lunedì, 15 Dicembre 2025

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Tumori: la probabilità aumenta con il livello d’istruzione

credits photo: milanosanita.it

Per quanto riguarda i tumori la scienza è sempre sull’attenti. Infatti le ricerche che riguardano questa malattia sono numerosissime e grazie a queste si sono scoperte caratteristiche e modi per prevenirla e, in diversi casi, curarla. In particolare, uno studio pubblicato sul ‘Journal of Epidemiology and Community Health‘, condotto per scoprire collegamenti tra la posizione socio-economica delle persone e tre tipi di tumore, ha rilevato dei dati che stupiscono.

I tumori studiati sono, appunto, tre: glioma, meningioma e il neurinoma acustico. Il glioma, in particolare, è risultato avere un particolare legame con il livello d’istruzione. Ha, infatti, secondo quanto rilevato dallo studio, il 19% in più di probabilità di comparire in uomini laureati rispetto a quelli che hanno lasciato la scuola a 16 anni. Nelle donne, invece, ha il 23% in più delle possibilità di insorgere in chi ha ricevuto un’educazione universitaria.

La ricerca ha evidenziato anche come c’è il 20% in più di possibilità che il glioma si presenti in uomini che occupano una posizione importante e di rilievo nei posti di lavoro o che abbiano ruoli manageriali. Al contrario, è più bassa in chi invece svolge lavori manuali. Le donne, invece, che occupano posizioni di rilievo o svolgono ruoli manageriali hanno il 26% di probabilità in più.

Lo studio ha esaminato 4,3 milioni di svedesi nati tra il 1911 e il 1961. In 7.100 delle donne e in 5.700 degli uomini che hanno partecipato alla ricerca sono stati diagnosticati tumori cerebrali. Sir David Spiegelhalter, professore della comprensione pubblica del rischio presso il Laboratorio di statistica all’Università di Cambridge, ha affermato: “Trovo questi risultati molto rassicuranti. Per esempio, in ogni gruppo di 3.000 uomini del livello di istruzione più basso, ci si aspetta di trovare cinque gliomi in persone con più di 18 anni. In un gruppo di 3000 uomini con un più alto livello di istruzione, ci si aspettano sei gliomi“. In poche parole, su un grande numero di individui si trovano dati che non hanno significato pratico.

9 rimedi naturali per allontanare le zanzare

Mosquito on Hand

La bella stagione è appena arrivata, e con essa l’incubo di molti: le zanzare. Questi fastidiosi insetti sono presenti quasi ovunque, all’aperto, ma anche all’interno delle nostre case. Per fortuna, la natura, ci offre dei rimedi naturali per allontanarle ed evitare le loro pruriginose punture. Si tratta di prodotti antizanzare del tutto naturali, come piante e sostanze che costituiscono degli alleati davvero efficaci per evitare le loro punture.
Scopriamo quali sono i 9 rimedi naturali contro le zanzare.

Piante

Se le zanzare invadono lo spazio esterno della vostra abitazione, quello che dovete fare, per tenerle lontane, è munirvi di alcune piante specifiche, come la citronella, i gerani, la menta, il basilico, l’erba gatta o la calendula. Il loro odore pungente, è particolarmente sgradito agli insetti, e tenderà quindi ad allontanarle.

Loto

Il loto è un repellente naturale che previene la diffusione delle zanzare. Essendo un fiore acquatico dovrà essere coltivato all’interno di uno stagno.

Olio di Neem

L’olio di Neem è particolarmente adatto per allontanare le zanzare; lo si può cospargere direttamente sulla pelle, o sciogliere nell’acqua tiepida con delle scaglie di sapone di Marsiglia.

Cipolla

L’odore forte della cipolla, allontana gli insetti. Va tagliata a pezzetti e messa in un piattino, insieme ad alcuni chiodi di garofano.

Aceto e limone

Il limone e l’aceto sono degli ottimi alleati contro le zanzare. Posizionate una ciotolina, nell’ambiente domestico che desiderate liberare dagli insetti, con all’interno aceto e limone. È un ottimo rimedio casalingo per evitare le punture.

Lavanda

Dalla pianta di lavanda si può ricavare un olio essenziale, utile contro le zanzare, che può essere spruzzato negli ambienti interni o applicato in gocce sulla pelle.

