giovedì, 10 Aprile 2025

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Chili di troppo dopo Pasqua: ecco come smaltire gli eccessi

Credits photo: www.lincolnshireecho.co.uk

Le feste pasquali sono terminate e, nella maggior parte dei casi, ci hanno regalato dei chili di troppo.
Infatti se durante le feste ci siamo rilassati ed abbiamo allentato la cintura, in tutti i sensi, è arrivato il momento di correre ai ripari, anche perché ormai sono pochi i mesi che ci dividono dalla prova costume.

È mai possibile che solo due giorni di festa possano avere un effetto sulla forma fisica e soprattutto sull’ago della nostra cara amica bilancia? Ebbene sì.

Infatti, se solo vogliamo analizzare il quantitativo calorico senza valutare l’apporto nutrizionale, durante le giornate di festa è possibile sfiorare, se non superare, le 3000 calorie, quasi il doppio del fabbisogno nutrizionale di una persona normopeso.

Niente paura:ecco 5 buone regole da seguire per rimediare ai bagordi alimentari.

Regola numero 1: purificare

Dopo le abbuffate e gli eccessi, i giorni successivi sarebbe bene iniziare prima di tutto un percorso di purificazione. Via libera ad acqua, tisane, fibre vegetali e fibre integrali che ci aiuteranno ad eliminare le tossine in eccesso, ridurre lo stato di edema e ritenzione idrica, e migliorare l’attività intestinale. Le fibre vegetali e quelle integrali inoltre ci aiuteranno anche a tenere sotto controllo il senso di fame.

Regola numero 2: no ai digiuni

La maggior parte delle persone pensa che, dopo pasti ipercalorici e ricchi di grassi, il modo più corretto per smaltire gli eccessi sia quello di iniziare un digiuno.
Purtroppo questo non è corretto in quanto non solo il nostro organismo rallenterà i suo metabolismi in uno stato di iponutrizione, ma soprattutto la perdita corporea a cui assisteremo sarà rappresentata principalmente dai liquidi e non dai depositi di grasso.
Il risultato? Appena si riprenderà uno stile alimentare completo i chiletti che ci avevano abbandonato velocemente ricompariranno sulla bilancia.

Regola numero 3: stop a zuccheri, bevande alcoliche e grassi

Nei giorni successivi le feste eliminiamo dolci, zuccheri, bevande alcoliche e grassi. Prendiamo l’uovo di pasqua e chiudiamolo in dispensa permettendo a fegato e reni di smaltire i grassi accumulati. Inoltre un alimentazione ipolipidica, quindi povera in grassi, ci permetterà di migliorare anche i processi digestivi facendoci sentire da subito più leggeri e meno gonfi.

Regola numero 4: via libera alle proteine leggere

Iniziamo a seguire da subito un regime alimentare in cui sia limitato, se non assente, il consumo di carni rosse, salumi e formaggi. Essendo infatti degli alimenti estremamente ricchi in grassi ed in sodio, un loro ulteriore consumo non ci permetterà non solo di non smaltire i grassi in eccesso, fonte principale dell’aumento del colesterolo, ma anche di non ridurre la ritenzione idrica. Preferiamo quindi una dieta basata sul consumo di proteine leggere quali le proteine vegetali dei legumi, delle carni bianche e del pesce.

Regola numero 5: evitate diete stravaganti

E’ possibile seguire un regime alimentare estremamente ipocalorico dopo le feste, che preveda anche la completa assenza di determinati alimenti, solo se questo è strettamente limitato ad un breve periodo di tempo. Evitate quindi di seguire regimi alimentari stravaganti che durano per settimane e settimane. I risultati saranno immediati ma purtroppo non duraturi in quanto non consentiranno la perdita ponderale e corretta dei depositi adiposi.
Se volete seguire una dieta volta alla perdita del peso corporeo, affidatevi invece ad un regime alimentare ben equilibrato e studiato in base alle vostre esigenze nutrizionali.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: quante calorie si nascondono all’interno della calza?

