sabato, 6 Dicembre 2025

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I vantaggi del consumo di caffè, cosa c’è da sapere

Sapete quali sono i vantaggi nel consumo di caffè? Spesso si parla del caffè come di una sostanza che può essere dannosa per l’organismo. In realtà però, il caffè anche tantissimi vantaggi che vale la pena prendere in considerazione. Ci sono tanti miti da sfatare e bisogna conoscere bene questa bevanda prima di bocciarla totalmente ed escluderla dalla propria vita. Gli italiani consumano molto caffè rispetto ad altri popoli, provenienti da altri paesi Europei. E’ di 260 euro circa la spesa all’anno per questa bevanda per gli italiani. Dalle due alle tre tazzine al giorno, tale sostanza è ricca di benefici soprattutto, se viene consumata con moderazione. Vediamo quali sono i vantaggi nel consumo di caffè.

I benefici del consumo di caffè

Grazie sui composti fenolici, il caffè è ricco di sostanze che sono utili a migliorare la salute del nostro organismo. Infatti il caffè, contiene tanti antiossidanti che hanno una forte azione contro l’invecchiamento e un potere antinfiammatorio. Inoltre, il caffè ha anche il vantaggio di avere un apporto calorico molto basso. Bere una tazzina di caffè significa assumere circa 2 calorie ovviamente, senza zucchero. C’è da sottolineare però, che non bisogna abusare del caffè innanzitutto, perché la caffeina presente all’interno, è una sostanza stimolante che se assunta in quantità eccessive potrebbe essere nociva per ossa, per il cuore e per l’organismo.

L’importanza della qualità del caffè

Per il corretto consumo di caffè, è bene scegliere un prodotto di qualità. Tra quelli più comuni vi sono la qualità robusta e quella arabica. Quella robusta è piena di caffeina ed ha un sapore molto intenso. La qualità arabica invece, ha un gusto più dolce ed è aromatica. E’ bene consumare al massimo due tazzine di caffè al giorno, anche se, fino a 5-6 giorni in realtà si è ancora nei limiti dell’accettabile. Bisogna fare attenzione soprattutto, per chi vuole mantenere la linea, di non bere tale bevanda cìcon lo zucchero perché altrimenti assumerebbero troppe calorie.

Primizie di Primavera, già in tavola a causa dei cambiamenti climatici

Primizie di Primavera in tavola, il cambiamento climatico sta iniziando ad avere i suoi effetti anche sulle nostre tavole. Gli italiani, quest’anno troveranno gli asparagi e le fave già in vendita a causa dell’effetto della “finta” Primavera che ha investito tutta la Penisola. Le primizie sono arrivate in anticipo. Già a Roma è possibile assaggiare il carciofo tipico, così come nel Lazio sono state raccolte le prime fave, gli agretti e le fragole. I piselli in Puglia, già da due settimane sono iniziati a crescere e quindi il consumo è stato già diffuso e messo nel mercato nazionale. Ad avere subito lo stesso effetto anche gli asparagi del Veneto.

Lo studio

Gli agricoltori, quest’anno potranno contare su una caldo in anticipo che porterà sulle tavole degli italiani le Primizie di Primavera prima del tempo. Ad effettuare questo studio è stata Coldiretti Italia che ha analizzato degli effetti che i cambiamenti climatici stanno avendo sull’alimentazione italiana.

Il clima e l’alimentazione, la strana coppia

La diffusione di un caldo anomalo ha fatto in modo che nei campi di coltivazioni fossero un po’ in anticipo rispetto a quelle che sono le offerte stagionali. I cicli colturali sono cambiati rapidamente, proprio a causa di questo surriscaldamento che ha interessato tutto il periodo di marzo. Le precipitazioni si sono praticamente dimezzate al Nord, mentre invece le temperature sono state superiori alla media almeno di 0,4 gradi. Già nel 2018, i valori erano cresciuti a dismisura e l’Italia aveva conquistato nuovo posto in classifica tra i Paesi più caldi del Mondo.

L’importanza del made in Italy nell’alimentazione

Le coltivazioni hanno subito un vero e proprio shock con l’arrivo di questo caldo anomalo nel periodo invernale. Il boom delle
Primizie di Primavera
, però non deve distrarre i consumatori dall’importanza di verificare sempre la provenienza dei prodotti. Fate attenzione a trovare prodotti coltivati in Italia ed evitare rischi per l’alimentazione.

