martedì, 19 Marzo 2024

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Il Fidanzato della Fidanzata Psicopatica si racconta (INTERVISTA)

Avere a che fare con una Fidanzata Psicopatica non è per niente facile: scenate di gelosia e crisi isteriche per le spunte blu di WhatsApp sono all’ordine del giorno. E la vittima è sempre lui, il “povero” fidanzato, che non sa più come evitare o placare l’ira della sua compagna.

Noi di Blog di Lifestyle, dopo avervi elencato i suoi comportamenti più comuni, abbiamo fatto due chiacchere con il Fidanzato della Fidanzata Psicopatica più famoso del web. O meglio, con i tre admin che gestiscono la famosa pagina su Facebook.

Ciao ragazzi! Conosciamo tutti “Il Fidanzato della Fidanzata Psicopatica”, ma chi si nasconde veramente dietro questa pagina?

Ciao! Dietro questa pagina si nascondono tre poveri sciagurati Fidanzati di Fidanzate Psicopatiche, il che rende anche piuttosto evidente quanto impegno ci sia stato nel tirare fuori questo nome. La nostra vita si limita tendenzialmente a sopravvivere, nel tempo libero proviamo anche a studiare qualcosa di economia contemplando le vite sociali dei nostri coetanei.
A proposito, tesoro, se stai leggendo stai tranquilla, abbiamo dei ragazzi davanti a intervistarci.

Come è nata l’idea di aprire questa pagina su Facebook?

Ovviamente dietro ogni grande idea si nascondono grandi uomini. I grandi uomini hanno bisogno di grandi ambienti per riflettere. Noi stavamo al cesso. Non tutti insieme, ci mancherebbe. Però voglio dire, due di noi tre ci stavano davvero. Lui mi ha scritto, è stato tutto molto semplice, abbiamo iniziato a chiacchierare ed è venuta fuori l’idea. Poi è venuto fuori qualcos’altro e ci siamo incontrati per discuterne.

Ad oggi avete più di 100 mila like. Vi aspettavate tutto questo successo?

Ora, qui vorremmo fare un appello. Smettetela. A parte gonfiare considerevolmente il nostro ego, non riusciamo a trovare il modo per ringraziarvi tutti, e questo ci fa sentire un tantino a disagio.
Credo che il successo, se di successo si può veramente parlare, sia dovuto a noi tutti, che sopravviviamo e resistiamo quotidianamente. Alla fine sono situazioni che chiunque ha vissuto, se non da vittima quantomeno da carnefice.
Ovviamente le nostre adorate fidanzate sono vittime e noi siamo i terribili carnefici, mi sembra evidente, tesoro ti amo ricordatelo…

Tutti i giorni pubblicate foto di conversazioni reali tra coppie. Qual è lo screen più divertente che vi è arrivato?

Dal momento che ci consideriamo persone simpatiche, originali e modeste la nostra risposta è: “lo screen che deve ancora arrivare”. Ok, ci siamo presi il nostro momento di gloria poetica.
In realtà gli screen più belli sono quelli che non possiamo pubblicare, vi suggeriremmo di chiederli direttamente alle nostre ragazze ma non fatelo, siamo troppo giovani per morire.

Pubblicate foto di altri, ma quanto vi ritrovate nelle situazioni dei messaggi che vi inviano?

Giusto per dare un’idea, abbiamo lasciato i nostri cellulari da dieci minuti e i vari WhatsApp hanno iniziato a intonare la nona sinfonia di Beethoven. Seriamente, un’idea simile non può nascere da zero.
Anzi, vorremmo cogliere l’occasione per spendere due parole: è vero che ci troviamo dentro fino al collo, è vero anche che essendoci coinvolti in prima persona possiamo dire la nostra. Quasi sempre quegli screen nascondono motivi molto più profondi di quanto possa apparire a primo impatto. Insicurezza, mancanza di fiducia, timidezza, distanza… spesso ti spingono a reagire così, ai limiti del ridicolo. Ciò che conta davvero è la consapevolezza che dietro ci sia affetto reciproco. I litigi saranno sempre all’ordine del giorno, è la volontà di superarli e mettere da parte l’orgoglio che definisce le relazioni che contano.
Questa eventualmente mandatela alle nostre ragazze, non tiravamo fuori perle così dall’esame di terza media.

Tre consigli a tutti i fidanzati? E alle fidanzate?

