domenica, 16 Febbraio 2025

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Alla scoperta del cibo americano

Credits photo. www.san-francisco.eat24hours.com

Il sole non è ancora alto nel cielo di Manhattan quando una moltitudine di persone invade frenetica le strade di New York, mentre Time Square dà il buongiorno con le sue imponenti insegne luminose ai visitatori che iniziano a popolarla.

La giornata alla scoperta di New York, sia questa per piacere o per affari, sarà lunga, ricca di colori, di odori, di paesaggi differenti, ma anche di sapori ed abitudini alimentari.
Sì perché basta poco per accorgersi come ogni angolo della città sia invaso da ristoranti, caffè, catene internazionali alimentari, e food truck, i tipici camioncini itineranti, nati proprio in America, che hanno fatto dello street food, il cibo consumato in strada, una delle mode più forti del momento.

Sebbene si abbia la concezione che oltreoceano non esista una vera e propria tradizione gastronomica, in realtà è possibile scandire regole ed abitudini alimentari ben precise made in USA.

La giornata americana infatti prevede tre pasti principali: la colazione (breakfast), un pasto veloce (lunch) che nel fine settimana si trasforma in brunch essendo appunto una fusione tra colazione e pranzo, e la cena (dinner).

Il breakfast americano

Fin dalle prime ore del mattino i caffè ed i diner newyorkesi sono gremiti di persone.
C’è chi afferra un caffè ed un sandwich al volo e riprende la sua corsa, chi invece si ferma e consuma con calma la sua ricca colazione.

Il breakfast americano non è la colazione a cui siamo abitati noi italiani, ma un vero e proprio pasto molto sostanzioso, solitamente composto da un buon bicchiere di succo d’arancia, un caffè americano o the, pane tostato (o french toast) con burro e marmellata, uova al tegamino, salsicciotti, bacon fritto, pancake con sciroppo d’acero.
Ma le opzioni sono svariate accontentando tutti i gusti e palati: muffin, cookies, cheesecake ed invianti dolci burrosi pronti per essere divorati dai più golosi.

Il risultato è un vero e proprio shock calorico, una bomba terribile di grassi saturi e di zuccheri.

Volendo infatti fare due conti in termini di calorie, sarà semplice sfiorare le 1000 calorie scegliendo la classica versione salata costituita da bacon, circa 300 kcal per 50 gr, uova fritte, circa 188 kcal per porzione, salsicce o wurstel, circa 280 kcal per 100 gr, pane tostato con burro e marmellata, circa 350 calorie a porzione, un bel bicchiere di succo d’arancia, circa 250 kcal.

Se invece si opta per la versione dolce costituita ad esempio da un bicchiere di succo d’arancia, circa 250 calorie, una porzione di pancake inondato di sciroppo d’acero, circa 400 kcal a porzione, o in alternativa una succulenta fetta di cheesecake alle fragole, circa 350 kcal per porzione, oppure per mantenerci più leggeri un soffice muffin al doppio cioccolato, circa 340 kcal per porzione, faremo il pieno di circa 600-700 kcal.

Il contrario della colazione all’italiana, che al mattino predilige cibi facilmente digeribili, con un quantitativo notevolmente inferiore di calorie e soprattutto grassi.

Il lunch americano

Cibi che si prestano ad un consumo veloce, giusto una breve pausa prima di essere catapultati nuovamente nella frenesia della città e del lavoro.
Questo è il pranzo per gli americani, un concetto quindi molto lontano dalla nostra cultura di sederci a tavola e consumare un pasto completo e, nella maggior parte dei casi, il pasto principale della giornata.

Un sandwich, un panino, una porzione di cibo thai, messicano, giapponese o cinese.
Ma sebbene la scelta sia quella di un pranzo veloce in termini di valori nutrizionali ed apporti nutritivi anche qui grassi e calorie non sono da sottovalutare.

