sabato, 27 Luglio 2024

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Cosa mangiare a Parigi: cibi tipici e bevande

Cosa mangiare a Parigi? Tutti abbiamo sentito parlare dei rinomati piatti francesi, ma cosa dovremmo ordinare se fossimo in Francia? Seguite le nostre indicazioni.

Cosa mangiare a Parigi: cibi tipici

Cosa mangiare a Parigi? La cucina francese classica è molto famosa, ne fanno parte piatti come il boeuf bourguignon (stufato di manzo in vino rosso), il foie gras (fegato grasso d’oca o anatra), il confit de canard (coscia d’anatra confit). Vediamo nello specifico alcuni piatti tipici:

  • Formaggi francesi: sono da provare il brie, il camembert ed il roquefort.
  • Escargots: ovvero le chioccioline di terra preparate con aglio, burro e prezzemolo. È un piatto tradizionale francese.
  • Coq au vin: si tratta di pollo cotto in vino rosso con funghi, cipolle e spezie.
  • Crêpes: sottili frittelle dolci o salate che puoi gustare in molti chioschi o ristoranti a Parigi. Puoi scegliere tra una vasta selezione di ripieni, come cioccolato, marmellata, formaggio o prosciutto.
  • Soupe à l’oignon: la famosa zuppa di cipolle gratinata con crostini di pane e formaggio. È un classico comfort food francese.
  • Macarons: i piccoli dolcetti colorati a base di mandorle e meringa, farciti con una varietà di creme o gelatine. Sono leggeri e deliziosi.
  • Cassoulet: un gustoso stufato a base di fagioli bianchi, carne di maiale, agnello e salsiccia. È un piatto abbondante e sostanzioso.
  • Pain au chocolat: ovvero un panino farcito con cioccolato, molto ricco di burro.
  • Croque-monsieur: altro non è che un panino al formaggio e prosciutto.

Bevande tipiche francesi

Cosa bere se ci troviamo in Francia? Ecco alcuno suggerimenti:

  • Champagne: ovviamente, il classico vino frizzante. Una delle bevande più celebrate della Francia.
  • Vino: ogni regione vinicola ha le sue specialità e caratteristiche uniche. Alcune delle regioni vinicole più famose includono Bordeaux, Borgogna, Champagne, Valle della Loira e Valle del Rodano. Puoi gustare una varietà di vini, tra cui vini rossi, bianchi e rosati, a seconda della regione che visiti.
  • Sidro: in alcune regioni della Francia, come la Normandia e la Bretagna, il sidro è una bevanda tradizionale. Il sidro francese può essere dolce o secco e viene spesso servito con le specialità locali, come le crepes o il formaggio.
  • Liquori e aperitivi: come il pastis (un liquore anice), il vermut francese, il Cointreau (un liquore d’arancia), il Chartreuse (un liquore a base di erbe) e il Calvados (un brandy di mele).

Castagne: che passione

Credits photo: www.bolzano-vigneti-dolomiti.com

La castagna è un alimento ricchissimo di nutrienti quali carboidrati complessi, proteine, sali minerali, vitamine, fibre e grassi.
Estremamente versatili, sono tante le modalità con cui possono essere consumate: fresche, essiccate, bollite o arrostite, riempiono di calore e di note aromatiche le nostre case.
Ma fanno ingrassare?

Valori nutrizionali

Dal punto di vista calorico mentre le castagne arrostite apportano circa 193kcal per 100gr di prodotto, in quelle lessate o cotte al vapore le calorie scendono a 120kcal per 100gr di prodotto, a causa della riduzione della quota di carboidrati in seguito alla lessatura.

In generale è un alimento estremamente digeribile, dal buon contenuto vitaminico, principalmente vitamina B12, di sali minerali, principalmente sodio, potassio, calcio e magnesio, nonché rappresentano un’ottima fonte di acido folico (vitamina B9).
Proprio per questo motivo possono essere un’ottima fonte per le donne in gravidanza, per le quali si raccomanda sempre un giusto apporto in acido folico fondamentale al fine di prevenire possibili malformazioni fetali, o nei soggetti anemici o eccessivamente magri.

