venerdì, 10 Gennaio 2025

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Nomadismo alimentare: in bici alla ricerca del piatto perfetto (FOTO)

Tom Perkins

Tom Perkins e Matt Chennells, classe 1988, hanno attraversato in bici ben 26 Paesi, ma non per solo sport: la loro è stata infatti, più di ogni altra cosa, una lunga avventura gastronomica, che li ha visti impegnati a pedalare per 20.000 km, da Londra a Città del Capo. Una vera e propria spedizione culinaria che i due amici hanno avuto modo di documentare attraverso una serie di scatti fotografici, destinati a far parte di un prossimo libro di ricette che illustreranno dettagliatamente tutti i cibi assaggiati lungo il percorso.

In viaggio dal 2011, Tom e Matt hanno provato davvero di tutto: dal polmone di toro fritto e dallo stufato di peperoncini verdi in Turchia, all’enjera (una crêpe al lievito naturale) in Etiopia, allo stufato di capra e arachidi in Ruanda. Ma gli intrepidi ciclisti – secondo i quali nulla andava rifiutato – non si sono accontentati, arrivando a mangiare persino le pietanze più inusuali: fra tutte, la più impressionante è probabilmente stata la locusta fritta del Sudan.

Attualmente Tom sta lavorando alla stesura del libro “The Nomadic Kitchen” – finanziato da una campagna di crowdfunding – che includerà 65 ricette straordinarie, ma altrettanto facili da riprodurre. Un ricettario di viaggio senz’altro unico, ispirato da un’avventura culinaria che ha dell’epico. “Ciò che più mi ha stupito – confessa Tom – è la capacità di unire le persone che il cibo ha. Anche nella landa più desolata, condividere un piatto incoraggia inevitabilmente alla conversazione e all’amicizia. Ben poche cose stimolano l’interazione allo stesso modo.

I due, partiti da Londra nel luglio 2011, hanno raggiunto i Balcani, per poi spostarsi verso il Mediterraneo orientale, attraversando Turchia e Medio Oriente. La strada li ha condotti, subito dopo, alla Penisola del Sinai, fino al Cairo, prima di raggiungere la costa orientale dell’Africa e, da lì, giù fino al Sudafrica. Ma è stata l’Etiopia il Paese a rimanergli nel cuore: “Un’esperienza unica: scenari stupendi, tradizioni affascinanti e una delle più particolari culture eno-gastronomiche in cui ci siamo imbattuti – racconta Tom – L’Etiopia è stata per noi una terra di sfida, di frustrazione e d’incanto ad ogni momento: esattamente quel che desideravamo da un viaggio come questo.

Il successo dell’esperienza in sé, però, è stato possibile soltanto grazie alla generosità dei completi estranei incontrati lungo la strada.La gente ci ha spalancato le porte delle proprie case, donandoci un’ospitalità incondizionata – continua Tom – facendoci realizzare quanto fortunati fossimo ad aver intrapreso un’avventura di questo tipo“. Un’avventura da ricordare e condividere con un libro attraverso cui i due viaggiatori vogliono calorosamente ringraziare tutte queste persone la cui accoglienza si è dimostrata davvero eccezionale.

Sightsmap: la mappa online che svela le città più fotografate al mondo

Quando partiamo per un viaggio, e visitiamo una città nuova, ci sentiamo assalire da due sensazioni: emozione e smarrimento; la prima dovuta alla nuova esperienza che stiamo vivendo (si sa, un viaggio è pur sempre un’ esperienza che porteremo sempre con noi nei nostri ricordi) e la seconda è legata al fatto che non si conoscano bene le strade, dove si trovino alcuni tra i monumenti principali e come raggiungerli.

Ma per fortuna con l’evoluzione della tecnologia per i viaggiatori trovare le strade giuste senza perdersi è diventato più facile grazie soprattutto a Google Maps,che in pochi secondi riesce ad elaborare un percorso portandoci ovunque vogliamo.
Inoltre da oggi è possibile vedere quali siano le città più visitate al mondo grazie a Sightsmap, una mappa interattiva creata da Google che offre una panoramica delle città e attrazioni più fotografate al mondo, consentendo anche di accedere a Panoramio taggando nelle proprie foto luoghi e monumenti che verranno poi caricate su Google Maps e, alcune di queste, selezionate per Google Earth.

