venerdì, 19 Aprile 2024

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Curvy Pride: la rivincita delle donne formose (INTERVISTA)

Ieri, a Bologna, si è svolta la seconda edizione del “Curvy Pride”, il flash mob per dire basta alla “dittatura della taglia 38”. Perchè magro non significa necessariamente bello. La mente dietro questa manifestazione è Marianna Lo Preiato, imprenditrice, napoletana di origine.

L’obiettivo del Curvy Pride è quello di dar voce alle taglie morbide, perchè dietro ogni taglia c’è una persona.
L’evento sta avendo sempre più successo e sempre più attenzione da parte di tutti.
Noi di Blog di Lifestyle abbiamo intervistato proprio Marianna Lo Preiato che ci ha parlato dell’evento, ma non solo.

Ciao, Marianna, innanzitutto ti presenti alle nostre lettrici?

Io sono Marianna Lo Preiato, sono napoletana, ho 42 anni, sono un’imprenditrice, sposata e con una figlia di 13 anni.

Ieri si è tenuto a Bologna il “curvy pride”, un flash mob per rilanciare le forme della donna, quella in carne, in salute. Come nasce l’idea?

L’idea nasce perchè, avendo un negozio di abbigliamento per forme morbide, l’esperienza del mio lavoro mi porta a voler dire al “mondo intero” che non solo le donne magre, filiformi possono avere successo o essere privilegiate sotto vari punti di vista. Per esempio spesso non si riesce a trovare vestiti della propria taglia in un negozio. La maggioranza siamo noi – anche io sono una donna morbida- e il messaggio che ci trasmettono i media, i social network, le pagine dei giornali non è veritiero.
Questo è il secondo anno che organizzo il curvy pride. Io parlo del quotidiano, di quello che può essere il disagio di una donna, una ragazza che entra in un negozio e non trova la propria taglia, magari una 46 e sentirsi discriminata. Come se non ti devi vestire, non devi trovare nulla per te, perchè i modelli dei nostri stilisti, dei nostri brand arrivano fino alla 44. Insieme alla mia esperienza, al comune di Bologna che ha appoggiato questa iniziativa, alla Fanep che cura i disturbi alimentari da 30 anni e all’agenzia che mi ha aiutato a realizzarlo, Studio Endorfine, questa iniziativa è stato un gran successo.
Noi non facciamo assolutamente la lotta contro la magrezza o la festa del grasso. Assolutamente. Ma la cosa importante è l’equilibrio mentale. Si può avere la 42 e stare bene come si può avere 5 chili in più ed essere ugualmente sani e belli. La nostra vita non deve essere condizionata dai chili perchè dietro questi chili ci sono delle persone, delle donne, e molte volte ci sono anche dei dolori. Io mi sono battuta molto, perchè le mie donne, le mie femmes, mi hanno regalato tanto e io ho voluto portare avanti questo messaggio. L’anno scorso sono venute 100 donne, quest’anno 300. E noi da lunedì già inizieremo a lavorare per il curvy pride 2015, perchè il messaggio che diamo è positivo.

Un grande successo, la partecipazione di più di 300 persone. Vediamo la figura della donna curvy in tutte le opere d’arte più famose. Da sempre, la donna formosa è sinonimo di femminilità e bellezza. Perchè oggi vige la “dittatura della taglia 38” per così dire? Cosa è cambiato in questi anni?

La colpa è degli stilisti, che hanno portato in passerella top model magrissime. Negli anni ’90 Naomi Campbell ed altre erano l’eccezione e nessuno mai si sarebbe permesso di dire che sembrassero anoressiche perchè non avevano un’eccessiva magrezza, non sembravano aver patito. Erano nate così, altissime, bellissime e levissime. Da li in poi è scattato qualcosa. Tutti si sono voluti mettere a quel livello. C’è stata una guerra tra queste donne. In realtà, a mio avviso credo sia una violenza anche per loro. Pensa ad una donna di spettacolo, che se non è bella, magra e tirata sempre non la fanno lavorare. Ma non si è sempre giovani. Fino a ieri avevo 30 anni ora ne ho 42, ma io la mia vita la vivo ugualmente anzi, vado avanti nei miei progetti. Loro sono penalizzate in tante cose. Noi dobbiamo portare avanti il messaggio della “normalità”, anche di un’imperfezione che ti rende unica, bellissima.
Il messaggio va a queste ragazze, che stando sui social, aldilà dell’equilibrio familiare, nella loro testa può scattare qualcosa e possono iniziare a pensare: “oddio, non sono bella” “sono obesa” “non mi vorrà nessuno”. Come si fa a crescere dei figli così?

