venerdì, 5 Dicembre 2025

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Ricette indiane: Bagara baingan masala e Chana aloo masala

Oggi vi presentiamo due ricette indiane, assolutamente vegane, perfette per mangiare più legumi e più verdure ma con gusto.

La cucina indiana è davvero affascinante per il suo modo di combinare i sapori e di miscelare le spezie per ottenere gusti sorprendenti.

I piatti che andiamo ad illustrare sono molto semplici ed occorrono pochi ingredienti.

Ricette indiane: Bagara baingan masala

La prima delle due ricette indiane è Bagara baingan masala, ovvero un masala di melanzane a cui abbiamo aggiunto delle lenticchie.

Ingredienti:

  • 2 melanzane
  • 1 cipolla
  • 2 pomodori non troppo grandi
  • 1 barattolo di lenticchie
  • olio evo
  • paprika qb
  • curry qb
  • curcuma qb
  • una bustina di zafferano
  • peperoncino (facoltativo)
  • sale
  • acqua qb

Per prima cosa lavare le melanzane e tagliarle a cubetti non troppo piccoli. Farli rosolare in padella con 2 cucchiai di olio evo.

Nel mentre sbucciare la cipolla e lavare i pomodori, tagliare entrambi in modo sottile. Aggiungere quando le melanzane stanno dorando. Far rosolare il tutto, facendo attenzione che la cipolla non bruci. Unire le lenticchie.

Aggiungere un pizzico di sale e le spezie: paprika, curry, peperoncino e curcuma. Aggiungere un poco di acqua e far cuocere con il coperchio. Per ultimo aggiungere lo zafferano e mescolare per bene.

Ricette indiane: Chana aloo masala

Passiamo al Chana aloo masala, ovvero un masala di ceci con patate.

Ingredienti:

  • un barattolo di ceci
  • 4 patate grandi a pasta gialla
  • curry
  • paprika
  • curcuma
  • pepe
  • sale
  • erba cipollina
  • coriandolo (o prezzemolo)
  • olio evo

Lavare le patate, la buccia si può tenere o togliere come preferite, e tagliarle a cubetti come per fare una frittata. Farle saltare in una padella in olio già caldo. Quando sono belle dorate e quasi cotte, aggiungere i ceci.

Far saltare e unire curry, paprika, curcuma, pepe, sale ed erba cipollina. Terminare con coriandolo, o prezzemolo, tritato.

C’è da dire che entrambi i casi le spezie sono personalizzabili, quindi potete aggiungere o togliere quelle che vi piacciono o che non gradite. Se avete un preparato per masala potete usare anche quello.

Arrosticini: i consigli per creare un piatto gustoso

Benché siano appartenenti alla tradizione culinaria abruzzese, per quanto siano da ricondurre all’abitudine dei pastori sul massiccio del Gran Sasso di consumare carne ovina, gli arrosticini (chiamati anche le rustelle, le rustell’ oppure le arrustelle, a seconda del dialetto abruzzese di riferimento) sono diventati una di quelle specialità a cui si fa tanta fatica a rinunciare.

Da nord a sud, gli arrosticini mancano poche volte all’appello durante le sagre, le feste patronali, le manifestazioni e le rievocazioni storiche. In simili contesti, gli arrosticini fanno salire l’acquolina in bocca, sia agli adulti che ai bambini. Un favoloso bocconcino che incanta gli occhi e il naso.

Inoltre, gli arrosticini abruzzesi si stanno conquistando un posto fisso sulla tavola delle famiglie italiane. Si stanno affermando come una gustosa alternativa alle classiche bistecche e agli hamburger.

Per cuocerli divinamente, si potrebbe acquistare online una griglia per arrosticini, un pratico accessorio che saprà regalare alla carne una buona consistenza, un’inaspettata morbidezza e un particolare colorito rossastro.

Come si noterà nel prosieguo, l’uso della griglia non è certo l’unica accortezza da intraprendere, quando c’è tutta la voglia di portare in tavola dei buonissimi arrosticini.

La cottura a calore diretto

Ad oggi, il migliore metodo di cottura degli arrosticini si avvale della fornacella, una griglia che somiglia a una canalina lunga e stretta e che punta sull’avvicinamento della carne a un braciere ardente.

Le alternative, per chi non dovesse disporre di un giardino o di grandi spazi aperti, continuano a essere rappresentate dai grill elettrici e dalle fornacelle da camino, pensate proprio per un’ottima cottura indoor.

La tradizione vuole che gli arrosticini abruzzesi si cuociano a calore diretto, distesi su una brace incandescente. Il risultato finale dipenderà principalmente dall’intuito e dalla soglia d’attenzione dell’addetto alla griglia.

Perlopiù, bisogna osservare la formazione di una consistente crosticina esterna e prendersi la briga di rigirare spesso gli spiedini, ogni 2-3 minuti. Sono questi i segreti per una cottura degli arrosticini che sia completa ed uniforme.

Non cercare un miscuglio di carni

Oltre la cottura a calore diretto, durante la preparazione delle rustelle, gioca un ruolo importantissimo la scelta delle carni.

Uno dei classici errori, commessi in questa fase, è quello di pensare che possa andare bene persino un miscuglio di carni, con i cubetti di pollo, di manzo e di carne suina sullo stesso spiedo.

Il vero arrosticino abruzzese è fatto con carne di pecora, nutrita ed allevata solo ed esclusivamente per la produzione di carne.

Unendo dei cubetti che abbiano tutti la stessa origine, dalla griglia in attività arriverà sicuramente un profumo dolce.