Nella mappa le aeree tracciate di giallo sono quelle con il maggior numero di immagini georeferenziate, seguite da quelle arancione, rosa e viola, mentre le aree scure hanno un minor numero di foto.

Da questo servizio, è nata una classifica tra le 10 città più fotografate al mondo di cui tre sono italiane.

1. New York


Al primo posto troviamo la caotica New York, ma con stupore notiamo che l’attrazione più fotografata non è né il famoso Empire State Building né la Statua della Libertà, ma il Guggenheim Museum museo progettato dall’architetto Frank Lloyd Wright che ospita le opere di grandi artisti come Picasso, Edgar Degas e Paul Gauguin;

2. Roma

La città eterna si piazza al secondo posto. L’Italia conquista così la medaglia d’argento godendo di attrazioni come Piazza di Spagna, Trinità dei Monti e Colosseo che sono tra i più fotografati dai visitatori.

3. Barcellona


Ci spostiamo in Spagna dove Barcellona, con la sua Sagrada Familia e Parco Güell, entrambi firmati da Antoni Gaudì, si piazza al terzo posto.

4. Parigi

Nella romantica Parigi, che si piazza al quarto posto, il monumento più fotografato dai turisti è senza dubbio la Tour Eiffel che, oltre ad essere maestosa, nella sera regala ai suoi visitatori uno spettacolo di luci stupendo.

5. Instabul

maiden's tower instabull

Con il suo Maiden’s Tower ad Instabul, costruito nel XII secolo, Instabul è la quinta città più fotografata.

6. Venezia

Un’altra città italiana rientra all’interno di questa classifica posizionandosi al sesto posto. Parliamo della storica Venezia.

7. Montecarlo

Montecarlo con i suoi casinò di lusso e la costa azzurra conquista il settimo posto e l’Hotel de Paris risulta una tra le attrazioni più fotografate.

8. Firenze

All’ottavo, orgoglio tutto italiano, la città di Dante. Firenze con la sua storia artistica e letteraria è da sempre una tra le città più affascinanti e fotografate al mondo.

9. Buenos Aires

Dell’Europa all’America Latina. Il Caminito, una delle strade più colorate di Buenos Aires, è la nona attrazione al mondo più fotografata dai turisti.

10. Budapest

Al decimo posto della classifica troviamo la basilica di Santo Stefano a Budapest, la chiesa più grande di tutto il territorio ungherese.

Camera con vista per i senzatetto che abitano il Manhattan Bridge

Chi non vorrebbe poter aprire la finestra di casa e trovarsi davanti uno spettacolo mozzafiato? Una vista da rallegrare ogni singolo risveglio?
Alcuni senzatetto americani hanno deciso di utilizzare niente meno che il Manhattan Bridge di New York City come nuova residenza privata. Materiali utilizzati: legno compensato e tanto, tanto ingenio.

Gli affitti per gli appartamenti – anche quelli grandi come scatole di scarpe – crescono inesorabilmente: l’affitto mensile medio nel quartiere di Brooklyn è di 2.900 dollari, una cifra da record, che è solo marginalmente più economica rispetto a quella di Manhattan.
Sono effetti collaterali di una crisi economica che ha peggiorato le già precarie situazioni di alcuni, togliendo loro ogni possibilità di vivere una vita dignitosa, togliendo loro anche le rispettive case.

Così i senzatetto, i vagabondi, con il passare del tempo, hanno imparato a vivere la città, a viverla gratis, decidendo di costruire il loro “rifugio contro le intemperie” in uno dei posti più spettacolari della città.
Certo, le abitazioni sono spazi stretti dove ci sta solo una persona sdraiata, ma questo è proprio quel che si intende con “spirito d’adattamento”.
E proprio di spirito d’adattamento ne sa qualcosa un cinese di mezz’età, abitante del ponte, che tutte le mattine blocca la sua “porta” con un lucchetto per la bicicletta, che apre poi tutte le sere, quando torna a casa a dormire.

Per accedere ai vari rifugi-case bisogna oltrepassare quasi tutto il Manhattan Bridge e scavalcare una recinzione.
Proprio domenica scorsa, un ciclista, ha visto un uomo intento a scalare una parte del ponte e ha subito chiamo il 911 pensando che l’uomo avvistato fosse sul punto di suicidarsi.
La storia è finita bene perché l’uomo ha subito detto di non aver nessuna intenzione suicida, voleva solo tornare nella sua nuova casa.

