giovedì, 18 Dicembre 2025

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10 antiche città da visitare (FOTO)

Credits photo: blog.zingarate.com

Nei libri di storia si racconta di popoli diversi che hanno abitato la terra nel corso dei secoli, fino ad arrivare ai nostri tempi. L’eredità più grande di queste popolazioni sono le città, o meglio i resti di quelle che erano considerate il centro di grandi imperi, come quello dei Maya. Dalla Ciudad Perdida in Colombia, passando per Hercolaneum in Italia, sino ad arrivare ad Aksum in Etiopia, ecco quali sono le località più antiche da non perdere.

Ciudad Perdida, Colombia

Credits photo: huffingtonpost.com
Credits photo: huffingtonpost.com

169 villette, strade coperte di tegole e piazze circolari: ecco come appariva la Ciudad Perdida all’incirca nell’ottavo secolo. Si dice che qui abbiano vissuto 8000 persone. La parte più impressionante di questa antica città sono le scale, ben 1200: preparate il fiato per questa avventura.

Hampi,India

Credits photo: hampisboulders.com
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Costruita tra il XIV e il XVI secolo, Hampi è l’ultima capitale del regno Hindu di Vijayanagar. Sono 1600 le antiche strutture rimaste, tra cui gli edifici reali, i templi, le case, le strade, gli ingressi in pilastri e le pietre delle carrozze.

Arykanda, Turchia

Credits photo: tripadvisor.it
Credits photo: tripadvisor.it

Arikanda si trova in una posizione particolare: situata nella costa turca del meditteranneo, è circondata da altre antiche città, tra cui Perge, Side e Xanthos e sorge sopra la valle di un fiume. Le rovine più antiche risalgono al V secolo A.C. e si trovano nei diversi livelli della montagna, su cui fu costruita l’antica città.

Shi Cheng, Cina

Credits photo: atlateangardens.blogspot.com
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Shi Cheng venne inondata nel 1959 dallo stesso governo cinese. Questà città, con una storia di oltre 600 anni, è da allora sprofondata sotto la superficie del Lago Qiandao. Per tale ragione, alcuni la chiamano “l’Atlantide dell’Est”.

Hercolaneum, Italia

Credits photo: commons.wikimedia.org
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Se avete visitato Pompei, di sicuro siete stati anche ad Ercolano. Entrambe le città sono state colpite e distrutte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 D.C. Questo sito nel corso dei secoli si è trasformato dunque in area archeologica, dove si possono ancora vedere alcune case con i mosaici e gli affreschi, i bagni romani, le strette vie e i colonnati della cività che la lava ha spazzato via.

Ollantaytambo, Peru

Credits photo: historius.com
Credits photo: historius.com

In Perù, si trova oltre al famoso Machu Pichu, l’antica città di Ollantaytambo. Questa risale al XIII secolo e fu costruita dal governatore dell’impero degli Inca dell’epoca, Pachacuti. Per visitare il centro, occorre prepararsi per una lunga passeggiata di 9000 gradini verso le Ande.

Teotihuacan, Mexico

Credits photo: grayline.com
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Una delle prove più importante del passato dell’antico Impero Maya è la città di Teotihuacan. Situata a pochi km da Città del Messico, questa località ospitò 25.000 persone ed è perciò considerata la più grande città dell’emisfero occidentale esistente prima del 1400.

Xi’an, Cina

Credits photo: en.wikipedia.org
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Sin dal III secolo A.C. Xi’an fu una delle più importanti capitali culturali e politiche della Cina per almeno 1000 anni. Xi’an era anche il termine ad est della famosa Silk road per il commercio elettronico.

Tiwanaku, Bolivia

Credits photo: hiddenincatours.com
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Tiwanaku si trova poco distante dal lago Titicaca ed è stato tra l’VIII e l’XI secolo il principale centro politico e spirituale dell’area. Qui ci furono importanti scoperte tecnologiche, tra cui l’irrigazione.

