sabato, 11 Gennaio 2025

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Stranger Things 5 farà piangere tutti: ecco le nuove rivelazioni

Si parla molto di Stranger Things 5, la nuova ed ultima stagione con cui si saluterà la serie.
Tutti cercano di saperne di più, magari di sapere se ci sarà uno spiraglio, se alla fine i Duffer ci ripenseranno e questa non sarà la stagione conclusiva.
La nuova ed ultima stagione arriverà su Netflix nel 2024 e già si parla di spin off.
Comunque iniziano a trapelare dei dettagli, pare in primis che ci sarà molto da piangere.

Perchè Stranger Things 5 ci farà piangere?

Come prima cosa abbiamo subito pensato tutti che qualcuno di importante morirà in Stranger Things 5, forse Undici alla fine si sacrificherà per i suoi amici.
I Duffer non hanno dato per certa la morte di nessuno per ora, ma si sarà che tutto si svolgerà ad Hawkins e ci sarà un salto temporale.

Matt Duffer ha rivelato: “Abbiamo una bozza per la quinta stagione e l’abbiamo presentata a Netflix, che ha reagito molto bene, voglio dire, è stata dura. È la fine della storia. Ho visto piangere dirigenti che non avevo mai visto piangere prima ed è stato pazzesco”. Quindi si piangerà parecchio, soprattutto per la fine della serie tv a quanto pare.

Cosa sappiamo di Stranger Things 5?

Pare che Stranger Things 5 sarà di breve durata, meno episodi rispetto alla quarta.
Sappiamo anche che il titolo della prima puntata della quinta stagione sarà The Crawl che significa strisciare (o gattonare). Sono partite le ipotesi più disparate: un futuro positivo per Mac, un riferimento a Dungeons & Dragons, un cenno ad Eddie e al testo di Master of Puppets, il brano dei Metallica, tutte congetture per ora.
Ross Duffer ci da ulteriori indizi: «La terza stagione era il nostro grande blockbuster estivo con i mostri, la quarta stagione era l’horror psicologico. Ciò che stiamo cercando di fare è tornare un po’ all’inizio, al tono della prima stagione, ma a livello di dimensioni è più in linea con la quarta».

Inquinamento ambientale: è ora di spegnere le vetrine sempre accese

Dobbiamo necessariamente parlare di inquinamento ambientale e di come viene influenzato da alcune scelte fatte da negozi ed edifici pubblici.

Vi sarà capitato di passeggiare in centro, dopo l’orario di chiusura dei negozi ma vedere le vetrine illuminate.

A me personalmente è successo di vedere supermercati completamente illuminati, dopo l’orario di chiusura ma anche edifici pubblici.

Queste vetrine sempre accese contribuiscono notevolmente all’inquinamento dell’ambiente, sarebbe ora di spegnerle.

Inquinamento ambientale: è ora di spegnere le vetrine sempre accese

Già a Milano, proprio per via dell’inquinamento ambientale, il presidente della rete associativa vie Confcommercio Milano aveva decretato che: «Si può non tenere accese le luci fino all’una di notte, ma vetrine e insegne fino alle 23, soprattutto per garantire l’illuminazione delle strade, e le altre luci spegnerle quando si chiude il negozio».

In realtà andrebbero spente tutte le luci perché fra crisi energetica e cambiamento climatico, non ci sembra naturale che restino accese se l’attività non è in funzione.

Si è aperto un dibattito sul fatto che le vetrine illuminate contribuiscono ad illuminare le strade, rendendole più sicure. Il fatto è che città come Milano hanno già una buona illuminazione pubblica.

Inquinamento ambientale: la ribellione in Francia

In Francia si sono attivati gli attivisti francesi di nome On The Spot Parkour contro l’inquinamento ambientale.

Questi atleti parkour si filmavano mentre giravano la sera, per le strade della città, ed a mani nude si arrampicavano per spegnere le insegne dei negozi, in Francia infatti gli interruttori si trovano all’esterno.

In Italia sarebbe davvero difficile, ma Le Iene hanno fatto un servizio in proposito chiedendo ai negozianti perché tenessero le luci accese anche se siamo in piena crisi energetica e cambiamento climatico. La risposta è stata: pubblicità. Se l’insegna è accesa da l’idea che li si stia lavorando (anche se non c’è nessuno dentro) ed inoltre se il vicino la tiene accesa bisogna per forza accendere anche le altre. Insomma sacrificare l’ambiente per la pubblicità, per vendere.

Ci aspettiamo una normativa, anche a livello comunale, che imponga che le vetrine vengano spente alla chiusura dell’attività.

Halloween come si festeggia in Italia: alla scoperta delle nostra tradizioni

Halloween come si festeggia in Italia?

Ogni anno è la stessa storia: Halloween è una festa americana, importata, che non ha nulla a che vedere con noi.

Molto sbagliato.

Non ci piove sul fatto che la festa dei morti americana sia appunto “un’americanata” inventata dagli americani per fare soldi, ma deriva da una tradizione molto antica.

I celti chiamavano il 31 ottobre Samhain ed era il loro capodanno. Le tradizioni che riguardano Samhain sono state poi importate dai coloni nel nuovo continente e con il tempo si sono trasformate in Halloween.

