venerdì, 5 Dicembre 2025

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Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Vi sono luoghi nel mondo resi eterni dal passaggio di anime che hanno fatto della loro vita un’opera d’arte. E non si tratta solo di posti evocati in opere grandiose, paesaggi da ricercare o case memoriali da visitare. Ci sono alcuni luoghi dove è possibile riscoprire nella realtà particolari legati alle storie di Wilde o di Hemingway, assaporare il lusso in cui D’Annunzio amava vivere nelle vesti di poeta vate oppure è possibile danzare un lento nella stessa ballroom dove Fitzgerald ballava con la moglie.

A chi non bastasse quindi solo leggere i grandi classici, ma volesse immergersi con il corpo e un po’ di fantasia negli stessi ambienti frequentati dai grandi romanzieri, basta un giro virtuale o reale (portafogli permettendo) in alcuni alberghi del mondo. Hotel resi celebri dal passaggio di questi scrittori, che hanno lasciato una scia non indifferente, di mistero, bellezza e ispirazione.

Hotel Plaza, New York

È in questo hotel cinque stelle sulla 5th avenue, che Francis Scott Fitzgerald e la moglie Zelda ballavano, si ubriacavano, flirtavano e litigavano. Ma il Plaza è stato il luogo del grande amore tra i due ed è così che è nata la Fitzgerald Suite in perfetto stile anni ’20, proprio come nel film di Luhrmann. Il prezzo va da 463 euro a notte.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Algonquin Hotel, New York

Una delle suite dell’Algonquin Hotel è stata durante il primo dopoguerra, la sede di un circolo di intellettuali americani. Anche l’autore del Grande Gatsby, Fitzgerald, fu ospite dell’hotel diverse volte. Qui sarà possibile rivivere, dopo i lavori di conservazione, lo splendore di un tempo.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

GoldenEye Hotel, Giamaica

Qui lo scrittore Ian Flaming ha dato vita a James Bond, e sempre qui passava gli inverni a scrivere e guardare quelle spiagge paradisiache. Ora la super villa è diventata parte del complesso di lusso GoldenEye Hotel&Resort. Il prezzo va da 1.044 euro a notte.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Shelbourne, Dublino

Oscar Wilde ne fece il suo salotto, ma il cinque stelle vanta anche la presenza di George Moore e di Elizabeth Bowen, che hanno varcato la sua soglia nel passato per scrivere. Lo Shelbourne è anche un luogo storico della storia dell’Irlanda visto che qui nel 1922 è stata firmata la Costituzione Irlandese. Da 259 euro a notte.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Il Cadogan, Londra

Il Cadogan è situato nei pressi di Hyde Park ed è conosciuto soprattutto per le schermaglie amorose dei suoi ospiti, tra cui il re Edoardo d’Inghilterra, l’attrice britannica Lillie Langtry e lo scrittore Oscar Wilde.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Sofitel Legend Metropol, Hanoi

Nelle suite del Sofitel Legend Metropol di Hanoi ha soggiornato in passato Graham Green che pochi mesi dopo ha dato alle stampe Un americano tranquillo basato sul suo ruolo di agente segreto inglese. Anni dopo arrivarono anche Jane Fonda e Joan Baez, che oltrepassarono la soglia delle stesse stanze. Oggi l’hotel dedica una stanza a Green, da 139 euro a notte.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Gran Hotel Perla, Pamplona

Nei suoi soggiorni a Pamplona Hemingway soggiornava al Gran Hotel La Perla e la sua camera 217 (ora 201) è rimasta come lo era a suo tempo. Edificio storico del XIX secolo, posizione centrale, comfort tecnologico, questo hotel è un luogo ideale per chi cerca un soggiorno di alta qualità sulle orme dello scrittore statunitense.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Pera Palace, Istanbul