Aksum, Etiopia

Credits photo: hiddenincatours.com
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Aksum è conosciuta come la capitale del regno di Etiopia e pertanto i resti ritrovati risalgono ad un arco di tempo molto lungo, tra il I e il XIII secolo D.C. Tra questi vi sono stele giganti, tombe reali, obelischi monolitici e le diverse residenze.

Le 10 città più sicure del mondo (FOTO)

Crredits photo: tripwpw.tripadvisor.com

Sicurezza digitale, infrastrutture e salute sono alcuni dei criteri ulizzati dal The economist intelligence unit per definire quali siano le città più sicure del mondo. Nella classifica troviamo 50 città, tra cui anche le grandi metropoli come Tokyo che si è piazzata al primo posto in classifica in termini di sicurezza. Londra si trova al 18° posto mentre Roma e Milano al 26° e al 27°. Scopriamo quali sono le prime 10 e perché.

Tokyo

Credits photo: si24.it
Credits photo: si24.it

Tokyo vince la medaglia d’oro tra le città più sicure non solo dal punto di vista tecnologico ma anche in termini di infrastrutture. Ricordiamo che questo territorio è costantemente soggetto a terremoti eppure non il livello di catastrofi è sempre bassissimo rispetto a quello che potrebbe accadere anche in molte città italiane. Per finire per salute e aspettativa di vita, Tokio non se la cava male con un bell’ottavo posto.

Singapore

Credits photo: lvs.luxury
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Singapore è seconda per privacy digitale e settima per le infrastrutture, mentre si trova al primo posto per sicurezza personale.

Osaka

Credits photo: tourism destinations.it
Credits photo: tourism destinations.it

Un’altra città del Giappone compare nella top 3 delle località più sicure: Osaka. Questo sito ottiene il secondo posto per la sicurezza personale e il quinto per la privacy nel mondo tecnologico.

Stoccolma

Stoccolma

È il momento di trasferirsi nel Nord dell’Europa. La capitale della Svezia, Stoccolma, appare 7 nella classifica della sicurezza digitale, solo al decimo posto per le infrastrutture, mentre sale al quarto per la sicurezza personale.

Amsterdam

Credits photo: tgcom24.mediaset.it
Credits photo: tgcom24.mediaset.it

Nel cuore dell’Olanda, ad Amsterdam, tutto è concesso a visitatori e residenti. Questo stile di vita non intacca però la messa a punto delle infrastrutture (Amsterdam ottiene il quarto posto) e l’attenzione per la sicurezza dei cittadini (9°).

Sidney

Credits photo:  trippinart.it
Credits photo: trippinart.it

Come si vive invece in una delle città più ambite del continente australiano? Sidney potrebbe migliorare in sicurezza personale (visto il decimo posto ottenuto), mentre per infrastrutture supera persino Tokio (3° posto).

Zurigo

Credits photo: caboto.info
Credits photo: caboto.info

Sempre a proposito di sistemi strutturali ad ottenere il primo posto è, invece, Zurigo. Nella capitale della Svizzera, le persone si sentono più sicure anche sul fronte della salute. Zurigo vanta il minor livello di inquinamento.

Toronto

Scenic view at Toronto city waterfront skyline at night
Credits photo: interstudioviaggi.it

Toronto viene considerata la migliore città in cui vivere per diversi motivi tra cui i bassi costi di vita e il livello di democrazia. Si piazza, invece, all’ottavo posto tra le città più sicure.

Melbourne

Credits photo: strettoweb.com
Credits photo: strettoweb.com

Vivere a Melbourne, in Australia, è un’ottima scelta per chi cerca sicurezza nei sistemi infrastrutturali. Questa città ottiene il secondo posto in classifica.

New York

Credits photo: enneadeviaggi.it
Credits photo: enneadeviaggi.it

Dulcis in fundo arriva la Grande Mela, New York. La città più ambita degli Stati Uniti si piazza al terzo posto per sicurezza digitale e al secondo per salute e aspettativa di vita.

