mercoledì, 17 Dicembre 2025

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ONU: le parole di Victoria Beckham contro l’AIDS

“Voglio supportare le donne, voglio dare potere alle donne. Penso che ognuno abbia diritto ad una vita sana”.

Con queste parole ieri Victoria Beckham ha aperto la conferenza stampa dell’Onu, presso la sede delle Nazioni Unite a New York. L’ex Posh Spice ha ammesso di sentirsi onorata per essere stata eletta ambasciatrice dell’Onu contro la lotta all’Aids.

Durante la conferenza, Victoria ha parlato di un suo recente viaggio a Città del Capo in Sudafrica che l’ha molto colpita. Stando a contatto con la povertà, con i bambini affetti da questa malattia mortale e vedendo le condizioni in cui migliaia di famiglie africane sono costrette a vivere, la Beckham si è sentita in dovere di fare qualcosa per aiutare quelle persone, di dare un contributo umanitario e di partecipare attivamente alla lotta contro la povertà e contro l’Aids, che ogni giorno distrugge la vita di migliaia di persone.

“Non me ne starò qui seduta e non voglio fingere, ma imparare. Tornerò in Sudafrica nelle prossime settimane e anche nei prossimi mesi e voglio fare tutto quello che posso” ha inoltre aggiunto.

La stilista, moglie dell’ex calciatore David Beckham, ha rinunciato all’apertura del suo primo store a Londra per partecipare alla conferenza. Inoltre, durante il mese di agosto, Victoria ha messo in vendita 600 oggetti del suo guardaroba per raccogliere fondi a favore di tutte le donne sudafricane affette dall’HIV.

“La sua creatività, innovazione e la sua fama moltiplicheranno i nostri sforzi per portarci un passo più vicini alla fine dell’epidemia”. Ha dichiarato Michel Sidibé, direttore esecutivo di UnAids.

Victoria Beckham si prepara così ad assumere un compito importante e pieno di responsabilità e come Angelina Jolie, che si occupa dell’alto commissariato per i rifugiati, si recherà sempre più spesso in Africa per adempiere alla sua missione promuovendo lo stop alla trasmissione della malattia da madre a figlio in gravidanza.

credits photo: daylymail
credits photo: daylymail

Kiss Nomination: un bacio per vincere

Romanticoni in ascolto, questo evento è dedicato a voi! Borotalco, dopo un’estate in cui è stato protagonista del mondo del bacio con il Kiss Tour, nelle maggiori città italiane, e con la Kiss Cam ai pre-concerti, si afferma ancora come “Proud Sponsor of Love“, grazie al nuovissimo concorso Kiss Nomination.

kiss connection

Gesto fra i più naturali, ci hanno scritto canzoni e girato fra le più memorabili scene cinematografiche. Il bacio, estrema e bellissima sintesi dell’amore, è dunque il protagonista del nuovo concorso. Partecipare è facilissimo: basterà postare la foto di un vostro bacio, dando via libera all’interpretazione e alla creatività, e farsi votare, nominando e invitando gli amici a fare altrettanto.

Il concorso prende forma e si svolge interamente su Facebook, la piattaforma social più amata dagli italiani: fino al 2 Novembre, sulla Pagina Facebook di Borotalco, tramite l’apposita app, tutti gli amanti del bacio potranno postare la foto. In palio ogni settimana, sia per chi posta la propria foto che per chi voterà quelle che partecipano al concorso, un Samsung Galaxy K Zoom, lo smartphone con Zoom Ottico 10x incorporato, per immortalare i ricordi più belli in qualsiasi momento.

Inoltre, tra le 30 foto più votate, una giuria selezionerà la foto più originale, il Bacio Borotalco dell’anno: l’autore dello scatto premiato riceverà come premio un Samsung Galaxy S5 e un Sistema Audio Wi—Fi Multiroom Samsung.

E non è finita qui. Perché se Borotalco pensa a premiare il gesto d’amore, Guerlain punta l’obiettivo su tutto ciò che precede un bacio ovvero, la seduzione. La Maison presenta infatti KissKiss, collezione dal sottotitolo romanticamente divertito “un richiamo a tutti i baci”. La linea, infatti, ha lanciato una gamma di rossetti, dalla formula arricchita con burro di mango e primer, dedicata a tutte le donne, con 25 colori, pensata per tutte le esigenze di femminilità e soprattutto dalla texture dalla lunga durata, a prova di bacio.

Quindi, che bacio sia.

ActionAid, dona il tuo profilo per dare voce a chi non ce l’ha

Valentina e Ormiya, una giovane donna proveniente dall’Italia e una bambina nata in Etiopia, sono due ragazze diverse, con due storie diverse, che condividono però nonostante tutto e nonostante le diverse latitudini geografiche, un unico sentimento: il desiderio di cambiare il proprio futuro e combattere per i propri diritti.

Sono loro le protagoniste della campagna Dona il tuo profilo di ActionAid, che ha come obiettivo quello di raccontare le storie di diritti negati. Dal 22 al 4 ottobre, con un semplice gesto del tutto gratuito, è possibile “donare” il proprio profilo social (Facebook o Twitter) alle storie di queste due ragazze, sostenendole così in Italia e nel mondo. Per chi volesse sostenere il progetto e dare il proprio contributo, basta condividere la foto profilo di una delle due protagoniste e un’immagine di copertina che ricorda l’iniziativa.

