lunedì, 15 Dicembre 2025

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Diete low-carb: tutto quello che c’è da sapere

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“Toglieteci tutto ma non la pasta” non è lo spot di una nuova marca di pasta, bensì l’opinione degli italiani in seguito ad un sondaggio effettuato nei confronti delle diete low-carb, quei regimi dietetici che bandiscono appunto il consumo di questo genere alimentare.

Chiamate anche iperproteiche, si sono diffuse tantissimo negli ultimi anni, complici anche famosi esponenti del mondo dello spettacolo che si affidavano a questi schemi per ritornare al proprio peso forma.
Dieta a Zona, Dukan e Paleolitica, queste le maggiori rappresentanti che abolendo completamente il consumo di cereali e grano dall’alimentazione quotidiana garantiscono risultati veloci e sorprendenti.

Diete low carb: perché fanno male

Le diete low-carb sostengono che ridurre drasticamente il quantitativo di carboidrati nella dieta quotidiana, avrebbe importanti benefici sulla salute riducendo la possibilità di contrarre malattie quali l’insulino resistenza, il diabete, malattie cardiovascolari, il sovrappeso e l’obesità, favorendo inoltre la perdita del peso corporeo.

In realtà le diete iperproteiche comportano importanti complicazioni a livello fisiologico.

I carboidrati infatti vengono utilizzati dal nostro organismo in numerosi metabolismi biologici e, prima di tutto, per ricavare l’energia necessaria per sostenere importanti funzioni vitali.
Quando questi non vengono più assunti per via alimentare, iniziano ad essere utilizzate le riserve epatiche per garantire il glucosio, e quindi l’energia necessaria.
Quando anche queste si saranno esaurite allora verrà innescato un vero e proprio meccanismo di emergenza, noto come gluconeogenesi, in cui il glucosio verrà prodotto partendo dagli aminoacidi contenuti nel tessuto muscolare. A lungo andare il risultato sarò quindi non una perdita del tessuto adiposo, la massa grassa, ma bensì una riduzione della massa muscolare.

La gluconogenesi inoltre comporterà a livello epatico la produzione di corpi chetonici, piccoli composti di natura lipidica normalmente presenti in basse quantità nel sangue, che verranno utilizzati da altri tessuti quali il tessuto cardiaco e quello muscolo scheletrico per produrre energia.
Un’eccessiva produzione di corpi chetonici può comportare numerosi rischi per la salute tra cui la diminuzione del pH del sangue, sviluppando una condizione patologica chiamata acidosi, aritmia cardiaca e danni a livello renale.

Inoltre le diete low-carb apportano troppi grassi e proteine di origine animale, limitando il consumo di frutta e verdura e comportando importanti carenze nutrizionali.

Seguire una dieta low-carb per un periodo limitato di tempo solo per riuscire a perdere i chili di troppo? Assolutamente falso.
Queste diete infatti portano spesso solo all’effetto “yo-yo”, siccome si tenderà a riacquistare velocemente il peso perduto se non anche qualche in chilo in più.

Carboidrati sì, ma quelli giusti

A differenza di quanto si possa pensare i carboidrati non sono solo presenti nei cereali e nei prodotti che derivano dal grano, ma sono tanti gli alimenti e le bevande che li contengono. Le stesse aziende alimentari nei loro processi produttivi aggiungono ad esempio zuccheri, e quindi carboidrati, per conferire maggiore croccantezza, sapore e ridurre la deperibilità degli stessi.

Sicuramente ridurre l’apporto di zuccheri nella dieta quotidiana, e quindi saper prima di tutto scegliere quali alimenti acquistare, è di fondamentale importanza per ridurre l’insorgenza del sovrappeso e dell’obesità, ma non tutti i carboidrati sono uguali e non tutti devono essere eliminati dalla dieta.

Sì quindi ad una dieta equilibrata e soprattutto variegata, inserendo le giuste quote di zuccheri e carboidrati, rappresentati principalmente dai cereali quali pasta, riso, grano, farro, orzo, kamut, segale nonché da frutta e verdura.
Il consiglio in più? Imparare a scegliere e preferire i cereali integrali, in modo da fornire non solo il giusto apporto energetico, ma anche un’ottima fonte di fibre per il benessere del nostro organismo.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Il miglio: ecco tutti i motivi per consumarlo

Credits photo: www.medicinalive.com

Il miglio è composto principalmente da carboidrati, proteine dal buon valore biologico, aminoacidi solforati, quali cistina e metionina, e presenta un elevato potere energetico.
100 grammi di prodotto apportano infatti circa 360 Kcal.

La percentuale di lipidi è costituita quasi interamente da grassi insaturi, tra cui principalmente omega 3 ed omega 6, acidi grassi preziosissimi in grado di contrastare l’accumulo di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

Ottima anche la quantità di sali minerali tra cui ferro, fosforo, magnesio, potassio, zinco, calcio, sodio e silicio, e di vitamine principalmente del complesso B.