Tomasz Furmanek e la magia dei fiordi norvegesi (FOTO)

Partendo dal Lofoten per giungere a Sotra, sempre in Norvegia a bordo del suo kayak, Tomasz Furmanek ha condiviso le foto delle sue gite iniziate all’incirca 3 anni fa su Instagram e ha ad oggi uno degli account più seguiti con 58900 followers impressionati dalla bellezza delle sue immagini. Ma scopriamo com’è iniziata questa sua meravigliosa avventura.

Sono passati tre anni dal primo viaggio e Tomasz Furmanek non ha perso nemmeno un briciolo della grinta e della passione che lo ha spinto a fare delle sue gite sul kayak un momento per fotografare quelle zone splendide ma poco conosciute.

Tomasz Furmanek, 41enne, originario della Polonia ma residente in Norvegia da quando ha 6 anni, sul dailymail ha affermato: “I have been travelling actively with my kayak for the last 3 years. Last year I reduced my employment to 80 per cent to get more time for traveling.” (Ho viaggiato con il mio kayak nel corso di questi 3 anni. Lo scorso anno ho ridotto il mio lavoro all’80% per riuscire ad avere del tempo in più per viaggiare).

Quello che all’inizio, infatti, era solo un hobby, è diventato in breve tempo come un lavoro full time. Tomasz Furmanek utilizza ogni momento libero a sua disposizione per prendere il suo kayak e immortalare la bellezza naturale delle montagne e delle acque e condividerle immediatamente su Instagram.

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Come abbiamo detto all’inizio, Tomasz è partito da Sotra per raggiungere successivamente le isole Lofoten, dimostrando tenacia e passione.

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Queste fotografie rappresentano ancora il mix perfetto tra il suo coraggio, poiché certe zone non sono attraversabili sul kayak dai principianti, ma anche anche tanta tecnica: nel corso di ogni viaggio Tomasz cambia fotocamera a seconda delle esigenze, passando da una go pro a una sony compatta ad un modello Panasonic subacqueo e dando la possibilità anche a chi osserva di sentirsi come un passeggero a bordo del suo kayak.

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Per Tomasz questo è solo l’inizio. Il suo obbiettivo è ora quello di abbandonare i porti sicuri della Norvegia e portare il suo kayak verso nuovi orizzonti. Chissà quale sarà la nuova terra che visiterà. Lo scopriremo su Instagram ma nel frattempo vi lasciamo altre delle sue spettacolari riprese.

[Credits photos: dailymail.co.uk]

Giappone, arrivano i robot traduttori per i turisti

Credit photo: www.giapponizzati.com

A partire dall’inizio del prossimo anno in Giappone si rivoluzionerà il modo di rapportarsi con i turisti: aziende, alberghi e piccole imprese che hanno a che fare con i visitatori stranieri potranno essere supportati da dei robot traduttori, nel caso in cui non avessero il personale adatto, quello con le competenze linguistiche necessarie per il lavoro richiesto.

A portare questa novità tecnologica in Giappone è la collaborazione tra la Kinki Nippon Tourist e la FueTrek, società di tecnologia del Paese che offre diversi servizi nel campo, come un software di riconoscimento vocale che servirebbe proprio per questa rivoluzione. Tablet, pc e piccoli dispositivi indossabili saranno in grado di tradurre diverse lingue, sia locali che straniere.

Tutte queste novità, ovviamente, perché il numero dei visitatori in Giappone è aumentato molto negli ultimi tre anni: solo lo scorso luglio, infatti, sono stati quasi 2 milioni i turisti nel Paese. Provenienti in prevalenza da Cina, Corea e altri paesi asiatici, non mancano nemmeno i viaggiatori da tutto il mondo.

Come in tutte le cose, però, c’è sempre chi non è d’accordo con questa nuova idea dei robot, nonostante sia più che evidente che il numero delle visite aumenta sempre più e c’è bisogno di personale competente che possa supportare i clienti, anche quelli stranieri. Le critiche maggiori riguardano le differenze palesi tra robot e persone: secondo alcuni la gente preferisce avere a che fare con una persona che fa fatica a parlare la lingua del visitatore, ma almeno fa uno sforzo, piuttosto che un dispositivo elettronico.