Sono previsti altre eventi simili in altre città?

Adesso noi ci mettiamo di nuovo al lavoro per il 2015 e poi vediamo gli sviluppi che ne verranno fuori. Sicuramente c’è stata una grande attenzione, il Messaggero ci ha dedicato un’intera pagina, Tgcom24, Italia1 ci hanno dato molta attenzione. Ma non sono solo io, c’è Studio Endorfine che crea l’evento e la Fanep e il comune di Bologna che ha aderito.

Il curvy pride ha voluto sostenere la Onlus Fanep che si occupa di disturbi del comportamento alimentare. Anoressia e Bulimia, sono due delle malattie più comuni tra le ragazze sotto i 25 anni. Due facce della stessa medaglia o due mali uno all’opposto dell’altro?

Sono due facce della stessa medaglia, perchè uno va dietro all’altro.

Purtroppo è recente la vicenda del ragazzino di 14 anni di Napoli, vittima di sevizie e bullismo perché “obeso”. Quanto pensi che le istituzioni come la famiglia, la scuola pesino nella formazione di certi disturbi, che come abbiamo visto negli ultimi anni coinvolgono sia ragazzi che ragazze? Quale potrebbe essere una soluzione?

Bisogna educare prima la famiglia per far si che questi ragazzi crescano serenamente. Ovviamente, ripeto io non faccio l’inno all’obesità, ma adesso con Fanep c’è “Bologna del Food”, ma non nel senso di mangiare da fast food e riempirsi di schifezze. Mangiamo sano, ma può essere che qualcuno sia in sovrappeso, anche leggero ma con un equilibrio mentale sano e vivere comunque benissimo. Sia l’obesità che l’anoressia sono due malattia e noi non vogliamo negare questo. E per la famiglia, a volte è difficile affrontare certi temi, perchè i ragazzi sopratutto dai 13 anni in poi vivono nel loro mondo e adesso non comunicano neanche più tra loro ma attraverso i social che è ancora più difficile.
La soluzione sarebbe che i media, televisioni, giornali ecc, facessero un’informazione più corretta. Non possiamo pensare di essere perfette. E magari evidenziare difetti, come la cellulite, che sono normalissimi e comuni non è corretto. Per i personaggi famosi è anche una tortura perchè ovviamente io, se ho la cellulite, mi rimane nei pantalone, perchè nessuno mi fotografa, ma loro non possono permetterselo. Torniamo alla normalità, guardiamo le donne degli anni ’50 che erano stupende e morbide. Io ho sbagliato epoca, dovevo nascere prima.

Che messaggio ti senti di dare alle nostre lettrici che, sommerse da stereotipi femminili, cercano disperatamente di raggiungere certi modelli e che si sentono a disagio nel loro corpo?

Tutte noi siamo sempre a dieta. La dieta nasce con noi. Non appena nasci donna la dieta diventa parte di noi. E non ti sto dicendo di non fare la dieta. Ma dieta nel senso di corretta alimentazione. Se uno mangia bene, sano, regolarmente, e una volta fai uno strappo alla regola non puoi e non devi sentirti in colpa.
Per fortuna rispetto a prima ci sono molti più negozi dove vestirsi anche se si ha qualche chilo in più.
Io perchè ho ideato tutto questo? Perchè ci sono donne che possono anche essere 100 chili ma hanno un sex appeal che una ragazza che ne pesa 50 si può solo sognare. In una donna curvy, anzi donna normale, trovi delle qualità, del fascino che magari in una stupenda e bellissima donna magra non trovi.
Noi siamo più felici, siamo solo un pò arrabbiate perchè veniamo screditate dalle pagine patinate. Non dalla società perchè per fortuna ci sono donne in carne che rivestono ruoli importantissimi e che sono molto affascinanti. Il concetto è “sei magra, hai tutto. Non sei magra non hai niente”. Non è assolutamente così. E bisogna fermare questo messaggio dannoso.

Il curvy pride sta avendo sempre più seguito. E ci auguriamo che continui così. Che sia arrivato il momento della svolta? Un messaggio che ci sentiamo di dare noi è solo quello di inseguire la felicità, con qualche chilo in più o in meno non importa.
Educhiamo i nostri figli a volersi bene e facciamolo dandogli il buono esempio.