Dunque, oh stolti, udite i saggi consigli. Ai ragazzi: iPhone in modalità Aereo e gita in Canada durante il ciclo, controllo costante della vostra bacheca di Facebook con eventuale eliminazione di tag inopportuni e amicizie sgradevoli, decisi apprezzamenti conseguenti a manicure, pedicure, qualsiasicosacure.
Alle ragazze: disponibilità permanente al gradevole movimento fisico, particolarmente gradita la preparazione di pranzi/cene, completa comprensione in caso di riunioni serali tra amici e compagni. Ovviamente i nostri IMPARZIALI consigli vi condurranno a una vita di coppia esemplare.
Non ascoltate quello che leggete nei cioccolatini, siamo noi i Baci del futuro.

Andrea Passador: ‘da quando scrivo post ironici sul web mi prendono tutti sul serio’ (INTERVISTA)

Credit Photo: Facebook

Andrea Passador è un blogger.
Uno di quei socialite che quando muove la penna sul web fa rumore. I suoi post sono un concentrato di ironia e disamina – pungente – della società moderna. Ma di lui cosa sappiamo? Di certo che è una persona che mantiene le promesse. Presenta il suo blog “L’Oltreuomo” dicendo:

“Sono l’Oltreuomo. Imparerete ad amarmi”

E dato il suo successo in rete non possiamo dire il contrario. Il resto lo ha raccontato in esclusiva a noi di Blog di Lifestyle.

Ti conosciamo per colui che in 20 punti riesce a raccontare in modo ironico e tagliante luoghi comuni che catturano il web. Ma oltre lo schermo, chi è Andrea Passador?

Sostanzialmente un fallito. Vorrei argomentare questa risposta con esempi e aneddoti vari ma l’essere fallito non pretende spiegazioni, è evidente.

“Oltre l’uomo” cosa c’è? A parte una donna che “merita di meglio”, ovviamente.

Questa è la tipica domanda da fare ad una persona intelligente o ad un professore di filosofia. Non essendo nessuna delle due rispondo affermando che secondo me Prandelli doveva convocare Giuseppe Rossi se voleva qualificarsi alla fase finale dei Mondiali.

Ormai sul web sei un personaggio.
Un personaggio noto, s’intende. Ti copiano i post, usano le tue frasi, un giorno ti studieranno sui libri di scuola. Ma in una vita improntata tutta sull’ironia ti capita di non essere preso troppo sul serio?

Sono abituato a non essere preso sul serio quindi il blog non ha fatto altro che esasperare questo aspetto della mia vita, anche se devo dire che paradossalmente da quando scrivo cazzate in Internet mi prendono più sul serio rispetto a prima.

“Attore, scrittore, musicista, poeta, giornalista freelance e attore teatrale” non sei nulla di tutto ciò. Ma cosa sogni di diventare?

Il sogno più recondito della mia vita è continuare a restare “niente di tutto ciò” guadagnando milioni di euro al mese. Se c’è un’epoca in cui tutto ciò è possibile è proprio questa.

Osannato sul web. Attraverso i tuoi post tutte ti amano. Nella vita riscuoti lo stesso successo con le donne?

No perché appena mi vedono in faccia scappano come se avessero visto il fantasma di Gasparri. No scherzo, a chi non piace Gasparri?

“Ironico è bello”.
E se con l’ironia non possiamo salvare il mondo, quanto meno ci salviamo un tuo post. Saluti i nostri lettori?

Saluto i vostri lettori che in questo momento si staranno chiedendo perché hanno intervistato una persona così priva di contenuti e di forma. Avete ragione voi.

Alice Pasti, modella curvy: “Amatevi per come siete” (INTERVISTA)

Alice è la ragazza della porta accanto. Nasce ragioniera, ma capisce ben presto che il suo obiettivo è un altro. Lei vuole fare la modella, nonostante i chili di “troppo” e in una società che eleva come canone di bellezza tutto ciò che rientra in una misera taglia 38. Eppure Alice non ci sta e il suo sogno inizia proprio con questa sfida: fare la modella curvy. Un bel giorno si mette in gioco davanti all’obiettivo di una macchina fotografica, che cattura la sua bellezza, le sue curve, le sue linee morbide. Il gioco è fatto. Il suo corpo diventa il suo biglietto da visita, il mezzo attraverso il quale portare passo dopo passo, scatto dopo scatto, un piccolo cambiamento nella realtà italiana. Un piccolo grande cambiamento per lei e per tutte le donne.

“Spero di aiutare tutte quelle persone che, avendo come icone di bellezza le donne che i media fino ad ora hanno imposto, non riescono purtroppo ad accettarsi per quello che sono”.