Il Pera Palace Hotel fu la mera preferita di molti letterati e intellettuali di passaggio per la città turca. Agatha Christie trasse l’ispirazione per il celebre Assassinio sull’Orient Express durante uno dei soggiorni al Pera Palace, precisamente nella stanza 411, ora adibita a museo in suo onore. Molto suggestive le camere con vista sul Corno d’Oro, dalle cui terrazze potersi concedere la lettura di un giallo di Agatha Christie.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Grand Hotel et de Milan, Milano

La sua fortuna è legata ai grandi nomi che lo hanno scelto come residenza durante le visite a Milano, Oltre a Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Maria Callas, anche Gabriele D’Annunzio amava questo luogo particolarmente elegante.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Grand Hotel de Cabourg, Cabourg

L’hotel fu la meta preferita dello scrittore francese Marcel Proust, che lo immortalò nella sua celebre opera Alla ricerca del tempo perduto sotto il nome di Grand Hotel de Balbec. Proust era un visitatore regolare, e la sua stanza è stata mantenuta come era originariamente.

Gli hotel resi famosi dai grandi scrittori

Vacanze, le persone con cui non partire mai

Vacanze, quali sono le persone con cui non partire mai?

La malata di shopping

Vetrine, bancarelle, feste, negozi, venditori ambulanti. Qualsiasi merce va bene, il portafoglio piange e la carta striscia senza freni. Bloccare un intero gruppo alle prede con mappe, cartine e tom tom per spulciare tra i saldi, le offerte e il nuovissimo modello di costume. Shopping sì, ma con moderazione.

Il braccino corto

Niente ristoranti, pizzerie, ombrellone e lettino, macchina e benzina, parcheggio coperto, guida turistica e souvenir per la nonna: troppi soldi. Le vacanze con i tirchi sono il peggio che possa capitare: non si può far nulla senza vedere il broncio sulla sua faccia.

Lo spendaccione

Al contrario, ma stesso male, il “tasche bucate”: ogni occasione è buona per aprire il portafoglio. Mano sempre nella tasca posteriore dei pantaloni, quasi un movimento naturale.

Il “Sono sempre stanco”

Riposino pomeridiano dopo pranzo, sveglia alle 11 di mattina, pantofole, ciabatte e cuscino sempre sotto il braccio. Niente discoteca, bar, pub o feste di paese; niente escursioni, viaggi in città o nel centro storico. Una brandina va più che bene.

“Oggi no, magari domani”

Il peggio della pigrizia: rimanda tutto al giorno dopo perché oggi non va bene. Motivi più strani, scuse improbabili, vive come un’ameba tra mare, ombrellone e pranzo.

Il “Seguite me, so io la strada”

Il Google Maps dei poveri meglio lasciarlo a casa: pensa di sapere tutto, ogni strada, lavori in corso, autovelox. Seguirlo è uno degli errori più grandi si possa fare: finisce sempre che ci si perde.

Non russa, fa tremare la stanza

È uno “ZzZZzZ” continuo e i nostri timpani non ne possono più: vivere con il “russatore” è una delle esperienze più brutte durante le vacanze. Lui dorme beato, noi con gli occhi spalancati.

Si fa troppi problemi

In costume no, è troppo grassa. Al mare no, fa troppo caldo. In acqua neanche, ci si abbronza troppo senza accorgersene, poi ci si brucia. Ogni cosa ha un problema, ogni cosa “non si può fare”.

Lo studioso

Anche in vacanza libri, appunti e dispense sotto l’ombrellone. L’esame è a Dicembre, ma meglio portarsi avanti con il lavoro.

“Trattengo il respiro così non si vede la pancia”

Tartaruga donata direttamente al WWF e pancia strabordante: come fare per un fisico perfetto in 30 secondi? Semplice, trattenere il respiro.

Il Don Giovanni

Ogni occasione è buona per rimorchiare. In spiaggia tra gli ombrelloni, in discoteca o nei negozi, il fascino del “gatto morto” è in estate che si risveglia di più. Fermatelo.

Il tecnologico

Ogni secondo su Facebook, Twitter, al pc, con l’iPad, radio e email. Sei in vacanza, non a lavoro.

