giovedì, 19 Dicembre 2024

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Ma cosa mangi: tutti pazzi per la pizza

Credits photo: www.lultimaribattuta.it

“Ho una storia d’amore con la pizza… diciamo che è una specie di pane e amore e carboidrati!”
(Julia Roberts)

Dall’unione del rosso dei pomodori, del bianco della mozzarella e del verde del basilico, nasce la pizza, grande amore italiano, e non solo.
Considerato infatti il prodotto gastronomico italiano maggiormente conosciuto all’estero e tra i più consumati nel nostro paese, rappresenta una vera e propria tentazione a cui pochi sanno resistere.

La pizza è un alimento antichissimo ottenuto dall’impasto di acqua, farina di frumento e lievito che, dopo una lievitazione di almeno ventiquattr’ore, viene steso manualmente, cotto al forno e condito in diversi modi. La lievitazione rappresenta il punto chiave della bontà di una pizza, da cui dipenderà l’apporto equilibrato dei nutrienti ed il suo grado di digeribilità.

Da un punto di vista nutrizionale, ritroviamo innanzitutto i carboidrati, con una quota prossima al 70%, poi i grassi, circa il 20% e principalmente di origine animale, ed infine le proteine circa il 10%.
Grazie alla presenza di carboidrati complessi, la pizza è una fonte di energia a lento rilascio. L’olio extravergine di oliva apporta preziosi acidi grassi monoinsaturi e vitamine, dal potere antiossidante che rappresentano un naturale elisir di giovinezza. La mozzarella invece fornisce proteine e calcio necessari per le ossa, mentre nel pomodoro sono contenuti importanti minerali, vitamine, fibre e licopene, una sostanza dalle interessanti proprietà antitumorali.

Pur con la dovuta variabilità e sebbene venga considerata un alimento completo, non possiamo certamente considerarla un cibo ipocalorico che può essere quindi introdotto giornalmente all’interno della nostra dieta.
Inoltre la caratteristica di non essere un alimento light si comprende ancora di più se si valutano le calorie.
Si rimarrà infatti abbastanza sorpresi scoprendo che una “semplice ed innocua” pizza tonda margherita, quindi solo con mozzarella e pomodoro, contiene circa 800 kcal, pari a circa il 50% del fabbisogno medio di un soggetto normopeso, quota destinata ad innalzarsi vertiginosamente superando anche le 1000 kcal di fronte alle varianti super condite.

Ma se proprio non riusciamo a rinunciare alla pizza del sabato sera, ricordiamoci almeno di consumarla in associazione ad un regime dietetico giornaliero equilibrato che ci consenta, nei limiti del possibile, di restare indenni a questo piccolo peccato di gola e di linea.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: lo yogurt ci fa belli

Credits photo: www.thermo-chef.it

Dalle maschere di bellezza alle nostre tavole, lo yogurt è un alimento sempre più presente nel carrello della spesa degli italiani. Ma è veramente un prezioso alleato per il benessere e per la salute del nostro corpo?

È sicuramente un alimento antichissimo che pone le sue origini in Turchia. La leggenda narra che un pastore nomade dell’Europa Orientale, dopo aver dimenticato al sole un recipiente di latte che stava trasportando, si fosse ritrovato con un prodotto più denso e saporito, il precursore dello yogurt che oggi conosciamo. Infatti non a caso la parola “yogurt” in turco significa “latte denso”.

In generale lo yogurt si presenta come una crema più o meno densa ottenuta da un processo di fermentazione del latte, ma in commercio è possibile ritrovarne tantissime tipologie.

Magro, da bere, intero, parzialmente scremato, alla frutta, ai cereali, il suo contenuto calorico potrà variare in base alla varietà di latte utilizzato, la quantità di zuccheri aggiunti ed il suo contenuto in grassi.
Mediamente uno yogurt magro alla frutta contiene circa 110 calorie per 125 gr di prodotto, un vasetto, ma possono scendere a circa 50 calorie se scegliamo invece un prodotto magro al naturale.
Per quanto riguarda il suo contenuto nutrizionale ritroviamo invece circa 3,5 grammi di proteine, 3,3 grammi di grassi e circa 14 grammi di carboidrati, insieme a sali minerali, calcio e vitamine.

Nutriente come il latte, disintossicante grazie alla presenza dei fermenti lattici, ipocalorico grazie al suo basso contenuto in grassi se scegliamo la versione light, è sicuramente un ottimo alleato per chi vuole mantenersi in forma, perdere peso o vuole semplicemente sostituire il burro nella preparazione di ricette culinarie, oppure ottenere creme dolci o salate più leggere e digeribili.

Il motivo in più per sceglierlo? Non tutti sanno che lo yogurt favorisce la rigenerazione delle cellule epiteliali, permettendo di avere una pelle sana, tonica, idratata e quindi splendida.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: le patatine fritte fanno davvero male?

