mercoledì, 15 Gennaio 2025

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

Alcuni dipendenti di fast food confessano i cibi da non acquistare

Che il cibo servito nei fast food non sia lo stesso consigliato dai dietologi, è chiaro. Ma uno strappo alla regola, una concessione gustosa e una pausa insana, sono fondamentali per tutti. Insomma, errare è umano, ma andare da McDonald’s è divino.

A metterci in guardia, come se non bastassero la bilancia, il dietologo e le conoscenze base circa l’alimentazione, sono anche alcuni dipendenti, ovviamente anonimi, di varie catene di fast food. Quali sono i cibi da evitare assolutamente, sia per modalità di conservazione, che per qualità, ce lo dicono loro.

McCafé da McDonald’s

Macchine non manutenzionate e pulite per assenza di personale che ne sia in grado. Tutte le bevande del McCafé, passano quindi attraverso queste macchine, che secondo l’addetto ai lavori arrivano anche a cinque dita di sporcizia, in quanto da sempre ignorate.

Hot dog allo stadio

Cotti, su piastre non proprio igieniche, conservati e, se non venduti, riutilizzati per più giorni: questa la sorte degli hot dog venduti negli stadi o durante altre manifestazioni. E ancora più amara è sicuramente la sorte di chi li ingerisce.

Secret Menù da Starbucks

Secondo un ex dipendente di Starbucks, sconosciuti sono gli ingredienti di questa bevanda segreta, ma di sicuro poco raccomandabili.

Pop corn al cinema

I pop corn al cinema sono un must. Ma non sono, ahimè, affatto consigliati. Secondo un addetto al settore alimentare di un cinema, i chicchi di mais esplosi, vengono conservati in bustoni neri e lasciati lì a riposare sul pavimento, fino al completo smaltimento.

Chicken McNuggets

Prendi il petto di pollo, stendilo fuori al balcone per un mese, poi impanalo e avrai i Chicken McNuggets. Anche questi riscaldati fino ad esaurimento scorte, costituiscono uno degli alimenti più dannosi, tra i dannosi.

Le ciambelle da Dunkin

Le tipiche ciambelle colorate e gustose? Tutte congelate. Vi si spezzerà il cuore, ma a mio modesto parere è meglio che si spezzi lui e non il vostro intestino.

La dieta di Belen Rodriguez: ecco i segreti per essere come lei

Belen Rodriguez, come fare per essere in forma come lei? La bella showgirl argentina sfoggia sempre un fisico perfetto, frutto di una sana e particolare alimentazione ed attività fisica dura e assidua. Moltissimi sono i video sui social che mostrano Belen tra addominali e squat, salti, pesi e attrezzi in palestra. Ma come fa? La Rodriguez non ha mai svelato i suoi segreti di bellezza, ma questi possono essere dei consigli preziosi per essere come lei.

La dieta

Non si tratta di una vera e propria dieta; meglio parlare di regime alimentare molto ferreo. In particolare, Belen Rodriguez in cucina preferisce il “bollito” e la cottura a vapore. Per limitare condimenti e contenere le calorie, meglio cuocere tutti gli alimenti, dalla carne alla verdura. Limitare il consumo di caffè, zuccheri, sale e grassi è un ottimo modo per delineare un fisico perfetto stando attente anche alla salute. Evitare solitamente i dolci, anche se un “cioccolatino” ogni tanto ci sta.
L’unica dieta vera e propria che Belen ha dichiarato di aver seguito in questi anni è quella tisanoreica: si basa sulla riduzione massima dei carboidrati e sull’aumento del consumo di proteine con uno scopo preciso, quello di favorire la chetosi, cioè l’utilizzo da parte dell’organismo del grasso di riserva per produrre energia.

