giovedì, 18 Dicembre 2025

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Un sms per ringraziare i donatori di sangue

Credits photo: santeramolive

I donatori di sangue salvano vite continuamente e sono preziosissimi ogni giorno nel mondo.
Nonostante la grande quantità di sangue donato, però, sono ancora 75 i paesi che sono sotto la soglia minima di raccolta necessaria a garantire le trasfusioni.

Per cercare di far aumentare le donazioni di sangue, la Svezia ha ideato una campagna che segue la scia delle iniziative che riguardano le donazioni in denaro. Quando effettuiamo una donazione, infatti, ci assicuriamo di sapere che fine hanno fatto i nostri soldi e se hanno effettivamente onorato la causa per cui sono stati donati. Perché non dovrebbe essere così anche per il nostro sangue?
La tecnologia arriva subito in soccorso. Appena il sangue di una persona viene donato, il donatore riceve un sms con scritto, semplicemente: “grazie”. Inoltre, nel momento in cui il sangue del donatore arriva nelle vene di qualcuno che ne aveva veramente bisogno, il donatore verrà nuovamente avvisato con un altro messaggio di ringraziamento più specifico.

La responsabile della comunicazione dei donatori di sangue di Stoccolma, Karolina Blom Wiberg, spiega come sia di estrema importanza sensibilizzare le persone sull’argomento, ma soprattutto far arrivare al donatore un messaggio positivo attraverso un sms. Fargli sapere che effettivamente il suo sangue ha avuto un ruolo fondamentale nel salvare la vita di qualcun altro.
I donatori possono anche consultare il sito web del servizio di sangue locale, per informarsi e vedere quanto sangue è rimasto nelle scorte, in tempo reale. Così facendo, si può anche utilizzare il passaparola attraverso i social network.

Un’iniziativa ricca di risvolti positivi, che speriamo abbia il successo che merita, visto il lodevole scopo.

Crioterapia: congelarsi per dimagrire

Una nuova moda impazza tra le star internazionali: congelarsi per dimagrire.

Da Lindsay Lohan a Demi Moore, da Jessica Alba a Jennifer Aniston: tutte pazze per la crioterapia, diffusissima già da qualche tempo negli Stati Uniti. Non si può dire di no a questa nuova moda, soprattutto se mantiene le promesse che fa: si dice, infatti, che tre minuti di permanenza a -160 gradi farebbero bruciare 800 calorie, rinvigorire il metabolismo, ridurre la cellulite, sciogliere i muscoli, calmare eventuali infiammazioni, rinnovare le cellule. Basta solo indossare un costume e delle protezioni per orecchie, mani, piedi e vie respiratorie, infilarsi dentro a questo cilindro metallico e aspettare i risultati miracolosi della cura. Il freddo è amico delle donne, e chi l’avrebbe mai detto?

Il termine crioterapia deriva dal greco antico e significa letteralmente “cura con il freddo”; la crioterapia s’inserisce tra i nuovi metodi di cura, fioriti in questi ultimi decenni per il trattamento di alcune condizioni estetiche e mediche. In realtà, la crioterapia ha origini antichissime: le proprietà terapeutiche del freddo, infatti, sono note sin dai tempi più remoti.

Ma quali sono gli effetti della crioterapia? Fino a questo momento la crioterapia veniva usata dai calciatori come Cristiano Ronaldo sotto controllo medico per motivi muscolari. Ma si sa, ci sono star internazionali che esagerano anche un po’. Ora però è l’estetica a dettare regole: il freddo estremo inganna il corpo facendogli credere di essere in pericolo e quindi si attiva una modalità di preservazione; il cervello segnala di portare il sangue al cuore accelerando il metabolismo. Quando si esce il brusco ripristino della circolazione del sangue genera, secondo le stime, rinnovamento cellulare e gli altri benefici.

[Credits: D-Repubblica]

I rimedi contro il mal di viaggio (FOTO)

Credits photo: lookfordiagnosiscom

La chinetosi, o più comunemente mal di viaggio, è un disturbo di cui molte persone soffrono. I sintomi sono diversi, ma uno tra tutti non manca mai all’appello: la nausea. Se non sapete come porre rimedio o per quale motivo non riusciate a stare bene a bordo di un’auto, una nave, un aereo etc., prestate attenzione a questi semplici consigli.

Da quando eravate bambini, vi hanno abituato a sedervi nei sedili anteriori dell’auto oppure fissare un punto dritto rispetto a voi per non pensare al senso di nausea che vi si creava sullo stomaco mentre stavate in macchina, in pullman o su qualsiasi altro mezzo di trasposto. Quando siete diventati grandi, quella sensazione non è svanita, anzi in molti casi si è intensificata e avete iniziato a chiedervi perché foste dei soggetti così sensibili rispetto ad altri.

Ebbene, per spiegare in poche parole il mal di viaggio, sappiate che soffrite di un disequilibrio tra ciò che i vostri occhi vedono e quel che il corpo percepisce in quel momento. Dunque se il vostro cervello si accorge che vi state muovendo ma il corpo non riceve il messaggio, si crea una mancanza di bilanciamento e questo mix di segnali poco chiari genera una tal confusione da rendevi “ammalati”.

Posizione

Credits photo: starbene.it
Credits photo: starbene.it

Forse proprio per questo il primo suggerimento è quello di concentrarsi su un punto fisso e non voltarsi cosicché il cervello riesca ad annebbiare quel momento di confusione indirizzandosi verso un qualcosa di chiaro.

