sabato, 6 Dicembre 2025

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La moda che piace fa male alla salute

Credit: scentofobsession.com

Tutte fashion-addicted, ma le vostre nonne ve l’hanno mai detto che “chi bella vuole apparire un poco deve soffrire”?
Cosa c’entra con il mondo della moda? Be, centra: una ricerca scientifica, condotta dall’Associazione nazionale osteopati in Gran Bretagna, ha messo sotto accusa i capi d’abbigliamento più amati e acquistati perché ritenuti dannosi per la salute.

Lo studio è stato recentemente confermato anche da Tim Hutchful, presidente dell’Associazione britannica chiropratici. I vestiti più amati da tutte le donne, di ogni età e provenienza fanno male. Ci fanno male.
Gonne troppo strette, i tacchi troppo alti e i jeans eccessivamente attillati possono diventare veri e propri nemici della nostra salute. Secondo gli esperti circa il 50% degli adulti soffre di problemi fisici a causa di un abbigliamento non adatto.

Ma quali sono i capi più allarmanti?

Reggiseno. Che sia di microfibra o di pizzo, push-up o no, questo poco importa. Ciò che conta è che in sei casi su dieci, genera gravi problemi alla schiena, dolori alla spalla e disturbi al collo.

Gonne a tubino. Se sono troppo strette, allora sono anche troppo insidiose. Le gonne a tubino infatti, se troppo strette, bloccano entrambe le ginocchia, impedendo di camminare e piegarsi correttamente; a lungo andare possono creare stiramenti o problemi alle vertebre.

Gioielli pesanti. Chi non ama le collane appariscenti? Attenzione però, fanno male a spalle e collo, perché se l’accessorio è troppo pesante affatica ulteriormente i muscoli del collo, già impegnati a sostenere la testa.

Collant. Comode si, ma anche dannose e fastidiose. Comprimono eccessivamente le gambe, impedendo la corretta circolazione del sangue e possono anche limitare i movimenti della parte centrale del corpo, costringendolo a una postura scorretta.

Borse troppo pesanti. Le donne, sopratutto quelle che stanno molto fuori casa, amano le borse over size, ma la verità è che, dopo averle indossate per troppe ore consecutive, quattro donne su dieci lamentano problemi alla schiena. A riguardo, gli esperti consigliano di limitare il contenuto della borsa, facendone diminuire il peso, e alternandole con pochette e modelli più piccoli.

Cappelli. Il problema sono i cappelli troppo stretti: causa di fastidiosi mal di testa, sopratutto se il capo è indossato per tante ore.

Tacchi vertiginosi. Amanti tutte del tacco 12, attenzione. Come già abbiamo provato sulla nostra pelle, gli esperti dichiarano che indossare tacchi vertiginosi per troppe ore fa male alla schiena e anche alle dita dei piedi. La raccomandazione degli esperti è quella di usare scarpe più comode per il proprio tempo libero, ma non passate da un estremo all’altro, quindi no alle ballerine. Queste calzature fanno malissimo, perché non hanno un arco plantare e mancano dei cosiddetti ammortizzatori strutturali.

Jeans skinny. Adoratissimi, possono fare molto male alla salute di chi li indossa. Delle volte i jeans sono talmente fascianti da non permettere movimenti naturali mentre si cammina, rischiando di provocare dolori alle gambe e di impedire la circolazione del sangue.

Questi sono i capi che più rovinano la salute di chi li indossa.
Un consiglio dunque: essere alla moda va bene, ma essere in salute e stare bene è meglio.

[Credit: Repubblica.it]

Oscar de la Renta: i migliori abiti del maestro della moda (FOTO)

Nella notte tra il 20 e il 21 ottobre, il mondo della moda ha subito una grande perdita. È venuto a mancare uno tra i più grandi stilisti e couturier della storia, Oscar de la Renta. Lo stilista era malato da tempo, nel 2006 gli era stato diagnosticato un tumore ma Oscar è riuscito a non mollare, ha portato avanti il suo lavoro e la sua azienda creando ogni anno abiti da sogno. È proprio a de la Renta che dobbiamo la nascita del neologismo fashion victim.
Con la sua morte, Oscar de la Renta ha lasciato un vuoto dentro ognuno di noi, si perché artisti come lui ce ne sono davvero pochi. Il suo mantra era quello di non passare in osservato senza esagerare troppo. Lui disegnava gli abiti pensando alle donne sofisticate e di buongusto, che amano osare con colori accesi e strutture inusuali, senza però cadere nel ridicolo.