L’allenamento

Accompagnato ad un regime alimentare molto ferreo, sicuramente importante l’allenamento, il movimento e gli esercizi. Belen Rodriguez, secondo i ben informati, va in palestra almeno due volte a settimana e dedica qualche ora ad un programma di allenamento impegnativo, che comprende attività fisica aerobica, come la corsa sul tapis roulant, ma anche potenziamento muscolare della maggior parte dei distretti corporei, dalle braccia ai glutei, con i pesi, gli squat e gli esercizi specifici per gli addominali con la gymball.

Una leccornia al giorno toglie il peso di torno

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Gli studiosi di Weight Watchers UK hanno fatto una scoperta che darà gioia ai golosi e dolore ai nutrizionisti: mangiare, di tanto in tanto, cibi poco sani aiuta a perdere peso.

Il sondaggio è stato condotto su 2600 soggetti a dieta: più della metà di loro è riuscita a perdere il 10% del proprio grasso corporeo concedendosi qualche indulgenza durante la settimana. Un terzo degli intervistati ha inoltre confessato di fare un uso non settimanale, bensì giornaliero di “schifezze”.

Quasi la totalità dei soggetti è stata concorde su una realtà: mangiare qualche leccornia nonostante si sia a dieta aiuta davvero a perdere peso perché serve per mettere meglio a fuoco il proprio obiettivo e incentiva al suo raggiungimento.

Spesso infatti le persone che seguono una dieta fatta di privazioni non durano molto nel perseverare il loro scopo. Questo è dovuto al fatto che vedersi togliere gli alimenti preferiti – come un bicchiere di vino, il cioccolato o le patatine – non fa altro che aumentare nel soggetto il desiderio di ottenere quei cibi. Ed è per questo che una dieta di privazioni viene seguita per un lasso di tempo che non va oltre il mese.

L’ideale per una dieta equilibrata sarebbe invece prevedere anche qualche pasto “extra”, quella leccornia in più che motiva chi vuole perdere peso, rende felici e spinge a dare il massimo per raggiungere la linea desiderata.

Che poi è anche giusto così: siamo esseri umani che si lasciano spesso tentare, e sarebbe contro natura eliminare dalle nostre fonti di sostentamento ciò che più ci piace. Le privazioni lasciamole ai palestrati tutti muscoli e niente cervello.

Guida Michelin 2015: premiati anche pub e tampas

La Guida Michelin, nel Regno Unito, ha rivoluzionato il modo di premiazione dei locali di ristorazione. L’edizione 2015, infatti, premia una serie di pub e ristoranti etnici, che per la prima volta si ritrovano “stellati” e invece penalizza ristoranti considerati di lusso.

La guida ha conferito 14 nuove stelle ad una serie di locali, fra cui tre pub di campagna, un tapas bar e un ristorante etnico. Scelte molto inusuali, che hanno fatto storcere il naso a molti critici. “La cosa che importa a Michelin è allargare il più possibile il suo network“, ha detto il critico culinario William Sitwell, “ma questa è una organizzazione che ha la gastronomia francese tradizionale che scorre nelle sue vene“, ha aggiunto, sottolineando che il tentativo di modernizzarla in questo modo appare alquanto maldestro.

Quindi anche i pub, che in Inghilterra, sono una vera e propria istituzione, saranno insigniti delle stelline tanto desiderate. Secondo il direttore della “bibbia” culinaria, Rebecca Burr, è cambiato l’approccio utilizzato fino ad oggi: si preferisce il casual di alcuni gastropub o tapas bar, che offrono pranzi a prezzi non alti, rispetto allo sfoggio del lusso sfrenato.

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Quindi, da ora in poi, la tipica English Breakfast, perfetta per iniziare la giornata, con pane tostato, uova al tegamino o strapazzate, bacon, salsicce di maiale, baked beans, con la classica tazza di te o caffé, oppure il piatto tipico più famoso della cucina inglese, filetti di pesce, fritti in una pastella di farina e birra, sempre serviti con patatine fritte, il famosissimo fish and chips, saranno disponibili da gustare in locali stellati, come veri e propri ristoranti di lusso.