L’Iran è spesso al centro dell’attenzione da parte dei media occidentali per questioni legate alla politica internazionale. Proprio nelle ultime settimane si è parlato ad esempio del sequestro lampo di due imbarcazioni della marina statunitense in relazione ai recenti accordi che revocano le sanzioni economiche che da anni affliggono il paese grazie alla volontà di riduzione del programma nucleare iraniano.
L’Iran è però un paese molto complesso sia dal punto di vista politico che religioso. E come tutti i paesi della zona risente molto degli sconvolgimenti legati al terrorismo internazionale. Una regione molto vasta che conta circa 75 milioni di abitanti suddivisi in diverse etnie. Nonostante il momento non sia dei migliori per il turismo nell’area mediorientale, l’Iran ha registrato un lieve incremento di visitatori durante l’ultimo anno, specialmente americano.
Questo è dovuto al fatto che, nonostante tutto, la bellezza del paese è innegabile. Per dimostravelo ecco una serie di immagini eloquenti che vi faranno apprezzare la bellezza dei paesaggi e anche delle antichissime tradizioni culturali e religiose.
In questa immagine il Santuario di Shah-e a Shiraz.
Un uomo lavora la seta con il telaio nella città di Yazd.
In Iran è possibile anche dedicarsi allo sci d’alpinismo, come questo turista sulle montagne di Zagros.
Viaggiare è sempre un piacere per corpo ed anima: si scoprono posti nuovi, si apprezzano culture diverse e si assaggiano cibi e bevande amalgamandosi completamente al posto che si sta visitando.
Meno simpatica e frizzante, però, è l’attesa dei voli in aeroporto. Le attese sono spesso lunghe, i ritardi frequenti e tutto quello che possiamo fare è aspettare.
La noia prende il sopravvento e spesso non bastano giornali e chiacchiere per riempire minuti interminabili, ancora più noiosi per chi viaggia da solo.
A Napoli, precisamente all’aeroporto di Capodichino, hanno pensato bene di creare un diversivo per permettere ai viaggiatori o anche solo a chi passa da quelle parti: incidere versi di canzoni e poesie sulle panchine alle fermate dell’ Alibus.
Un viaggio tra lettere e versi, sullo sfondo di note ed accordi, che fa sognare viaggiatori e non.
Dopo la stazione metro di Toledo, un altro luogo di transito della città partenopea lascia spazio alla cultura e scopre il suo lato artistico. Un’autentica mostra tutta da scoprire ed ammirare.
Il tema dominante nelle frasi incise sulle panchine è, ovviamente, il viaggio in tutte le sue sfumature.
Tra gli autori citati troviamo l’amatissimo Pino Daniele, la scrittrice Elsa Morante ed il poeta Charles Baudelaire.
I versi di autori stranieri sono stati citati in lingua madre, senza traduzione e incisi nero su bianco tra virgolette e corredati dai nomi degli autori. Uno stile semplice e senza fronzoli, tuttavia incisivo e ricco di significato, per una città che non si fa sfuggire l’occasione di arricchire e rendere interessanti i luoghi in cui le persone sono solite sedersi ed aspettare.
Perché per viaggiare non servono grandi spostamenti, basta una mente aperta e uno sguardo attento anche e soprattutto alle piccole cose.
Viaggiare è sempre un’esperienza elettrizzante ma spesso compiamo l’errore di optare per mete turistiche e scontate che comportano necessariamente delle spese eccessive. Il 2016 e le compagnie low cost ci stimolano a cambiare tendenza, proponendo offerte incredibili per volare verso luoghi meno convenzionali.
Vediamo alcune di queste mete low cost.
Tra le destinazioni selezionate abbiamo prima di tutto la Galizia. Posta nel tratto più a nord della Spagna, al confine con le Asturie, la Castiglia e il León, la Galizia è il paese in cui i Greci situarono la fine del Mondo Antico conosciuto, tra vallate verdeggianti, paesaggi mozzafiato e un litorale meraviglioso, bagnato dalle acque blu dell’Oceano Atlantico.
Ma questa regione è molto più che un Eden naturale. In Galizia ci sono alcune delle città d’arte più importanti di tutta la Spagna, come La Coruña, una vera perla fatta di natura, storia ed arte, e la celebre Santiago de Compostela, meta finale del Cammino di fede di Santiago, che si snoda tra Italia, Francia e Spagna e viene ripetuto sin dal Medioevo.
A seguire l’Estonia. Un piccolo paese nella regione del Baltico nel Nord Europa, l’Estonia è molto conosciuta per la sua capitale Tallinn, un ottimo punto di partenza per una prima visita al paese. La Città Vecchia di Tallinn ricopre solo una piccola parte della capitale estone, ma racchiude nelle sue viuzze le maggiori attrazioni di natura sia turistica che culturale. Entrata a far parte nel 1997 del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ed è circondata da un’antica cinta muraria che si estende ai piedi della Collina di Toompea, sede, tra l’altro, del Parlamento Estone.
