venerdì, 5 Dicembre 2025

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Consigli e notizie su come stare bene e rilassarsi all'insegna del benessere

Dormire nudi fa bene. Alla salute, alla felicità, all’amore

Un sensazione magica e inimitabile, una brezza leggera che sfiora la pelle, un delicato senso di levitazione: dormire è meraviglioso, ma ci sono tanti modi per farlo. Alcuni di questi, tuttavia, sono vantaggiosi per la nostra salute. Secondo uno studio pare infatti che dormire nudi sia il modo più salutare per farlo, non solo per ricaricare le pile, ma per numerosi altri benefici.

Il New York Times riporta che dormire nudi e quindi a temperature più fredde è collegato al miglioramento del nostro metabolismo, all’abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue e anche alla prevenzione del diabete di tipo 2. Cos’altro serve?
Beh, sapere che dormire nudi permette anche che, tra strati e strati di tessuti e lenzuola, il nostro corpo non venga a contatto con batteri nocivi.

E cosa del nostro umore? Spogliarsi prima di andare a letto, vuol dire lasciare fuori di lì tutti i problemi e i pesi del giorno, per dedicarsi a un momento esclusivamente proprio. Tra quelle lenzuola, dopo, ci si sente più liberi e leggeri. E la scienza dichiara anche che dormire nudi ha tutti questi effetti positivi, perché la produzione di cortisolo nel corpo, in questo modo, è più stabile. Il cortisolo è il complesso chimico che il nostro corpo produce che può avere effetti negativi se prodotto in eccesso, causando un aumento di ansia, desiderio, aumento di peso e molto altro ancora. Riposare a temperature quanto più vicine all’ambiente, manterrà i livelli di cortisolo nel nostro corpo, assolutamente nella media.

E immaginate come andreste a dormire ogni sera, trovando il vostro partner nudo tra le lenzuola? Beh non devo dirvelo io. Pelle a pelle, felicità contro felicità: un’arancia sbucciata è assolutamente più appetitosa di una che ancora no. Così più sesso, più leggerezza, meno ansie e problemi, più energia, riposo e serenità.

E pensare che basta solo spogliarsi prima di saltare sul materasso.

Se il sole non fa la felicità

È ufficiale: il sole non rende necessariamente felici. O almeno è questo che emerge da una recente ricerca presentata alla conferenza annuale della Royal Economic Society: lo studio in questione, infatti, smentisce la rinomata convinzione che il bel tempo faccia bene all’umore e alla salute.

La ricerca, condotta dal Dottor Franz Buscha dell’Università di Westminster, si è focalizzata sul nesso che sussisterebbe tra condizioni meteorologiche e benessere, basandosi sui dati raccolti nel Regno Unito nell’arco degli ultimi 20 anni.

Indagando se il brutto tempo possa effettivamente influire sui nostri stati d’animo, il Dottor Buscha ha constatato che non esiste nessun rapporto di causalità tra le condizioni meteorologiche quotidiane e lo stato di benessere registrato. D’altro canto, però, lo studio ha messo in evidenza un altro dato, quello relativo al rapporto tra la soddisfazione lavorativa e le giornate di sole: pare, difatti, che le persone siano meno felici di andare a lavorare quando c’è una bella giornata. E, ciononostante, l’effetto negativo non è che minimo – riferisce Buscha.

Altro particolare significativo riscontrato è stato quello che concerne il cosiddetto disordine affettivo stagionale (SAD – seasonal affective disorder in inglese), che porta le persone a sentirsi decisamente più tristi durante il periodo invernale.

Il concetto comunemente condiviso secondo cui il bel tempo stimola le persone a sentirsi meglio al livello emotivo non è supportato dalla mia ricerca – ha affermato Franz Buscha – al contrario, la popolazione inglese mostra una certa resilienza nell’avere a che fare con i cambiamenti meteorologici repentini che possono verificarsi nell’arco di una stessa giornata“.

The verde? Ci sono 7 ottimi motivi per berlo

Dopo le abbuffate di Pasqua mi sembra giusto, anzi doveroso, cominciare a pensare a uno stile di vita un tantino più ‘healtly‘, e cercare di smaltire i kg messi su a colpi di colombe e casatiello.
Forse è il caso di iniziare una settimana detox‘, mi sono detta, e spulciando nei meandri del web ho scoperto che il the verde ha delle ottime proprietà benefiche. Ma vi dirò di più, ci sarebbero addirittura 7 ottimi motivi per berlo come se non ci fosse un domani. Vediamo di che si tratta.

Ha un potere calmante

Non so se sono io ad essere più nervosa della media, ma mi piacerebbe appiccare il fuoco ogni volta che qualcuno mi contraddice. Una recente ricerca ha stabilito che chi consuma regolarmente questa bevanda ha il 51% di possibilità in meno di cadere in depressione. Non soffrirò certo di depressione, ma di attacchi d’ira inspiegabili si, per cui ci farò un pensierino.

Aiuta a perdere peso

Alzi la mano chi di noi ragazze non sogna di dimagrire in qualche punto del corpo; è stato scientificamente provato che il the verde ha ottime proprietà drenanti, e può avere un certo peso se abbinato a una dieta specifica. Inoltre esso riesce a calmare il senso di appetito, ovvero la vera bestia da combattere se vi piace fagocitare ogni 15 minuti.

Combatte l’alito cattivo

Se hai l’alito pestifero e nessun pacchetto di Vigorsol riesce ad offrirti un aiuto valido, potresti provare la strada del the, e assumerlo a ogni ora del giorno. Diversamente sarebbe meglio stare con la bocca chiusa, ed evitare momenti imbarazzanti.

