venerdì, 5 Dicembre 2025

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Stessa spiaggia stesso mare. Le preferenze degli italiani

Credit: amalfimarine.com

Stessa spiaggia stesso mare? Pare proprio di sì.

L’Osservatorio Trivago – il più importante motore di ricerca in ambito turistico – ha analizzato le ricerche fatte dagli utenti per i mesi di luglio e agosto nel nostro Paese, e i risultati riconfermano le mete che da sempre sono le più richieste.
Rimini come prima scelta assoluta per ben 10 regioni su 17, subito dietro c’è il famoso Lido di Jesolo, ricercata in particolare da concittadini veneti e da trentini. Gli uomini del sud puntano tutto su Taormina, la città più cercata da siciliani e calabresi.

Tra le mete più gettonante rimangono comunque Ischia per i campani, Vieste per i pugliesi. I sardi sono fedeli alla loro isola, con Alghero al vertice; mentre per Molise, Basilicata e Valle d’Aosta i dati cercati su Trivago non erano sufficienti per realizzare stime attendibili.

Questo è il quadro delle ferie estive per gli italiani, che si mobilitano per le ricerche con un certo anticipo – circa 102 giorni prima – per un soggiorno che dura in media sette notti.

Ma la cosa interessante da notare è come s’incrocino gusti e spiagge, litorali e dialetti su tutto il territorio italiano.
“Negli ultimi anni i vacanzieri italiani stanno cambiando le loro abitudini di viaggio, andando sempre più alla scoperta di nuove località, tenendo però conto di due fattori fondamentali che sono la prossimità e il risparmio – ha dichiarato Giulia Eremita, marketing manager di Trivago Italia – rimangono al top le mete classiche della riviera romagnola ma prosegue comunque il trend del Salento, con Gallipoli in testa, e la Sicilia con San Vito Lo Capo”.

Come si diceva, Rimini è al primo posto per abruzzesi, marchigiani, laziali, liguri, piemontesi e toscani, ma scorrendo tra le preferenze per regioni vengono alla luce note e meno note località del territorio: si tratta di ricchezze, a poca distanza da casa, che consentono di salvare il portafoglio senza rinunciare a piacere e relax.

[Credit: repubblica.it]

Un mare di gente nella spiaggia più affollata del mondo (FOTO)

Rimanendo in tema, letteralmente una marea di gente occupa la spiaggia Fujiazhuang, in Cina, riuscendo a coprire anche le acque. Si guadagna per questo il titolo di spiaggia più affollata del mondo e le foto palesano chiaramente il perché.

Se stendere il telo mare di domenica nelle località balneari più vicine ci è sempre sembrato un’impresa, dovremmo dunque ricrederci: un’ombra scura che si distende lungo chilometri di litoranea è il panorama che appare a chi si affaccia su questa nota spiaggia.

Un inferno per chi odia la folla, un paradiso per chi è alla continua ricerca di movimento: i claustrofobici sono pregati, per la propria incolumità, di starne alla larga.

Vacanze, consigli pratici per il viaggio

Si sa, i momenti più belli delle vacanze vengono compensati da momenti meno piacevoli: l’ansia della partenza, i preparativi, il terrore di non mettere in valigia qualcosa di essenziale, o, peggio, non partire per aver dimenticato i documenti.

Ecco allora alcuni comuni e pratici consigli per partire e soggiornare con la massima serenità e tutto l’essenziale sotto mano.

Stilare una lista

È uno dei metodi più antichi, ma anche uno dei più efficaci. Una lista che riesca a comprendere il necessario per partire fino all’indispensabile per il soggiorno, i medicinali e gli sfizi femminili: la regola è una sola, segnare tutto. Qualsiasi cosa venga in mente, utile per il viaggio, deve essere annotata e cancellata solo quando l’oggetto sarà riposto al sicuro in valigia.

Documenti personali e documenti per il viaggio

Dimenticare un costume o un paio di sandali, un rasoio o un rossetto, non pregiudica il viaggio. Ma senza documenti è possibile che non si riesca a partire affatto. Fondamentali per la partenza e per il soggiorno, patente, carta d’identità valida per l’espatrio, tessera sanitaria o passaporto oltre al check in o alle carte d’imbarco a seconda del mezzo scelto per viaggiare sono assolutamente fondamentali.

Promemoria per i tecnologici

C’è chi della tecnologia proprio non riesce a fare a meno, neanche per pochi giorni, o chi per esigenze lavorative è costretto a munirsi di personal computer, tablet e quant’altro per adempiere i propri doveri. Bene, questi oggetti necessitano di una cura personalizzata, come fossero ulteriori compagni di viaggio: riporli in borse adatte e assicurarsi di avere cavi e caricabatterie, è un’altra cosa da segnare nella lista.

Beauty case e medicinali

Creme solari per le vacanze al mare, ma anche creme doposole, shampoo e bagnoschiuma, spazzolino e dentifricio, phone, lenti a contatto e liquido idratante, spazzole e cosmetici sono indispensabili nel beauty case di una donna. E se proprio si vuole essere pronti alla peggiore delle ipotesi, meglio munirsi di medicinali per gli acciacchi più comuni: dal raffreddore alla stitichezza tipica da viaggio, dagli arrossamenti cutanei alle allergie, ognuno di noi sa a cosa è più predisposto. Prevenire è sempre meglio che dover cercare in piena notte la farmacia di turno, magari anche all’estero.

Essere attrezzati per eventuali variazioni climatiche

Anche il miglior meteorologo potrebbe non azzeccarci e le previsioni su cui avevamo tanto fatto affidamento potrebbero rivelarsi inesatte. Attrezzarsi con un ombrellino da viaggio, k-way appallottolato e qualche giacca un po’ più pesante, può risultare una mossa coscienziosa.

