martedì, 5 Novembre 2024

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Chiara Besana: l’amore è una storia da raccontare (INTERVISTA)

Giornalista e wedding blogger, Chiara Besana ha da poco pubblicato il suo primo libro ‘La casa dei matrimoni’. Dolce, fresca ed eterna romantica è una delle voci più autorevoli in fatto di matrimoni: la sua ambizione l’ha portata alla nomina di prima wedding blogger d’Italia.

Blog di Lifestyle ha avuto l’occasione di intervistarla. Ecco cos’abbiamo scoperto di lei.

Chiara Besana, 30 anni, giornalista, blogger, moglie e mamma. Ci racconti chi è Chiara in tre aggettivi?

Passionale, innamorata e determinata. La passione per il mio lavoro è uno dei due motori della mia vita, oltre all’amore per la mia famiglia che ha un ruolo centrale nelle mie scelte e nei miei successi. La determinazione, insieme alla creatività, invece sono quello che mi stimola a pensare a progetti sempre nuovi. Ops, ma così sono quattro aggettivi alla fine.

‘La casa dei Matrimoni’: com’è nata l’idea di questo libro?

L’idea in realtà è nata da mio marito. Davvero. Il mio editore mi aveva chiesto delle proposte per un libro e durante un viaggio verso Roma a lui è venuta l’intuizione: “Perchè non scrivere un romanzo sulla nostra storia personale, sulla nostra famiglia. Al giorno d’oggi siamo delle mosche bianche con tutti matrimoni solidi e riusciti.”

Da lì ho iniziato a pensarci e ha preso forma La casa dei matrimoni, uno spaccato della società italiana e di come questa ha interpretato e vissuto il matrimonio negli ultimi sessant’anni di storia dal Dopo Guerra fino ad oggi. Prima c’è stato un lungo lavoro di documentazione, raccogliendo le testimonianze dei protagonisti delle storie. Mentre rielaboravo il materiale mi sono accorta di entrare sempre più nel cuore del vissuto di genitori e nonni, vedendoli ora sotto una luce diversa.

É stato molto emozionante immergermi nelle loro storie, rivivendo gioie, paure, conquiste, delusioni e tutto quello che la vita riserva ad ognuno di noi. Chiudevo gli occhi e cercavo di immaginarmi i sapori e gli odori delle case di ringhiera degli anni ’50, della Milano degli anni di Piombo o del boom del wedding in Italia nel 2000. Il romanzo non racconta solo matrimoni, ma noi italiani, il nostro modo di essere cambiati in tutti questi anni nel pensare alla famiglia e non solo. C’è la vita di tutti e ci sono storie commoventi che si intrecciano inaspettate nel cammino di una coppia, come quella di mia mamma che scopre di avere una malattia all’età di 18 anni.

Come nasce la passione per il wedding?

Per caso. Mi stavo per sposare e il direttore di Tgcom24 Paolo Liguori ebbe l’idea: affidarmi un blog in cui raccontare il mondo del wedding, mettendo a frutto l’esperienza personale che stavo vivendo per i preparativi delle mie nozze. Nacque così Oggi Sposi: il primo blog tenuto da una giornalista che parlasse del settore a 360 gradi con esperti e professionisti; divenne in breve tempo un vero e proprio punto di riferimento. Un successo che mi ha poi portato tanti progetti correlati: dall’omonima rivista free press, al programma tv sino ai corsi e al libro.
Il segreto di questo successo è stato sicuramente arrivare prima di altri, diventando una voce autorevole, in un momento in cui c’era poco a livello di stampa online legata al settore.

Partendo dall’esperienza di Oggi Sposi, il tuo blog: quali sono le domande più comuni che ti fanno?

Ricevo ogni giorno email soprattutto da chi lavora nel settore o desidera affacciarsi alle professioni nel campo del wedding. Per molti anni il matrimonio è stato sulla bocca di tutti e per certi versi è sembrato una sorta di gallina dalle uova d’ora, così tanti giovani e non solo hanno deciso di buttarsi in questo mondo. Non è facile e io cerco sempre di dire le cose come stanno a coloro che mi scrivono o ai ragazzi che incontro nei corsi che tengo ogni mese per Komax.
Avere il privilegio di poter lavorare in questo settore è bellissimo, ma bisogna rendersi conto che nel realizzare sogni e aspettative attese una vita dalle coppie di sposi, ci vuole tanta esperienza, professionalità e pazienza. Solo con la giusta preparazione, la curiosità e la cura per questo lavoro si possono avere buoni risultati.