Infatti se prendiamo ad esempio il classico BLT sandwich, dove la sigla BLT sta per “Bacon, Lettuce e Tomato”, un panino composto quindi da 5 ingredienti bacon, lattuga, pomodoro, maionese e pollo, bisognerà fare i conti con quasi 600 kcal ed un apporto in grassi di circa il 52%.
Gli americani dovranno camminare a pasto sostenuto per ben 144 minuti se vorranno smaltire questo sandwich veloce!

Forse era meglio sedersi a tavola e consumare un bel piatto di pasta al pomodoro che con solo 450 kcal per circa 80gr di prodotto, avrebbe fornito il giusto apporto in carboidrati, fibre e proteine?

Il dinner americano

Mentre il sole tramonta sul cielo di Manhattan ecco che ristoranti e pub iniziano ad affollarsi per la cena.

La portata principale è comunque sempre il secondo, solitamente a base di carne come hamburger, hotdog, pollo fritto, accompagnati da patate e da altre verdure come legumi, pomodori, ed insalate, anche queste rigorosamente inondate da condimenti laboriosi, i famosi dressing.

Si perché anche se si sceglie una semplice insalata, mentre noi italiani siamo soliti utilizzare solo olio extravergine d’oliva, aceto, succo di limone e sale, in America dovremo fare i conti con le salse dressing, di tutti i colori e sapori.
Le più diffuse sono a base di maionese, panna, yogurt o Blue Cheese un formaggio molto diffuso ed appezzato in America, emulsionate con aceto, zucchero, sale ed un enorme varietà di spezie, in grado di fornire fino a 200 kcal in più alla nostra “leggera insalatina”.

Ordinando invece un semplice cheeseburger con una porzione di patatine fritte le calorie saranno circa 500, magari preceduto nell’ attesa da una porzione di anelli di cipolla fritti, circa 230 kcal per porzione, o da una porzione di pollo fritto, circa 300 kcal per porzione.

Va bene che siamo a New York e ci siamo fatti trasportare dalle abitudini e dai ritmi di questa affascinante città, ma facendoci due conti, forse da domani sarà meglio riprendere la nostra sana e salutare dieta mediterranea?

Una buona alimentazione è amica della salute.

Ma cosa mangi: il sushi, solo tendenza o anche salute?

Credits photo http://tw.gigacircle.com/768090-1

All’intramontabile pizza del sabato sera si è affiancata l’abitudine del sushi.
Ma è solo una tendenza,o fa anche bene alla salute e alla forma fisica?

L’ingrediente base è il riso, cereale estremamente digeribile e dal basso contenuto calorico, solitamente accompagnato da pesce, crudo o cotto, e verdure cotte al vapore.
In particolare il pesce, ricco in omega 3, rende questa pietanza un naturale elisir di giovinezza che fa bene al nostro cuore e alle arterie. Condimenti come oli e grassi sono sostituiti dall’aceto di riso e dalla soia che, oltre ad avere proprietà antibatteriche, antiossidanti e depurative, ci aiutano a ridurre le calorie introdotte con il pasto, alleggerendo quindi anche l’ago della bilancia.

Il wasabi, la tipica salsa verde che accompagna il sushi ottenuto dalla radice del rafano, una pianta erbacea, è un alimento ricco in vitamina C e dall’importante azione digestiva, così come le alghe marine, e nello specifico l’alga nori, rappresentano un concentrato naturale di sali minerali e vitamine del gruppo A, B e C, un vero toccasana per il benessere del nostro organismo.

È un alimento dal basso contenuto calorico. Infatti una porzione media costituita da circa 30gr di riso con un ripieno di salmone o tonno, mediamente 4-5 “quadratini” o “palline”, contiene in media dalle 150Kcal alle 190 Kcal. Considerando inoltre che il suo contenuto viene generalmente o cotto al vapore o impiegato crudo, ci permette di ridurre anche la quantità di oli e di grassi impiegati durante la cottura.
Ma attenzione ai crostacei ed ai molluschi: infatti sebbene abbiano un basso contenuto in grassi presentano un consistente contenuto in colesterolo.