Il Cinese

Fotografa qualsiasi cosa, soprattutto il paesaggio e il cibo che mangia. E poi lo pubblica direttamente su Instaram, ovvio.

Se avete in comitiva un amico così, scappate. O disdite.

Airbnb, il nuovo logo è oggetto di scherno sul web

Airbnb, la community on line che permette ai viaggiatori di tutto il mondo di prendere alloggio per un breve periodo in una determinata città, cambia logo. Al posto della scritta azzurrina che tanto ricordava una nuvola, i designer di Design Studio hanno scelto un logo che ha dato molto da dire (e da ridere) al web per la sua forma un po’ “bizzarra”.

Infatti, il nuovo logo ricorda vagamente una graffetta, altri hanno visto il naso di un orso, altri ancora, molti direi, ne hanno visto una vagina.
“è un epic fail” hanno twittato sul web.
In realtà Belo, è questo il nome con cui è stato battezzato il logo, è nato con l’idea di rappresentare un simbolo di appartenenza seguendo i tre concetti base del social di house rent (amore, persone e luoghi) ed è stato realizzando racchiudendo un cuore, il “pin” della mappa e la lettera A di Airbnb.

Nulla di strano o di riferimento sessuale secondo quello che ha dichiarato Nathan Blecharczyk, il giovane cofondatore di sito.

Infatti la risposta del cofondatore venticinquenne, per difendere il sito e la squadra di designer che ha lavorato al logo dalle critiche mosse sul web, è stata molto chiara e diretta “Che ridano pure quanto vogliono, il restyling ha tenute impegnate decine di persone per un anno e nessuno si sofferma a pensare a questo aspetto. I loghi vanno oltre il loro significato, vogliono dire qualcosa. E Belo (nome scelto per il logo ndr) trasmette emozioni”. E poi ha aggiunto “Molti vedono nel nostro logo un organo sessuale perché ne sono ossessionati”.

Da Capri a San Francisco: ecco dove è vietato girare in costume

www.ilgazzettinovesuviano.com

Sono moltissime le proibizioni in alcune città italiane: quella di non girare per strada in minigonna, quella di non mangiare gelati per strada e perfino quella dii non stendere i panni del bucato in vista nel centro storico.

Non poteva mancare, poi, il divieto di girare per strada in costume. E guai a chi osa infrangere le regole: i “ribelli” saranno costretti a pagare una multa che va dai 25 ai 500 euro.

Questo divieto, presente in alcune città ormai da qualche anno, nasce proprio dalle lamentele degli abitanti di queste località balneari, che sono stufi di vedere passeggiare per strada persone in costume da bagno. Basterebbe che le donne usassero un pareo e gli uomini indossassero una Tshirt, rinunciando alla libertà del petto nudo.

Il costume non è l’unico indumento utilizzabile al mare. Soprattutto quando si passa dalla città per andare in spiaggia. Anche perché avete mai visto persone girare in bikini in città non di mare?

Quella dell’uso di abiti sopra il costume da bagno è proprio una questione di rispetto nei confronti degli abitanti, e non solo. Anche gli albergatori gradirebbero che i loro clienti si presentassero nella sala da pranzo e nella hall dell’hotel non totalmente scoperti.

In città come Capri, Sorrento, Lipari e Lerici i sindaci sono diventati molto severi, non credendo più alla scusa del caldo insopportabile. E lo fanno soprattutto per tutelare i propri cittadini.

Per chi invece proprio non sopporta doversi vestire anche al mare, può optare per altre località, ma attenzione: anche città come Barcellona e San Francisco hanno adottato questa proibizione. Ed è San Francisco a stupire di più: proprio la città dell’anticonformismo e della libertà di espressione decide di vietare alle persone di girare per strada e sui mezzi pubblici in costume.

Ma non si tratta solo di un questione di decoro, c’è in gioco anche la salute. Non è molto igienico sedersi solo con delle mutandine su sedie in cui si sono appoggiate milioni di persone: ciò potrebbe portare alla formazione di gravi infezioni.