15.000 followers su Instagram (@alicepasty), ma la strada è ancora lunga. La determinazione però la accompagna in questo viaggio alla ricerca del successo. Il resto ce lo ha raccontato lei.

Ciao Alice, ti presenteresti ai lettori di Blog di Lifestyle?

Mi chiamo giustappunto Alice, ho 26 anni e ho appena “mollato” la vecchia vita per potermi dedicare interamente al raggiungimento della realizzazione dei miei sogni, perlomeno, ci proviamo. Sono una fotomodella curvy.

Cosa ti ha spinta a diventare una modella curvy e che risultati stai ottenendo dal punto di vista personale e lavorativo?

In realtà, quando ho iniziato per gioco, mai e poi mai pensavo che il mio percorso avrebbe preso questa piega, ti dico la verità. Ho iniziato dal nulla, molto “silenziosamente” e piano piano mi son fatta conoscere, ho lavorato con tantissimi fotografi, e spero sia l’inizio di un altro lunghissimo step. Ci sono centinaia di fotografi che io stimo e con i quali spero di lavorare, ci sono tantissime cose che sogno e che spero di realizzare, insomma, anche se sono 3 anni che frequento questo “ambiente” mi sento di aver appena cominciato, in realtà, ho appena cominciato, a far sul serio.

A questo punto sono già felicissima, personalmente mi sento una persona nuova, è davvero una soddisfazione riuscire a fare ciò che mi piace, io lavoravo come ragioniera, e mi dedicavo alle foto solo il week end, l’ho fatto per tre anni, ma mi sentivo in una vita che non mi apparteneva. Cosi, la vita mi ha messo di fronte ad una decisione, ho preso coraggio e ho deciso: mi dedico solo a me, alla fotografia e ai miei sogni.

Uno dei grandi sogni, infatti, è quello di poter diventare una specie di “icona” di bellezza alternativa. Tante persone già mi seguono e mi sostengono, infatti sul mio profilo Instagram ho 15000 followers, alcuni di questi mi scrivono complimentandosi per il mio coraggio, per quello che faccio e che vorrei ottenere, vediamo!

Sentiamo parlare sempre più spesso di modelle curvy, come nel caso della protagonista dell’ultimo calendario Pirelli. Secondo te, sta realmente cambiando qualcosa? La moda si è decisa ad assomigliare un po’ di più alla realtà?

La notizia del Calendario Pirelli mi ha lasciata a bocca aperta, davvero piacevolmente colpita e non ti nascondo che ho fantasticato molto, nel senso, sarebbe un sogno per me, essere scelta per qualcosa di cosi “tosto”. Lei è davvero bellissima, ed è un vero esempio di bellezza, alternativa, a quello che la società in questi anni ha voluto imporci. Non saprei dirti se questa scelta è stata frutto di un “loro sistema” oppure è stato fatto per poter essere un esempio a livello mondiale. Io sinceramente mi auguro la seconda ipotesi. Alcune modelle curvy, lavorano davvero tanto, ovvio, il mercato curvy è ancora in crescita, ed io spero che cresca sempre di più.

Stai portando avanti una vera e propria lotta con una realtà italiana in cui la bellezza viene spesso e volentieri associata alla magrezza. Ti sei mai dovuta scontrare con chi aveva pregiudizi nei tuoi confronti? Se sì, come li hai affrontati?

Sai quante porte sbattute in faccia ho ricevuto per la mia “forma fisica”? A molte persone in realtà non importa se sei bella e brava come modella, se hai una taglia superiore alla 42, sei “grassa”, molti fotografi non hanno mai voluto lavorare con me per questo motivo e io all’inizio ci soffrivo molto, poi mi sono seduta un attimo, ho riflettuto e mi son detta: “quante persone hanno creduto in te, e stanno credendo in te come donna e come modella?” ed ancora: “quante persone ti cercano per lavorare come fotomodella”? Quindi ho cominciato ad accettare che non si può piacere a tutti, e sono andata avanti a testa alta, cercando di dare ciò che potevo e non cercare di dare oltre le mie possibilità. Io sono una curvy, le mie misure sono 100-78-100 quindi ho inseguito le strade adatte a me.

I disturbi alimentari sono uno dei mali principali della società moderna. Tu hai mai avuto problemi ad accettare il tuo corpo o hai sempre amato le tue forme morbide?

Purtroppo si, i disturbi alimentari sono proprio una brutta bestia, io personalmente non ne ho mai avuti quindi non vorrei esprimermi su argomenti così delicati, non conoscendone poi molto, ma immagino siano devastanti psicologicamente e fisicamente parlando.

