martedì, 7 Gennaio 2025

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La dieta mediterranea è una bugia, chi l’ha inventata e perché gli italiani ci credono

La dieta mediterranea è una bugia: ora lo sappiamo.

Tanto decantata, il vanto degli italiani che la sbandierano come migliore dieta al mondo, ma non è mai esistita.

O meglio ad un certo punto è stata inventata, solo che si trattava di una bugia.

Poi gli italiani per un po’ hanno davvero provato a seguirla, con scarsi risultati, e questa dieta è stata infine abbandonata.

Partiamo dal principio.

Chi ha inventato la dieta mediterranea?

Certamente avrete presente che ci fu una grande migrazione in America fra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 da parte degli italiani.

Gli americani, un popolo già sulla via del sovrappeso, fu molto sorpresa di vedere questi italiani così magri, senza problemi cardiovascolari, di colesterolo alto e ipertensione.

Iniziarono a domandarsi che alimentazione seguissero per stare così bene, decisero dunque di condurre uno studio in Italia.

Attorno alla metà degli anni quaranta l’economo e fisiologo Ancel Keys decise di condurre uno studio presso Castelnuovo Cilento, per porre rimedio al problema dilagante dei disturbi di salute in America, alla ricerca di un nuovo modello di alimentazione da riportare in patria.

E qui direte voi: lo aveva trovato, era la dieta mediterranea! Purtroppo no.

La realtà che Keys ed il suo staff, si trovò davanti non era affatto quella che si immaginava: gli italiani facevano la fame, si nutrivano soprattutto di polenta, pane nero, ghiande, lupini, castagne, qualche verdura o erbe selvatiche e usavano il grasso di maiale (se lo avevano) per cucinare.

Tutto molto distante dalla sua teoria e da ciò che poi lui scriverà. Non poteva certo tornare in America raccontando la verità, quindi teorizzò “la dieta mediterranea” raccontando che nel sud Italia, gli italiani mangiavano soprattutto pesce, olio di oliva, legumi, cereali integrali, vino rosso, frutta e verdura. Pochi dolci (che non esistevano praticamente), poca carne rossa (che nessuno mangiava perché non se la potevano permettere) e pochi carboidrati (mangiavano solo polenta praticamente).

Tornato in patria Keys pubblicò le sue ricerche nel 1959 con il titolo “Eat Well, Still well: the Mediterraean way” millantando i benefici di una dieta inesistente mediterranea.

Perchè gli italiani credono alla bugia?

La cucina italiana all’epoca non era un fatto identitario, non esisteva e basta. La pasta non era un alimento diffuso e le carestie, dovute alle cattive annate dei raccolti, era molto diffusa.

Gli italiani mettevano in tavola soprattutto il mais e ciò che riuscivano a raccogliere, o quel poco che riuscivano a coltivare. Non esistevano delle vere e proprie ricette e per lo più si faceva la fame.

Ma lo studio in America fece faville: per la prima volta tutti ammiravano gli italiani e volevano imitarli. Gli italiani iniziarono a fregiarsi di questo modello alimentare inesistente. Lo studio di Keys arrivò tradotto in Italia nel 1962 ed iniziò a diffondersi anche nel nostro Paese (che di questa dieta non aveva mai sentito parlare).

Effettivamente gli italiani iniziarono a sperimentare questo modello alimentare, che fu trascinato via dal boom economico, dalla diffusione dei supermercati, a quella della carne, degli insaccati e degli alimenti in scatola.

La parentesi della “dieta mediterranea” fu davvero breve: gli italiani iniziarono a mangiare soprattutto carne di maiale e bovina, pasta e pane a cui fece seguito dopo gli anni ‘70 la pizza.

Ma gli italiani credono ancora alla dieta mediterranea? Sì, perché di fondo hanno fatto di una cucina inesistente il loro vanto, perché amano fregiarsi di una bugia che li faccia sentire ammirati. Questo ideale di dieta da proporre al mondo fa sentire gli italiani uniti, li consola del fatto che non sanno come competere con le altre nazioni, o come costruirsi un futuro in un mondo che li sta lasciando indietro.

Oggi il 48% degli italiani è in forte sovrappeso, mangia pochissime verdure, poco pesce e pochissimi legumi. Di contro vanno ancore forte carne, pasta, pizza ed i fast food.

