venerdì, 5 Dicembre 2025

Ma cosa mangi?

Home Ma cosa mangi?
Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Addio pancia gonfia con la dieta Fodmap

Credits photo: www.letteraf.com

Diversi studi hanno dimostrato come la pancia gonfia sia uno stato che interessa circa 12 milioni di italiani.
Per contrastare questo stato una soluzione potrebbe essere quella di ridurre il consumo dei cibi indicati come “Fodmap” ovvero tutti quegli alimenti che, data la loro elevata capacità fermentativa, la loro limitazione nella dieta quotidiana consentirà di ridurre e contrastare la pancia gonfia.

I cibi Fodmap

“Fodmap” è l’acronimo di “Fermentable Oligosaccharides Disaccharides Monosaccharides and Polyols” che riguarda quindi tutti quei cibi che contengono oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, una serie di carboidrati a catena corta, in grado di peggiorare sia i processi digestivi, sia condizioni patologiche a carico dell’apparato intestinale, nonché la sindrome del colon irritabile.

Questi carboidrati, o zuccheri, possono essere infatti poco assorbiti a livello intestinale andando incontro rapidamente a processi fermentativi a carico dei batteri che compongono la flora intestinale.

In particolare nei soggetti che mostrano una predisposizione nei confronti dei processi fermentativi, questi cibi favorirebbero la produzione di gas a carico della flora intestinale, con un conseguente accumulo di acqua e distensione del lume intestinale, comportando uno stato di gonfiore diffuso associato, nella maggior parte dei casi, a dolori addominali.

Quali sono i principali alimenti posti sotto i riflettori?
Legumi, verdure come broccoli, funghi e carciofi, erbe aromatiche come aglio e cipolla, alcuni frutti ricchi in fruttosio come anguria, cachi, ciliegie, o quelli ricchi in polioli come le pesce, le albicocche o le prugne, nonché cereali come il frumento e la segale.
Attenzione anche a latte e suoi derivati contenenti lattosio, dolcificanti come il miele, lo sciroppo di mais e lo sciroppo di glucosio/fruttosio, la frutta secca ed alcuni additivi alimentari.

Il consiglio dell’esperto

Ogni dieta dovrebbe essere elaborata e valutata insieme ad un professionista del settore in base alle specifiche esigenze e condizioni cliniche del soggetto in esame.

La dieta Fodmap infatti non prevede la totale eliminazione di questi cibi, ma solo una limitazione degli stessi per un periodo di tempo, per poi essere reintrodotti in dosi controllate.
Proprio per questo motivo è sconsigliato l’impiego di metodologie e regimi alimentari fai da te.

Eliminare semplicemente alcuni alimenti dalla propria dieta quotidiana potrebbe non rappresentare la soluzione migliore e definitiva per dire addio a questo disturbo.

Ad oggi test di laboratorio specifici consentono di investigare il possibile mal assorbimento di alcuni di essi come il fruttosio, il lattosio ed il sorbitolo, fondamentale quindi per impostare un corretto e specifico programma alimentare volto al benessere del soggetto.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Tornare in forma dopo le vacanze estive

Credits photo: www.dissapore.com

Aperitivi, cene con gli amici, feste sulla spiaggia, qualche gelato di troppo: tante le occasioni e le “trasgressioni” che durante le vacanze estive ci siamo concessi mettendo a dura prova la nostra forma fisica.

Invece di vivere con angoscia e timore l’incontro, non proprio atteso e desiderato, con la bilancia, appena rientrati in città impostiamo da subito un corretto programma alimentare che ci permetta di smaltire gli eccessi accumulati.

Prendere coscienza del proprio peso

La prima cosa da fare è non rimandare l’incontro con la bilancia.
Abbandonarla in un angolo, fingendo che non esista e ripetendosi “poi mi peserò” non è sicuramente il modo migliore per prendere coscienza del proprio peso.

Il primo passo per un dimagrimento è proprio quello di controllare regolarmente il proprio peso.
Superato infatti l’impatto iniziale, con il passare dei giorni seguendo un corretto regime alimentare, la bilancia diventerà un vero e proprio stimolo a continuare il percorso intrapreso visti i risultati raggiunti.