Alice Pasti, modella curvy: “Amatevi per come siete” (INTERVISTA)

Alice è la ragazza della porta accanto. Nasce ragioniera, ma capisce ben presto che il suo obiettivo è un altro. Lei vuole fare la modella, nonostante i chili di “troppo” e in una società che eleva come canone di bellezza tutto ciò che rientra in una misera taglia 38. Eppure Alice non ci sta e il suo sogno inizia proprio con questa sfida: fare la modella curvy. Un bel giorno si mette in gioco davanti all’obiettivo di una macchina fotografica, che cattura la sua bellezza, le sue curve, le sue linee morbide. Il gioco è fatto. Il suo corpo diventa il suo biglietto da visita, il mezzo attraverso il quale portare passo dopo passo, scatto dopo scatto, un piccolo cambiamento nella realtà italiana. Un piccolo grande cambiamento per lei e per tutte le donne.

“Spero di aiutare tutte quelle persone che, avendo come icone di bellezza le donne che i media fino ad ora hanno imposto, non riescono purtroppo ad accettarsi per quello che sono”.

15.000 followers su Instagram (@alicepasty), ma la strada è ancora lunga. La determinazione però la accompagna in questo viaggio alla ricerca del successo. Il resto ce lo ha raccontato lei.

Ciao Alice, ti presenteresti ai lettori di Blog di Lifestyle?

Mi chiamo giustappunto Alice, ho 26 anni e ho appena “mollato” la vecchia vita per potermi dedicare interamente al raggiungimento della realizzazione dei miei sogni, perlomeno, ci proviamo. Sono una fotomodella curvy.

Cosa ti ha spinta a diventare una modella curvy e che risultati stai ottenendo dal punto di vista personale e lavorativo?

In realtà, quando ho iniziato per gioco, mai e poi mai pensavo che il mio percorso avrebbe preso questa piega, ti dico la verità. Ho iniziato dal nulla, molto “silenziosamente” e piano piano mi son fatta conoscere, ho lavorato con tantissimi fotografi, e spero sia l’inizio di un altro lunghissimo step. Ci sono centinaia di fotografi che io stimo e con i quali spero di lavorare, ci sono tantissime cose che sogno e che spero di realizzare, insomma, anche se sono 3 anni che frequento questo “ambiente” mi sento di aver appena cominciato, in realtà, ho appena cominciato, a far sul serio.

A questo punto sono già felicissima, personalmente mi sento una persona nuova, è davvero una soddisfazione riuscire a fare ciò che mi piace, io lavoravo come ragioniera, e mi dedicavo alle foto solo il week end, l’ho fatto per tre anni, ma mi sentivo in una vita che non mi apparteneva. Cosi, la vita mi ha messo di fronte ad una decisione, ho preso coraggio e ho deciso: mi dedico solo a me, alla fotografia e ai miei sogni.

Uno dei grandi sogni, infatti, è quello di poter diventare una specie di “icona” di bellezza alternativa. Tante persone già mi seguono e mi sostengono, infatti sul mio profilo Instagram ho 15000 followers, alcuni di questi mi scrivono complimentandosi per il mio coraggio, per quello che faccio e che vorrei ottenere, vediamo!

Sentiamo parlare sempre più spesso di modelle curvy, come nel caso della protagonista dell’ultimo calendario Pirelli. Secondo te, sta realmente cambiando qualcosa? La moda si è decisa ad assomigliare un po’ di più alla realtà?

La notizia del Calendario Pirelli mi ha lasciata a bocca aperta, davvero piacevolmente colpita e non ti nascondo che ho fantasticato molto, nel senso, sarebbe un sogno per me, essere scelta per qualcosa di cosi “tosto”. Lei è davvero bellissima, ed è un vero esempio di bellezza, alternativa, a quello che la società in questi anni ha voluto imporci. Non saprei dirti se questa scelta è stata frutto di un “loro sistema” oppure è stato fatto per poter essere un esempio a livello mondiale. Io sinceramente mi auguro la seconda ipotesi. Alcune modelle curvy, lavorano davvero tanto, ovvio, il mercato curvy è ancora in crescita, ed io spero che cresca sempre di più.

Stai portando avanti una vera e propria lotta con una realtà italiana in cui la bellezza viene spesso e volentieri associata alla magrezza. Ti sei mai dovuta scontrare con chi aveva pregiudizi nei tuoi confronti? Se sì, come li hai affrontati?