Quindi sì alla tendenza, ma occhio anche alla salute. Oltre ad essere un alimento intrigante e per molti delizioso, è sicuramente un prodotto naturale, equilibrato, sano, leggero e saziante. Del resto sarà un caso che l’aspettativa media di vita dei giapponesi è la più elevata al mondo?

Una buona alimentazione è amica della salute.

Semi di chia: cosa sono e come utilizzarli

Credits photo: www.viverezen.org

Ricavati dalla specie vegetale Salvia hispanica, nativa del Guatemala e del Messico centrale e meridionale, i semi di chia sono molto diffusi ed utilizzati nel Sud America ed in Europa.
Insieme ai semi di sesamo, rappresentano una delle maggiori fonti vegetali di calcio.

Questi semi costituiscono, dal punto di vista nutrizionale, un concentrato vitaminico, in quanto molto ricchi di vitamine A, B e C, B6 e B12, ed acidi grassi essenziali come Omega 3 e Omega 6, considerati indispensabili per assimilare le vitamine liposolubili.
In particolare, il livello di Omega 3 è otto volte superiore rispetto a quello contenuto nel salmone.
Sono inoltre ricchi di vitamina C e sali minerali quali ferro e potassio, e naturalmente ricchi in amminoacidi, tra cui metionina, cisteina e lisina, ed in antiossidanti.

Sebbene le loro preziose proprietà benefiche fossero note già da tempo, è solo negli ultimi anni che questi semi stanno entrando a far parte sempre di più della nostra alimentazione.

Proprietà benefiche

Dal punto di vista calorico, i semi di chia rappresentano un alimento dall’elevato valore energetico.
100 grammi di prodotto forniscono infatti circa 486 calorie, 16,5 grammi di proteine, 34,4 grammi di fibra, 42,1 grammi di carboidrati, e 30,7 grammi di acidi grassi. Sono privi di colesterolo e zuccheri semplici.

Grazie proprio ai suoi preziosi nutrienti, i semi di chia sembrano mostrare interessanti proprietà benefiche.
Sembra infatti che questi giochino un ruolo interessante nel controllare i livelli glicemici, esplicando un benefico effetto anche a livello cardiovascolare.
Inoltre il buon contenuto amminoacidico, vitaminico ed in sali minerali sembra fornire a tutto l’organismo un ottimo fabbisogno energetico, rinforzando il sistema nervoso e la capacità di concentrazione, e contribuendo alla diminuzione dell’ansia.

Consumare semi di chia consente di mantenere sotto controllo i valori ematici di colesterolo e trigliceridi, riducendo l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Anche a livello intestinale possono esplicare un’azione benefica migliorandone il funzionamento. Infatti se i semi di chia vengono lasciati in ammollo in acqua a temperatura ambiente, assorbono l’acqua e sprigionano un gel benefico. Questo gel può essere consumato la mattina, prima della colazione, per favorire le attività intestinali.

Presentano inoltre un potente effetto antinfiammatorio ed essendo privi di glutine possono essere tranquillamente consumati anche da coloro che soffrono di celiachia.

Come utilizzare i semi di chia

Piccoli, dal sapore delicato e croccanti, i semi di chia possono essere utilizzati per tantissime preparazioni. È possibile utilizzarli già dalla prima colazione aggiungendoli a dei cereali integrali oppure come snack spezza fame ed estremamente energetico durante la giornata.

Inoltre possono essere utilizzati come condimento per numerosi piatti tra cui insalate, pasta, riso, orzo, farro, miglio, quinoa, legumi, zuppe, minestre oppure essere aggiunti a frullati di verdura o di frutta, o ancora per insaporire piatti dolci quali macedonie, o plum-cake e dolci preferibilmente a cottura ultimata. Inoltre possono essere utilizzati anche come ingredienti per la preparazione del pane integrale casalingo.