Iniziamo la giornata con la giusta grinta

Stop a brioche, cornetti, dolci, biscotti.
Se ci siamo concessi dei “dolci” risvegli durante le vacanze estive, è arrivato il momento di apportare delle variazioni.

Iniziamo il nostro programma di ripresa della forma fisica proprio dalla colazione scegliendo alimenti con un ridotto quantitativo in grassi, yogurt magri, spremute e centrifugati di frutta fresca di stagione, cereali integrali.
Ridurre il quantitativo di zuccheri e di grassi rappresenta infatti il primo passo per sentirsi già dopo qualche giorno più leggeri e sgonfi.

Fare il pieno di frutta e verdura

Al rientro dalle ferie estive fate il pieno di frutta e verdura.

Oltre a placare il senso di fame, molti di questi agiscono come diuretici naturali aiutando a smaltire i liquidi e le tossine in eccesso. Si quindi a cetrioli, verdure a foglia verde, asparagi e broccoli
Inoltre l’elevato quantitativo di fibre contenuto in questi alimenti consentono di regolarizzare l’attività intestinale riducendo la sensazioni di gonfiore tipica di un’alimentazione non corretta.

Sì ai cereali integrali

Laddove non siano presenti condizioni cliniche specifiche che non ne consentano il consumo, introduciamo da subito i cereali integrali sostituendoli completamente a quelli raffinati.

Impariamo a combinarli con verdure, ortaggi e legumi per fare il pieno di energia, sali minerali, acqua e fibre, che consentiranno di sentirci sazi, mantenendo attivo il metabolismo.

Seguire una dieta personalizzata

Al rientro dalle vacanze solitamente si viene bombardati dalle diete del momento.
Riviste, diete seguite da parenti ed amici, metodi fai da te, pasti sostitutivi e metodologie miracolose, non sempre rappresentano la scelta corretta per perdere qualche chilo di troppo.

Apportare variazioni al proprio regime alimentare è un percorso che deve essere elaborato e valutato in base alle condizioni cliniche ed alle esigenze specifiche di ogni singolo individuo al fine di non compromettere lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di controindicazioni pericolose.

Effettuare un accurato screening clinico ed alimentare con un professionista è sicuramente il modo più corretto per perdere peso e raggiungere lo stato fisico, nonché psichico, ottimale.


Una buona alimentazione è amica della salute.

Konjac: la radice senza calorie

Credits photo: www.donnamoderna.com

La radice Konjac, simile ad una barbabietola, sembra rappresentare la moda del momento.

Ampiamente utilizzata dai giapponesi sia come rimedio naturale per curare tosse, asma, ustioni, nonché a livello culinario, è un alimento ricco in amminoacidi, fibre altamente digeribili, proteina grezza pari al 10% ed oligominerali quali ferro, calcio, zinco, fosforo e manganese, mentre presenta pochissimi carboidrati e grassi.

La fibra alimentare ricavata da questa radice, il glucomannano, ha la caratteristica di rigonfiarsi a contatto con l’acqua.
Questo determina un aumento del proprio volume formando una vera e propria massa gelatinosa.

Questa, rigonfiandosi, favorisce la distensione delle pareti gastriche permettendo quindi di ridurre la sensazione di appetito.

A livello enterico invece, come tutte le fibre alimentari, stimola e favorisce la peristalsi intestinale, riduce l’assorbimento di glucidi e lipidi, rappresentando quindi un ottimo coadiuvante nelle diete ipocaloriche volte alla perdita del peso corporeo.

In realtà questa radice sta diventando nota non tanto per le sue proprietà nutritive, bensì per il suo ridotto valore calorico.

Dopo essere stati raccolti, i tuberi vengono puliti, cotti, essiccati e ridotti in farina.
Questa farina può essere impiegata per svariate preparazioni tra cui la realizzazione degli shirataki, una sorta di noodles, molto simile nella forma alla pasta occidentale.

In commercio gli shirataki si possono trovare o immersi in un liquido, quindi andranno semplicemente risciacquati in acqua tiepida, o secchi da reidratare in acqua bollente, per poi essere conditi come più si preferisce siccome rappresentano un alimento completamente insapore.

Il loro valore calorico?
Nel primo caso, già reidratati, avranno un valore calorico pari a 10 Kcal ogni 100 grammi di prodotto, mentre per la versione secca da reidratare il valore calorico sarà pari a 20 Kcal ogni 100 grammi.
Inoltre è un alimento privo di glutine, idoneo quindi anche per i soggetti affetti da celiachia.

