lunedì, 23 Dicembre 2024

Curiosità dal mondo

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Ecco perché dovremmo mandare i nostri figli alla scuola Montessori

Credits: elmers

Perché dovremmo mandare i nostri figli alla scuola Montessori? Già, perché ci va anche il principino George, figlio della bellissima Duchessa Kate Middleton e di William. La scelta è stata un omaggio anche al passato della mamma, Lady Diana, che ha insegnato in una scuola che seguiva il metodo Montessori – ideato nel 1907 a Roma da Maria Montessori. Questo metodo è praticato in circa 20.000 scuole in tutto il mondo, al servizio dei bambini dalla nascita fino a diciotto anni. La pedagogia montessariana si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.

Anche la Royal Family ha sposato il metodo Montessori, considerandolo tra le forme di istruzioni più corrette e consigliate. Ma perché anche noi, seguendo il loro esempio, dovremmo mandare i nostri figli alla scuola Montessori?

Le classi sono di età mista per fascia di età (0-3, 3-6, 6-12, 12-18), in modo da stimolare la socializzazione, la cooperazione, l’apprendimento tra pari. La libera scelta del discente del proprio autonomo percorso educativo (quindi delle attività da svolgere e di quanto tempo dedicare loro), all’interno di una gamma di opzioni predisposte dall’insegnante, potrà permettere allo studente di applicarsi in modo più produttivo. I blocchi orari di lavoro didattico sono lunghi e senza interruzioni (idealmente di tre ore), in modo da concentrare tutte le attività. All’interno di queste scuole c’è un’organizzazione delle attività educative predisposte, dei laboratori, degli ambienti e dei materiali didattici a disposizione, che favorisce l’apprendimento per scoperta e per “costruzione” delle conoscenze poste nella zona di sviluppo prossimale di ogni singolo studente (sulla base di un modello psicopedagogico costruttivista). Il materiale didattico specializzato, inoltre, sviluppato e perfezionato da Maria Montessori e in seguito dai suoi collaboratori, consente l’apprendimento per scoperta, l’utilizzo raffinato dei sensi, l’autocorrezione.

Com’era New York negli anni ’60 (FOTO)

E. River

Com’era New York negli anni ’60? La Grande Mela, il cui fascino e il mito di “meta e viaggio di speranza” hanno caratterizzato da sempre la sua storia, soprattutto nella nostra cultura italiana, ha ospitato tantissime delle manifestazioni e evoluzioni della società nelle sue tappe più salienti.

Contestazioni studentesche, rivoluzione e senso di libertà, apertura ai grandi scenari della seconda metà di secolo, novità nel mondo della letteratura, della musica e del cinema. New York è stata questo e molto altro ancora, ma descriverla tutta a parole sarebbe impossibile, tanto quanto insufficiente.

James Jowers, nato nel 1938, ha studiato fotografia e tecniche della camera oscura mentre prestava servizio nella United States Army. Alla New School nel 1965 il celebre fotografo Lisette Model divenne il suo mentore.
Il turno di notte come facchino presso l’Ospedale St. Luke lo trascorreva per le strade del suo quartiere, il famoso Lower East Side, e amava, inoltre, girovagare per tutto il resto di Manhattan: questo gli permetteva di avere una visione un po’ “diversa” sul mondo che frequentava e con il quale aveva modo di rapportarsi, catturando una vista grintosa, divertente e idiosincratica della città. Tale da portarlo a scattare migliaia di foto di singoli eventi, incontri, espressione dei volti, sorrisi e lacrime.

Le sue foto, a tutt’oggi, hanno fatto il giro del mondo.

[Credits: Mashable]

Ecco perché dovete visitare il Nepal (FOTO)

Il Nepal è considerato una delle mete da sogno più popolari. Ma i terremoti di quest’anno e i problemi politici aggravano il turismo ancora di più. Tutti si chiedono se sia sicuro o meno viaggiare in questi posti.