Le case-rifugio si trovano nella parte del ponte sotto il traffico automobilistico e sopra la metropolitana; sono lunghe poco più di 10 metri – dove ci stanno un materassino e pochi oggetti personali – e non ci sono né bagno né cucina, tuttavia, per chi lì ci abitata, sono una vera e propria casa.

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. Ma dove?

Scampagnate, mare, sport, relax, compagnia e, soprattutto, cultura sembrano essere gli ingredienti magici per questa Pasqua 2014.

L’abituale indecisione che precede le feste, l’organizzazione lampo o quella studiata a tavolino, saranno aiutate dalle previsioni meteorologiche, che lasciano ben sperare. Le temperature primaverili, il sole che regala gioia di vivere e i colori tipici della stagione, ci renderanno più propositivi e meno pigri.

E anche l’Italia ci mette il suo, offrendo una vasta gamma di opzioni, in giro per le sue regioni.

Gli amanti della cultura potranno approfittare dell’apertura straordinaria di tutti i musei statali, nelle giornate del 20 e del 21 aprile. Iniziativa che ispira week end idilliaci in regioni come la Toscana, con la sua splendida Firenze, dove sarà possibile visitare gli Uffizi, la Galleria dell’Accademia, il Bargello, il Giardino di Boboli, le Ville Medicee e anche la Galleria Palatina e d’Arte Moderna a Palazzo Pitti. O ancora Genova, con il Wow, il nuovo padiglione della scienza o Venezia, per risorgere in gondola o a spasso per le romantiche calle.

Anche la terra pugliese non delude e fa dell’enogastronomia il suo asso nella manica. Tra agriturismi e sagre nei paesi limitrofi, si potrà degustare ottimo cibo, con il mare o la natura sullo sfondo. Tra chiese e musei sarà possibile, anche in Puglia, dare il ricercato accento culturale alle festività pasquali.

E se la Puglia ha aperto lo stomaco, basti pensare a spumante ed olio nella Franciacorta, vino e cinghiale delle Colline del Chianti, tartufo e nocciole nelle Langhe e sui Monti Sibillini, casatielli e pastiere in Campania, cuzuppa e cudduraci in Calabria e così via, secondo i propri gusti.

Puntano su simpatia e tradizione le iniziative marchigiane, che vedranno proprio la domenica, in paesi come Urbania, esibizioni nel consueto gioco della “Punta e Cul”. Nella mattinata di Pasqua e il lunedì dell’Angelo, nella piazza centrale della città i concorrenti si raccoglieranno e disporranno in cerchio. Verranno sistemate a terra delle uova e poi contati i concorrenti per stabilire chi aprirà le danze: il fortunato sceglierà il primo uovo a destra o a sinistra della fila, valutandone attentamente la consistenza. Gli altri concorrenti dovranno poi, obbligatoriamente, prendere il loro uovo seguendo il lato della fila del primo uovo szionato. Il vincitore sarà chi riuscirà a mantenere il suo uovo intatto battendolo con quello del vicino.

E sempre sulla scia del simbolo pasquale per eccellenza, l’uovo, si festeggerà in Romagna la quarantanovesima edizione della Sagra e Palio dell’Uovo. La tradizionale festa nata dall’antica usanza della battitura delle uova sode, nel giorno di Pasqua, costituisce un rituale propiziatorio alla primavera. Durante la sagra saranno allestite mostre di artigianato e di fotografia, spettacoli con artisti di strada, giochi che coinvolgono il pubblico, come la classica pesca nell’uovo gigante, la pentolaccia.

Se poi ci si vuole concedere una giornata per staccare la spina e abbandonarsi completamente al relax, numerose sono le proposte lungo la penisola: da Ischia alle Terme dei Papi di Viterbo, da Chianciano ad Aqui Terme, l’Italia è prolifera di sorgenti sulfuree. Piacevoli in ogni stagione e per tutte le tasche, ci sono poi i tradizionali centri benessere cittadini.

Da non scartare poi i semplici ma divertenti pic-nic, a cui basta un prato, un ottimo pranzo e buona compagnia, per rendere il week end indimenticabile.

Basta poco, insomma, per trascorrere le festività ricongiungendo corpo e mente, con la giusta dose di spiritualità e la scelta adatta alla propria personalità.