Fonti:

Fame di guerra. La cucina del poco e del senza

La cucina italiana non esiste. Bugie e falsi miti sui prodotti e i piatti cosiddetti tipici 

LA DIETA MEDITERRANEA: UNA BUGIA NUTRIZIONALE DELL’ERA ATTUALE?

Cibum nostrum. Mito e rovina della dieta mediterranea

La dieta mediterranea: realtà, mito, invenzione

Menù autunnale: due ricette per pranzo e due per cena

Il menù autunnale è perfetto per salutare la stagione entrante. E scommetto che neanche oggi sapete cosa mettere in tavola, ebbene ci penso io.

Questo menù è molto facile ed è anche veloce, provare per credere.

Menù autunnale: due ricette per pranzo

Partiamo subito con una pasta che adoro e se non avete il tartufo in scaglie, potete sostituire anche con l’olio di tartufo.

Pasta con funghi e tartufo

Ingredienti:

  • 300 g di pasta (tagliatelle o linguine)
  • 250 g di funghi porcini
  • 1 spicchio d’aglio
  • 50 ml di olio d’oliva
  • Sale e pepe q.b.
  • Tartufo grattugiato (opzionale)
  • Prezzemolo fresco

Cuocere la pasta in acqua salata. In una padella, scaldare l’olio e aggiungi l’aglio tritato. Unire i funghi e cuocerli fino a quando sono teneri. Scolare la pasta e aggiungerla ai funghi. Mescolare bene e aggiustare di sale e pepe.

Servere con prezzemolo e tartufo grattugiato.

Pollo al limone e rosmarino

Ingredienti:

  • 4 cosce di pollo
  • 2 limoni
  • 3 rametti di rosmarino
  • Olio d’oliva, sale e pepe q.b.

Preriscaldare il forno a 200°C. In una pirofila, massaggiare le cosce di pollo con olio, succo di limone, rosmarino, sale e pepe. Infornare e cuocere per circa 40-45 minuti, fino a doratura.

Due ricette per una cena autunnale

Concludiamo con due ricette molto caratteristiche dell’autunno per cena.

Risotto ai funghi

Ingredienti:

  • 300 g di riso Arborio
  • 400 g di funghi misti
  • 1 cipolla
  • 1 litro di brodo vegetale
  • 50 g di burro
  • 50 g di parmigiano grattugiato
  • Sale e pepe q.b.

Rosolare la cipolla tritata in una casseruola con un po’ d’olio. Unire i funghi e cuocere per qualche minuto. Aggiungere il riso e tostalo, poi versare il brodo poco alla volta, mescolando.

Mantecare con burro e parmigiano, aggiustando di sale e pepe.

Brasato di manzo al vino rosso

Ingredienti:

  • 1 kg di carne di manzo (girello o pancia)
  • 1 bottiglia di vino rosso
  • 2 carote
  • 1 cipolla
  • 2 gambi di sedano
  • 2 rametti di rosmarino
  • Olio d’oliva, sale e pepe q.b.

Rosolare la carne in una casseruola con olio d’oliva. Unire le verdure tritate e cuocere fino a doratura.

Versare il vino rosso e aggiungere il rosmarino. Coprire e cuocere a fuoco lento per 2-3 ore. Scolare la carne e affettarla, servendola con il sugo di cottura.

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Dove è nata la pasta: le origini dagli arabi all’America

Ebbene sì, la pasta non è stata inventata in Italia.

E no, non c’entra niente Marco Polo.

Stanno venendo a galla diverse bugie che riguardano la cucina italiana, la cui storia è molto diversa da quella che conosciamo. Tante persone sono ancora convinte che la pasta sia stata inventata nella nostra nazione, invece si tratta di un piatto arabo.

Dove è nata la pasta? Le origini arabe

Se ve lo chiedessero probabilmente rispondereste “In Italia”. Ebbene no.

Circolano diverse leggende metropolitane, le più famose sono: la pasta è stata inventata dai napoletani o la portò Marco Polo dalla Cina.

Mentre invece la pasta fu inventata dagli arabi. Si ritiene che la pasta sia arrivata in Italia attraverso i mercanti arabi nel IX secolo. Gli arabi portavano con loro il “itriyya”, una pasta secca che poteva essere conservata a lungo e la portarono in Sicilia, da qui si diffuse in alcune regioni del sud Italia, in modo particolare in Campania.

All’epoca a Napoli era considerata un cibo da poveri, uno street food da mangiare per strada.