Sai quante porte sbattute in faccia ho ricevuto per la mia “forma fisica”? A molte persone in realtà non importa se sei bella e brava come modella, se hai una taglia superiore alla 42, sei “grassa”, molti fotografi non hanno mai voluto lavorare con me per questo motivo e io all’inizio ci soffrivo molto, poi mi sono seduta un attimo, ho riflettuto e mi son detta: “quante persone hanno creduto in te, e stanno credendo in te come donna e come modella?” ed ancora: “quante persone ti cercano per lavorare come fotomodella”? Quindi ho cominciato ad accettare che non si può piacere a tutti, e sono andata avanti a testa alta, cercando di dare ciò che potevo e non cercare di dare oltre le mie possibilità. Io sono una curvy, le mie misure sono 100-78-100 quindi ho inseguito le strade adatte a me.

I disturbi alimentari sono uno dei mali principali della società moderna. Tu hai mai avuto problemi ad accettare il tuo corpo o hai sempre amato le tue forme morbide?

Purtroppo si, i disturbi alimentari sono proprio una brutta bestia, io personalmente non ne ho mai avuti quindi non vorrei esprimermi su argomenti così delicati, non conoscendone poi molto, ma immagino siano devastanti psicologicamente e fisicamente parlando.

No, non ho sempre accettato il mio corpo, prima lo rifiutavo, ho provato tutte le diete possibili ed immaginabili, sport, digiuno, qualsiasi cosa. Poi da quando ho iniziato a rivedermi, nelle foto, è arrivata la consapevolezza del fatto che ognuno di noi ha la propria conformazione e che deve solo cercare di migliorarsi, nascondere i difetti ed esaltare i pregi. Ovviamente cerco di fare tanto sport, mangiare abbastanza sano, (io amo mangiare) e cerco di migliorarmi finché posso. Vedendomi da fuori, riesco a comprendere cosa va e cosa non va in me e sono arrivata ad oggi, che mi piaccio davvero tanto e finalmente sto riuscendo ad accettarmi per quella che sono tanto da farne una forza.

Cosa vorresti dire a tutte le donne che disprezzano il proprio corpo a causa dei modelli assurdi che vengono proposti? Quale è il segreto per accettarsi e amarsi a prescindere dal proprio peso?

Il mio primo consiglio è quello di accettarsi per come si è, il che non vuol dire “arrendersi”, assolutamente no. Vuol dire accettare il proprio corpo e lavorarci sopra per migliorare ciò che si vorrebbe migliorare. Lo sport è fondamentale, a qualsiasi età. Il mangiar sano, il saper vestirsi e risaltare la propria immagine è fondamentale!
E soprattutto sentirsi bene con quello che si indossa. Come dicevo prima, ogni donna deve esaminarsi e capire cosa vuole “nascondere” e cosa vuole “risaltare” del proprio corpo. A seconda della nostra corporatura e delle nostre forme, noi dobbiamo indossare capi che ci risaltino. Guardatevi dei tutorial di trucco, studiatevi alcuni outfits e provateli su di voi, andate dal parrucchiere, truccatevi, fate ciò che vi piace.

Amatevi per come siete, non smettete mai di prendervi cura di voi.

Come e dove ti vedi tra 5 anni e quali sono i tuoi progetti futuri?

Tra 5 anni? Non mi vedo. Io cerco di godermi giorno per giorno le gioie che la vita mi regala.
Credo che tutto sia più o meno scritto dal destino, ma credo anche, che se vuoi qualcosa, devi lottare per averla.
Più desideri qualcosa, più questa cosa può accadere, devi quindi desiderarla con molta intensità.
Desidero poter diventare modella curvy a tempo pieno, lavorare con grandi nomi, Lavorare lavorare lavorare, girare il mondo e riuscire ad aiutare tutte quelle donne che hanno solo come stereotipo di bellezza quelle donne taglia 38, e che quindi non si accettano. No! La bellezza è quella ma è anche altro ed io ce la metterò tutta.

