sabato, 6 Dicembre 2025

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Tea Giant Tetley, nuovo lavoro per gli amanti del tè e dei viaggi

Credits photo: alimentazione.letteradonna.it

In tempo di crisi e di precarietà lavorative, Tea Giant Tetley – la più grande azienda del tè della Gran Bretagna, fondata nel 1837 – offre un nuovo tipo di lavoro. Ma ad una – anzi due – condizioni: amare il tè e avere una passione per i viaggi.

Il lavoro proposto dalla Tea Giant Tetley è semplice: le persone scelte – solo due purtroppo – avranno la possibilità di viaggiare per il mondo, trascorrere le loro giornate in giro per Kenya, Malawi, India, Tanzania ed Uganda e – ovviamente – assaggiare tè.

Quello che la Tea Giant Tetley descrive come il lavoro più bello del paese è molto richiesto da candidati provenienti da tutto il mondo, ma non è molto conosciuto. E, soprattutto, non è per tutti.

Per essere uno dei due prescelti i requisiti richiesti non sono pochi. Prima di tutto è importante amare viaggiare e assaggiare tè, di tutti i gusti possibili ed immaginabili: infatti, i due fortunati dovranno provare circa cento tipi di tè diversi ogni giorno.

Altri requisiti – ma non meno importanti dei precedenti – sono la consapevolezza e la curiosità culturale e commerciale, oltre alla buona capacità di comunicare con i clienti per sviluppare forti relazioni con i fornitori di tutto il mondo. Non devono mancare nemmeno le capacità di analisi, pianificazione ed organizzazione di eventi.

I due fortunati scelti dalla Tea Giant Tetley saranno “educati” per poter svolgere al meglio questo nuovo ed originale lavoro. La degustazione e la miscelazione del tè infatti sono delle arti, e per addestrare un assaggiatore ci vogliono circa cinque anni.

iPhone 6: i contro per chi ama viaggiare

Dal 9 settembre è finalmente arrivato il famigerato iPhone 6: design fantastico, prestazioni implementate, ma le nuove caratteristiche andranno davvero a soddisfare le molteplici necessità di tutti i viaggiatori incalliti? Diciamoci la verità: quando siamo in viaggio, difficilmente la batteria del celebre smartphone della Apple, tra mappe e siti di recensioni consultati, riesce a sopravvivere per un’intera giornata.

Anche la qualità della macchina fotografica, uno dei cavalli di battaglia dell’iPhone, è un campo in cui altre aziende rivali sono andate molto più in là. Non è soltanto una questione di megapixel: i migliori smartphone sono ormai dotati di stabilizzatori di immagine, autofocus di precisione, bilanciamento dei bianchi e saturazione dei colori – facendo sì che portarsi una macchina fotografica vera e propria corrisponda solo a uno spreco di spazio in valigia. Con tanti validi concorrenti in circolazione le possibilità dell’iPhone 6 in questo senso si riducono drasticamente.

In più, in viaggio gli incidenti sono un classico: uno schermo infrangibile, come quello del nuovo iPhone che voci di corridoio vorrebbero di zaffiro sintetico ultra-sottile, sembrerebbe rassicurarci. Ma non pare che il display del nuovo smartphone della Apple sia anche waterproof, mentre altre aziende offrono già questo tipo di caratteristica.

E che dire delle apposite applicazioni per chi viaggia? Un tempo iOS la faceva certamente da padrone, ma non ora che anche le versioni Android sono disponibili. Un sistema operativo aggiornato, iOS 8, dovrebbe essere però ben presto disponibile, con migliori performance multi-tasking e un’integrazione dell’HomeKit, che permetterà ai viaggiatori di controllare i dispositivi di sicurezza presenti in casa.

Infine, è in fase di promozione il sistema di pagamento innovativo nato dall’incontro delle reti telefoniche mobili con le banche: il portafogli mobile, pensato per rimpiazzare le carte di credito in tutti i negozi che accettino pagamenti privi di contatto. La Apple probabilmente lancerà una piattaforma mobile di pagamento tutta sua, quasi sicuramente connessa all’Apple ID e all’account iTunes. Ma arriverà mai a includere chip NFC di altre case per rendere sicuri i pagamenti virtuali?

House Sitting: ti ospito gratis

Sembra quasi un sogno ma qualche condizione c’è. Nessuno ti regala nulla per nulla si sa, però l’House Sitting sta davvero spopolando in varie parti del mondo e si sta intravedendo anche in Italia.

Il proprietario della casa, spinto dalla necessità di star via per lunghi periodi, garantisce ospitalità a chi si offre di badare alla sua casa.
Spesso ci sono requisiti specifici da rispettare, amare gli animali, se a casa rimane anche Fido, oppure avere il pollice verde per occuparsi delle piante in casa o in giardino.

I vantaggi ci sono da entrambe le parti.

Il proprietario va via tranquillo che la sua casa non rimanga incustodita, dall’altro lato, il ‘custode’ si gode una vacanza free cost. E anzi, in casi rari, è anche predisposto un compenso per gli house sitter.

