far risplendere le sue cime. E poi è a solo 2 ore da Venezia, chiaro che per gli americani sia perfetta da visitare.

A chiudere la classifica troviamo un’altra località italia, Courmayeur. Votata per il suo particolare centro storico e naturalmente per il Monte Bianco.

TripAdvisor: i peggiori commenti ai monumenti italiani (FOTO)

È apparsa su BuzzFeed la raccolta dei peggiori commenti lasciati dai visitatori stranieri ai più grandi monumenti italiani su TripAdvisor, tra le principali piattaforme online dove utenti di tutti il mondo lasciano le proprie recensioni e scambiano opinioni a proposito dei luoghi che visitano. Il risultato? Quantomai paradossale: errori sul ortografico e grammaticale, ignoranza in fatto di geografia, ma soprattutto sensibilità rispetto all’arte pari allo zero.

Dal Colosseo, considerato ‘sopravvalutato’, a Venezia, dove il Canal Grande puzza, passando per il Ponte Vecchio di Firenze (bollato come ‘niente di che’) e quello di Rialto, che alla fin fine “è soltanto un ponte“, fino ad arrivare al ‘deludente’ Duomo di Milano, alla ‘triste e cupa’ Basilica di San Marco, alla Basilica di San Francesco d’Assisi (una chiesa qualunque), nessuna delle più imponenti e note vestigia italiane è stata risparmiata.

Né quelle di Roma, col Colle Palatino recensito come “un brutto posto, simile a un cimitero“, il Pantheon, ritenuto un “buco in un soffitto convesso“, la scalinata di Piazza di Spagna, considerata semplicemente una “rampa di vecchi gradini“, e la Fontana di Trevi, “così poco attraente“, né quelle di Firenze, con la noiosissima Galleria degli Uffizi ‘piena di ritratti di Gesù‘, né quelle di Venezia, con Piazza San Marco localizzata da un distratto turista nei pressi dell’oceano e lo ‘sciocco’ Palazzo del Doge (per il quale c’è troppo da camminare), né quelle di Pisa, col la mitica Torre recensita come ‘sciatta e ridicola’, né quelle di Napoli, coi Faraglioni descritti come “due semplici rocce che spuntano dall’acqua“: a nessuna delle bellezze nostrane è stato lasciato scampo.

Dare un’occhiata per credere.

La pista ciclabile sotterranea di Londra

The Guardian

Una pista ciclabile sotterranea, come se fosse una linea della metropolitana. A Londra ora si può e il 2016 potrebbe essere l’anno della svolta. Si chiama London Underline ed è un progetto di rete di piste ciclabili sotterranee. Non solo ha vinto Miglior Progetto concettuale ai premi di pianificazione di Londra di quest’anno, ma viene considerata una delle idee migliori che abbiano mai avuto in termini di concept tecnologico, con i tentativi di rendere più sicura la città per i ciclisti.

The Guardian
The Guardian

Prodotto dalla società di progettazione Gensler, l’idea trasformerà i tubi/tunnel utilizzati in piste ciclabili parallele e le passerelle per creare una rete di collegamenti davvero grandissima, stile network. I percorsi riempiti di ristoranti e punti per lo shopping online. Molto probabilmente ci sarà una pavimentazione cinetica, che usa l’attrito per creare energia elettrica. Un progetto davvero ecologico e futuristico, ma soprattutto utile e super innovativo. Questo sistema, se dovesse davvero andare in porto e quindi essere costruito, farebbe uso di una sezione dimenticato della linea Piccadilly, tra Holborn e la stazione di Aldwych, e approfittare di numerose altre gallerie inutilizzati e stazioni. Si spera il piano possa ridurre la congestione e aiutare l’ambiente, ma allo stesso tempo essere anche uno strumento utile economicamente agli investitori e alla città.

Airbnb e l’house sharing, come cambia il modo di viaggiare

house sharing

Specialmente in tempo di crisi, come quello in cui viviamo adesso, le vacanze sono un lusso. Tanto più se si decide di andare all’estero dove ai costi dei trasporti aerei vanno aggiunti quelli per l’hotel. Da sempre esistono per chi vuole risparmiare sistemazioni più economiche, come gli ostelli della gioventù o i campeggi. Ma spesso si tratta di alloggi non proprio soddisfacenti, più adatti ai giovani o agli amanti dei viaggi zaino in spalla. Adesso non è più così grazie all’house sharing e soprattutto ad Airbnb.

L’idea da cui nasce il concetto di house sharing è quella di scambio di casa. Ovvero due persone si scambiano la casa, in due città distinte che entrambi vogliono visitare, per il periodo di durata della vacanza. E i costi si azzerano quasi del tutto. Ma come fare per mettersi in contatto con persone disposte a condividere la propria casa? Qui interviene Airbnb che ha rivoluzionato quest’idea, non più un semplice scambio di casa ma la possibilità di alloggiare in case e appartamenti in tutto il mondo da affittare per brevi periodi a costi relativamente contenuti. Airbnb offre una piattaforma online dove host e turisti possono incrociare le loro richieste: si inserisce il periodo e il nome della località ed il gioco è fatto. Non c’è scambio di denaro perché il tutto avviene online con carta di credito e questo per tutelare sia i proprietari, assolutamente referenziati, che gli ospiti.

Airbnb nasce nel 2008 a San Francisco ma è già presente in tutto il mondo, e come tutte le aziende della new economy nate in California è anche un ottimo posto dove lavorare, non per niente quest’anno si è aggiudicata il Best Place to Work, superando colossi del calibro di Google.

Ma qual è il target di chi usa l’house sharing come Airbnb? Al contrario di quanto si possa pensare non esiste più la dicotomia tra hotel da signori per chi può spendere vs casa in affitto, perché su Airbnb si possono trovare case di qualsiasi tipologia, dalla sistemazione modesta alla villa di lusso. Quello che cambia è come siamo disposti a viaggiare e l’idea che abbiamo di sconosciuto, chi ci ospita, che può trasformarsi in nuova guida turistica per chi è amante delle esperienze local.

Airbnb non va a solo vantaggio dei turisti, perché permette anche a chi ospita di poter monetizzare sfruttando una stanza in più in casa propria o un piccolo appartamento a disposizione per chi viaggia 365 giorni all’anno. Un nuovo modo di viaggiare quindi a disposizione di tutti, Airbnb ha trovato la formula perfetta tra location ed ospitalità.