L’elevato contenuto di carboidrati complessi, caratteristica che rende il loro valore nutritivo molto simile ai cereali, fanno delle castagne un alimento dal cospicuo contenuto calorico ed energetico, motivo per cui il loro consumo deve essere comunque moderato, soprattutto da chi segue una dieta ipocalorica.
Niente castagne per chi è a dieta? Non del tutto, l’importante è evitare di consumarle in associazione ad altri carboidrati, quali pane e pasta, scegliendo invece associazioni proteiche che permettano di equilibrare in maniera corretta la totalità dei nutrienti forniti.

Il loro consumo è invece indicato nei soggetti che praticano un’intensa attività sportiva.
Infatti essendo ricche in carboidrati complessi, che in seguito alla cottura verranno trasformati in zuccheri semplici, rappresentano un’ottima fonte energetica da utilizzare durante lo sforzo muscolare.

Proprietà benefiche

Data l’elevata quantità in sali minerali e vitamine, consumare castagne può rappresentare un rimedio naturale per combattere stress, stanchezza ed inappetenza.

Allo stesso modo la presenza di fibre e di un elevato contenuto in acqua favorisce l’attività intestinale, riequilibra la flora batterica e contribuisce a ridurre l’assorbimento dei grassi a livello intestinale.

Nei soggetti che mostrano invece un’intolleranza al glutine, l’utilizzo di farina di castagna può rappresentare una valida alternativa nella preparazione di minestre, pane, pizza e dolci, data l’assenza di glutine.

Il loro consumo è sconsigliato invece nei soggetti affetti da colite, gastrite e disturbi dell’apparato digerente, nonché nei soggetti diabetici dato il loro elevato indice glicemico.

Ma non solo il frutto è prezioso, anche le sue foglie possiedono proprietà interessanti.
In particolare queste sono ricche in tannini, sostanze polifenoliche, in grado di esercitare un’azione antinfiammatoria, antibatterica, antiossidante, astringente ed antidiarroica. Infusi e decotti a base di foglie di castagno vengono utilizzati in caso di bronchite, raffreddore, diarrea, infiammazioni del cavo oro-faringeo proprio grazie alla naturale azione sedativa, antinfiammatoria ed antispasmodica.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Cous cous: ecco perché mangiarlo

Credits photo: www.madegus.com

Il cous cous è un cereale antichissimo e rappresenta un piatto tipico del Nord Africa e della Sicilia occidentale, in particolare in alcuni comuni in provincia di Trapani.

Il termine “cous cous” di origine araba, significa proprio “sminuzzato”, infatti questo alimento si presenta sotto forma di piccoli agglomerati di semola di grano duro.

Può essere impiegato per preparazioni culinarie a base di carne, pesce, verdure e legumi, come piatto unico, oppure utilizzato in piccole porzioni come sostituto del pane.

Proprietà nutrizionali

100 gr di prodotto apportano circa 340 kcal.
Ricco in carboidrati complessi (amido), presenta una ridottissima quota lipidica a prevalenza insatura ed una buona frazione proteica di medio valore biologico.

In commercio è possibile trovarlo sia in versione integrale che raffinata.
Se si sceglie la versione integrale questa manterrà una buona quantità di fibra, prezioso componente dei cereali e dei vegetali, oligominerali, tra cui rilevante il contenuto di magnesio, vitamine, principalmente appartenenti ai gruppi B ed E, nonché acidi grassi essenziali.
Questi preziosi nutrienti saranno invece quasi del tutto assenti nella versione non integrale, in quanto persi in seguito ai processi di raffinazione subiti.

Grazie al suo elevato potere saziante, il cous cous è un alimento particolarmente indicato per chi sta seguendo una dieta dimagrante.
Il senso di sazietà è dovuto all’elevato assorbimento di acqua negli agglomerati, determinando un incremento di volume.

E’ inoltre un alimento altamente digeribile, grazie al bassissimo contenuto in grassi.

Modalità di cottura

Anticamente, ed ancora oggi nei suoi paesi di origine, il cous cous viene cotto lentamente, ripassato al vapore almeno 2-3 volte all’interno delle couscoussiere, apposite pentole dotate di un doppio fondo e che permettono, nella parte inferiore, di preparare e cuocere il condimento scelto ed in quella superiore che verrà quindi cotto utilizzando i vapori aromatici del condimento posto sotto.

In commercio troviamo principalmente un prodotto precotto, passato al vapore e poi essiccato, per consentire di cucinarlo in pochi minuti.
Basterà infatti re-idratarlo con acqua o brodo bollente, lasciarlo riposare alcuni minuti consentendo ai chicchi di rigonfiarsi, e sgranare successivamente i chicchi con l’ausilio di una forchetta.