Anche la Bosnia Erzegovina merita di essere visitata e se state pensando di visitare Sarajevo per la prima volta, cominciamo con lo sgombrare il campo dai pregiudizi negativi: no, a Sarajevo non ci si spara. La guerra è finita da un ventennio e, quel che è più importante, la città è oggi più sicura della maggior parte delle metropoli europee. Il fiore all’occhiello di Sarajevo non sono i suoi musei, bensì i monumenti storici di maggiore interesse, come gli edifici di culto principali situati nella Baščaršija – il vecchio bazar di epoca ottomana, oggi centro storico della città – due antiche case, risalenti all’inizio del novecento e tuttora arredate nello stile del periodo: la Despića kuća e la Svrzina kuća.
Altri luoghi di grande interesse storico sono la Viječnica, la biblioteca nazionale che venne bruciata durante l’assedio, da poco rimessa completamente a nuovo, e il Tunnel spasa, cioè il “tunnel della salvezza”, scavato nei pressi dell’aeroporto, che permise alla città di sopravvivere durante il lungo assedio degli anni novanta.
Ci sono quelle giornate no, in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato, in cui ci chiediamo se è vero che la ruota della fortuna gira veramente per tutti o sembra non funzionare solo ed esclusivamente per noi. Quelle giornate in cui i pensieri negativi ci invadono fino all’anima, quelle in cui l’unica cosa che vorremmo è sparire dalla faccia della terra. Per sempre.
Ma ne siamo davvero sicuri? Dopo tutto è proprio grazie a questo (strano) mondo che viviamo le esperienze più belle della nostra vita. In questo mondo che ci dona amore, ci mette vicino persone che non possono fare a meno di noi e senza le quali noi non possiamo vivere, ci fa provare esperienze uniche, dalle quali usciamo più maturi, forti, indipendenti, e anche un po’ cambiati. In questo mondo che ci fa soffrire, ci fa allontanare da ciò che più amiamo, per poi capire che l’amore è dappertutto, invade ogni più piccolo angolo dell’universo.
Esistono sensazioni che solo chi non ha smesso, non smette e non smetterà mai di amare il nostro mondo riesce a provare. Perché, ricordiamoci, la realtà è mille volte meglio delle fantasia, dei nostri viaggi mentali e di tutto quello che ci eravamo immaginati per una determinata situazione.
Chi non si è mai sentito immensamente piccolo davanti ad un tramonto? E chi, dopo una lunga salita per raggiungere un luogo tanto sognato, arrivando in cima ha finalmente capito che il mondo ci regala sempre nuove emozioni e, soprattutto, sa ringraziarci per i nostri sforzi? Come quando, dopo ore ed ore di frustranti lezioni su Skype per imparare una lingua, si riesce ad andare sul posto, metterla in pratica ed essere soddisfatti, capire che quel tempo speso tra connessione intermittente e parole incomprensibili è stato ripagato.
Attraverso le esperienze che questo mondo ci offre capiamo, inoltre, che l’età, il colore della pelle e la lingua non rappresentano delle barriere per la costruzione di solidi rapporti, di forti amicizie e per la nascita di un’amore. Perché un viaggio, condiviso con qualcuno, è sempre più bello. Ha sempre quel qualcosa in più che, nonostante la nostalgia di casa e la mancanza delle figure fondamentali per noi, ci fa comprendere quanto sia giusto viversi nuove esperienze. Il mondo ci diventa talmente amico che iniziamo a chiamare “nostra” anche la città in cui non siamo nati, ma che ci ha ospitato per tre giorni, due mesi, un anno e ci ha affascinato talmente tanto da essersi presa una parte del nostro cuore.
In questo senso, la BBC ha chiesto a scrittori, viaggiatori, cuochi, fotografi, musicisti e giornalisti quali sono i motivi per #LoveTheWorld: tutti hanno trovato una risposta, chi più classica, chi più particolare. Ma il fatto che ognuno abbia trovato una ragione valida ci deve far riflettere. Soprattutto in quelle giornate buie e negative di cui prima abbiamo parlato.
La bellezza del mondo si è mostrata nuotando vicino alle grandiose megattere o in Jamaica, vedendo 145 tartarughe uscire dal guscio e correre verso il mare: la natura, infatti, è il miglior spettacolo. Ma anche salendo sul Duomo di Firenze e ammirando la maestosità della città, rimasta uguale a quando ci viveva Michelangelo. E in Colombia, quando una famiglia offre una limonata ad uno sconosciuto: al mondo non ci sono solo persone cattive, viaggiando possiamo ricrederci sull’umanità. A Sevilla, sentendo l’anima degli abitanti muoversi al suono del flamenco, in Kenya, ad un fashion show, dove ragazzi e ragazze si vestono con costumi fatti di condom, per sensibilizzare sul sesso sicuro, in Bhutan aiutando a servire da mangiare ai monaci, sentendosi più che onorato, e in Thailandia, passando del tempo con le tigri o nelle isole di San Juan con le orche.
Amare il mondo vuol dire sentirsi vivo nuotando in un fiume pieno di salmoni, facendo esperienza del Grand Canyon e incontrando dei leopardi in riabilitazione. Significa conoscere pescatori che amano alla follia il proprio lavoro, capire che le acque della Polinesia sono più belle dal vivo che sulle cartoline e fare il bagno nel famoso mare blu della Grecia.
Ecco perché non dobbiamo mai smettere di amare il mondo.