Giorgia Fantin Borghi: “Ecco i segreti per un matrimonio perfetto” (INTERVISTA)

Lei è Giorgia Fantin Borghi ed è una famosa wedding planner. Ha un sito internet, ha collaborato con TGCom ed è stata Wedding Coach per il programma televisivo Detto Fatto della Rai. Ha scritto su numerosi siti, blog e testate, come Donna Moderna. Sono tantissime le donne che seguono le sue preziose direttive: avere un matrimonio con i fiocchi non è un compito facile. Ha scelto di raccontarsi ai lettori di Blog di Lifestyle, tra passione, consigli importantissimi e trend, ecco come organizzare un matrimonio da sogno.

Qual è il periodo migliore per organizzare le nozze?
Periodo miglior non esiste: se si parla di tempo atmosferico non ci sono certezze, che sia estate o inverno, è tutto molto in “forse”. Volendo sposarsi con un po’ di caldo, per organizzare il ricevimento in esterni, adesso i matrimoni si sono spostati più in Giugno e Luglio, mentre decenni fa si preferiva Maggio. Settembre è sempre un mese molto richiesto per i matrimoni, così come Ottobre. Tanti, invece, scelgono Dicembre, per un matrimonio invernale in clima natalizio.

Tra acconciature, abiti e colori, quali sono i promossi e i bocciati?
Le classiche sfumature del bianco, sia per l’abito da sposa che per il ricevimento, sono sempre apprezzate. Eviterei, anche se nel classico, la banalità: associare il bianco al verde, per esempio, è un mix visto e rivisto. Belli i colori come il burro, che vano bene con il rosa e il pesca. Delicato anche il grigio perla brillante, con un tocco in argento. Per le acconciature preferisco un capello raccolto, anche se non sempre obbligatorio. Capelli corti o lunghi sulle spalle vanno bene uguale, se la sposa preferisce così. Non esagererei con acconciature troppo cotonate, come si usava una volta, e tenderei a prediligere quelle semplici, con uno chignon laterale, che si usa moltissimo adesso, al quale magari appuntare il velo che, in questi anni, si usa basso, e non alto.

Ci sono stati grandi cambiamenti rispetto al passato, nei matrimoni d’oggi?
Dei cambiamenti ci sono sempre, anche se in Italia è più difficile che questi avvengano. Per esempio, adesso si usano partecipazioni molto più grandi, con i nomi degli sposi scambiati d’ordine, oppure con l’annuncio del matrimonio direttamente dai figli, con accortezze e decorazioni diverse e un cartoncino molto più spesso. La carta Amalfi era quella più pregiata in assoluto, anni fa, adesso invece la migliore è quella più sottile, con una stampa chiamata “letter press”, impressa nel cartoncino, molto materica dal punto di vista del tatto, che dà un’impressione più di modernità. Inoltre, adesso c’è molta più richiesta di matrimoni serali, con banchetto serale e balli dopo cena, un grande cambiamento rispetto a 10/20 anni fa, quando si preferiva la “colazione”, cioè il pranzo tipico dei matrimoni fatti di giorno.

Giorgia Fantin Borghi: "Ecco i segreti per un matrimonio perfetto" (INTERVISTA)

Qual è stata la richiesta più strana e originale?
La più inusuale è stata quella di “non avere la torta di nozze”: una coppia mi ha chiesto di organizzare una cosa diversa, alternativa, e io ho proposto di creare una torta, come si usava negli anni ’20, come una piramide di champagne, per cui gli sposi stappano la bottiglia e versano lo champagne dal primo bicchiere, e questo scende in tutti i calici fino all’ultimo. Era grandissima, alta quasi 2 metri. Una bella alternativa per chi non ama la classica wedding cake, o l’ormai dimentica crostata di frutta.

Adesso si stanno sviluppando, sempre più, tendenze alimentari diverse (vegani, vegetariani, crudisti ecc), come si può organizzare un matrimonio attento anche a queste richieste?
Noi forniamo un servizio molto ampio e organizzato di wedding planning e chiediamo sempre ai nostri clienti se hanno da segnalarci particolarità alimentari, anche come intolleranze o preferenze. E noi forniamo questi dettagli al catering.

3 consigli fondamentali per organizzare le nozze perfette?
È sempre meglio affidarsi agli wedding planner, per organizzare il matrimonio. Chi fa questo mestiere è un professionista che può dare ottimi consigli, senza essere meri esecutori, ma facendo delle proposte, per un lavoro collaborativo.
Fare attenzione al cibo, perché quando ad un matrimonio si mangia male tutti se lo ricordano, alle luci, per una bella atmosfera che è parte integrante dell’allestimento, e alla musica, che è davvero molto importante.