No, non ho sempre accettato il mio corpo, prima lo rifiutavo, ho provato tutte le diete possibili ed immaginabili, sport, digiuno, qualsiasi cosa. Poi da quando ho iniziato a rivedermi, nelle foto, è arrivata la consapevolezza del fatto che ognuno di noi ha la propria conformazione e che deve solo cercare di migliorarsi, nascondere i difetti ed esaltare i pregi. Ovviamente cerco di fare tanto sport, mangiare abbastanza sano, (io amo mangiare) e cerco di migliorarmi finché posso. Vedendomi da fuori, riesco a comprendere cosa va e cosa non va in me e sono arrivata ad oggi, che mi piaccio davvero tanto e finalmente sto riuscendo ad accettarmi per quella che sono tanto da farne una forza.

Cosa vorresti dire a tutte le donne che disprezzano il proprio corpo a causa dei modelli assurdi che vengono proposti? Quale è il segreto per accettarsi e amarsi a prescindere dal proprio peso?

Il mio primo consiglio è quello di accettarsi per come si è, il che non vuol dire “arrendersi”, assolutamente no. Vuol dire accettare il proprio corpo e lavorarci sopra per migliorare ciò che si vorrebbe migliorare. Lo sport è fondamentale, a qualsiasi età. Il mangiar sano, il saper vestirsi e risaltare la propria immagine è fondamentale!
E soprattutto sentirsi bene con quello che si indossa. Come dicevo prima, ogni donna deve esaminarsi e capire cosa vuole “nascondere” e cosa vuole “risaltare” del proprio corpo. A seconda della nostra corporatura e delle nostre forme, noi dobbiamo indossare capi che ci risaltino. Guardatevi dei tutorial di trucco, studiatevi alcuni outfits e provateli su di voi, andate dal parrucchiere, truccatevi, fate ciò che vi piace.

Amatevi per come siete, non smettete mai di prendervi cura di voi.

Come e dove ti vedi tra 5 anni e quali sono i tuoi progetti futuri?

Tra 5 anni? Non mi vedo. Io cerco di godermi giorno per giorno le gioie che la vita mi regala.
Credo che tutto sia più o meno scritto dal destino, ma credo anche, che se vuoi qualcosa, devi lottare per averla.
Più desideri qualcosa, più questa cosa può accadere, devi quindi desiderarla con molta intensità.
Desidero poter diventare modella curvy a tempo pieno, lavorare con grandi nomi, Lavorare lavorare lavorare, girare il mondo e riuscire ad aiutare tutte quelle donne che hanno solo come stereotipo di bellezza quelle donne taglia 38, e che quindi non si accettano. No! La bellezza è quella ma è anche altro ed io ce la metterò tutta.

Andrea Diprè: “Io e Sara Tommasi ci sposiamo” (INTERVISTA)

Lo conosciamo tutti. Ma proprio tutti. Perché un personaggio come lui è impossibile ignorarlo. O lo si ama o lo si odia. Parliamo di Andrea Diprè, avvocato, critico d’arte, youtuber, fondatore del dipreismo, eclettico e versatile. Si è raccontato a noi di Blog di Lifestyle, senza peli sulla lingua, perché lui non ne ha, e ci ha svelato alcuni dettagli sulla tanto chiacchierata storia con Sara Tommasi.

Buongiorno Andrea, il pubblico del web la conosce perfettamente grazie ai suoi video, ma tutti sicuramente si chiedono: ci è o ci fa? Come si descrive nella vita privata, a telecamere spente?

Sicuramente penso di essere una delle pochissime persone che non è obbligata ad avere una maschera. Tutto quello che io faccio risponde alla mia indole, a me stesso. Si capisce benissimo anche nei filoni che io seguo nei miei video, il Diprè per Lei e il Diprè per il sociale. Nel Diprè per Lei vengono solo opere di arte mobili, ovvero individui di sesso femminile che io incontro certo per fare audience ma anche con uno scopo sessuale, di incontro sessuale, perché il Dipreismo è fondato sul sesso, sulle sostanze stupefacenti e sul denaro liquido e quindi è normale che il sesso sia fondamentale. Mentre il Diprè per il sociale rispecchia la necessità di fare dei video che siano molto visti e seguiti.

Si trova spesso a che fare con personaggi molto singolari, diciamolo spesso trash, che comunque hanno un gran seguito tra i social. Lei che li ha più o meno conosciuti tutti, può dirci, a suo parere, qual è la chiave del loro successo?