Ma le usanze di questa festa, mascherarsi, spaventare, chiedere dolci ed intagliare zucche esistevano già in Italia.

Halloween come si festeggia in Italia?

Halloween come si festeggia in Italia? Prendiamo ad esempio la Puglia, in provincia di Foggia, non si chiamava “halloween” ma bensì Fucacoste e Cocce Priatorje (“falò e teste del Purgatorio”) per tradizione si intagliavano le zucche che venivano poste davanti alle case per scacciare gli spiriti maligni. A mezzanotte uomini incappucciati e vestiti di nero bussavano alle porte per chiedere gli avanzi della cena. Questa tradizione sembra risalire addirittura all’anno Mille.

Anche in Calabria, in provincia di Vibo Valentia ad esempio, si intagliavsno le zucche e poi si andava di casa in casa chiedendo “Mi lu pagati lu coccalu?” (“Me lo pagate il teschio?”).

Halloween come si festeggia in Italia da nord a sud

Vediamo altri esempi su Halloween come si festeggia in Italia.

In Abruzzo le zucche si chiamano “Cocce de morte” ed i bambini vanno a bussare alle porte e si presentano:”l’aneme de le morte!” per ottenere frutta secca e dolci.

In Sicilia i bambini ricevono “i doni dei morti”, soprattutto dolci. Mentre in Sardegna la festa veniva chiamata in diversi modi, il più conosciuto è Is Animeddas. I bambini mascherati andavano in giro a chiedere dolci e frutta secca in nome delle anime del purgatorio, ed anche qui ritroviamo la tradizione di intagliare le zucche.

I Friuli anche si intagliavano le zucche per La Fiesta dalis Muars e si ponevano davanti alla porta di casa per ingraziarsi gli spiriti.

Tradizioni simili sono sparse per tutto il nostro Paese e sono ben antecedenti all’Halloween americano. Sarebbe un’idea carina quella per cui ogni comune cerca di riscoprire le proprie trazioni anziché cercare di emulare gli americani.

Matrimonio in autunno: il perfetto look delle amiche della sposa

Se la maggior parte dei futuri sposi preferisce organizzare le nozze in estate, non sono pochi coloro che scelgono di celebrare il matrimonio in autunno. Anzi, in questi ultimi anni sono sempre di più a dire il vero le cerimonie che si tengono proprio in questa stagione e che mettono in crisi gli invitati soprattutto per quanto riguarda la scelta del look.
In autunno le temperature si collocano in una vita di mezzo: non è né troppo caldo né troppo freddo e riuscire a trovare l’outfit giusto è una vera e propria impresa, anche perché nel giro di una settimana il meteo potrebbe stravolgersi completamente. Come comportarsi dunque? Ecco alcuni consigli per non sbagliare e sfoggiare un look da cerimonia perfetto anche in autunno.

L’abito lungo: perfetto per l’autunno

L’abito lungo si può considerare perfetto per la stagione autunnale, perché si colloca in una via di mezzo e fortunatamente al giorno d’oggi è anche di grande tendenza. Se pensate che il vestito lungo sia adatto esclusivamente agli eventi che si tengono di sera non preoccupatevi: un tempo era così ma adesso le cose sono cambiate e le tendenze moda hanno ormai sdoganato il lungo, che si può benissimo indossare anche di giorno! In quanto allo stile dell’abito, nella collezione di vestiti eleganti da cerimonia di Marina Rinaldi è possibile trovare moltissime ispirazioni, perfette per tutti i gusti e tutte le età. 

Manica lunga o smanicato?

Un grande dilemma per le amiche della sposa che si trovano a dover scegliere l’abito giusto per un matrimonio in autunno è proprio questo: meglio optare per la manica lunga oppure per un vestito smanicato? Può sembrare una domanda banale ma non lo è affatto, perché in questa stagione le temperature potrebbero essere già piuttosto rigide dunque si potrebbe essere portate a scegliere un abito pesante. Bisogna però prestare attenzione e considerare che all’interno dei locali molto probabilmente farà caldo. Per questo motivo conviene sempre optare per uno smanicato, in modo da non rischiare di sentirsi a disagio per le temperature troppo alte.

Gli strati per un outfit elegante e tattico

Il vero trucco per non rischiare di farsi trovare impreparate in autunno e sfoggiare sempre un look elegante e ricercato è quello di prevedere diversi strati. Irrinunciabile in tal senso diventa dunque prima di tutto il coprispalle o la giacca a seconda dello stile dell’abito, ma non solo. Conviene anche preoccuparsi del cappotto, perché all’aperto le temperature potrebbero richiedere un capo più pesante e non ci si può certo far trovare impreparate.

Il collant nero per uno stile elegante e raffinato

Per quanto riguarda infine il collant, che nella stagione autunnale è sempre consigliato anche per ragioni prettamente estetiche e di galateo, quello nero è senza dubbio il migliore perché più elegante e raffinato. Meglio evitare, al contrario, le calze color carne che si abbinano bene solamente in rari casi e che dunque devono essere indossate con maggior cautela: potrebbero stonare decisamente troppo e trasmettere una scarsa eleganza.