Quello decorticato non contiene glutine, risultando quindi adatto nei soggetti affetti da celiachia.
Attenzione: se volete utilizzare la farina di miglio sarebbe meglio acquistare il cereale grezzo e macinarlo in casa in quanto a volte le farine possono essere ottenute utilizzando macine impiegate nella produzione anche di altre tipologie di farina. Solitamente quando il prodotto che acquistiamo è totalmente privo di glutine viene riportato in etichetta, attraverso la presenza sulla confezione della spiga sbarrata.

Le proprietà benefiche

Il miglio è un alimento facilmente digeribile con interessanti proprietà diuretiche. Proprio per la sua estrema digeribilità è consigliato nella dieta di persone anziane e nei bambini.

Proprio nei bambini la farina di miglio può essere impiegata per preparare creme e pappe, anche durante la fase dello svezzamento.

Grazie alla presenza di acido silicico e di proteine strutturali rappresenta un ottimo alleato per il benessere di pelle, denti, capelli e unghie, stimolando la produzione di cheratina e di collagene.

L’abbondante presenza di vitamine e sali minerali lo rendono un cereale altamente ricostituente che può aiutare a contrastare stanchezza, stress e depressione.

Inoltre grazie alla presenza di triptofano, un amminoacido essenziale da cui parte la sintesi della serotonina, nota come l’ormone della felicità, sembra essere in grado di favorire il buon umore.

Ideale sia per chi segue una dieta vegetariana, dato il buon contenuto in ferro e l’elevato contenuto proteico, sia nelle diete dimagranti essendo povero in grassi e privo di colesterolo.

Non presenta particolari controindicazioni, tranne nei casi di ipotiroidismo. Questo cereale infatti appartiene agli alimenti “gozzigeni”, ovvero in grado di interferire con il metabolismo dello iodio, fondamentale per il corretto funzionamento della tiroide.

Come utilizzarlo

Il miglio è un cereale altamente versatile in cucina.

In commercio lo possiamo trovare sotto forma di farina, che può essere impiegata anche per la preparazione di prodotti da forno, come fiocchi, ideali per la colazione, come latte, estratto dal cereale e che rappresenta un ottima alternativa se si soffre di intolleranza al lattosio o se semplicemente si segue una dieta vegetariana.

Se lo si sceglie come chicco è abbastanza rapido da cucinare. Non richiede infatti di essere tenuto in ammollo, ma andrà cucinato in una casseruola aggiungendo il doppio di acqua rispetto alla quantità di miglio utilizzata, lasciandolo cuocere per 15/20 minuti.

Una volta cotto potrà essere utilizzato per realizzare fantasiosi sformati, gustose crocchette unendolo a delle verdure, o semplicemente condendolo con gli alimenti e le spezie che preferite

Una buona alimentazione è amica della salute.

I cibi per combattere gli effetti dell’ora solare

Credits photo: www.donnaclick.it

Ci siamo: torna l’ora solare.
Nella maggior parte dei casi il disagio provocato dal cambiamento dell’ora si protrae per diversi giorni, rendendoci spossati, irritabili e stanchi.
Molti alimenti però possono contribuire a farci sentire meglio, in quanto l’alimentazione è in stretto rapporto con la qualità del nostro sonno.
L’alimentazione infatti aiuta ad affrontare meglio il ritmo del dormiveglia ed il cambio da una stagione all’altra.
Imparare quindi a scegliere quegli alimenti che possono migliorare il nostro riposo, è sicuramente un ottimo rimedio naturale per ritrovare energia e buon umore.

Cosa mangiare

Prima di tutto scegliamo i cereali quali pasta, riso, orzo, farro, grano saraceno, bulgur, tutte ottime fonti di triptofano, un amminoacido che favorisce la sintesi della serotonina, il neuromediatore del benessere e il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento.

Via libera nella dieta serale anche a legumi, pesce, uova e formaggi freschi, alimenti che contribuiscono a ridurre l’acidità gastrica, anch’essa causa di insonnia o sonno interrotto.

Anche la frutta di stagione rappresenta un’ottima soluzione. Grazie infatti alla sua preziosa composizione in zuccheri semplici, favorisce anche lei la produzione di serotonina.

Inoltre per conciliare il sonno facciamoci aiutare da quelle verdure che presentano naturali proprietà sedative quali la lattuga, il radicchio rosso, la zucca, il cavolo e le rape.

Altra valida soluzione è quella di preparare una tisana rilassante a base di camomilla, valeriana, tiglio e biancospino che aiutano a rilassare la muscolatura favorendo una buona qualità del sonno. Meglio ancora se la dolcifichiamo con del miele, alimento energetico che aiuta a favorire un sonno fisiologico, riducendo stress ed ansia.

