lunedì, 18 Novembre 2024

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Cous cous: ecco perché mangiarlo

Credits photo: www.madegus.com

Il cous cous è un cereale antichissimo e rappresenta un piatto tipico del Nord Africa e della Sicilia occidentale, in particolare in alcuni comuni in provincia di Trapani.

Il termine “cous cous” di origine araba, significa proprio “sminuzzato”, infatti questo alimento si presenta sotto forma di piccoli agglomerati di semola di grano duro.

Può essere impiegato per preparazioni culinarie a base di carne, pesce, verdure e legumi, come piatto unico, oppure utilizzato in piccole porzioni come sostituto del pane.

Proprietà nutrizionali

100 gr di prodotto apportano circa 340 kcal.
Ricco in carboidrati complessi (amido), presenta una ridottissima quota lipidica a prevalenza insatura ed una buona frazione proteica di medio valore biologico.

In commercio è possibile trovarlo sia in versione integrale che raffinata.
Se si sceglie la versione integrale questa manterrà una buona quantità di fibra, prezioso componente dei cereali e dei vegetali, oligominerali, tra cui rilevante il contenuto di magnesio, vitamine, principalmente appartenenti ai gruppi B ed E, nonché acidi grassi essenziali.
Questi preziosi nutrienti saranno invece quasi del tutto assenti nella versione non integrale, in quanto persi in seguito ai processi di raffinazione subiti.

Grazie al suo elevato potere saziante, il cous cous è un alimento particolarmente indicato per chi sta seguendo una dieta dimagrante.
Il senso di sazietà è dovuto all’elevato assorbimento di acqua negli agglomerati, determinando un incremento di volume.

E’ inoltre un alimento altamente digeribile, grazie al bassissimo contenuto in grassi.

Modalità di cottura

Anticamente, ed ancora oggi nei suoi paesi di origine, il cous cous viene cotto lentamente, ripassato al vapore almeno 2-3 volte all’interno delle couscoussiere, apposite pentole dotate di un doppio fondo e che permettono, nella parte inferiore, di preparare e cuocere il condimento scelto ed in quella superiore che verrà quindi cotto utilizzando i vapori aromatici del condimento posto sotto.

In commercio troviamo principalmente un prodotto precotto, passato al vapore e poi essiccato, per consentire di cucinarlo in pochi minuti.
Basterà infatti re-idratarlo con acqua o brodo bollente, lasciarlo riposare alcuni minuti consentendo ai chicchi di rigonfiarsi, e sgranare successivamente i chicchi con l’ausilio di una forchetta.

A questo punto basterà unirlo al condimento prescelto.
Ottimo anche per realizzare delle fresche, colorate e nutrienti insalate da consumare durante la stagione estiva.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Sugar smart: la nuova app inglese che ti dice quanto zucchero c’è nel cibo

Credits photo: www.publichealthmatters.blog.gov.uk

Sugar Smart è la nuova applicazione che è stata sviluppata dalla Public Health England, agenzia del Ministero della Salute inglese, che si pone come obiettivo quello di frenare l’obesità infantile in Gran Bretagna, aumentando il controllo e la conoscenza da parte dei genitori di quanto zucchero è presente nei cibi che acquistano.

I genitori infatti, attraverso un semplice e veloce gesto, potranno compiere delle scelte alimentari più sane e consapevoli per i loro bambini.

Solide evidenze scientifiche dimostrano infatti come lo zucchero sia associato all’incremento del peso corporeo e all’obesità sia nei bambini che negli adulti, favorendo inoltre la comparsa del diabete, di problemi cardiovascolari e condizioni morbose a livello epatico.

Oggi infatti lo zucchero rappresenta forse il “nemico” peggiore per il benessere rispetto anche ai tanto temuti grassi.

Come funziona Sugar Smart

L’applicazione può essere scaricata in maniera gratuita sul proprio cellulare e funziona attraverso la semplice scansione del codice a barra di un prodotto.
In questo modo sarà possibile conoscere immediatamente quanto zucchero, rappresentato in grammi o in zollette, è presente all’interno di uno specifico alimento.

Attualmente sono stati catalogati oltre ottanta duemila prodotti, le cui informazioni aggiornate continuamente.

Un servizio estremamente utile che segue le linee guida definite nel 2015 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e che raccomanda di ridurre la quantità di zucchero consumato nella dieta giornaliera a meno del 10% dell’energia totale.

L’applicazione inglese permette inoltre di identificare anche quella quota di “zucchero nascosto” presente all’interno degli alimenti trasformati e spesso non identificati come alimenti “dolci”, così come riporta delle indicazioni alimentari su quanto zucchero, a seconda della fascia d’età, andrebbe consumato giornalmente.