Credits photo: gushmag.it

Dopo cenoni, pranzi, strappi alla regola, brindisi e cene con gli amici ecco che arriva l’ultimo dolce appuntamento delle feste ad attentare alla nostra, già provata, forma fisica.

“L’epifania tutte le feste le porta via” ecco come recita un famoso proverbio popolare e quindi come non approfittare di un altro giorno di festa per concederci l’ultimo momento di dolcezza?
Ma quante calorie si nascondono dietro quell’innocuo cioccolatino, quella piccola caramellina e quell’accattivante dolciume?

Cioccolatini

Eccoli che fanno da protagonisti all’interno della calza. Di tante forme, colori e dimensioni, i cioccolatini prima di essere assaporati dal palato vengono già gustati con gli occhi.
Dal punto di vista nutrizionale i valori varieranno a seconda della tipologia scelta: fondente, al latte, bianco, ripieno, al caramello, alle nocciole, alle mandorle etc.

Ad avere il maggior numero di calorie saranno sicuramente le varianti ripiene (crema di gianduia, caramello, caffè, nocciola) che apportano circa tra le 80 e le 90 calorie. Seguono poi la versione al latte con circa 70 calorie e quella bianca con circa 60 calorie. Per chi invece sceglierà la versione fondente le calorie oscilleranno “solo” tra le 50 e le 40 calorie a cioccolatino.

Caramelle

Tante le varietà, i gusti e le tipologie e, di conseguenza, anche il contenuto calorico può variare notevolmente da tipologia a tipologia.
A base di saccarosio, sciroppo di glucosio, coloranti ed aromi, il loro contenuto calorico varierà in funzione della tipologia di caramella scelta (ripiena, tipo mou, a base di gomma, senza zucchero, tipo gelatina), oscillando dalle 2 calorie, nel caso delle caramelle senza zucchero, fino alle 20 calorie per caramella, come nel caso delle caramelle tipo mou.

Un consumo eccessivo di caramelle può portare ad introdurre un carico calorico giornaliero compreso tra le 50 e le 200 calorie che, con l’andare del tempo, possono trasformarsi in quel fastidioso chiletto in più.

Torroni

Con un contenuto calorico compreso tra le 390 e le 530 calorie per 100 grammi di prodotto, i torroni sono delle vere e proprie bombe caloriche. Tutte le tipologie in commercio sono costituite dalla stessa base di preparazione: albumi d’uovo, miele e zucchero. A questa sono tanti gli ingredienti che possono essere aggiunti: noci, nocciole, pistacchi, mandorle, canditi, cioccolato, tutti alimenti che contribuiscono notevolmente all’incremento del valore calorico del prodotto.
Non volete rinunciare a questa prelibatezza? L’unica soluzione è la moderazione.

Snack dolci

Al cioccolato, con i cereali, con il caramello, glassati, con i biscotti, con la frutta secca, ripieni di crema alle nocciole o al gianduia: sono tantissime le varietà di snack dolci che possiamo acquistare ovunque. Irresistibili e stuzzicanti piacciono a tutti, grandi e piccini, una tentazione così dolce a cui difficilmente si riesce a rinunciare, soprattutto durante le feste.
Se invece si valutano le calorie e soprattutto i valori nutrizionali, questi prodotti potrebbero apparire meno appetibili.

Nella maggior parte dei casi in etichetta troviamo zucchero, sciroppo di glucosio, olio di palma, grassi vegetali idrogenati, burro di cacao, lattosio, cereali (laddove presenti), siero di latte, emulsionanti, coloranti, aromi.
Alcuni di questi ingredienti sono di discutibile qualità e valore nutrizionale, ed il loro consumo dovrebbe essere evitato il più possibile. In particolare i grassi idrogenati favoriscono l’incremento del colesterolo, specialmente la frazione “cattiva”, rappresentando quindi un fattore di pericolo per la nostra salute.
Inoltre anche il contenuto calorico di questi snack non è incoraggiante variando dalle 130 calorie a porzione, per gli snack “light”, fino a sfiorare le 540 calorie per le versioni più “impegnative”.
La soluzione? E se provassimo a prepararli in casa scegliendo solo prodotti di prima qualità?