Giorgia Fantin Borghi: "Ecco i segreti per un matrimonio perfetto" (INTERVISTA)

Consigli fondamentali per gli invitati?
Ad un matrimonio si va vestiti eleganti, è comunque un evento formale. Quindi seguire il dress code, se c’è, vestirsi in maniera “appropriata”, senza esagerare con veli, strascichi o grandi cappelli, per essere adeguati alla situazione. Evitare il total black e niente bianco per le signore, assolutamente. Per gli uomini la giacca è sempre consigliata e, se si vuole un tocco di originalità, fare attenzione alle calze.

Perché una coppia di sposi dovrebbe affidarsi agli wedding planner?
I professionisti di questo ambiente sono abituati all’organizzazione di eventi come un matrimonio, e hanno uno storico, una specie di archivio, di gestione e organizzazione durante i mesi che è diverso rispetto a quello che può avere una coppia che organizza il proprio matrimonio per la prima o la seconda volta. Gli wedding planner fanno attenzione a tutti i particolari, operano una scrematura di tutti i fornitori adatti o meno al matrimoni, facendo risparmiare tempo e soldi. Lavorano in maniera intelligente e hanno la capacità di disegnare l’evento perfettamente, cucendolo addosso alla coppia.

Gian Maria Sainato: “Per me la moda è tutto” (INTERVISTA)

Gian Maria Sainato ha un sogno: vivere di moda. E grazie al suo impegno e grande determinazione è riuscito da fare di questo sogno una solida e splendida realtà di cui va tanto fiero. E noi, da buoni italiani amanti della nostra terra e emozionati dei nostri successi, anche e soprattutto all’estero, siamo orgogliosi tanto quanto lui. È un talento che sta spopolando anche all’estero, e il suo successo è in divenire. Ha solo 20 anni, è uno studente e modello con tanta ambizione e volontà. Ha un blog personale in cui pubblica mille consigli di moda, pensieri e trucchi per non passare mai inosservati. In – solo – un anno e mezzo ha superato i 3 milioni di visualizzazioni. Il suo profilo Instagram ha più di 100mila followers. Tra moda, social network e grandi sogni, Gian Maria Sainato si racconta ai lettori di Blog di Lifestyle.

Gian Maria Sainato: "Per me la moda è tutto" (INTERVISTA)

Sei un fashion blogger: cosa vuol dire per te?

Vuol dire provare tanta passione per la moda, non rinunciare mai allo stile e proporre anche agli altri (tramite un blog e social network) i propri outfits e dare consigli di stile per ogni occasione.

Che senso ha per te la moda?

Per me la moda è tutto, da sempre. Da modello che ero, sono diventato fashion blogger, poi, quest’anno, anche fashion designer, poiché ho disegnato una capsule collection di bracciali di cui vado molto fiero.

Gian Maria Sainato: "Per me la moda è tutto" (INTERVISTA)

Le classifiche social dichiarano che tu sia uno tra gli uomini più belli di Instagram: ti senti onorato?

Moltissimo! Alcuni dei ragazzi che sono presenti nella classifica insieme a me li conosco personalmente, Francisco, Simon, Sean: con loro ho lavorato quando eravamo nella stessa agenzia di moda.

Sui social sei sempre molto attivo: è questa (anche) la chiave del successo?

Credo sinceramente che i social siano la “materia prima” per noi fashion bloggers, senza quelli saremmo solo “Fashion”. [Ahahahah!]

Gian Maria Sainato

C’è qualcosa che, tornando indietro, non rifaresti mai?

Sì, penso che non rifarei i video in cui cantavo all’età di 14-15 anni, non mi piacciono affatto e quindi ho pensato di cancellarli dal web.

Hai dovuto rinunciare a qualcosa o qualcuno per inseguire il tuo sogno?

Ho dovuto troncare il rapporto con alcuni amici che a causa di sentimenti cattivi nei miei confronti mi intralciavano, purtroppo, il cammino. Mi è dispiaciuto invece aver dovuto rinunciare alla vicinanza del mio nipotino Damiano (che ormai tutti conoscono sul web), che vive a Sapri.

Gian Maria Sainato: "Per me la moda è tutto" (INTERVISTA)

3 parole per spiegare come raggiungere e realizzare i propri sogni

Io ti dico: autostima, tenacia, sacrificio e anche fortuna… di quest’ultima, un pizzico ci vuole sempre!