giovedì, 18 Dicembre 2025

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Barbara D’Urso affondata: al limite della decenza e del trash

Riccardo Bocca ex caporedattore dell’Espresso e vicedirettore Skytg24 tira una stoccata a Barbara D’Urso.

Suvvia non siate così sorpresi: lo sappiamo tutti che Barbarella si sta spingendo troppo oltre, che cavalca l’onda del trash a scapito dello sfortunato del momento e che approfitta di ogni minimo spunto per propinare luoghi comuni e fesserie all’italiano medio.

Barbara D’Urso vs Roberto Bocca

Voci sempre più insistenti affermano che Live- Non è la D’Urso e Domenica Live, non andranno più in onda in autunno. Mediaset si sarebbe stancata di lei: fa sempre meno ascolti, è sempre troppo trash e disgusta una sempre maggiore fetta di pubblico.

Era ora.

Roberto Bocca ha pubblicato una videolettera: “Carissima Barbara D’Urso le invio questa videolettera perché nell’arco dell’ultima stagione televisiva lei ha subìto una tele-mutazione genetica straordinaria: è passata dall’essere il Robocop degli ascolti felici di casa Mediaset a personaggio ingombrante a cui togliere spazi.”

E continua così: “Prima furoreggiava con l’appuntamento serale di Live – Non è la D’Urso, dopodiché il suo editore ha deciso di toglierle microfono e telecamere. Stesso esito che le cronache specializzate danno adesso per scontato per Domenica Live, traumatizzata dalla concorrenza di Raiuno dell’acchiappa-share Mara Venier.

E non è tutto.

Barbara D’Urso affondata: al limite della decenza e del trash

La parte che preferisco è questa: “Un fantasmagorico accrocco fatto di gossip, cronache pop-vip, dolori assortiti di ogni genere e intensità e – a fine menù, come dolce – affettuosità garantite per i leader politici, accarezzati in studio con la confidenza del “tu”. Ingredienti che avvelenano, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, il pozzo della decenza pubblica e che riescono anche a confondere, a lungo andare, il senso della realtà nelle persone più fragili. Ma, attenzione – conclude – erano anche strumenti necessari e funzionanti per costruire ascolti.”

Ed è la totale verità: Barbarella ha il compito di uniformare la massa, distrarla, abbindolarla, cercando di distrarre gli elettori dai problemi del Paese e da quali siano i valori che contano nella vita.

Temo purtroppo che in realtà Mediaset non voglia tagliarla davvero fuori, visto che non sono neanche mai riusciti a chiudere quello squallido programma che è il Grande Fratello.

Ecco perché è importante diffondere il messaggio che questi programmi vanno boicottati: spegnete la tv, spiegate a chi li guarda che sono nocivi per la società, solo con un ulteriore calo di ascolti avremo una vera eliminazione di questo pattume.

Denise Pipitone è viva, sanno dove si trova

Denise Pipitone è viva, ormai non ci sono più dubbi, chi l’ha portata via sa a chi è stata consegnata, alla famiglia rumena con cui è stata avvistata a Milano.

“È viva e quasi certamente ignara del suo passato. Credo che la bimba sia stata inserita in un nuovo contesto familiare al quale sia convinta di appartenere da sempre perché non ha memoria della sua vita precedente. È necessario che qualcuno ci porti da Denise. È il famoso tassello che manca per chiudere il cerchio” dichiara l’ex pm Maria Angioni.

Le due bande contro Denise Pipitone

Ormai è assodato che c’erano due clan: uno voleva farla pagare a Piera Maggio anche uccidendo la bambina, e gli altri volevano bene a Denise ed hanno evitato che le si facesse del male.

Ma c’era un patto: Piera Maggio non l’avrebbe comunque rivista.

“Chi prese Denise voleva ucciderla ma qualcuno lo impedì salvò la bambina ma non la riconsegnò alla sua mamma, perché questo era il patto” spiega Angioni in un’intervista ripresa da Ansa.

Finalmente Mazara rompe il muro di omertà: nuove testimonianze, una lettera anonima, persone che hanno visto e che dopo 17 anni non hanno più paura di parlare.

Sempre la Angioni evidenzia come “Qualche giorno Francesca Adamo ha rivelato di avere firmato lei per conto di Anna Corona che era andata via prima. Questa donna ha deciso di parlare dopo 17 anni, segno che il patto iniziale è saltato”.

Denise Pipitone è viva: portateci da lei

Denise è viva e qualcuno sa dove si trova: «Lo sa perché ha disposto di persona lo spostamento o ne è stato testimone. E sino ad oggi ha taciuto, nel rispetto di un patto che ora è saltato».

Mazara del Vallo chiede che Denise sia restituita, che venga fuori il nome della famiglia a cui è stata ceduta o che li si porti nel luogo in cui Denise si trova.

«Qualcuno sta parlando e scardinando alibi, altre testimonianze importanti sono state riascoltate, è tempo di intensificare le ricerche, perché la verità potrebbe essere a un passo» dice Maria Angioni, ex pm.

Anche noi oggi siamo qui per dire “Riportate Denise a casa!”. Questa squallida vendetta è durata troppo, chi sa parli, chi sa dove si trova Denise si metta in contatto anche in modo anonimo con Piera Maggio e la riporti a casa.