Ma le calorie non sono tutto!
Le proprietà nutritive degli alimenti che consumiamo rappresentano i parametri più importanti da considerare e, consumare in grandi quantità alimenti ricchi di zuccheri e grassi, rappresenta sicuramente uno stile di vita sbagliato e che può portare a condizioni patologiche gravi quali l’obesità ed il diabete.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: le calorie dei piatti di Natale

Credits photo: www.ilespollina.it

Il conto alla rovescia è iniziato: Natale è veramente alle porte e, tra tradizione e gusto, si iniziano a definire i piatti di Natale che saranno i protagonisti dei giorni di festa.

Sicuramente questi giorni non rappresentano il periodo ideale per seguire o iniziare una dieta ipocalorica, ma sappiamo quante calorie si nascondono nei piatti che porteremo in tavola?

Le calorie delle feste

Una stima veloce conta che ogni pranzo o cena delle festività apporti circa 2.000 – 2.500 Kcal che, per chi non avesse dimestichezza con questi numeri, corrispondono al fabbisogno medio di un uomo che pratica un’intensa attività sportiva.
Se si introducono 2.000 Kcal a pranzo e 2.000 Kcal a cena, moltiplicando questo andamento per cenoni della vigilia, pranzi di Natale e Santo Stefano e, considerando che l’attività fisica che potremo praticare durante i giorni festivi sarà quella di spostarci dalla tavola al divano, allora si comprende come questa stima calorica superi, e di molto, l’apporto energetico giornaliero richiesto.

Le tipiche portate di Natale

Ma allora, quante calorie si nascondono dietro le principali portate delle feste?

Partiamo dagli antipasti. Non considerando tradizioni specifiche regionali, mediamente i pasti delle festività si apriranno con:
Affettato di salumi misti, sott’oli e sott’aceti: 350 calorie per porzione
Prosciutto e mozzarella: 400 calorie per porzione
Tartine al salmone: 200 calorie per porzione
Cocktail di gamberi: 200 calorie per porzione

I primi piatti che troveremo maggiormente sulle nostre tavole saranno:
Tortellini o cappelletti di carne in brodo: 480 calorie per porzione
Tortellini alla panna: 592 calorie per porzione
Lasagne o pasta al forno: 680 calorie per porzione
Spaghetti alle vongole:410 calorie per porzione
Risotto ai frutti di mare: 550 calorie per porzione

A questi seguiranno i secondi tra cui i principali:
Bollito misto: 450 calorie per porzione
Cappone o tacchino ripieno: 600 calorie per 100g
Abbacchio: 444 calorie per porzione
Arrosto di arista: 335 calorie per porzione
Mostarda: 180 calorie per 100g
Frittura mista di pesce: 395 calorie per porzione
Baccalà fritto: 400 calorie per porzione
Pesce di mare al forno con patate: 475 calorie per porzione

Per poi arrivare al momento più dolce:
Panettone: 333 calorie per 100g di prodotto
Pandoro: 450 calorie per 100g di prodotto
Pandolce: 565 calorie
Torrone: 500 calorie per 100g di prodotto
Struffoli: 470 calorie per 100g di prodotto
Mostaccioli:434 calorie per 100g di prodotto
Tronchetto di Natale:420 calorie per 100g di prodotto

Ma in realtà con i dolci non è ancora finita perché ecco che arriva, sulle tavole di tutte le regioni italiane, la frutta secca un modo, non proprio leggero, per concludere un ricco pasto:
Fichi secchi: 270 calorie per 100g di prodotto
Datteri: 300 calorie per 100g di prodotto
Noci: 660 calorie per 100g di prodotto
Mandorle: 575 calorie per 100g di prodotto
Arachidi tostate: 610 calorie per 100g di prodotto