Olio essenziale di eucalipto

Il profumo dell’olio essenziale di eucalipto è sgradito dalle zanzare. Cospargendone qualche goccia sulla pelle, insieme a dell’olio di mandorle dolci, ci aiuterà a tenerle lontane. In alternativa, può essere spruzzato per la casa.

Olio di soia

L’olio di soia viene utilizzato direttamente sulla pelle come antizanzare, oltre a proteggerla dagli insetti, aiuta anche ad idratarla.

Olio essenziale di pepe nero

Un altro efficace repellente naturale è l’olio essenziale di pepe nero. Basta cospargerne poche gocce sulla pelle, per evitare le punture degli insetti.

Bella Hadid e la mamma affette dalla malattia di Lyme

credits photo: meltyfan.it

Bella Hadid, in una lettera scritta per la madre, rivela di essere orgogliosa per la sua lotta contro la malattia di Lyme, dalla quale sono entrambe affette. Questa patologia infettiva viene trasmessa dalle zecche. La giovane 19enne ha iniziato a stare male da poco, e ha affermato che in famiglia, oltre a loro due, è stato colpito dalla patologia anche il fratello Anwar.

Bella si racconta per la prima volta, affrontando sia il problema che sta coinvolgendo la sua famiglia, che la prossima uscita del libro autobiografico della mamma, Yolanda Foster, nel febbraio del 2017. “Sono così orgogliosa della mia mamma. Ho pianto vedendo quanto abbia sofferto in questo ultimo periodo”, scrive la modella nella lettera pubblicata dal Mail on lne.

La malattia di Lyme può essere contratta in seguito ad un morso di una zecca, e se si è a contatto con cervi o con topi. Non si trasmette da persona a persona, ma può avere conseguenze molto gravi, come dolori articolari diffusi e disturbi neurologici e cardiaci.
Il rischio di svilupparla dipende dal grado di esposizione alle zecche. Di fatti, bambini e adulti che trascorrono molto tempo all’aperto, in particolar modo in aree vicine ai boschi, sono molto soggetti a contrarre la malattia.
Il sintomo più conosciuto, che permette una diagnosi rapida e quasi certa, è un’eruzione cutanea a forma di bersaglio. Questo è uno sfogo caratteristico, ma tra gli altri sintomi ci sono anche stanchezza cronica, dolori articolari e febbre.

La patologia è diffusa soprattutto in alcune aree degli Stati Uniti e nell’America del Sud. Purtroppo, ad oggi, non esiste ancora una cura definitiva per combattere la malattia di Lyme.

Il DNA resta in vita dopo la morte

photo credits: Datamanager

Stando agli studi dell’Università di Washington a Seattle, le molecole di DNA sopravvivono alla morte di un individuo per circa quattro giorni.
Lo studio, condotto dal microbiologo Peter Noble è stato citato sulla rivista Science e apre la possibilità di conservare più a lungo quegli organi destinati ad operazioni di trapianto.

Già precedenti studi, condotti su cellule umane del sangue e del fegato, avevano dimostrato il funzionamento di alcuni organi interni anche dopo la morte. Sembrerebbe che l’attività di alcuni geni non si arresta, quindi, con il decesso, ma prosegua per un tempo non così limitato.

Per giungere a queste conclusioni, sono stati analizzati e studiati nei laboratori di ricerca, più di mille geni in condizioni post mortem di topi e pesci zebra.
Dallo studio è emerso che: centinaia di geni continuano a funzionare anche dopo il decesso e nei pesci il funzionamento si protrae fino a quattro giorni dopo la morte.

Sorprendentemente, restano funzionanti anche i geni legati allo sviluppo di tumori ed embrioni. Tutto ciò fa pensare ad una vera e propria svolta nel campo della medicina legale, soprattutto nella comprensione delle problematiche legate ai trapianti. Ci sarebbe la possibilità di effettuare molte più operazioni di trapianti e si potrebbe contrastare l’insorgenza di problemi post operatori.

La ricerca, quindi, continua a stupirci e a dimostrarci quanto complesso il corpo umano. Ponendoci di fronte tante sfide nuove ed innumerevoli misteri da svelare e capire.