Ricevo ogni giorno anche tante email di persone che vorrebbero lavorare con me e che mi lusingano sempre molto.
Per il resto gli sposi mi chiedono consigli su come realizzare il matrimonio dei sogni, su come fare a risparmiare e su chi posso consigliargli.

Progetti per il futuro?

Tantissimi. Nei prossimi mesi sarò in giro ancora per la promozione del libro e sto già lavorando al secondo. E poi una piccola anticipazione: a marzo uscirà una mia capsule collection legata al mondo del wedding. Sono molto orgogliosa di questo progetto: ho potuto esprimere la mia visione del settore, attraverso la mente creativa di un talento noto in Italia per la sua eleganza e classe. Per il resto tante idee nel cassetto.

Infine, mi permetto di aggiungere che Chiara è la classica ragazza della porta accanto: Chiara è una donna che in Sofia, la sua bellissima bambina di tre anni, rivede se stessa qualche anno fa. A Chiara piacciono i dolci, specialmente se di cioccolato, perchè ‘danno la carica’.

Grazie Chiara per questa intervista.
Grazie per questo e per molto altro.

Ricette per ragazze che vivono da sole (INTERVISTA)

Credit photo: imilleeunlibro.blogspot.com

Noemi Cuffia e Ilaria Urbinati. Una scrittrice, l’altra illustratrice. Uniche e diverse, ma legate da una forte amicizia e dalla passione per il mondo editoriale che le ha portate a realizzare diversi progetti insieme: l’ultimo è “Ricette per ragazze che vivono da sole”, un e-book della casa editrice Zandegù.

In “Ricette per ragazze che vivono da sole” si racconta la storia di due amiche, Camilla e Rebecca che – come le due autrici che gli hanno dato vita – sono molto diverse, ma unite dal fatto di vivere da sole. Così, attraverso la penna di Noemi prendono vita le avventure di Rebecca, amica di Camilla, rappresentata dai disegni di Ilaria, che cercano di dare consigli e prendere ogni situazione con un pizzico di ironia.

Noi di Blog di Lifestyle abbiamo letto l’e-book in anteprima – sarà in vendita, infatti, a partire dal 3 marzo – ed intervistato le due autrici.

Noemi Cuffia, scrittrice

Ciao Noemi, ti presenti ai lettori di Blog di Lifestyle?

Vorrei potermi definire una scrittrice, ma per ragioni di riserbo e di rispetto per questo mestiere sono un’esordiente. Mi piace scrivere da quando ero piccolina, ho studiato lettere a Torino e ho fatto tremila lavori: stage, servizi civili, contratti a progetto. Ad un certo punto ho beccato una borsa di studio – con mia immensa fortuna – allo IED di Torino, dove ho studiato “Progettazione editoriale” per due anni di Master. Ora lavoro in editoria, sono una freelance. E poi scrivo da sempre, ho pubblicato racconti su riviste – sia cartacee che online – e circa due annetti fa ho pubblicato il mio primo romanzo che si chiama “Il metodo della bomba atomica”.

Dopo il tuo primo romanzo torni con “Ricette per ragazze che vivono da sole”. Come è nata l’idea di questo libro?

Con Ilaria c’è un’amicizia che va avanti da un bel po’ di anni e in questo ci hanno unito i blog: infatti lei è un pochino più giovane di me e leggeva il mio blog. Ma ancora prima Ilaria aveva illustrato la copertina di una raccolta di poesia dove io ero tra i poeti.
Ci siamo poi viste, conosciute e siamo diventate amiche. Abbiamo iniziato a fare progetti su progetti e anche libri insieme.
In tutto questo l’amicizia è cresciuta e abbiamo iniziato a confrontarci su tutto. Quando siamo andate e vivere da sole ci confrontavamo più spesso, soprattutto sul fatto che avevamo difficoltà a cavarcela – sul lavoro, con gli altri, nelle amicizie. La nostra amicizia, all’inizio, era proprio un mutuo aiuto. A quel punto ho detto “Senti, ma perché non trasformiamo tutte queste chiacchere in qualcosa, perché non facciamo un libro?”, anche perché ne avevamo già fatti prima. Per questo ci sono cose molto vere nel libro, ovviamente un pò romanzate.

Nel tuo ultimo e-book racconti di Rebecca e delle sue avventure: vive da sola e deve imparare a “sopravvivere” ad ogni situazione. Secondo te quanto è importante per una donna diventare indipendente ed imparare a contare solo su stessa? Vivere da sole è una buona occasione per crescere?