Il glucomannano viene inoltre utilizzato ampiamente nell’industria alimentare sia come farina per confezionare biscotti, gallette, sia come addensante, facilmente riconoscibile nell’etichetta nutrizionale con la sigla E425.

Controindicazioni

Anche se il ridottissimo contenuto calorico rende il prodotto molto attraente è importante evidenziare che il loro consumo non è consigliato in tutti i soggetti.

Ad esempio, dato il loro bassissimo contenuto energetico, non è raccomandato nelle donne durante la gravidanza o in fase di allattamento.

Allo stesso modo in tutti quei soggetti in cui si osserva un elevato tasso di ipoglicemia, sarebbe bene evitarne il consumo data la capacità del glucomannano di abbassare ulteriormente il glucosio nel sangue.

Anche se state seguendo una specifica cura farmacologica, parlatene con il vostro medico in quanto il glucomannano può ridurre la naturale disponibilità di altri farmaci per via orale.

Attenzione inoltre a non abusare di questo prodotto. Diversi studi scientifici hanno infatti evidenziato come un eccessivo consumo di questa sostanza possa comportare problematiche a livello epatico e fastidi a livello gastro intestinale.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: pandoro e panettone, una sfida fino all’ultima caloria

Credits photo: altroconsumo,it

In tema di pandoro e panettone ogni italiano ha la propria preferenza ma dal punto di vista nutrizionale quale dei due può essere consumato senza troppe preoccupazioni per la forma fisica?

Il panettone

Dolce lievitato tipico dell’area lombarda, il panettone è da sempre una delle icone del Natale.
Oggi si possono trovare in commercio tante varietà, con i canditi ed uvetta o senza, al cioccolato, all’arancia, alla vaniglia, ma la sua ricetta è rimasta pressoché invariata nel tempo.
Gli ingredienti principali sono la farina di frumento ed il burro, che lo rendono un alimento dall’elevato apporto energetico.
Con le sue 333 calorie per 100gr di prodotto è costituito principalmente da carboidrati semplici e complessi, circa 56,2 grammi) , lipidi circa 10,7 grammi, una scarsa porzione proteica ,circa 6 grammi, sia di origine animale che vegetale, ed un apporto in colesterolo e grassi estremamente elevato.
Ovviamente le calorie ed il quantitativo in grassi aumenteranno laddove venisse preferita la versione farcita.

Un consumo eccessivo di questo alimento è sicuramente sconsigliato nei soggetti affetti da ipercolesterolemia e da malattie cardiovascolari e, in generale, l’indicazione durante le feste è quella di non eccedere con le quantità, visto che questo dolce verrà consumato alla fine di pasti già ricchi in calorie ed abbondanti.

Il pandoro

Dolce lievitato, estremamente morbido e dal retrogusto di vaniglia, il pandoro è un’altra icona del Natale.
Anche per il pandoro, sebbene la ricetta originaria veneta sia rimasta inalterata nel tempo, in commercio sono disponibili tante varianti, con farciture e glasse di ogni tipo per la gioia di qualsiasi palato.
Sebbene possegga delle caratteristiche nutrizionali molto simili al panettone, il pandoro contiene sicuramente più burro ed uova, causa principale della sua caratteristica morbidezza.
Infatti in questo caso, per 100g di prodotto, le calorie schizzano a 450 con circa 46g di carboidrati sia semplici che complessi, ben 20g di grassi e, anche in questo caso, ed una quota proteica superiore rispetto al panettone (circa 9g) sia di origine animale che vegetale.

Il confronto

Sebbene dal punto di vista nutrizionale i due prodotti si differenziano di poco, restando quindi la scelta dell’uno o dell’ altro puramente un fatto di gusto, paragonando invece il contenuto calorico sicuramente il panettone sconfigge il pandoro, che risulta “più leggero” per la nostra forma fisica.
Che vi piaccia l’uno o l’altro, essendo entrambi dei dolci molto energetici, il consiglio ” dietetico” resta quello di consumarli in maniera moderata e, se possibile sceglierli a colazione evitando di utilizzarli al termine dei pasti principali.

Una buona alimentazione è amica della salute.