Il tutto accompagnato da qualche bicchiere di vino e da qualche bollicina di buon augurio:
Vino bianco da pasto: 70 calorie per bicchiere
Vino rosso da pasto: 70 calorie per bicchiere
Vino + 14 gradi: 77 calorie per bicchiere
Spumante: 95 calorie per bicchiere

In preda ai sensi di colpa? Ovviamente no.
Se non esageriamo possiamo non rinunciare al gusto evitando di ritrovarci poi con tanti chili di troppo da smaltire dopo le feste.

Buon Natale

Una buona alimentazione è amica della salute.

Il gelato: il pasto dell’estate

Credits photo: www.3d-hdwallpaper.com

Durante la stagione estiva spesso si tende a sostituire un pasto con un gelato ma, a differenza di quanto si possa pensare, questa non rappresenta una corretta abitudine e scelta alimentare.

Il gelato infatti, sebbene possa presentare le stesse calorie di un pasto completo, presenta un apporto in nutrienti completamente differente. Il problema infatti non è nelle calorie in esso contenute, o se si preferiscono le varianti alla frutta rispetto alle creme, ma nella distribuzione e nella qualità dei nutrienti che lo compongono.

Valori nutrizionali

Latte, zucchero, uova, grassi ed aromi: questi gli ingredienti principali del gelato.

Il latte fornisce una buona fonte di calcio, fosforo, e vitamine. Tuttavia, soprattutto per quanto riguarda i gelati industriali, l’impiego di latte scemato determina una riduzione del suo contenuto vitaminico all’interno del prodotto.

Gli zuccheri, i principali carboidrati di cui è composto, sono rappresentati principalmente da sciroppo di glucosio o di fruttosio, che aiutano a prevenire la cristallizzazione del lattosio e, abbassando il punto di congelamento del prodotto, aiutano a mantenere il prodotto cremoso. Questi sciroppi presentano un elevato potere energetico ma una completa assenza di proteine, vitamine e fibre. Proprio a questi è additata un’importante responsabilità nella diffusione del sovrappeso e dell’obesità.

Attenzione all’etichetta Spesso infatti vengono aggiunti anche oli e grassi vegetali, impiegati dalle industrie alimentari per conferire cremosità e sapidità al prodotto, nonché per aumentare la resistenza del prodotto alle basse temperature, e che apportano un elevato contenuto in grassi saturi al prodotto. Un consumo eccessivo di oli e grassi vegetali può essere dannoso per la salute.

Per quanto riguarda le calorie 100 grammi di gelato possono fornire dalle 170 alle 300 calorie a seconda del gelato prescelto, fino a sfiorare le 400 calorie per le versioni arricchite da frutta secca, cioccolato e cialde.

Il gelato come sostituto di un pasto

Sostituire il pasto con un gelato può rappresentare una corretta scelta alimentare? La risposta è no.

Il gelato infatti è un alimento che fornisce poche proteine, nessuna fibra, poche vitamine, moltissimi zuccheri e molti grassi, principalmente saturi.
Inoltre dato il suo basso potere saziante, a differenza di un pasto completo e ben bilanciato, farà riapparire dopo poco la sensazione di fame.

Falsa anche la convinzione che un gelato allo yogurt sia più leggero rispetto ad un gelato alla crema, in quanto gli ingredienti base saranno più o meno gli stessi, a cui sarà stata aggiunta solo una quota di probiotici in grado di esercitare un effetto positivo a livello dell’organismo.

Dobbiamo quindi rinunciare alla tentazione di un gelato? Assolutamente no. L’ideale sarebbe consumarlo come spuntino o come merenda, non tutti i giorni, bilanciandolo all’interno di un’alimentazione completa e sana.

Una buona alimentazione è amica della salute.