La stessa funzione si trova anche nell’applicazione australiana FoodSwitch, sviluppata dal George Institute for Global Health, in grado di identificare non solo gli zuccheri ma anche il sale, i grassi, il glutine, gli additivi i coloranti, gli allergeni ed i conservanti.

Uno strumento utile che però potrebbe non essere sufficiente per risolvere il problema visto che le stesse informazioni sono già riportate nelle etichette nutrizionali dei prodotti.
Allo stesso modo però visualizzarle in un modo più immediato, come quello fornito da Sugar Smart, potrebbe fornire un concreto aiuto a tutte le persone per iniziare ad orientarsi verso scelte alimentari più salutari.

Purtroppo per il momento l’applicazione è disponibile solo in Gran Bretagna, ma sarebbe estremamente utile anche qui in Italia dove l’eccessivo consumo di cibi ricchi in zuccheri, sta diventando critica.

Un’applicazione semplice ed immediata che potrebbe rappresentare un ulteriore strumento per aiutare ragazzi, adulti e genitori a comprendere veramente quanto zucchero è presente, anche in forma nascosta, all’interno degli alimenti che vengono consumati giornalmente.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Pasqua a tavola: ecco come evitare gli eccessi

Credits photo: www.ristorantecanet.it

Piatti tipici della tradizione, torte rustiche, grigliate di carne, dolci pasquali e le immancabili uova di pasqua: ecco alcuni degli alimenti che stanno per arrivare sulle nostre tavole.

Qualunque siano le vostre preferenze alimentari, se trascorrerete questi giorni di festa in famiglia o con gli amici, la domanda che accomunerà tutti potrebbe essere: come posso godermi i giorni di festa senza mettere a dura prova la forma fisica?

Ecco alcuni degli errori più comuni che andrebbero evitati per evitare di trasformare i giorni di festa in una grande abbuffata.

Qualche peccato di gola si, ma solo nei giorni di festa

Il primo consiglio per concedersi un pasto diverso senza esagerare è quello di limitare i festeggiamenti ai singoli giorni di festa.

Evitiamo quindi di assaggiare dolci e alimenti ipercalorici già durante i giorni che precedono le feste, così come evitiamo i giorni successivi di continuare a consumare gli avanzi.
Concediamoci quindi un menù differente solo nei giorni di festa, evitando di preparare quantità di cibo superiori al bisogno effettivo.

Fate attenzione alle porzioni

Di fronte a tante golosità e piatti invitanti, rinunciare “soffrendo” o mangiare senza limite non è certo la scelta migliore.
Il segreto infatti è quello di prestare attenzione alle porzioni.

No quindi a piatti colmi o a bis per ogni singola portata che arriva in tavola, si invece a piccoli e moderati assaggi, limitando soprattutto i cibi più ricchi di grassi e zuccheri.

Anche per i dolci, fate attenzione alle porzioni: infatti il “pezzetto di cioccolato” che andremo ad assaggiare, potrebbe contenere fino a 250 calorie, molto più di un semplice “strappo alla regola”, così come per la colomba che, a differenza del suo aspetto “leggero”, una piccola fetta pari a circa 100 grammi, può apportare fino a 400 calorie.

Se proprio non riusciamo a rinunciare al cioccolato, magari optiamo per la versione fondente che presenta una quantità di zucchero e di burro di cacao inferiore rispetto alle versioni al latte.
In generale l’ideale, per quanto riguarda i dolci, sarebbe quello di consumarli non a fine pasto ma a colazione, scegliendo poi di fare una bella passeggiata per smaltire questo dolce momento ipercalorico che ci siamo concessi.

Scegliete preparazioni semplici

Durante i pasti delle feste cerchiamo di optare per preparazioni semplici e poco elaborate.

Scegliere delle verdure grigliate già dall’antipasto, anche accompagnate da qualche affettato magro, rappresenta sicuramente un ottimo scelta per iniziare a contenere le calorie.

Tra una portata ed un’altra non fatevi tentare dal cestino del pane, cercando di contenerne il consumo anche durante tutto il pasto.

Per quanto riguarda i primi piatti, cerchiamo di optare per piatti semplici, evitando quindi sughi elaborati, a base di creme di formaggio, panna, burro, mentre per i secondi andranno benissimo delle preparazioni a base di carne o pesce, preferibilmente cotti alla griglia.
Gli alimenti della tradizione infatti, come l’agnello o il capretto, sono in realtà delle carni magre che, se non arricchite da sughi di cottura elaborati, possono essere consumate senza nessun problema.