Siccome non tendono ad irrancidire, possono essere conservati anche per anni in dispensa all’interno di un contenitore ben chiuso.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Aperitivo: le calorie da ricordare

Credits photo:www.www.lettera43.it

Dopo una giornata di lavoro, al bar con gli amici, punto di ritrovo prima della cena, ogni momento è buono per l’aperitivo.

Ma “l’happy hour, o letteralmente “ora felice”, renderà tale anche la nostra linea? Conosciamo le calorie che possono essere ingerite?

In realtà l’aperitivo si sta trasformando sempre di più in una vera e propria cena, una bomba calorica composta da buffet estremamente ricchi ed invitanti che, tra uno stuzzichino ed un altro, mettono a dura prova la nostra linea nonché la nostra salute.
Preparazioni fredde e calde, dolci e salate, a base di verdure e no, ce né per tutti i gusti e tutti gli stili alimentari.

Le calorie

Il problema maggiore dell’aperitivo è che spesso si viene tratti in inganno dalle dimensioni dei cibi. Ma in realtà dietro ad ogni piccola porzione si nascondono tante calorie.

Basti infatti pensare che un paio di cucchiai di arachidi, un piccolo panino con degli insaccati tipo salame, un tramezzino piccolo a base di formaggi e salumi, un paio di pizzette, qualche patatina, 5-6 olive, ed un cocktail alcolico apportano mediamente tra le 600 e le 700 kcal, un vero e proprio pasto completo più che un pre-pasto.
Consideriamo infatti che un’innocente coppetta di patatine (circa 25grammi) apporterà le prime 140 calorie, associate ad un elevato quantitativo in sale causa principale dell’ipertensione, della cellulite e degli stati di ritenzione idrica.

Sicuramente un notevole contributo è fornito anche dai cocktail a base di alcol. Bisogna infatti considerare che 1g di alcool apporta mediamente 7,5 calorie.
Se ad esempio consideriamo un bicchiere di vino saremo già a quota 200 calorie (quantitativo che tenderà a variare in base alla sua gradazione), mentre scegliendo un cocktail a base di rhum, vodka o gin ci aggireremo tra le 200 e le 150 calorie.

Attenzione inoltre a tutti quei cibi che sembrano sani. Ad esempio insalate a base di verdure e pesce condite con salse elaborate, principalmente a base di maionese, sono tutt’altro che una scelta dietetica. L’utilizzo di salse infatti non solo contribuiranno a far lievitare il quantitativo calorico, ma soprattutto faranno aumentare la percentuale di grassi ed oli ingeriti.

Qualche consiglio

Resistere all’aperitivo rinunciando anche alla vita sociale? Certo che no.

Per non mettere a dura prova la nostra linea cerchiamo, prima di tutto, di non trasformare il rito dell’aperitivo in un’abitudine giornaliera. Evitiamo di consumare frequentemente bevande alcoliche, ingerire piatti stracolmi di prodotti da forno, frutta secca e patatine.
Introduciamo invece qualche stuzzichino intelligente come frutta, verdura, oppure piccole porzioni di cous cous e di sushi.

Inoltre con l’arrivo della bella stagione, optiamo per i centrifugati a base di carota, mela, pomodoro, ananas, mango o pompelmo che non solo ci aiuteranno a tagliare le calorie dell’aperitivo, per la felicità del nostro girovita, ma ci aiuteranno anche a mantenere la nostra pelle sana, luminosa e bella.

Invece per tutti quelli che spesso sostituiscono la cena con un aperitivo sostanzioso: fate attenzione.
Le calorie infatti non sono tutto e, nella maggior parte dei casi, le preparazioni proposte sono estremamente ricche in grassi e glucidi che, oltre a regalarci qualche chiletto in più a fine mese, non rappresentano neanche una scelta alimentare ottimale per il nostro benessere.

Una buona alimentazione è amica della salute.