lunedì, 29 Maggio 2023

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Apparecchio acustico: come capire quando metterlo

Il decadimento della sensibilità uditiva può verificarsi a tutte le età, anche se avviene con più frequenza in età avanzata. Sono diverse le cause della perdita dell’udito: potrebbe essere un semplice risvolto degli anni che passano, oppure derivare dall’esposizione continua e prolungata a rumori forti, spesso sul luogo di lavoro.

Generalmente le protesi acustiche vengono consigliate in seguito ad un test dell’udito, in tutti quei casi in cui i risultati mostrino un chiaro e spiccato degrado uditivo. Ma cos’è esattamente un apparecchio acustico? Come funziona? E come fare per capire quando bisogna metterlo?

Cos’è e come funziona l’apparecchio acustico

L’apparecchio acustico è a tutti gli effetti un amplificatore sonoro in miniatura, utilizzato per restituire l’udito a tutte quelle persone che soffrono di ipoacusia, ossia di un abbassamento del livello uditivo oltre una certa soglia di decibel. La protesi acustica non è quindi una cura e non serve per eliminare il problema, ma semplicemente permette di sentire meglio mentre la si indossa.

I moderni dispositivi acustici presentano caratteristiche molto avanzate, che vanno oltre la semplice amplificazione del suono. Nello specifico, le protesi digitali permettono di amplificare le frequenze in maniera mirata. Questo significa che, se in passato l’amplificazione avveniva in maniera lineare e indiscriminata, oggi è possibile amplificare solamente quelle frequenze che il nostro apparato uditivo non riesce più a percepire.

Per essere più specifici, esistono due tipologie di apparecchi acustici: quelli classici che si posizionano dietro l’orecchio e quelli che vengono invece inseriti all’interno del condotto uditivo. Per capire quale sia la soluzione più adatta alle proprie esigenze bisognerà rivolgersi ad un servizio professionale come EarPros, di modo da ottenere l’assistenza sanitaria di cui si ha bisogno ed essere indirizzati verso i migliori apparecchi acustici oggi presenti sul mercato.

Come capire quando mettere una protesi acustica

Qualora il proprio udito sia in costante decadimento, oppure da tempo si riscontra una certa difficoltà a sentire, si consiglia di rivolgersi ad un professionista per eseguire un test dell’udito. A seconda dell’esito dell’esame, sarà poi il medico a valutare l’eventuale utilizzo di un apparecchio acustico.

Nello specifico, la protesi acustica è un’ottima soluzione per tornare a sentire i suoni e le conversazioni qualora non fosse possibile intervenire sull’udito attraverso una terapia medica o chirurgica.

Come capire quando è arrivato il momento di mettere un apparecchio acustico? Come indicazione generale, si può dire che viene consigliato qualora la perdita uditiva riscontrata durante la visita sia superiore ai 40 dB sulle frequenze centrali dell’audiogramma.

È però doverosa una precisazione: non tutti coloro che soffrono di ipoacusia o di degrado dell’udito riusciranno a riscontrare dei benefici indossando un apparecchio acustico. Sono infatti moltissimi i fattori che andranno presi in considerazione per valutare quale possa essere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

A prescindere da quelli che possono essere i sintomi (da un semplice decadimento dell’udito a veri e propri fastidi e dolori), a quella che è la propria situazione personale, sarà necessario valutare insieme ad un professionista dell’udito quale possa essere la soluzione migliore.

CrossFit: allenati a colpi di squat

Nato in America intorno agli anni Settanta, il CrossFit è un allenamento strong che in mezz’ora rinforza tutto il corpo. Negli ultimi anni è seguitissimo dalle star nelle palestre di tutto il mondo: Jessica Alba, Cameron Diaz, Elisabetta Canalis non ne possono più fare a meno e i risultati sono visibili a tutti. E voi, lo conoscete?