Preparare la valigia partendo dalla testa e arrivando ai piedi

Spesso, soprattutto per le giovani donzelle, trasferire gran parte del guardaroba in uso in un trolley medio o grande può davvero essere paragonabile ad una delle sette fatiche di Ercole. Perciò se non si ha la voglia di organizzare gli outfit suddividendoli per giornate, si può portare in valigia il necessario facendo riferimento al proprio corpo: dai cappelli ai calzini, dalla biancheria alle giacche, eviteremo in modo semplice di dimenticare qualcosa.

Fotocamera e outfit da turista

I turisti si riconoscono: sono quelli che vagano con la testa per aria e la bocca aperta, con la fotocamera appesa al collo e la mappa del posto in mano, il cappello per evitare insolazioni e scarpe comode. Fondamentali sono questi comuni oggetti per esplorare il posto senza alcun fastidio.

Documentarsi da casa sul posto

Oltre i riferimenti e le conoscenze artistiche, culturali e culinarie, è importante, attraverso l’onnisciente mezzo del web, sondare il territorio in cui si andrà a soggiornare. Punti vendita vicini, supermarket, farmacie e ospedali sono alcuni degli edifici di cui è positivo conoscere la sede. Prezioso è anche segnare su un’agenda una lista dei numeri d’emergenza, soprattutto per soggiorni fuori dall’Italia.

Fissare un budget di spesa

Riuscire a risparmiare è una gran cosa e ci sono alcuni metodi per non sforare da quella spesa preventivata per il viaggio. Fissare un tetto massimo giornaliero ragionevole entro cui restare non farà perdere la percezione del denaro speso e renderà felici se si riuscirà a risparmiare.

Concedersi 24 h per esplorare

Appena giunti a destinazione è bene ambientarsi e crearsi dei punti di riferimento. Sondate il luogo, fissate dei punti saldi per ogni esigenza e lasciatevi sorprendere da tutto quello che vi si presenta.

Infine, a meno che non vogliate farlo di proposito, non dimenticate a casa la vostra dolce metà.
Che la vacanza abbia inizio…

Coppa del Mondo 2014: le due facce del mondiale brasiliano

Credits photo vivereinbrasile.it

Nel giorno della finale della Coppa del Mondo 2014 che vedrà la nazionale tedesca sfidare l’Argentina per il titolo, il Ministero del Turismo brasiliano e gli organizzatori dell’evento possono ritenersi soddisfatti dei risultati raggiunti, con un bilancio più che positivo.

All’annuncio che il Brasile avrebbe ospitato la Coppa del Mondo 2014, la reazione è stata immediata in tutto il paese. La grande difficoltà è stata affrontare un evento così importante come il Mondiale. Per mesi ci sono stati scioperi dei trasporti, scontri contro la polizia e conseguenti proteste per strada e ritardi nell’organizzazione, e anche la vicenda del traffico di biglietti non è stata vista di buon occhio dalla FIFA, ma fortunatamente tutto è andato a buon fine dal punto di vista economico e lavorativo.

Da un sondaggio del Ministero del Turismo, grazie ai Mondiali è aumentata la richiesta di posti di lavoro, generando un incremento di oltre 15% dei 4,8 milioni di contratti di assunzione. Inoltre, la vendita di gadget, come souvenir o magliette sportive, è da considerarsi un altro fattore chiave per l’economia brasiliana.

Dal punto di vista turistico, il Mondiale ha attirato centinaia di migliaia di persone, incrementando di colpo la voglia di visitare il Brasile. La disfatta clamorosa della nazionale verdeoro è stata al centro di polemiche, ma ha generato anche profitti, che hanno permesso ad alcuni calciatori di approfittare per rilanciare il turismo in Brasile.

Al contrario, la sorpresa Costa Rica può ampliare il suo turismo grazie alla visibilità avuta durante il Mondiale, e il Ministero degli Affari Esteri è già al lavoro per costruire un nuovo piano per il turismo. Infatti, l’Instituto Costarricense de Turismo ha raddoppiato i propri investimenti al fine di promuovere il ‘marchio’ Costa Rica, già ampiamente messo in risalto dalle prestazioni della formazione di Jorge Luis Pinto.

Il piano dell’ICT è focalizzato sulla promozione del paese come meta ideale per le vacanze, ma anche per attività culturali e commerciali. De resto, già lo scorso anno i risultati registrati dall’Ente per il Turismo sono stati favorevoli, con una stima di 14 milioni di turisti e un contributo pari al 4,6% del Prodotto Interno Lordo complessivo del Paese.

Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica.
Per tutta la bellezza offerta dal Brasile durante la competizione, c’è stato un prezzo da pagare. Nel giorno della finalissima a Maracanã, il paese è diviso dall’impatto che il Mondiale ha avuto sul bilancio, arrivando a chiedersi se si sia trattato di un affare o di uno spreco di soldi.

Mentre i commercianti gioiscono per le vendite, gli ottantamila abitanti delle favelas pagano il prezzo più grande. Il Brasile ha speso undici miliardi di dollari per organizzare il Mondiale, scatenando l’ira di migliaia di persone che hanno visto un’impennata dei servizi pubblici, quali scuola, sanità e trasporti, con conseguente aumento del PIL dello 0,3-0,5%.
A questo si aggiunge il crollo di un viadotto, progettato per il Mondiale, per il quale hanno perso la vita due addetti ai lavori, e i costosi impianti, completati all’ultimo minuto, che fortunatamente hanno retto.

L’ultima parola spetta al presidente Dilma Rousseff, che tra sprechi pubblici e soldi investiti nella competizione, ora rischia di non essere rieletta dal popolo brasiliano.