A questo punto basterà unirlo al condimento prescelto.
Ottimo anche per realizzare delle fresche, colorate e nutrienti insalate da consumare durante la stagione estiva.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Avena: un prezioso alleato contro diabete e colesterolo

Credits photo: www.vidasanaynatural.info

L’avena è una fonte di carboidrati a lenta digestione, ricca di fibre e per questo in grado di fornire energia a lungo termine senza causare picchi insulinici.

Presenta ottime caratteristiche nutrizionali essendo ricca in proteine (12,6-14,9%), in sostanze grasse, tra cui ritroviamo l’acido linoleico, acido grasso essenziale, ed in fibre solubili.

I prodotti presenti in commercio utilizzano principalmente la cariosside, il frutto del frumento, che viene decorticata, ovvero privata dei suoi involucri fibrosi, e ridotta o in farina attraverso macinazione, o in fiocchi attraverso la pressione dei chicchi, freschi o precotti a vapore.

Per quanto riguarda il consumo di avena da parte dei soggetti affetti da celiachia, non è ancora chiaro se possa essere impiegata. Alcuni studi infatti ritengono che sia sicura e ben tollerata dai celiaci, soprattutto se introdotta pura, ovvero non contaminata durante la lavorazione da proteine dell’orzo, del grano e della segale.
Al contrario l’avena può essere mal tollerata da chi soffre di allergie o intolleranze al nichel.

Proprietà nutrizionali

Con un valore energetico pari a 389 Kcal per 100 grammi di prodotto, l’avena è nota per il suo effetto ipocolesterolemizzante.
Grazie alla sua capacità di attirare acqua ed essendo ricca in preziosi oligoelementi, contribuisce ad abbassare la frazione LDL del colesterolo, quello cattivo, rappresentando quindi un’ottima protezione per le nostre arterie.

Presenta proteine dall’ottimo valore biologico, tra cui la lisina, un amminoacido essenziale, che nell’avena è presente in quantità superiori rispetto agli altri cereali, rappresentando un ottimo alimento, nutritivo e riequilibrante, anche per i vegetariani.

È ricca in vitamine del gruppo B e sali minerali, come calcio e fosforo.

Nella fibra solubile ritroviamo un buon quantitativo di Βeta-glucani, in grado di agire positivamente anche nei confronti di altre patologie dismetaboliche, così come nella crusca la presenza dell’avenina, un alcaloide, gli conferiscono proprietà tonificanti, energetiche e riequilibranti.

L’elevato contenuto in fibre lo rendono un alimento dal basso indice glicemico, in grado quindi di controllare il senso di sazietà e la risposta glicemica postprandiale, contribuendo a ridurre il rischio di sovrappeso e diabete, normalizzando il peso corporeo.

Contiene inoltre particolari composti fenolici azotati, gli avenantramidi, potenti antinfiammatori in grado di proteggerci dai tumori e di inibire la proliferazione delle cellule tumorali.

L’avena presenta anche proprietà diuretiche e lassative, migliorando anche l’attività intestinale, ed è facilmente digeribile.
La farina d’avena è un alimento nutritivo e rinforzante, che viene consigliato anche ai bambini e ai convalescenti.

Come utilizzarla

L’avena trova ampio impiego in cucina, sia nelle preparazioni dolci che nelle preparazioni salate.

Può essere infatti impiegata per preparare delle zuppe, delle minestre, delle barrette energetiche o semplicemente lessate, utilizzando il prodotto in chicchi, ed unita a verdure e legumi.

Inoltre se nella vostra colazione non può mancare il latte, allora potete utilizzare l’avena come dei comuni cereali, o in alternativa aggiungerla allo yogurt.

Un’altra alternativa è rappresentata dal porridge, preparazione di origine anglosassone, una sorta di pappa tendente al liquido, creata dalla bollitura dell’avena in acqua o nel latte, o addirittura in entrambi, molto facile e veloce da preparare. Potrete arricchirla aggiungendo della frutta fresca o secca o comunque unendo altri alimenti secondo il vostro gusto personale.

Per chi invece volesse divertirsi in cucina, è possibile utilizzare la farina d’avena per preparare pane, focacce o biscotti, unendola anche ad altre farine, oppure utilizzarla per addensare creme e vellutate troppo liquide o per preparare un’ottima panatura.

Una buona alimentazione è amica della salute.