Cross in inglese significa ‘incrocio, mescolanza’. Questa pratica, infatti, si basa su esercizi intensi ma sempre diversi l’uno dall’altro. Praticamente un mix di sollevamento pesi, esercizi a corpo libero e allenamento cardiovascolare, uniti in un’unica sessione, sempre diversa e non specifica. L’obiettivo? Non di rassodare addominali o assottigliare il girocoscia, ma bensì di irrobustire tutto il corpo. Ci si esercita con corsa, salto della corda, arrampicata e spostamento di carichi pesanti. Si utilizzano inoltre manubri, anelli da ginnastica e sbarre per trazioni.

L’atleta di CrossFit deve padroneggiare i dieci punti fondamentali del fitness, tra cui resistenza cardiorespiratoria, resistenza muscolare, potenza, velocità e agilità. Ogni allenamento è diverso dall’altro e viene chiamato WOD, “Workout of the day”, uguale per tutti ma impostato dall’istruttore in base al proprio livello. Il CrossFit, infatti, non ammette fai da te! Ed è duro, anzi, durissimo ma i benefici si notato fin da subito.

I vantaggi sono molteplici, si migliorano la resistenza, la forza, la velocità la flessibilità, la coordinazione, la precisione e l’equilibrio. E l’atmosfera che si crea durante le classi di questa disciplina, che è un vero e proprio sport, è davvero unica.
Cosa aspettate? Un, due, tre squat. Un, due, tre squat.

The verde? Ci sono 7 ottimi motivi per berlo

Dopo le abbuffate di Pasqua mi sembra giusto, anzi doveroso, cominciare a pensare a uno stile di vita un tantino più ‘healtly‘, e cercare di smaltire i kg messi su a colpi di colombe e casatiello.
Forse è il caso di iniziare una settimana detox‘, mi sono detta, e spulciando nei meandri del web ho scoperto che il the verde ha delle ottime proprietà benefiche. Ma vi dirò di più, ci sarebbero addirittura 7 ottimi motivi per berlo come se non ci fosse un domani. Vediamo di che si tratta.

Ha un potere calmante

Non so se sono io ad essere più nervosa della media, ma mi piacerebbe appiccare il fuoco ogni volta che qualcuno mi contraddice. Una recente ricerca ha stabilito che chi consuma regolarmente questa bevanda ha il 51% di possibilità in meno di cadere in depressione. Non soffrirò certo di depressione, ma di attacchi d’ira inspiegabili si, per cui ci farò un pensierino.

Aiuta a perdere peso

Alzi la mano chi di noi ragazze non sogna di dimagrire in qualche punto del corpo; è stato scientificamente provato che il the verde ha ottime proprietà drenanti, e può avere un certo peso se abbinato a una dieta specifica. Inoltre esso riesce a calmare il senso di appetito, ovvero la vera bestia da combattere se vi piace fagocitare ogni 15 minuti.

Combatte l’alito cattivo

Se hai l’alito pestifero e nessun pacchetto di Vigorsol riesce ad offrirti un aiuto valido, potresti provare la strada del the, e assumerlo a ogni ora del giorno. Diversamente sarebbe meglio stare con la bocca chiusa, ed evitare momenti imbarazzanti.

Contrasta l’insorgere di occhiaie

Noi tutti vogliamo apparire belli ed in perfetta forma; ebbene la caffeina contenuta nel the verde può aiutare a ridurre le dimensioni dei vasi sanguigni e a combattere le odiose occhiaie che spesso ci rendono dei cuccioli di panda. Così, dopo una notte trascorsa a fare baldoria, una bustina di the può aiutarci a combattere l’aspetto tipico di chi è andato in hangover.

Contiene il colesterolo

Il colesterolo è una bestiaccia cattiva per chi ama la buona tavola; contenerlo può essere molto utile per non pregiudicare uno stato di salute già compromesso dai vizi.

Protegge dal freddo

Quando fa freddo forse non è il caso di risparmiare sul riscaldamento, ma se non abbiamo altro modo per prendere calore, il the verde può essere molto utile per riscaldarci.
Io, infatti, lo consumo prevalentemente d’inverno, e, naturalmente, lo accompagno a biscotti secchi per fare merenda. A qualsiasi ora.