Un condimento leggero

Per gli arrosticini, in maniera tale da non nasconderne il sapore delicato, è sufficiente un condimento leggero.

Una spolverata di sale durante la cottura e un rametto di rosmarino da cospargere, di tanto in tanto.

Di recente, tanti amanti della griglia hanno preso poi l’abitudine di fare delle dolci pennellate sugli spiedi, attingendo da una ciotola con sale, olio extra vergine d’oliva e pepe.                

Carciofi ricette con pasta e pancetta

Oggi parleremo di “Carciofi ricette con pasta e pancetta” un ricetta molto semplice e molto veloce.

Alcuni di voi obietteranno che ci vuole tempo per pulire e cucinare il carciofo, ma c’è un trucco.

Un piatto che definirei unico, per cui si può anche rinunciare al secondo.

Carciofi ricette con pasta e pancetta: ingredienti

Carciofi ricette con pasta e pancetta vediamo cosa ci occorre:

Ricetta per 2 persone:

  • 200 gr di pasta del formato che preferite
  • 200 gr di carciofi surgelati
  • mezza cipolla piccola
  • acqua qb
  • prezzemolo qb
  • 1 cucchiaino di brodo di pollo
  • 150 g di pancetta
  • sale e pepe qb
  • 1 cucchiaio di olio evo

Carciofi ricette con pasta e pancetta: come si fa

Carciofi ricette con pasta e pancetta, come avete intuito dagli ingredienti è molto semplice, è veloce in quanto agevolata dai carciofi già pronti. Posso già dirvi che è buonissima.

Qualche ora prima di preparare la pasta mettete a scongelare i carciofi.

Per prima cosa affettate in modo sottile la cipolla, quindi farla rosolare in olio evo per pochi minuti. Aggiungere i carciofi, sale e pepe.

Farli rosolare a fuoco vivace per 5 minuti, stando attenti a non bruciare la cipolla.

Aggiungere due cucchiai di acqua ed il cucchiaino di brodo di pollo.

Far cuocere con il coperchio per dieci minuti, a fuoco basso. I carciofi dovranno risultare morbidi.

Portare l’acqua a bollore, salarla e cuocere la pasta.

Aggiungere la pancetta ai carciofi e far cuocere altri 5 minuti.

Con una ragnatela prelevare la pasta dalla pentola e aggiungerla in padella. Far rosolare il tutto per 5 minuti con un cucchiaio di acqua della pasta.

Tritare il prezzemolo ed aggiungerlo in padella. Pronto!

A questo piatto può esser aggiunta della besciamella oppure si può togliere la pancetta per renderlo vegetariano.

Siccità cosa fare: una bistecca costa 4600 litri di acqua

Siccità cosa fare? Bella domanda. Leggo un po’ dappertutto di cittadini virtuosi che cercano di riciclare l’acqua. Ottimo, ma non basta.

Ma cosa causa la siccità?
È vero uno dei problemi è che non piove, ma lì cosa vuoi farci? Eppure sentiamo sempre che il problema sono i cittadini e le industrie che sprecano acqua.

Il problema della siccità è incalzante, ma ci sarebbe un modo per contribuire tutti insieme: mangiare meno carne.

Direte voi: cosa c’entra la mia bistecca con il problema della siccità? Quella bistecca costa 4600 litri di acqua.

Siccità cosa fare: meno bistecche nel piatto

Siccità cosa fare? Mangiare meno bistecche.
Attenzione: non sto dicendo che dovete eliminare del tutto la carne, solo mangiarne meno.
Nei tempi andati la carne era per lo più un lusso, si mangiava la domenica. Oggi praticamente la si mangia tutti i giorni.
E non solo fa male alla salute, contribuisce al problema della siccità.

Quanta acqua costa una bistecca?
Un chilo di carne di manzo costa 15.400 litri di acqua.

L’agricoltura consuma il 70% delle risorse d’acqua, colture particolari: ovvero mais, soia e grano, che costituiscono il cibo degli animali negli allevamenti.

Dati alla mano del 2018/2019:
• il 62% dei cereali è stato adoperato per nutrire gli animali (88% di soia, il 36% del mais e il 53% di altri legumi ricchi di proteine);
• il 12% utilizzato nell’industria e come biocarburante;
• il 23% destinato a nutrire le persone

Facciamo un raffronto con qualche esempio:
• un pacco di riso da 500 grammi costa circa 1700 litri di acqua dolce;
• 70 gr di pomodori costano 70 litri di acqua dolce

Senza contare che tutte queste colture destinate a nutrire gli animali non richiedono solo acqua, ma anche spazio con conseguente disboscamento.

Siccità cosa fare: meno carne e meno sprechi

Ma quindi il problema della siccità deriva da noi? Sì. Ma non tanto nel consumo, perché noi persone consumiamo solo il 15% delle risorse idriche, sono le nostre scelte ad avere un impatto sulla siccità.

Mangiare meno carne è una partenza per ridurre il consumo di acqua, ma anche l’obesità, il cancro e le malattie cardiovascolari.

Poi sicuramente aiuta non sprecare l’acqua: riciclare l’acqua dolce è fondamentale. L’acqua in cui si cuoce la pasta si può usare per lavare i piatti, l’acqua con cui si lava e si bolle la verdura va bene per le piante, oppure se l’acqua calda non scende subito basta mettere un recipiente sotto il rubinetto per raccogliere quella fredda.
Molte persone si adoperano anche per convogliare quella della pioggia.

Condividete, tutti devono sapere.