Il mio punto di vista è un punto di vista numerico. Le classificazioni non esistono per me, per me esistono solo gli individui che fanno un certo numero di visualizzazioni, che provocano un certo numero di pagine, che hanno un potere di far parlare di sè o no. Infatti trovo scandaloso che le enciclopedie siano piene di soggetti che non valgono nulla e che qualcuno pensa che siano importanti e hanno anche vie titolate e invece soggetti che fanno parlare, che hanno fama ma che non vengono riconosciuti come importanti. Io mi domando ma chi è che può definire che un Rosario Muniz sia meno importante di Petrarca, chi lo stabilisce questo? Esiste un “io” che deve stabilire che un essere umano sia più trash di un altro? Io direi che in base ai numeri non è meglio Petrarca che invece ci obbligano a studiarlo.

Certo è vero che da un punto di vista sensoriale, dei sensi preferisco un Diprè per lei, che un Rosiario Muniz, ma dal punto di vista dei numeri la bilancia è chiara. Per me è trash anche la politica, anche Renzi è trash, Renzi, come per dire qualsiasi altra persona, ma anche di politici mondiali, internazionali, chiunque è trash, chi definisce che cosa è importante e chi non lo è? In realtà, ora siamo nella fase del Dipresmo distruttivo, che è la fase attuale che stiamo vivendo, una fase in cui bisogna abolire ogni falso mito e azzeriamo tutto. È chiaro che se il Dipreismo fosse politica, religione e monarchia io Andrea Diprè stabilirei sotto una cerchia di gerarchia cosa conta e cosa no. Cambierei i libri scolastici. Ad esempio, nel Dipreismo non ci sarebbe mai stato un Expo dei cibi, ma un Expo delle droghe, ad esempio, lo stand della Colombia avrebbe avuto la Cocaina, lo stand Italiano avrebbe avuto la marijuana leccese, quello di New York avrebbe avuto la coca del Bronx, Las Vegas di acidi, voglio dire, tutte cose che farei nel Dipreismo instaurato, che non c’è. Non sono un utopista, so che non c’è e probabilmente non ci sarà mai, ma io vivo come se non ci fossero i governi, non riconosco l’Italia come Stato, così come gli altri Stati, non esiste per me lo Stato, esiste solo il Dipreismo.

Parliamo un po’ di lei, negli ultimi tempi il gossip si scatena, si parla di questo matrimonio con Sara Tommasi, siete stati spesso fotografati insieme, a noi può dirlo quanto c’è di vero dietro questa storia?

C’è questa relazione che è assolutamente vera, però è una relazione dipreista. Intanto il matrimonio che era fissato per il 24 Maggio a Las Vegas non sarà più li, ma in Costa Azzurra, o il 24 o leggermente dopo, però la zona si è spostata verso Nizza, Montecarlo o Cannes, per far partecipare più dipreisti che sono più in Italia che all’estero. Il rito sarebbe un rito dipreista, che per me ha assoluto valore anche se per altri potrebbe non averne. È anche vero che quando si fa un rituale, di qualsiasi tipo sia, quello rappresenta già un legame. Anche se io comunque continuerei a frequentare tutte le altre opere mobili, non c’è assolutamente la monogamia. Con Sara Tommasi ci vediamo costantemente dipende anche da lei, se riesce ad accogliere in pieno il dipreismo, perché ha ancora molte pressioni dettate dalla vecchia maniera, dalla tradizione. Noi questa sera dovevamo fare l’addio al celibato insieme, vediamo se è ancora confermato. Perché su di lei ci sono pressioni di altra gente, tradizionalista. Vediamo fino all’ultimo.

Non possiamo non chiederle anche del film hard a cui ha partecipato..

Il film è scaricabile sul sito. L’attore vero è Max Felicitas che anche Rocco Siffredi ha dichiarato essere il suo miglior erede. Io ho partecipato sia per la stima che ho verso Max Felicitas ma anche perché il dipreismo vuole dimostrare che Andrea Diprè può fare qualsiasi cosa. Io rispondo solo alla mia monarchia, quindi non me ne frega nulla. Certo, finora io posso solo dire: “compratelo questo film”, non posso imporlo, ma se fossi monarca assoluto sarebbe distribuito in tutte le scuole.

La sua vita è ricca di soddisfazioni e successo, ma c’è un sogno nel cassetto che ancora vuole realizzare?