Contrasta l’insorgere di occhiaie

Noi tutti vogliamo apparire belli ed in perfetta forma; ebbene la caffeina contenuta nel the verde può aiutare a ridurre le dimensioni dei vasi sanguigni e a combattere le odiose occhiaie che spesso ci rendono dei cuccioli di panda. Così, dopo una notte trascorsa a fare baldoria, una bustina di the può aiutarci a combattere l’aspetto tipico di chi è andato in hangover.

Contiene il colesterolo

Il colesterolo è una bestiaccia cattiva per chi ama la buona tavola; contenerlo può essere molto utile per non pregiudicare uno stato di salute già compromesso dai vizi.

Protegge dal freddo

Quando fa freddo forse non è il caso di risparmiare sul riscaldamento, ma se non abbiamo altro modo per prendere calore, il the verde può essere molto utile per riscaldarci.
Io, infatti, lo consumo prevalentemente d’inverno, e, naturalmente, lo accompagno a biscotti secchi per fare merenda. A qualsiasi ora.

Protegge dai danni del sole

Nel mio caso il the verde serve praticamente a nulla dal momento che sono peggio di Dracula, e detesto ogni forma di luce. Sono una di quelle che al mare resta sotto l’ombrellone a leggere, e che non esce mai senza un cappello.
Se invece voi siete persone più normali, e vi piace la tintarella, il the verde potrebbe aiutarvi a proteggere la pelle dai danni solari. Secondo la mia ricerca esso protegge dai raggi ultravioletti e aiuta a prevenire il tumore della pelle. Dunque, perché non provare?

Benessere, il futuro sarà pieno di strutture ‘bio’

Siamo tutti stressati. Dal lavoro, dalla famiglia, dai conti da pagare, dalla vita.
L’esigenza più comune è quella di trovare un pò di pace, o un qualsiasi posto che possa rasserenarci anche solo per qualche ora.
Questa voglia di relax condiziona oltremodo la filosofia che è alla base della progettazione e della costruzione delle nuove strutture, imponendo la creazione di aree in cui l’animo umano possa trovare il ristoro desiderato.
Dopo i parchi giochi e i centri benessere è, ora, la volta dei condomini e degli appartamenti ‘green’.
Le abitazioni dei ricchi di Manhattan e di Londra sono già dotati di spa lussuose e accoglienti; ma la novità è ora rappresentata dalla edificazione di intere città del benessere, nelle quali trovare riparo dall’inquinamento, dai rumori e dalla vita frenetica a cui siamo abituati oggi.
Non è un caso che fuori Parigi verrà inaugurata la prima cittadella nature friendly, composta da cottage immersi nel verde e progettati seguendo le regole dell’architettura ‘bio. Ma non solo: i nuovi appartamenti saranno muniti di una ‘laguna geotermica‘ con acqua alla temperatura di 30°, giardini pensili e luoghi in cui potere svolgere attività come equitazione e coltivazione del terreno.

A quanto pare la trovata non è un semplice capriccio momentaneo, ma sta diventando un vero e proprio must da seguire nella progettazione delle opere del futuro come case, uffici, scuole e interi quartieri.
A quanto pare la domanda è in crescita: secondo SpaFinder in Asia è già fortemente radicata e il business vale 100 miliardi di dollari.
Gli analisti della ricerca affermano:
Dopo secoli di sviluppo immobiliare focalizzato in modo miope solo sull’aspetto delle case, quel tanto che basta a renderle attraenti alla vendita, ora il benessere di chi vi abita è il principale valore. Il fenomeno si era già intravisto nel 2007 con la nascita dei primi condomini dotati di Spa e palestre dei grattaceli più esclusivi, o delle Spa riconvertite al biologico e al green ma la crisi economica ne ha rallentato lo sviluppo. Invece il 90% della nostra vita si svolge in ambienti chiusi nei quali la concentrazione di inquinanti è dalle 3 alle 5 volte più elevata che fuori. Si stima anche che grandi quantità di vegetazione nelle case e nei quartieri diminuiscano l’aggressività del 52%. Secondo la Northwestern university lavorare nei ‘cubicoli’, box piccoli e parzialmente chiusi, fa dormire 46 minuti in meno ogni notte e si diventa quattro volte meno attivi durante il giorno‘.

Alcuni esperti del settore hanno chiamato ‘biofilia’ la nostra innata necessità di vivere connessi con la natura: gli architetti di domani si dedicheranno ora alla progettazione di luoghi dotati di più luce naturale, materiali green, giardini verticali, percorsi natura.
In Malaysia cresce l’attesa per l’inaugurazione delle residenze ‘Afiniti Medini’, ovvero oasi wellness con centri yoga, pilates e meditazione, boschi, Spa e programmi personalizzati salutistici.
Da Barcellona alla lontana Cina entro i prossimi 3 anni saranno inaugurati 7 grandi resort della catena ‘GoCo’ dedicati alle comunità hippies evolute in wellness. I progetti includono centri ayurvedici, Spa, acqua da sorgenti termali, fattorie organiche, villaggi di artisti e programmi fitness innovativi.
Fanno parte del trend anche le innovative lampadine che seguono le ore di veglia e di sonno, e docce con filtri alla vitamina C per eliminare il cloro dall’acqua e avere una pelle più sana, le stanze con aria purificata e lenzuoli ipoallergenici.