Valentina ha 24 anni e vive a Torino. Non studia, non lavora e non è inserita in alcun percorso formativo, come moli altri ragazzi della sua età. Lei fa parte della cosiddetta Neet Generation, ossia giovani tra 15 e 29 anni, che hanno sepsso di cercare un’occupazione. A trentadue di loro, però, è stata data la possibilità di cambiare le carte in tavola e rimettersi in gioco: con il progetto “Lavoro di squadra”, avviato a Torino da ActionAid, si cerca di contrastare l’esclusione sociale e la mancanza di motivazione di questi ragazzi attraverso il calcio e l’hip hop. I giovani partecipanti al progetto si allenano due volte a settimana e, progressivamente, vengono inseriti in un percorso motivazionale con l’obiettivo di trasformare gli stimoli ricevuti durante l’attività sportiva in elementi utili a riprendere in mano la propria vita e ripartire. Tra le situazioni personali e sociali più critiche, i giovani selezionati possono frequentare corsi di calcio e hip hop. Un allenamento motivazione che potrebbe trasformarsi in uno stimolo per la ripresa degli studi o la ricerca del lavoro. Fondamentale, per la riuscita del progetto, è la collaborazione con istituzioni e organizzazioni del territorio. Valentina è nel team di “Lavoro di squadra” e anche grazie a questa esperienza ha trovato nuovi stimoli e la motivazione a credere in se stessa e nel diritto di immaginare il proprio futuro.

Ormiya è una bambina di 10 anni, appartenente alla comunità di Eggu, nel distretto di Kombolcha. Le sfide che lei e altre sue coetanee devono affrontare sono molteplici e vanno ben oltre gli impegni che una bambina della sua età dovrebbe avere. Uno dei problemi più gravi che caratterizzano l’Etiopia è la siccità e la difficoltà di reperire acqua potabile. Mentre gli uomini sono intenti a lavorare nei campi, donne e bambine si dedicano alla raccolta di risorse idriche, camminando dalle quattro alle sei ore per fare scorte d’acqua, con il rischio di subire violenze o essere rapite lungo il tragitto. Tutto ciò toglie alle donne la possibilità di impegnarsi in attività lavorative proprie e alle bambine, come Ormiya, di andare a scuola. Per questo, ActionAid ha avviato in Etiopia interventi che mirano alla costruzione di nuove reti idriche che consentano un miglior collegamento fra i villaggi e le fonti d’acqua. Con l’accesso all’acqua potabile si è registrato un miglioramento generale nelle condizioni di salute, il tasso d’iscrizione scolastica è aumentato, c’è stata una riduzione del rischio di violenze subite dalle donne, è aumentata la conoscenza delle persone sulla sanità personale e ambientale e le donne possono investire il loro tempo in attività produttive.

Le situazioni di povertà e disagio sociale come quelle che caratterizzano le vite di queste due ragazze sono molteplici, in Italia, in Etiopia e in molti altri Paesi del mondo. Oggi, grazie alle grandi possibilità che la tecnologia e il mondo digitale mettono a disposizione, vi è la possibilità di raccontare e testimoniare storie che altrimenti non avrebbero voce. Si possono infatti condividere esperienze, sensazioni e storie con un pubblico vastissimo in poco tempo. È proprio per questo motivo che Action Aid ha deciso di “fare appello alla natura profondamente democratica del mezzo web” per dare la possibilità a Valentina e Ormiya di affacciarsi sulla piazza virtuale, raccontando la propria storia e il proprio sogno.

Le parti del corpo su cui si investe di più? Cuore e cervello

Milioni sono le malattie che colpiscono il corpo umano. Milioni, anzi miliardi, sono i denari investiti per avanzare con la ricerca e contrastare le difficoltà in cui, purtroppo, il nostro organismo si imbatte.

Ma ci sono alcune aree anatomiche più privilegiate rispetto alle altre. Il Wall Street Journal, sulla base dei finanziamenti giunti dai venture capitalist alle imprese del campo biomedico, ha stilato una classifica delle parti del corpo su cui si investe maggiormente.

Cuore e cervello

Regnano sovrani per lo sviluppo di farmaci e di strumenti a essi dedicati. Non a casa, dal momento che nei prossimi anni, secondo le stime, il numero di persone colpite dal morbo di Alzheimer subirà un importante incremento, a causa dell’invecchiamento della popolazione. Lo stesso vale per il cuore: le malattie cardiovascolari sono ancora sul podio tra le cause di mortalità e nel 2013 sono stati investiti 710 milioni di dollari, l’investimento tuttavia più basso dal 1999.

Ossa

A seguire cuore e cervello è proprio lo scheletro: sono stati investiti circa 480 milioni di dollari in campo ortopedico, lo scorso anno, meno della metà degli anni 2000, a causa di ritardi nell’approvazione di nuovi dispositivi.

Occhi e orecchie

I disturbi della retina sono quelli per cui si intravede un’ascesa in termini di investimenti. Per quanto riguarda le orecchie, i primi mesi del 2014 hanno visto un picco di finanziamenti, seppur esiguo rispetto alle altre parti del corpo.

Ghiandole endocrine

Molto proficuo è stato l’ultimo biennio per lo studio e la ricerca su organi come il Pancreas e lo studio di trattamenti per il diabete.

Apparato urinario

A fare da Cenerentola è proprio questo apparato, finanziato da un unico grande investitore, che sta sviluppando un trattamento per la cura delle infezioni urinarie.