La pasta non si diffuse nel resto d’Italia, dove il piatto nazionale continuò ad essere la polenta.

E Marco Polo? Sicuramente conobbe la pasta in Cina, perché esisteva già lì, ma era probabilmente diversa da quella degli arabi e non ci sono prove che Marco Paolo la portò, o provò a riprodurla in Italia.

La diffusione della pasta dopo l’emigrazione in America

Come tutti sappiamo ci fu una grande emigrazione italiana in America tra il 1880 e il 1920.

Ma cosa c’entra con la pasta? Potremmo dire che effettivamente la cucina italiana è nata in America. Gli emigrati di diverse regioni venirono a contatto fra loro, portando ciascuno le proprie ricette di casa. I napoletani portarono con loro la pasta perché economica e veloce da preparare. In America non mancavano certo gli ingredienti per arricchirla, fu così che gli italiani iniziarono a sperimentare, facendo nascere piatti come la pasta al sugo. Di questi piatti parlavano nelle lettere ai propri cari, e quando alcuni di loro tornarono, portarono con sé questi piatti di pasta, diffondendoli in tutta Italia.

E la carbonara allora? La carbonara è frutto di alcuni esperimenti in America che i soldati americani provarono a replicare in Italia, nella seconda guerra mondiale, con le razioni di cibo che si portavano da casa, ovvero bacon e uova in polvere.

Menù estivo: due ricette facili e veloci per pranzo e cena

Non sapete cosa cucinare vero? Nemmeno io, ma ho pensato ad un menù estivo, che comprende due piatti per pranzo e due per cena.

Molto leggeri e molto facili da preparare, ideali anche da portare a lavoro.

Menù estivo: due piatti veloci per pranzo

Insalata di Pasta Fredda

Questa ricetta si fa nel tempo di cottura della pasta, più veloce di così non ce n’è.

Ingredienti:

  • 250 g di pasta (fusilli o farfalle)
  • 200 g di pomodorini ciliegia
  • 150 g di mozzarella
  • 100 g di olive nere
  • Basilico fresco
  • Olio d’oliva
  • Sale e pepe

Cuoci la pasta in acqua salata. Scolala e lasciala raffreddare. Taglia i pomodorini a metà e la mozzarella a cubetti.

In una ciotola grande, unisci la pasta, i pomodorini, la mozzarella e le olive. Condisci con olio d’oliva, sale, pepe e basilico fresco.

Zucchine Grigliate con Feta

Ingredienti:

  • 4 zucchine
  • 200 g di feta
  • Olio d’oliva
  • Limone
  • Pepe nero

Lava e taglia le zucchine a fette sottili. Scalda una griglia e cuoci le zucchine per 3-4 minuti per lato, fino a che non sono dorate.

In una ciotola, sbriciola la feta e condiscila con olio d’oliva, succo di limone e pepe nero. Disponi le zucchine su un piatto e cospargi con la feta.

Menù estivo: due piatti semplicissimi per cena

Wrap di Pollo e Verdure

Questi wrap di pollo sono molto facili e veloci da preparare, ideali per una serata Netflix e divano.

Ingredienti:

  • 2 tortillas di grano
  • 200 g di petto di pollo cotto
  • 1 peperone rosso
  • 1 cetriolo
  • 100 g di yogurt greco
  • Succo di limone
  • Sale e pepe
  • Foglie di lattuga

Taglia il pollo a strisce e il peperone e il cetriolo a julienne. In una ciotola, mescola lo yogurt greco con succo di limone, sale e pepe.

Stendi le tortillas e aggiungi le foglie di lattuga, il pollo, le verdure e la salsa allo yogurt.

Arrotola le tortillas e tagliale a metà. Servi subito.

Quinoa con Verdure e Feta

Ingredienti:

  • 150 g di quinoa
  • 1 zucchina
  • 1 carota
  • 100 g di feta
  • Olio d’oliva
  • Sale e pepe
  • Prezzemolo fresco

Cuoci la quinoa seguendo le istruzioni sulla confezione e lasciala raffreddare.

Taglia la zucchina e la carota a dadini e saltale in padella con un po’ d’olio d’oliva fino a che sono tenere. In una ciotola, unisci la quinoa, le verdure cotte e la feta sbriciolata.

Condisci con olio d’oliva, sale, pepe e prezzemolo fresco tritato.

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