Per me è stato fondamentale. Quando non vivevo da sola comunque sentivo che mi mancava qualcosa, paradossalmente. E ora che mi è successo davvero questo mi ha cambiato proprio la vita: per una donna è quasi un dovere poter contare solo su se stessa, anche se è difficile perché più sei indipendente dagli altri più la vita ti mette a dura prova e ti mette alle strette. Poi questo non vuol dire non chiedere aiuto se ce n’è bisogno, anche perché siamo una società.

A volte leggendo si tende a identificare la protagonista con l’autrice reale, ma quanto c’è di te nel personaggio di Rebecca?

C’è tantissimo, però non sono io completamente. A volte la vita è un più dura ancora e altre volte è più bella, a seconda delle circostanze, e io sono o un po’ meglio e un po’ peggio del personaggio che ho descritto.
E poi non sono io perche l’idea era quella di scrivere un racconto che potesse essere anche un pò universale. “Ricette per ragazze che vivono da sole” non è un romanzo – anche se il personaggio è un personaggio romanzesco – e non è nemmeno una confessione ne un’autobiografia. Apposta per questo ho voluto dargli dei nomi – in modo che tutti potessero riconoscersi – e volutamente non ci sono nomi di uomini e di genitori, ma solo loro due, che sono due amiche.

Hai anche un tuo blog, “Tazzina di caffè”, molto seguito. É stata un’esperienza fondamentale per entrare poi nel mondo editoriale?

É un blog di libri, che forse è la cosa più caratteristica per capire chi sono. Ciò che sono riuscita a realizzare in questo ambito lo devo molto anche a questo blog.

Hai qualche autore preferito o dal quale prendi ispirazione?

Il mio autore preferito è Haruki Murakami, che è proprio il mio mito e, secondo me, è un genio. Mi piace molto come vive e come scrive: vorrei assomigliargli in tutto ed essere come lui.
Invece, un’autrice che mi ha affascinata molto è Natalia Ginzburg.

Che progetti hai per il futuro?

Sto scrivendo un romanzo il cui protagonista è un comico, sempre per LiberAria – che è la casa editrice con cui ho pubblicato il primo libro – ed è un’impresa abbastanza ardua, ma vorrei riuscire a farlo: questo è il più grande obiettivo del momento. Ma, in generale, il mio obiettivo è quello di continuare a scrivere.

Ilaria Urbinati, illustratrice

Ciao Ilaria, ti presenti ai nostri lettori?

Mi chiamo Ilaria, ho 30 anni e vivo a Torino, da sola, in una bella mansarda molto diagonale. Faccio l’illustratrice da qualche anno e lavoro per lo più su fumetti e libri per bambini da quando ho 20 anni circa.

Ormai, da anni, sei un’illustratrice a tempo pieno. Ma come è nata in te questa passione?

In realtà ho fatto studi di lettere, studiando in un liceo linguistico. Mi piaceva moltissimo leggere e allo stesso tempo ero una di quelle ragazzine che disegnava sempre, pomeriggio e sera. Ho pensato che la soluzione per unire la lettura e il disegno era fare l’illustratrice.

Nel tuo ultimo lavoro con Noemi Cuffia, disegni la storia di Camilla in modo molto ironico. Anche te vivi ogni situazione, seppur negativa, con un sorriso sulle labbra?
Magari, ma in realtà non è così. Cerco di avere ironia, però nella vita mi agito tantissimo e ho un sacco di ansia. Quello che traspare dai miei disegni è più dolce e positivo della mia vita ideale, ahimè.

Alle prese con ragni, scarafaggi e vicini impiccioni. Qual è stata la circostanza che più ti è piaciuto illustrare?

Sono due. Una è quella in cui a Camilla fanno le domande sul vivere da sola – in cui la gente comincia a chiederle “poverina, ma non hai paura?” – perché è la verità. A me è successo quando sono andata a vivere da sola: avevo 23 anni – ero giovane, ma neanche tanto – e tutte queste domande me le hanno fatte davvero.
L’altra che mi è piaciuta tantissimo fare è quella di come svoltare una serata perché amo la danza, anche se sono moderatamente negata, e quindi disegnare lei che si scatenava mi ha divertita un sacco.

Che consigli dai a chi vuole seguire la tua stessa strada?

Disegnare tanto e sempre, seguire il proprio istinto, facendosi guidare dalla propria intuizione e fare quello che ti piace, che è una cosa non scontata.
Spesso uno dice di voler fare libri per i bambini e poi magari disegna solo zombie: se ti piacciono gli zombie disegna gli zombie, se ti piacciono gli animaletti disegna libri per bambini. Non ti forzare a fare una cosa che in realtà non ti piace. Io sporadicamente insegno anche, faccio dei corsi e questo è l’errore più frequente nei miei allievi: loro mi dicono “vorrei tanto disegnare per i bambini” e poi davvero disegnano solo zombie, ma non se ne rendono conto. Io dico ma se disegni gli zombie fai gli zombie, ma uno si fa molto traviare dai luoghi comuni ed è strana questa cosa.
E poi le cose un pò crescono da sole: anch’io all’inizio pensavo di fare l’animatrice, infatti ho iniziato a lavorare in animazione, facendo cartoni animati e Geronimo Stilton. Poi invece mi sono accorta che la mia strada era fare più libri e fumetti.