Non dimenticate mai di abbondare con le verdure, magari fresche e condite unicamente con olio d’oliva.
Per i dolci invece varrà sempre l’indicazione di non eccedere con le porzioni.

I giorni successivi riprendete uno stile alimentare sano

Nei giorni successivi alle feste riprendete immediatamente le vostre sane abitudini alimentari.

Laddove necessario iniziate a seguire immediatamente un programma alimentare ben equilibrato e studiato in base alle specifiche esigenze nutrizionali della persona per perdere peso o mantenere la forma fisica, preservando prima di tutto salute e benessere.

Optate per piatti leggeri, abbondanti porzioni di verdura, scegliete i legumi magari preparando dei piatti unici associandoli ai cereali, bene anche carni e pesci magri.
Cercate di limitare il consumo di zucchero e sale, bevete molta acqua nel corso della giornata e dedicate del tempo anche all’attività fisica.

Queste sono tutti ottime abitudini che vi aiuteranno a smaltire gli eccessi alimentari consumati durante le feste.

Del resto il segreto per mantenerci in forma ed in buona salute sta, come sempre, nel buon senso.
Buone feste.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Il miglio: ecco tutti i motivi per consumarlo

Credits photo: www.medicinalive.com

Il miglio è composto principalmente da carboidrati, proteine dal buon valore biologico, aminoacidi solforati, quali cistina e metionina, e presenta un elevato potere energetico.
100 grammi di prodotto apportano infatti circa 360 Kcal.

La percentuale di lipidi è costituita quasi interamente da grassi insaturi, tra cui principalmente omega 3 ed omega 6, acidi grassi preziosissimi in grado di contrastare l’accumulo di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

Ottima anche la quantità di sali minerali tra cui ferro, fosforo, magnesio, potassio, zinco, calcio, sodio e silicio, e di vitamine principalmente del complesso B.

Quello decorticato non contiene glutine, risultando quindi adatto nei soggetti affetti da celiachia.
Attenzione: se volete utilizzare la farina di miglio sarebbe meglio acquistare il cereale grezzo e macinarlo in casa in quanto a volte le farine possono essere ottenute utilizzando macine impiegate nella produzione anche di altre tipologie di farina. Solitamente quando il prodotto che acquistiamo è totalmente privo di glutine viene riportato in etichetta, attraverso la presenza sulla confezione della spiga sbarrata.

Le proprietà benefiche

Il miglio è un alimento facilmente digeribile con interessanti proprietà diuretiche. Proprio per la sua estrema digeribilità è consigliato nella dieta di persone anziane e nei bambini.

Proprio nei bambini la farina di miglio può essere impiegata per preparare creme e pappe, anche durante la fase dello svezzamento.

Grazie alla presenza di acido silicico e di proteine strutturali rappresenta un ottimo alleato per il benessere di pelle, denti, capelli e unghie, stimolando la produzione di cheratina e di collagene.

L’abbondante presenza di vitamine e sali minerali lo rendono un cereale altamente ricostituente che può aiutare a contrastare stanchezza, stress e depressione.

Inoltre grazie alla presenza di triptofano, un amminoacido essenziale da cui parte la sintesi della serotonina, nota come l’ormone della felicità, sembra essere in grado di favorire il buon umore.

Ideale sia per chi segue una dieta vegetariana, dato il buon contenuto in ferro e l’elevato contenuto proteico, sia nelle diete dimagranti essendo povero in grassi e privo di colesterolo.

Non presenta particolari controindicazioni, tranne nei casi di ipotiroidismo. Questo cereale infatti appartiene agli alimenti “gozzigeni”, ovvero in grado di interferire con il metabolismo dello iodio, fondamentale per il corretto funzionamento della tiroide.

Come utilizzarlo

Il miglio è un cereale altamente versatile in cucina.

In commercio lo possiamo trovare sotto forma di farina, che può essere impiegata anche per la preparazione di prodotti da forno, come fiocchi, ideali per la colazione, come latte, estratto dal cereale e che rappresenta un ottima alternativa se si soffre di intolleranza al lattosio o se semplicemente si segue una dieta vegetariana.

Se lo si sceglie come chicco è abbastanza rapido da cucinare. Non richiede infatti di essere tenuto in ammollo, ma andrà cucinato in una casseruola aggiungendo il doppio di acqua rispetto alla quantità di miglio utilizzata, lasciandolo cuocere per 15/20 minuti.

Una volta cotto potrà essere utilizzato per realizzare fantasiosi sformati, gustose crocchette unendolo a delle verdure, o semplicemente condendolo con gli alimenti e le spezie che preferite

Una buona alimentazione è amica della salute.