Cosa evitare

Prima di tutto bisogna cambiare alcune cattive abitudine alimentari come saltare la cena o consumare un pasto troppo ricco.
In entrambi i casi infatti l’organismo avrà maggiore difficoltà ad addormentarsi o perché si trova in uno stato di digiuno, o perché i processi digestivi saranno più lunghi, complessi e laboriosi.

Per quanto riguarda i cibi da evitare, invece, è sconsigliato l’utilizzo di alimenti che presentano un elevato quantitativo in sodio, quindi o troppo salati o troppo speziati, così come i prodotti contenenti conservanti e additivi.

Anche cioccolato e cacao possono disturbare il sonno, insieme a sostanze eccitanti a base di caffeina quali caffè, thè e bevande energetiche, ed ai superalcolici che inducono un sonno di cattiva qualità.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Carboidrati semplici e complessi: ecco quali scegliere e perché

Credits photo: www.expo-magazine.com

I carboidrati sono componenti chimici essenziali che forniscono energia al nostro organismo per garantire il corretto svolgimento di tutte le attività biologiche.
Ma attenzione: non tutti i carboidrati sono uguali.

Prima di tutto è necessario suddividerli in carboidrati semplici e complessi.

I carboidrati semplici, o zuccheri, sono rappresentati dai monosaccaridi quali glucosio, fruttosio e galattosio, ed dai disaccaridi, formati da due monosaccaridi che reagiscono fra di loro.
Tra questi ritroviamo il saccarosio, o meglio conosciuto come zucchero da tavola, formato dall’unione del glucosio + il fruttosio, il lattosio presente nel latte, glucosio + galattosio, o il maltosio presente nei chicchi dei cereali parzialmente germogliati quali ad esempio l’orzo, e formato dall’unione di due molecole di glucosio.
Questi li ritroviamo all’interno di tantissimi alimenti presenti sia in maniera naturale sia in maniera raffinata, in quanto aggiunti dalle aziende per dolcificare cibi e bevande.
Data la loro semplice composizione chimica, nel momento in cui verranno introdotti all’interno dell’organismo, non dovendo subire metabolismi complessi per essere degradati, verranno assorbiti in tempi brevi. Per questo motivo i carboidrati semplici forniscono energia pronta per essere utilizzata.

Al contrario i carboidrati complessi, come già anticipato dalla loro denominazione, sono dei macronutrienti polimerici, ovvero formati da più unità di monosaccaridi.
Fanno riferimento a questo gruppo gli amidi, che ritroviamo nei cereali, nei legumi secchi e nelle patate, la fibra alimentare, che ritroviamo principalmente negli ortaggi, nei legumi freschi, nella frutta, ed il glicogeno, un analogo dell’amido.
Data la loro struttura molecolare, l’assunzione di questa tipologia di carboidrati richiederà processi metabolici e digestivi più lunghi e complessi, al fine di poterli degradare ed assorbire, evitando l’insorgenza di picchi glicemici ed aumentando il senso di sazietà.

Ridurre nella dieta quotidiana il consumo di carboidrati semplici, favorendo invece il consumo di quelli complessi, apporterà notevoli benefici sia alla nostra salute, sia alla nostra forma fisica.

Ecco alcune delle principali variazioni che inizierete ad osservare.

Pancia piatta

Grazie alla riduzione degli zuccheri semplici verranno ridotti i processi fermentativi a livello intestinale.
Allo stesso tempo un maggiore consumo di alimenti ricchi in fibra favorirà il transito intestinale ed aiuterà a ridurre l’assorbimento degli zuccheri, donando nel tempo un ventre piatto ed un girovita più snello.

Più energia

Nel momento in cui si inizia a seguire una dieta in cui i carboidrati sono ben scelti e bilanciati, uno dei primi benefici osservati è quello di sentirsi più energici.
Questo perché l’assorbimento lento dei carboidrati complessi assicurerà energia in un arco temporale più lungo e duraturo, al contrario di quelli semplici che verranno invece assorbiti velocemente.

Più sazi

Spesso si commette l’errore di associare il senso di fame e di sazietà alla quantità di calorie introdotte durante un pasto. In realtà non sono le calorie a giocare un ruolo fondamentale nel tenere sotto controllo il senso di fame, bensì la tipologia di nutrienti assunti.
Infatti un pasto ricco di zuccheri semplici, sebbene possa apportare un notevole introito calorico, dopo poco farà insorgere nuovamente il senso di fame.
Al contrario pasti che contengono una buona fonte bilanciata di carboidrati complessi, proteine, grassi saturi e fibre ridurrà notevolmente il senso di fame durante la giornata.
Il risultato non solo sarà quello di mangiare meglio, assumendo i nutrienti corretti, ma anche quello di mangiare meno, per la felicità della nostra forma fisica.

Una buona alimentazione è amica della salute.