Quali garanzie per il proprietario che affida la sua casa in mano a degli sconosciuti?

La selezione degli house sitter avviene tramite dei siti specializzati ai quali ci si iscrive pagando una quota che varia tra i 20 e i 60 dollari l’anno. Il meccanismo ricorda quello dei social network con profilo, foto e feedback degli altri utenti.

Ecco un elenco di siti da consultare se l’idea ha stuzzicato la vostra curiosità:

HOUSE CARERS

Sono raccolte varie proposte di house sitting in tutto il mondo, Italia compresa.

TRUSTED HOUSESETTERS

Il fondatore è Andy Peck, il quale ha avuto modo di provare un esperienza di house/dog sitting. Infatti il sito racchiude essenzialmente proposte per amanti di animali domestici.

SABBATICAL HOMES

Su questo sito principalmente troverete professori e ricercatori interessati allo scambio casa, ma qualche proposta di house sitting la si trova.

THE CARETAKER GAZETTE

Questa newsletter nasce nel 1983, quindi già prima dell’avvento di internet, dimostrazione che l’house sitting esiste già da un pò di tempo.

MIND MY HOUSE

Il sito più cliccato finora rimane questo. L’iscrizione costa 20 dollari l’anno, i proprietari sono il doppio dei sitter, dunque non dovrebbe essere difficile avere l’ingaggio.

Insomma gli strumenti sono tutti a nostra disposizione, adesso tocca a noi buttarci in questa nuova avventura.

Brasile, Vietnam e Caraibi, le mete per sfuggire al freddo

L’inverno sta arrivando e i britannici che potrebbero ancora crogiolarsi al tepore degli ultimi raggi di sole, già pensano alle mete più belle per sfuggire al freddo invernale.

Fuggire in un paradiso tropicale sperduto nell’oceano, a contatto diretto con la natura è uno dei più grandi lussi di questo millennio. Viaggiare, alla scoperta di nuovi luoghi e nuove spiagge incontaminate.

Mentre il grigio e l’oscurità del mese di gennaio sono ancora lontani, coloro che amano il sole e l’estate già programmano le pause e le vacanze lavorative. Ma dove? A giudicare dalle vendite dei biglietti, il Brasile, il Vietnam, i Caraibi e gli Stati Uniti saranno le mete calde più ambite dai viaggiatori britannici e non solo.

Questi dati sono emersi grazie ad un rapporto del Post Office Travel Money. Le vendite per le mete brasiliane, al primo posto, sono aumentate di un incredibile 215%, grazie all’interesse verso il paese che ha ospitato l’ultima Coppa del Mondo e le prossime Olimpiadi.

Segue a ruota il Vietnam, che ha registrato una crescita delle vendite di un terzo rispetto alla scorsa estate e quadruplicato le sue vendite in tre anni, grazie anche ai pacchetti vacanze competitivi, consolidando il suo posto di destinazione turistica molto importante.

New York, anche se non rientra tra le mete tropicali, è prevista come la meta scelta per risparmiare denaro durante il periodo pre-natalizio per pause shopping. Più vicino a casa, Budapest è nota per essere la destinazione europea per mini break, visto le vendite record per il fiorino ungherese.

Fra i cinque luoghi caldi consigliati ci sono Bai Dai Phu Quoc in Vietnam, una delle più belle isole della costa sud del Vietnam, e le spiagge perfette di Palawan nelle Philippine. Mentre sono addirittura sette le località dei Caraibi consigliate dal Times, fra cui Tayrona National Park, dove si trovano le più belle spiagge dei Caraibi e Los Roques in Venezuela, l’arcipelago delle spiagge incontaminate. Fra le località dell’Atlantico si cita São Miguel dos Milagres in Brasile.

Un centinaio di spiagge come Lopes Mendes e Cachadaço, tra le più belle del Brasile, con scogliere di granito rosa che evocano le Seychelles. Un’isola del tesoro che sembra uscita da un romanzo d’avventura, con un ecosistema inalterato e un solo villaggio dalle stradine di ciottoli.

La riviera del Vietnam, 200 chilometri a nord di Ho Chi Minh City (ex Saigon). Un’oasi di spiagge e acque trasparenti miracolosamente scampata alla guerra prima e al turismo di massa poi. In jeep o in sidecar, si incontrano torri Cham, campi di rossi frutti del drago, porticcioli di pescatori, laghetti punteggiati di fiori di loto. Il must è la baia di Mui Né, 16 chilometri di sabbia bianchissima circondata da palme dove spiccano le famose dune rosse che sembrano le gole del Colorado.

Nei Caraibi, Anguilla è l’isola giusta, ritiro di celebrities, da Robert De Niro, Nicolas Cage, Angelina Jolie. Ma soprattutto rifugio di routard di ieri e di oggi, incantati dalle 32 spiagge di sabbia bianca come Shoal Bay, fotografata come una modella di Vogue, e Rendez Vous Bay, una mezzaluna punteggiata di lambis, le grandi conchiglie rosa, davanti ai profili delle verdi colline di Saint Martin, per veri amanti dell’avventura.

Insomma, non ci resta che fare la valigia e partire.