Lo stile de la Renta è unico tanto da aver affascinato first lady, come Jackie Kennedy, Hilary Clinton e Laura Bush, celebrities, come Penelope Cruz, Sarah Jessica Parker e la più recente Amal Alamuddin Clooney (per cui lo stilista ha disegnato l’abito da sposa), e perfino la potentissima Anna Wintour, direttrice di Vogue Us.

Noi di blog di Lifestyle vogliamo rendere omaggio a questo grande artista, maestro di moda, stile e raffinatezza, con una gallery in suo onore con alcune tra le sue creazioni più belle di sempre.
Sarah Jessica Parker

Penelope Cruz

Cameron Diaz

Nicole Kidman

Kate Hudson

Blake Lively

Freida Pinto

Leighton Meester

Emma Watson

Amy Adams

Isla Fisher

Amal Alamuddin

Jessica Alba

Jackie Kennedy

È morto Oscar de la Renta, lo stilista delle first ladies

Quando pronunciano il suo nome, gli appassionati di moda avvertono un senso di devozione e gratitudine, nei confronti di un uomo che ha votato la vita a questa grande passione. Oscar de la Renta, venuto a mancare nella serata di ieri, ha lasciato un grande vuoto nel panorama stilistico attuale.

Lo ricordiamo come lo stilista di molte First Ladies, prima fra tutte Jackie Kennedy, ma anche di numerose dive di Hollywood, come Nicole Kidman, Oprah Winfrey, Kristen Stewart, Penelope Cruz e Jessica Chastain. Ultima la sposa di George Clooney, Amal, che ha indossato nel giorno più bello della sua vita, un abito disegnato dallo stilista.

A rendere nota la morte, nella sua casa in Connecticut, è stata Eliza Reed Bolen, direttore esecutivo della maison e figlia della seconda moglie. “I nostri cuori si spezzano al pensiero di vivere senza Oscar, lui è ancora qui con noi. Il suo lavoro duro, la sua intelligenza e il suo amore per la vita sono il cuore della nostra azienda. Tutto quello che abbiamo realizzato e tutto quello che ancora faremo sono basati sui suoi valori e sulla sua ispirazione. Noi andremo avanti seguendo l’esempio di Oscar. Lo renderemo molto orgoglioso di noi continuando il lavoro che lui amava così tanto” – ha dichiarato nella nota la figlia.

Lo stilista dominicano, appassionato d’arte, ha studiato pittura in Spagna per poi orientarsi verso il mondo della moda e dunque verso Parigi, presso Lanvin. A metà degli anni ’60 crea la sua prima collezione, segnando il principio di un cammino in ascesa.

Omaggiamo così un grande stilista come Oscar de la Renta e speriamo che possa essere ispirazione per molti.

Halloween, per quest’anno arriva il costume da “ebola”

Ebola, qui non c’è nulla da scherzare. Eppure c’è già chi ha colto la palla al balzo per far parlare di sè. Halloween è alle porte: come fare per non passare inosservati anche quest’anno? Arriva il nuovo costume da “ebola”, per essere “malati” e “spaventare tutti” anche nel giorno più pauroso di tutto il 2014.

L’idea è venuta in mente ad un’azienda che ha messo in commercio il travestimento da ebola perfetto per Halloween al prezzo di circa 80 dollari in 3 varianti diverse: c’è il costume da operatore sanitario, quello da paziente e, dulcis in fundo, quello da “zombie” in preda alla malattia.

Subito in rete la polemica: è giusto “ironizzare” fino a questo punto con una malattia così seria? Dopo il 2° caso sospetto di ebola in Texas, subito dopo il caso del paziente zero, ora arriva addirittura un costume Halloween per “essere sempre alla moda anche questo 31 ottobre”. Sul web tantissime critiche e sgomento, ma online continua ancora la vendita.

Halloween, per quest'anno arriva il costume da "ebola"

“Sick or treat?” È questo il tormentone degli ultimi giorni, giocando con le parole della frase “Trick or treat?” (“Dolcetto o scherzetto?”), tipiche di Halloween, sostituendo la parola “trick” con “sick”, cioè “malato”.

“È un travestimento poco divertente, ma inevitabile” parla Jonathan Weeks, chief executive di “BrandsOnSale”, azienda che ha messo in commercio il travestimento. “Questo costume fa sì che le persone rimangano fuori dalla situazione, che non immaginino neppure la sofferenza umana che gli sta dietro”, spiega al TIME Kathryn Getek Soltis, direttrice del “Center for Peace and Justice Education” e assistente di “Etica Cristiana” alla Villanova University, secondo la quale il costume “è molesto”: “Se lo indossi non significa necessariamente che sei una cattiva persona, ma contribuisci a distogliere chi ti vede e ti sta accanto in quel momento da quello che rappresenta davvero l’ebola. È questo il problema”.