Denise Pipitone: Anna Corona e Giuseppe Della Chiave sono colpevoli?

C’è forse un chiarimento molto vicino nel caso di Denise Pipitone? Dopo 17 anni sembra che finalmente qualcosa si stia smuovendo.
Ci sono stati depistaggi, finte intercettazioni e tante bugie ma ora qualcuno parla, si prendono in mano vecchie testimonianze e documenti per scoprire la verità.
Due nomi spiccano su tutti: Anna Corona e Giuseppe Della Chiave.

Denise Pipitone: Anna Corona di nuovo indagata?

L’alibi di Anna Corona non regge: non era a lavoro, ha ricevuto delle telefonate ed è uscita.
Una collega la appoggiava ma poi ha ritrattato, è stata lei a scrivere l’orario del fine turno di Anna mentre lei non c’era.
Anna Corona, ex moglie del Pulizzi, ha ricevuto delle telefonate che l’hanno portata ad allontanarsi: per andare dove?
Oggi sappiamo chi fece una telefonata: Giuseppe Della Chiave.

Chi è Giuseppe Della Chiave e perché avrebbe rapito Denise Pipitone?

Giuseppe Della Chiave era il fidanzato di Loredana Genna, cara amica di Anna Corona.
Il sospetto fondato è che dietro tutto questo ci sia Jessica Pulizzi che avrebbe ordito il sequestro e poi coinvolto altre persone, con Anna Corona di supporto ovviamente.

Battista Della Chiave ha indicato nel nipote “Peppe” il responsabile del sequestro: quella famosa mattina vide Giuseppe fare una telefonata con la bimba in braccio. I tabulati confermeranno che stava chiamando a casa di Anna Corona e che rispose la madre, Antonietta Lo Cicero, che poi chiamò la figlia sul lavoro.

In diverse intercettazioni compare il nome “Peppe” che a questo punto si suppone sia lui:
«Vai vai a prendere Denise»
«Ma Peppe che ti ha detto dove la devo portare?».

Giuseppe Della Chiave, dal suo canto, si è sempre dichiarato totalmente estraneo ai fatti, ma i suoi colleghi disconfermano: conosceva la famiglia Pulizzi e conosceva Anna Corona che frequentavano abitualmente il ristorante in cui lavorava.

Le tre persone che rapirono Denise Pipitone

Giuseppe era anche in macchina? Era fra le tre persone indicate da un testimone oculare anonimo? Questo non si sa. I nomi sarebbero stati resi noti ma non sappiamo se c’è anche il Della Chiave.
Qualcuno potrebbe aver rapito Denise e poi gliel’avrebbero portata.
Giuseppe chiamò Antonietta Lo Cicero che avvisò Anna, che probabilmente fu vista sbandare con l’auto in strada, non si capisce se fosse lei o meno.
In seguito Denise pare sia stata consegnata ad un ragazzo di 25 anni con i capelli ricci e la carnagione scura, che a bordo di uno scooter l’avrebbe portata verso una barca.
Si aspettano ulteriori sviluppi.

Il testamento del principe Filippo: ecco a chi spetta cosa

Sono filtrate informazioni che riguardano il testamento del principe Filippo: chi eredita cosa? Per l’ammontare di quanto? I Sussex saranno i grandi esclusi?

Per adesso si sanno pochi dettagli, ma sono abbastanza per spettegolare un po’.

Siamo qui per raccontarvi i dettagli ed appagare tutte le vostre curiosità.

Il testamento del principe Filippo: ecco a chi spetta cosa

E’ venuto a mancare all’età di 99 anni lo scorso 9 aprile, il duca di Edimburgo, operato di cuore e quasi centenario infine deceduto.

Lascia un’eredità di 42 milioni di dollari (30 milioni di sterline), lui che arrivò alla corte di Re Giorgio con sole 30 sterline e poche speranze.

La cosa che sorprende più di tutto è che abbia citato nel testamento il suo staff, citiamo The Sun “Il duca di Edimburgo avrebbe pensato anche ai segretari che lo hanno assistito per tanti anni: con loro ormai era nato un rapporto di grande stima e anche di amicizia, dato che lo hanno aiutato a regnare nell’ombra, a sostegno della regina Elisabetta”.

Ebbene sì una cosa totalmente desueta per la royal family: lo staff eredita. Nello specifico il duca di Edimburgo ha destinato ingenti somme al suo segretario privato Archie Miller Bakewell, al paggio William Henderson e al cameriere Stephen Niedojadlo.

Ovviamente gran parte dell’eredità va ovviamente alla moglie e a seguire a figli e nipoti.

Harry ed il testamento del principe Filippo

“Il principe nonostante la Megxit, nonostante le critiche, non farà eccezione” ha spiegato una fonte al The Sun. Quindi, nonostante tutto, Harry e Meghan compaiono nel testamento.

“Philip non era il tipo di persona che puniva un nipote per essersi comportato male. Era un uomo molto giusto, imparziale e adorabile. Non ha mai avuto rancore” riferisce una fonte.

Pare che ai Sussex, a breve, arriverà una bella somma che farà molto comodo ai due, visto che devono far fronte da loro stessi alla propria sicurezza.