I luoghi migliori per chi soffre di mal di viaggio sono vicino al finestrino e lo sguardo sull’orizzonte, oppure sui sedili anteriori della macchina o ancora meglio alla guida, mentre è sconsigliato leggere qualsiasi cosa a testa in giù. Questo è il modo più veloce per stare male.

Ginger

Credits photo: leitv.it
Credits photo: leitv.it

Altro rimedio è il ginger: questo ha delle grandi proprietà benefiche se si mescola un cucchiaino con un bicchiere d’acqua e si beve 20 minuti prima del viaggio, ma bisognerebbe evitare di berlo quando si assumono medicinali, come l’aspirina, previa consultazione di un medico.

Aria fresca

Credits photo: oggi.it
Credits photo: oggi.it

Per combattere il mal di viaggio, è appurato che respirare odori poco confortevoli, stare in un ambiente chiuso, non è affatto un bene. Il rimedio più naturale è invece l’aria fresca. Sporgervi dal finestrino vi aiuterà a superare la chinetosi e godervi il tragitto per qualche minuto.

Pressione

Credits photo: lettera43.it
Credits photo: lettera43.it

Oppure potete provare facendo pressione su quei punti che controllano la nausea. In questo caso parliamo del polso, per il quale esistono degli appositi braccialetti, che possono aiutare a ridurre i rischi di stare male.
Si consiglia di indossarli l’intera notte prima della partenza oppure poco prima e durante il viaggio.

Sedersi su un telo marrone

Credits photo: janelcomeau.ca
Credits photo: janelcomeau.ca

Pratica apparentemente fuori dal comune è invece quella di sedersi su un telo marrone. Dietro questo rimedio non c’è una vera spiegazione, ma piuttosto una percezione a livello mentale che aiuta a superare il senso di nausea.

Medicinali

Credits photo: dailymail.co.uk
Credits photo: dailymail.co.uk

Infine, ci sono i medicinali. I più comuni sotto forma di pastiglia possono essere acquistati senza prescrizione e devono essere ingeriti da mezz’ora a un’ora prima per avere effetto per le successive 72 ore. Niente di meglio soprattutto per chi viaggia oltreoceano.

E se questi consigli non fossero sufficienti, potreste tentare di stringere forte una moneta, o mangiare qualcosa che vi aiuti a superare il senso di nausea, o ancora concentrarvi su altri pensieri che vi facciano dimenticare di essere in viaggio. Ci sono tanti modi per superare questo senso di malessere e il più delle volte derivano proprio dal nostro cervello e da ciò che avvertiamo. Imparare a conoscersi è un buon modo per capire come prevenire nausea o qualsiasi altro cattivo segnale che arriva dal nostro corpo.

La cura di se stessi è una pratica personale, trovate quella giusta per voi.

Un’agonia chiamata Alzheimer (FOTO)

Credits Photo: Mark Seymour

Esistono malattie che distruggono il corpo ed esistono malattie che distruggono la mente, o meglio, l’anima. Lo sa bene Mark Seymour, un fotografo inglese, che ha visto suo padre cambiare giorno dopo giorno a causa di una delle più brutte e logoranti forme degenerative mentali che esistono: l’Alzheimer.

Ronnie Seymour è il padre di Mark ed ha 78 anni, quando, nel 2008 gli viene diagnosticata la malattia che colpisce milioni di persone in Inghilterra e nel mondo. Ronnie è un uomo sveglio e atletico per la sua età ed ancora non sa come la sua vita e la sua mente verranno violentate.

Nonostante Ronnie conduca una vita sana, basata su una dieta equilibrata e tanto esercizio fisico, non riesce a contrastare del tutto l’Alzheimer che avanza e distrugge ricordi e abilità, come una terribile gomma.
Mark, suo figlio, si rende conto dei regressi del padre e gli viene in mente un’idea che si svilupperà come un lavoro di grande sensibilità: fotografa suo padre per 4 anni, dal momento in cui gli viene diagnosticata la malattia, fino al 23 marzo del 2015, quando Ronnie si spegne tra le braccia di un’infermiera all’età di 82 anni.

Le foto che Mark scatta a suo padre sono ricche d’amore e tenerezza, ma allo stesso tempo riescono a comunicare anche un qualcosa di tecnico-scientifico.
L’intento di Mark, va oltre il conservare un ricordo più recente possibile di un genitore, lui stesso dichiara che fotografare suo padre lo ha aiutato a cercare di passare più tempo possibile insieme e a non sprecare un minuto dei giorni che gli rimanevano. Ammette, infine, che è davvero difficile per un familiare osservare come una persona piena di voglia di vivere, vivacità e spirito possa ridursi in uno stato così inumano.

Le foto di Mark verranno esposte a Londra a Settembre, il mese non è casuale. Settembre è, infatti, il mese per la prevenzione sull’Alzheimer e punta sulla sensibilizzazione riguardo questo argomento così delicato e purtroppo comune.
Alcune delle foto scattate a Ronnie sono state selezionate e pubblicate, meritano di essere apprezzate in tutto il loro splendore. Le foto sono disposte in ordine cronologico e mostrano il processo degenerativo della malattia da prima che venisse diagnosticata fino a pochi giorni prima della morte di Ronnie.