Il Nepal è appena arrivato al 6° posto sulla rivista National Geographic Traveller magazine’s Cool List 2016. Questa notizia non poteva che arrivare in questo momento, quando le prenotazioni nel luogo sono diminuite del 50%. È un posto meraviglioso, fatto di ghiacciai e montagne altissime, percorsi trekking e scalate mozzafiato, laghi e percorsi d’avventura. Se c’è una parte del Nepal che rimarrà con voi per il resto della vostra vita, questa sicuramente sarà lo scenario da cartolina dei suoi paesaggi.

Si possono ascoltare suoni rilassanti come quello dello scorrere d’acqua nel torrente. O addirittura il silenzio assordante delle vallate o dei laghi di montagna.

Ci sono zone ricchissime di vegetazione dalle 50 sfumature di verde e percorsi e arrampicate che portano in paesini sperduti, frazioni di città e piccoli agglomerati di case e casupole. Il senso di libertà immenso che ti dona è inappagabile, soprattutto con i suoi scorci meravigliosi di paesaggio e le mille sfaccettature di natura che si possono fotografare.

L’acqua potabile arriva direttamente dallo scioglimento delle fonti. È un luogo perfetto per ritrovare se stessi guardando la via lattea in tutta la sua bellezza. Il popolo del Nepal ama molto i suoi territori e vuole mostrarveli con gioia e un “Namaste” di rito.

[Credits: borepanda]

Come capire se hai un figlio genio

Credits: TGCom

Se hai un figlio genio lo capirai fin da subito, grazie a questi indizi. La genialità, l’intelligenza, la bravura molto spesso sono qualità che difficilmente vengono allo scoperto: preferiscono rivelarsi nelle piccole cose quotidiane, nelle sfide della vita, nella risoluzione di problemi in famiglia o con gli amici. E, una volta rivelatesi, sono caratteristiche che renderanno il tuo piccolo un nuovo Einstein sulla terra, un genio dalle prospettive di crescita e successo elevatissime.

Zero anni

Un primo indizio è la “dimensione” del bambino appena nato: chi è più “grosso” parte avvantaggiato. Secondo uno studio condotto su più di 3.000 bambini e pubblicato sul British Medical Journal, infatti, quasi tutti i bambini nati con un peso maggiore rispetto alla media dimostrano di avere un QI leggermente superiore agli altri.

1-2 anni

A questa età, per capire se tuo figlio può essere un genio basta vedere i genitori: se sono poliglotti o di nazionalità diverse, le possibilità di sviluppare l’intelligenza del bambino aumentano. Ascoltare più di una lingua fin da piccoli, secondo quanto confermato dalla Child Development, favorisce lo sviluppo del cervello.

3 anni

I bambini più alti sono anche i più intelligenti, questo quello confermato da una ricerca del National Bureau of Economic Research: i bambini di statura superiore alla media risultano di molto superiori anche nei test cognitivi ai loro coetanei più bassi.

4 anni

Chi è bravo a disegnare denota un’intelligenza superiore. Questi i risultati trovati dai ricercatori del King College di Londra.

5 anni

Se vostro figlie dice le bugie… niente paura! Dirle a 5 anni può essere un fatto positivo. Questo perché denota di essere più intelligente e di avere più probabilità di fare bene nella vita.

6 anni

Un piccolo genio si riconosce anche dalla passione per la musica e la bravura nel suonare uno strumento. Secondo uno studio del Vermont College of Medicine, infatti, migliore è l’abilità nella gestione dell’ansia e delle emozioni.

7 anni

Leggere già a 7 anni denota un’intelligenza al di sopra della media.

8 anni

Secondo una ricerca della London School of Economics, i bambini con capacità cognitive superiori hanno l’abitudine di andare a letto tardi.

9 anni

Fare una sana colazione, secondo uno studio effettuato dal’Università di Cardiff su 5.000 studenti, dà la possibilità di aumentare il QI.

10 anni

Se il bambino ama conversare, si annoia con i coetanei e inventa nuove regole per i giochi da tavolo, è quasi sicuramente un piccolo genio.