La mia vita è come quella degli Ebrei, sono in continua ricerca della terra promessa, sono schiavo in un mondo non dipreismo. La politica l’ho abbandonata, perché la politica democratica è una cosa inutile, immagini un politico che venga beccato a fare un’orgia, non so se potrebbe continuare a fare quello che fa. E per me quello non è potere, sono solo cavolate.Il potere è un altra cosa. Il potere ce l’ha la regina d’Inghilterra. Ma ancor di più i capi di Stato assoluti, qualcuno li chiama tiranni, in realtà sono monarchi illuminati. C’è chi può vantare questo, paradossalmente mi sembra strano che la super potenza americana non abbia un monarca, ma un presidente elettivo. Voglio dire passa il mandato ed è finita. Non mi occupo più di queste cose qua anche se confesso che un Diprè per Lei con le ministre attuali lo farei volentieri.

Il mio unico sogno è che si instauri il dipreismo assoluto. Ma so che rimane un sogno anche se io vivo fino all’ultimo per combattere affinché si realizzi. Ripeto non sono un utopista, non mi permetterei mai di andare con una fionda al Palazzo del potere perché so che non gli farei nulla. Io se attacco è perché so di avere la forza per farlo. Al 99% qualcuno dirà che non ce l’avrò mai, per questo sto teorizzando un dipreismo metafisico, cioè che si instaurerà su un altro pianeta. C’è qualcuno che mi chiede: “a chi ti paragoni?”, l’unico che mi viene in mente è Gesù Cristo, per quanto siamo su lati diametralmente opposti, come pensieri, valori ecc ma lui è l’unico che ha provato a portare il suo regno. Ha fatto una brutta fine ma secondo i credenti il suo regno è di un altro mondo e anche io arriverò a dire questo: il dipreismo è di un altro mondo, dove sesso, droga ecc regnino è chiaro che solo chi è dipreista lo vivrà, tutti gli altri andranno all’inferno.

Una domanda un po’ più personale, tornando indietro rifarebbe esattamente le stesse scelte?

Ma si. Io mi adoro in un modo incredibile. Anche se capisco che ho dei limiti, so che ci sono ma mi auto compiaccio vivendo fino all’ultimo. Sono convinto della teoria metafisica, io son sicuro che dopo questa vita mi si spalancheranno le porte del regno dipreista. E lo dico anche a quelli che vogliono farmi del male: “attenzione perché ce la pagherete dopo”.

Lei è un critico d’arte, forse il più famoso del web, qual è il suo artista preferito?

Io ti ringrazio per questa domanda. Io per lo Stato sono un avvocato, ho conseguito la Laurea a Trento, ho fatto i miei due anni di pratica e conseguito il titolo di avvocato, dopo 4, 5 anni che ero iscritto al consiglio dell’ordine degli avvocati di Trento mi hanno cancellato sia perché dicevano che facevo un programma televisivo con i pittori, sia perché alcuni miei atteggiamenti, per esempio quando presentavo dei quadri con una modella nuda vicino, non erano compatibili con il decoro della professione, ovviamente era solo una scusa per estromettermi.

Mentre il titolo vero che mi sono data per le mie intuizioni è quello di critico d’arte. Voi sapete che nel calcio si suole dire che esiste il calcio prima e dopo Maradona. Nell’arte esiste un prima e dopo Diprè. Nella vita mi paragono a Gesù Cristo, nell’arte a Giotto. Come Giotto cambiò il modo di dipingere, io sono il primo nel mondo a dire che arte non è più il quadro, la poesia, la scultura ma il quadro si identifica con il sesso femminile. E le donne dovrebbero essere orgogliose perché nel dipreismo c’è una centralità estrema. I riti dipreisti sarebbero ufficiati non da 5 preti che disturbano ma da sacerdotesse dipreiste. La donna avrebbe un ruolo egemone. Ovviamente non superiore al mio. Come la piramide egiziana ci sarei io per primo e poi al primo grado le sacerdotesse dipreiste.

Concludiamo con un saluto ai lettori, ma soprattutto alle lettrici di Blog di Lifestyle, in tema Diprè?

I miei seguaci son quasi tutti maschi. Un vero dipreista sarebbe felice di essere “dominato” da una donna, a parte questo saluto tutti quelli che leggeranno quest’intervista. “Catafratto e sibaridici” sono i miei vocaboli che tutti i dipreisti conoscono. La mia massima filosofica è “il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro Diprè”, il cielo stellato richiama l’altro pianeta, la morale dipreista si identifica con un’intera notte di sesso e droga.