Qual è la storia che in assoluto ti piacerebbe di più illustrare? E la prossima che illustrerai?

La storia che mi piacerebbe illustrare di più è Cime tempestose. Una graphic novel di Cime tempestose per me sarebbe la gioia.
Per la prossima invece ci sto lavorando adesso: è una graphic novel che uscirà a Lucca nel novembre 2015. Non sarà in e-book, ma sarà stampato da un editore di graphic novel ed è ambientata durante la seconda guerra mondiale.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Un progetto sicuramente è questo libro che uscirà a novembre, questa graphic novel che mi impegnerà parecchio. Nel breve periodo è questo, poi nel futuro non lo so. Sicuramente mi piacerebbe continuare a fare fumetti e libri per ragazzi e, magari, illustrare un classico. E il sogno di una vita è lavorare all’estero con qualche editore francese, con qualcuno fuori dall’Italia perché mi è capitato poco ed è una cosa che mi piacerebbe fare.

Credit photo: imilleeunlibro.blogspot.com
Credit photo: imilleeunlibro.blogspot.com

Laura Comolli, la nuova IT girl italiana (INTERVISTA)

Quale ragazza non sogna una vita da IT-Girl?
Laura Comolli è una delle fashion blogger italiane più promettenti; è presente alle sfilate di moda più importanti del mondo ed è stata fotografata da Vogue Italia, Glamour Paris, Elle Usa e W Magazine.
Il suo blog, Purses & I, è nato nel 2010 e l’ha resa una delle style blogger più seguite d’Italia.
Siamo riuscite ad incontrarla durante la Milano Fashion Week, per chiederle quali sono i segreti di una IT Girl.

Quale credi sia il motivo del successo del tuo blog?

Do consigli quotidiani di stile e ispirazioni per creare look diversi; si tratta di suggerimenti facili da seguire e a cui tutti possono ispirarsi senza troppe difficoltà. In poche parole: semplicità, eleganza, positività e allegria.

Dopo la New York Fashion Week le tue foto stanno facendo il giro del web, cosa credi abbia colpito i fotografi?

Credo che i miei look siano piaciuti perché ho cercato di creare outfit basici, puntando su pochi capi d’effetto e capaci di catturare l’attenzione. Ho indossato colori neutri e poche stampe: questa scelta è stata la chiave di questa fashion week.
La mia parola d’ordine è: effortless.


Il tuo blog ha una piccola star, la tua gattina Kiki. Tutti ci chiediamo come fai a scattarle delle foto così belle, raccontaci qualcosa in più di lei.

Kiki è entrata nella mia vita poco dopo avere aperto il blog: le mie lettrici si sono subito innamorate di lei. Del resto è davvero irresistibile con quel musino dolce e le sue espressioni buffe. La cosa incredibile è che si mette letteralmente in posa davanti alla macchina fotografica: è una blogger nata!

Grazie al blog hai avuto occasione di viaggiare moltissimo: quali sono i posti che ami di più? E le tue prossime mete?

New York è stata la mia ultima meta: mi ha letteralmente conquistata. Dopo Milano e Parigi partirò per Lisbona, mi aspetta un mese senza sosta!

Cristina Chiabotto: “La favola è fatta di tutti i giorni” (INTERVISTA)

Credit: video.mediaset.it

Eletta Miss Italia nel 2004 – incoronata da Giorgio Panariello – è rimasta nel cuore di tutti quanti per il suo fascino, la sua semplicità e il suo sorriso.
Parliamo di Cristina Chiabotto, una bellezza nata il 15 settembre del 1986 a Moncalieri, da mamma originaria di Benevento e papà piemontese doc.

Poco per volta, passo dopo passo, Cristina ha scalato la vetta del successo, senza dimenticare o mettere da parte la sua incantevole normalità.
Su Blog di Lifestyle ci racconta la sua favola.

Cristina Chiabotto: ex Miss Italia, show girl e conduttrice televisiva. 1 metro e 80 di bellezza allo stato puro. Ma come ti descriveresti? Ti presenti in 3 aggettivi?

Alta, come hai detto tu; 1.84 per la precisione. Solare e semplice.