Credits photo: www.2night.it

C’è chi lo chiama “street food”, chi semplicemente cibo da strada, fatto sta che i locali che preparano questa tipologia di cibo rappresentano la tendenza del momento.

Ok nulla di nuovo, sappiamo benissimo che la frittura non è una metodologia di cottura appropriata per una dieta sana ed equilibrata, ma sappiamo effettivamente cosa stiamo mangiando?
Se valutiamo le proprietà nutrizionali 100gr di patatine fritte contengono circa il 48% di carboidrati, il 4% di proteine ed il 48% di grassi, per un valore calorico pari a circa 315 Kcal, l’equivalente di un abbondante piatto di pasta, valore in grado di crescere rapidamente se iniziamo ad aggiungere “qualche” salsa.

Ma le calorie non sono l’unico problema. Se valutiamo gli olii in cui le patatine vengono fritte, nella maggior parte dei casi si tratta di oli di girasole, arachidi, riso o colza, grassi vegetali privi di Omega 3 che, durante la frittura, sviluppano radicali carboniosi pericolosi per la salute dell’organismo. Del resto, per quanto gli slogan dei punti vendita decantino unicamente l’impiego di prodotti di ottima qualità, solo tra le mura domestiche è ipotizzabile il reale impiego di olio d’oliva per la frittura.

Non trascurabile è anche la tipologia di prodotto. Fresco, tagliato a mano e fritto all’istante, questo lo slogan principale che rende felici i consumatori che continuano ad accalcarsi fuori ai locali. Nella maggior parte dei casi si tratta invece di un prodotto surgelato, ovvero già precotto in oli di dubbia provenienza.

L’abitudine, cattiva, di consumare cibo in strada fa perdere la percezione di quello che si mangia e di quanto si mangia, che rappresentano dei pericolosi fattori di rischio per l’insorgenza del sovrappeso, dell’obesità e del diabete giovanile, favorendo inoltre la diffusione di una cultura alimentare che ben si allontana dalla nostra dieta mediterranea.

Ma a questo punto se proprio non dobbiamo dar “peso” alle calorie ed ai valori nutrizionali, noi italiani che nel mondo rappresentiamo l’icona dell’alimentazione sana ed equilibrata non potevamo portare in strada i nostri prodotti locali?

Del resto una porzione di di pasta è indubbiamente più salutare di una porzione di patatine fritte.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: la pasta, amica o nemica della linea?

Credits photo www.pasta-italiana.it

“Da domani mi metto a dieta … basta pasta!”

Quante volte abbiamo sentito o pronunciato questa frase convinti che quel chiletto di troppo, quel rotolino sui fianchi e quella pancia un po’ gonfia fossero dovuti ad un consumo eccessivo di pasta? Ma è veramente così?
È corretto non mangiare la pasta per dimagrire?

Da un punto di vista nutrizionale 100gr di pasta contengono mediamente il 10% di proteine, l’89% di carboidrati ed il restante 1% di grassi, con un apporto calorico di circa 350 calorie.
In generale non è un alimento che fa ingrassare anzi essendo un carboidrato, uno zucchero, risulta necessario per il benessere fisiologico del nostro organismo. Sicuramente non possiamo pensare di consumare tutti i giorni piatti di pasta ricchi di condimenti e laboriosi come lasagne e paste al forno per avere una silhouette asciutta, ma lo sconosciuto e misterioso mondo dei carboidrati deve essere riscoperto e rivalutato. Bisogna considerare che sono una preziosa fonte di energia per il nostro organismo ed è quindi completamente sbagliato escluderli dalla nostra alimentazione.

Infatti, quando non vengono assunti, il nostro corpo per poter ricavare energia impiega le proteine ed i grassi normalmente utilizzati per sostenere i muscoli ed i tessuti. Questo processo deve essere inteso come un “meccanismo d’emergenza”, e come tale limitato nel tempo. Non a caso il calo di peso che si osserva quando si segue un regime alimentare ricco in proteine ma povero in carboidrati, la famosa dieta iperproteica, è dovuto prima di tutto ad una riduzione della massa muscolare e non della massa grassa.

No ad escludere i carboidrati dalla nostra dieta; sì a scegliere quelli giusti. Gli zuccheri semplici e raffinati come il glucosio, il fruttosio ed il galattosio, principalmente nascosti in dolciumi e prodotti da forno, sono da escludere perché verranno principalmente accumulati sotto forma di riserva energetica nei tessuti adiposi. Quelli complessi, invece, come i cereali, quali pasta e riso, i legumi e le fibre vegetali verranno smaltiti rapidamente dal nostro organismo per ricavare energia, fornendo inoltre un senso di sazietà più prolungato.
Quindi sì alla pasta facendo solo attenzione ai condimenti, preferendoli sempre leggeri e poveri in grassi. In questo modo porteremo in tavola gusto e salute, senza troppe calorie.

Una buona alimentazione è amica della salute.