Protegge dai danni del sole

Nel mio caso il the verde serve praticamente a nulla dal momento che sono peggio di Dracula, e detesto ogni forma di luce. Sono una di quelle che al mare resta sotto l’ombrellone a leggere, e che non esce mai senza un cappello.
Se invece voi siete persone più normali, e vi piace la tintarella, il the verde potrebbe aiutarvi a proteggere la pelle dai danni solari. Secondo la mia ricerca esso protegge dai raggi ultravioletti e aiuta a prevenire il tumore della pelle. Dunque, perché non provare?

Tintura capelli uomo: guida alla colorazione

Tintura capelli uomo: guida alla colorazione, ovvero tutto ciò che c’è da sapere sul mondo della tintura for men.

Cos’è che spaventa più di tutto sia uomini che donne? L’atomica? Le guerre? L’aumento dell’Iva? No, il capello bianco.

Niente ti atterrisce di più come alzarti la mattina e scoprire che quello che ieri avevi creduto essere un abbaglio, è invece una manciata di capelli candidi.

Li sentite i brividi sulla pelle?

Le donne ormai sono esperte, il bello è che anche gli uomini sono diventati insofferenti al capello bianco e desiderano prestare particolare cura al loro aspetto.

Tintura capelli uomo: il brizzolato non è glam

Una volta il brizzolato faceva tendenza, un po’ di saggezza, un po’ maturità alla George Clooney, per la serie “sono come il vino invecchiando miglioro”.

E invece secondo Vanity Fair l’uomo brizzolato si è estinto. Al primo accenno di candore via che si prende appuntamento dalla parrucchiera.

Ma voi, maschi intrepidi che temete il gossip cittadino (metti che poi ti vedono dal parrucchiere) ma non l’arte del fai da te, potete contare su di noi per una guida su come tingervi i capelli.

Tintura capelli uomo: guida alla colorazione

Non è detto che abbiate i capelli bianchi magari vi siete stancati del vostro colore e volete cambiarlo. In ogni caso quello che vi occorre è una tintura.

Se si tratta solo di cambiare colore può andar bene un semipermanente che sparisce dopo cinque o sei lavaggi. Non ha un grande effetto coprente.

Bene i riflessanti senza ammoniaca creati da polveri di piante, si lasciano in posa pochi minuti e scuriscono capelli bianchi e grigi solo di un tono. Effetto naturale.

Per coprire la chioma brizzolata bene anche una tintura camouflage che maschera il sale e pepe.

Altre formule in gel ed in crema sono adatte sia per colorare che per prevenire la caduta dei capelli, come ci suggerisce Testanera a proposito di alcune formule che coprono i capelli bianchi e grigi e li rafforzano.

Dritte sulla tinta per i capelli dell’uomo

Attenzione a ciò che comprate nel supermercato: una tintura maschile non deve avere sfumature altamente pigmentate, come il rosso o il giallo, perché avrebbero un effetto terribile sulla chioma facendo apparire i capelli rossicci man mano che si perde il colore. Troppo artificioso.

Bisogna puntare quindi non tanto su un prodotto che copra ma su un prodotto che dia una resa visiva naturale con effetto ringiovanente (e possibilmente anticaduta).

Prezzi della tintura maschile

Il prezzo varia ovviamente a seconda del prodotto acquistato, se si desidera tinta e maschera rinforzante si va dai 15 euro a salire.

Tempistiche ed istruzioni per l’uso

Niente paura: non è che bisogna essere dei maghi per tingersi i capelli. Un po’ di accortezza e la lettura delle istruzioni può bastare.

Indossare guanti e vestiti vecchi, assicurarsi che non vi sia biancheria da bagno che può macchiarsi nei paraggi, leggere le istruzioni. Le applicazioni solitamente non richiedono molto tempo.

Attenzione: i capelli tinti vanno curati, lavaggi frequenti fanno sì che il colore si tolga prima, prodotti non idonei fanno sì che il problema non sia più l’incanutimento ma l’alopecia e poi c’è la temutissima ricrescita. Quindi armatevi di prodotti di tintura giusta che colorino ma soprattutto non vi privino della chioma, shampoo adatti ai capelli colorati ed un balsamo che vi tolga un eventuale effetto stoppa.

Qual è la vostra opinione in merito?