Sono passati 10 anni da quando quella sera, il 19 settembre, hai vinto il concorso di Miss Italia. Come ricordi quei momenti?

È stato un momento davvero speciale, è stato la mia porta d’accesso e l’inizio di una bellissima favola. Non potrò mai dimenticarla. Veramente un’emozione unica, che capita una volta nella vita; poco per volta poi ti rendi conto, come difatti mi è successo, che in quel preciso momento è partito un nuovo capitolo della tua vita.

All’epoca, poco dopo l’incoronazione, immaginavi il successo che hai adesso?

No, ti dico la verità. Tutto ciò che è arrivato era inaspettato praticamente. Non mi sarei mai immaginata tutto questo, e ora sono molto contenta. La favola è fatta di tutti i giorni, di quello che è capitato e di quello che ancora sta capitando, perciò sono felicissima che la favola – la mia favola – stia continuando così.

Quanto, nella tua carriera, ha contato la bellezza? Quanto il talento e quanto la fortuna?

La bellezza sicuramente un buon 50% perché tutto è iniziato proprio con un concorso di bellezza, però la fortuna è stato un altro elemento molto importante, che sicuramente ha fatto il suo gioco a mio favore. Però è anche vero che devi saper giocare anche tu, usando tutte le tue qualità. Traendo le conclusioni direi l’insieme di tutte e tre le cose.

Se dovessi individuare il tuo punto di forza, quale sarebbe? E il tuo tallone d’Achille invece?

Sicuramente il mio punto di forza è il sorriso. E come tallone d’Achille direi il piede, ho un 42. Ho una zattera invece del piede, altro che tallone d’Achille.

Da Miss Italia alle librerie. È uscito pochi giorni fa “Di notte contavo le stelle”, edito da Rizzoli. Com’è stata l’esperienza di scrivere un libro?

È stata un’emozione unica, un’avventura speciale che mi ha permesso di celebrare così i miei 10 anni da favola, proprio con il libro. Un’emozione veramente speciale e originale, un’esperienza unica: la mia prima volta, la mia prima opera. Un romanzo che in realtà ripercorre la mia vita, anche se in modo diverso: l’ho rivisitato perché non mi sembrava il caso di fare un’autobiografia a 28 anni.

Dal tuo libro emerge questo messaggio: non importa chi sei, né da dove vieni. Solo se conosci la direzione dei tuoi desideri e non smetti di seguire la tua stella guida, la favola si avvera. Quanto c’è di tuo, delle tua storia in queste parole?

C’è tanto di mio in queste parole. Mi piace rincorre i sogni, e mi piace anche correre verso il mondo del sognare. Credo che alla fine ognuno possa raggiungere i propri sogni, nonostante le difficoltà che la vita ci può mettere davanti, alla fine conta quanto tu riesci veramente a prendere il meglio delle situazioni.

Ti abbiamo visto in svariate vesti. Dalla ragazza “plin plin”, pulita dentro e bella fuori, alla vincitrice di Ballando con le Stelle. Ti abbiamo vista come conduttrice delle Iene, del Festival di Montecarlo e di Tacco 12… Si nasce; per non parlare di Byblos e Radio Kiss Kiss. Quali sono adesso i tuoi piani, i tuoi obiettivi a breve termine?

Come obiettivi a breve termine c’è il programma, che parte domenica 5 ottobre, e si chiama “So glam, so you”, su La5, il canale femminile di Mediaset. Si tratta di una rubrica di approfondimento, un magazine tutto al femminile dove parleremo di fashion, make up, nails art, styling e parleremo addirittura di ricette di cucina molto veloci e divertenti per conquistare il proprio lui. Quindi tutte le domeniche, alle 10.40, su La5, mi raccomando.

E per il futuro? Sogni nel cassetto?

Sinceramente sto già vivendo un bellissimo sogno, e ora come ora non posso desiderare altro. Amo essere sorpresa dalla vita e sorprendere a mia volta, quindi sono pronta a tutto.

Sei un esempio di moda a 360°. Vari dall’essere elegantissima e super sexy, mostrandoti anche casual e acqua e sapone. Qual è il tuo stile, o quello che preferisci?

Nella quotidianità sicuramente preferisco la semplicità, poi mi piace essere come un camaleonte e trasformarmi in base al contesto, variando da un look elegante a magari un look più rock.

Saluti i nostri lettori, svelando cosa non può mai mancare mai nella giornata di Cristina Chiabotto?

L’affeto e l’amore. Nulla di più bello.

Auguro personalmente a Cristina Chiabotto una buona vita, che la sua favola continui come più desidera.