Ricette salmone in salsa teriyaki

Ricette salmone

Ricette salmone in salsa teriyaki, piatto tipico giapponese.

Se c’è una cosa che amo sul serio è mangiare orientale, cinese e japo, ma soprattutto cucinare japo.

La difficoltà non è solo fare piatti perfetti come i loro ma soprattutto ricreare i sapori, in ogni caso ci si può provare con ciò che si ha a disposizione. Esempio: la tempura è semplice da fare basta avere della farina di riso e dell’acqua gassata fredda. Così per questa ricetta non ci servono chissà quali ingredienti particolari.

Una piccola curiosità: il termine teriyaki è composto dalle parole teri, che significa lucido o splendente, in riferimento al colore conferito dalla salsa, e yaki, che significa cotto su metallo, come una griglia, una piastra o una padella, come nel caso del teriyaki.

Per tutti voi amanti del Giappone ecco come si realizza questo piatto.

Ricette salmone in salsa teriyaki: ingredienti

Dosi per 4 persone

  • 125ml salsa di soia
  • 60ml acqua
  • 2 cucchiai di mirin (o sake)
  • 2 cucchiaini di zucchero di canna
  • 1 1/2 cucchiaini di aglio, tritato
  • 1 1/2 cucchiaini di zenzero, tritato
  • 300g salmone con la pelle

Ricette salmone in salsa teriyaki: preparazione

Mescolare il mirin con la salsa di soia, lo zenzero, l’acqua, lo zucchero e l’aglio.

Cuocere sul fuoco basso finché lo zucchero si è sciolto. Porre il salmone in una ciotola e versarvi sopra la salsa. Lasciare a marinare per 20 minuti.

Riscaldare una padella sul fuoco alto. Cucinare i fagioli per 5 minuti in uno spruzzo di olio di sesamo, spegnere e tenerli in caldo.

Nella stessa padella aggiungere il salmone con la pelle a contatto del calore. Cuocere per 2 minuti per lato.

Versare la restante marinata in una piccola pentola e cuocere finché si è addensato. Servire il salmone con la salsa, i fagioli ed il riso cotto al vapore.

Sushi origine: storia e curiosità

Sushi origine

Sushi origine: storia e curiosità di una pietanza molto amata e che va tanto di moda in occidente.

Siete curiosi di sapere com’è nato?

Sushi origine di questo cibo

Si suppone che il sushi affondi le sue origini a Nara dove si conservava il pesce nel riso fermentato.

Tutto ebbe inizio nel periodo Murochami (1336-1573) quando al pesce si aggiunse il riso, il cibo più consumato in assoluto.

Ovviamente la sua vera origine risiede in Cina, un po’ come tutto ciò che riguarda il Giappone.

Nel VIII secolo il pesce veniva salato e arrotolato nel riso fermentato, il nome di questa pietanza è narezushi. Se i cinesi scartavano il riso per mangiare il pesce, i giapponesi invece amavano consumarlo, questo piatto è detto namanare.

Il narame si diffuse durante il periodo Azuchi-Momoyama (1573–1603) letteralmente significa “sushi fatto a metà”; il riso ed il pesce venivano fatti fermentare per un tempo più breve del narezushi ed eventualmente il riso veniva marinato con aceto di riso. Continuava però ad avere l’odore distintivo del narezushi.

Durante il periodo Edo fu introdotto un terzo tipo di sushi: l’haya-zushi ovvero era assemblato in modo che pesce e riso potessero essere consumati nello stesso momento.

Quindi il riso veniva ora mischiato ad aceto, cibo essiccato e verdure oltre che al pesce. Questo tipo di sushi è ancora oggi molto popolare.

Sushi origine: street food giapponese

Quando Tokyo era nota con il nome di Edo le bancarelle di cibo strada servivano sempre sushi in versione nigirizushi ovvero un cumulo allungato di riso coperto da una fetta di pesce. Questo street food divenne rapidamente popolare.

Il popolo apprezzava questo sushi che si poteva mangiare rapidamente con le bacchette o con le mani.

Il vero boom si ebbe con le celebrazioni dell’hanami (fioritura del ciliegio), i giapponesi scoprirono che il sushi era perfetto per i pic nic sotto i ciliegi in fiore.