domenica, 14 Dicembre 2025

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Cuties: le accuse a Netflix e le cancellazioni

Cuties è un film distribuito da Netflix di cui ormai avranno sentito parlare anche i muri perché è stato boicottato ancora prima che uscisse.

Francamente non ero a conoscenza della questione, ho scoperto per caso la faccenda e ho deciso di approfondire.

Cuties: il film scandalo sulle minorenni

La regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré gira nel 2020 il lungometraggio Mignonnes poi distribuito da Netflix con il nome di Cuties.

Amy, originaria del Senegal, ha 11 anni e vive in Francia con la madre ed i fratelli. Il padre dovrebbe raggiungerli a breve con la seconda moglie.

La zia e la madre tentano di inculcare in Amy le credenze religiose islamiche e di farla vivere come in Senegal.

Amy è pero affascinata da un gruppetto di ragazzine disinibite con cui va a scuola.

Ne impara di ogni ed inizia a twerkare cercando di integrarsi fra le sue coetanee.

Il giorno in cui il padre torna per sposare la seconda moglie, Amy si reca al parco per una gara di ballo ma non va come previsto.

Cuties spacca l’opinione: le cancellazioni da Netflix

In America hanno subito deciso di prendere posizione: non si usano minorenni nei film, soprattutto per sessualizzare. C’è chi grida all’incitamento alla pedofilia.

Mole le cancellazioni da Netflix per protesta.

Io ho visto il film e francamente mi è sembrato ciò che è: un documentario sulle bambine che si fingono adulte e usano linguaggi e comportamenti espliciti, in modo sessuale.

E’ vero che ci sono alcune inquadrature, verso la fine, dei sederi (e si potevano evitare) ma è anche vero che non è niente di più né meno di ciò che si vede tutti i giorni per strada.

E’ altresì vero che potevano scegliere attrici maggiorenni che si fingessero minorenni, anche se non so quanto si possa sembrare undicenni.

Temo che molta malizia sia negli occhi di guarda: per gran parte del film vediamo Amy che si relaziona con la madre, le regole, la religione e la cultura. Poi la vediamo cercare di essere diversa, di integrarsi ma nel modo sbagliato. Non ci vedo una sessualizzazione fatta di proposito, non è un film per pedofili.

Ma si sa che i film di critica sociale in America non attecchiscono, vero Joker?

Sofia di Svezia batte Meghan Markle: niente fuga

Sofia di Svezia non si è rivelata un’altra Meghan Markle, come i maligni sostenevano, anzi se la Markle ha scelto la fuga perché non si è riuscita ad inserire, Sofia lo ha fatto alla grande.

Meghan, impreparata ed insofferente alla vita a corte, ha mollato gli ormeggi; i gossip ora puntavano su Sofia, la consorte del principe di Svezia, che invece ha spiazzato tutti.

Non ci sarà una “Megxit” per Sofia di Svezia

Sofia non è reale, non è nobile e non ha sangue blu, era una modella. E’approdata in televisione grazie al reality show Paradise Hotel e dopo un po’ di tempo ha conosciuto il Principe Carlo Filippo, secondogenito ed unico figlio maschio del re Carlo XVI Gustavo di Svezia.

Dopo il fidanzamento i due hanno convolato a nozze.

E la stampa? Le ha dato addosso come se non ci fosse un domani, proprio comne nel caso di Meghan.

Tutti la davano per spacciata: una modella a corte? Non ce la farà mai.

Le rivelazioni di Sofia di Svezia

Sofia non ha mai nascosto che all’inizio sia stato difficile, ha dichiarato: “Quando abbiamo iniziato a stare insieme ho subito un torrente di odio. E questo è diventato una cicatrice nella mia anima “ ma poi ha rivelato “Penso di aver trovato un equilibrio fantastico”.

Sloggiare? Non ci pensa proprio.

Una giornalista le ha chiesto “Le piacerebbe fare una Megxit?” e lei ha risposto “Non proprio. Penso di aver trovato finalmente il mio equilibrio e vedo davvero positivo ora che ho superato gli anni più difficili”.

Ha poi detto “Da quando sono diventata principessa, ho attraversato molte crisi di identità. Chi sono io? In Sud Africa ho un tipo di personalità, ma quando torno a casa ne ho un’altra. In Sud Africa mi è permesso essere chi voglio essere. A volte puoi desiderare qualcosa di molto più semplice. Diventi consapevole che, quando vivi la vita che faccio io, le cose costose non ti rendono più felice come essere umano”.

Quindi sì, lei capisce Meghan ma scappare non fa per lei.

Attenti: principessa agguerrita in arrivo!

Vasco Rossi smentisce la relazione con Barbara D’Urso

Vasco Rossi ha avuto una relazione con Barbara D’Urso? Lui dice di no.

Attenzione non si tratta di una relazione attuale ma che sarebbe avvenuta anni fa e smentita in questi giorni.

Siete curiosi?

Anni ‘80 la relazione fra Vasco Rossi e Barbarella

Vi ricordate di Barbara negli anni ‘80? Vasco già cantava e lei da poco si affacciava sul mondo della tv.

Perchè i due avrebbero avuto una relazione?

Si diceva che “Brava” fosse una canzone dedicata da Vasco a Barbarella con cui avrebbe avuto una storiella.

Secondo la leggenda metropolitana la vera protagonista  ed ispiratrice della canzone sarebbe proprio Barbara D’Urso.

Una volta per tutte Vasco alza la voce, seccato ancora dalle chiacchiere in merito.

Vasco Rossi smentisce i gossip su Barbarella

Vasco smentisce categoricamente la storia.

Cos’è successo? Un utente ha chiesto in un commento, su un social, di ricordargli quale fosse la fantomatica canzone dedicata alla D’Urso e lui ha risposto piccato Nessuna!“.

Purtroppo girano tante leggende metropolitane attorno a Vasco e lui le ha smentite seccamente una per una:

“NON HO MAI espresso apprezzamenti negativi sul fatto che a San Siro mettano una mia canzone quando gioca il Milan. NON HO MAI scritto una canzone per Barbara D’Urso. NON HO MAI offeso il Sud con battute o altro. Io amo il Sud come il Nord e il Centro. NON HO MAI avuto un tumore ma una Infezione Batterica. NON HO MAI detto che mi sarei ritirato ma che volevo dare le dimissioni da Rockstar”.

C’è un però: è stata attribuita a Barbarella la frase “Con Vasco è stato un amore travolgente, era bello come il sole, magro e sano”. Ci stava prendendo in giro?

Tutti gli uomini di Barbara D’Urso

E’ noto che la D’Urso abbia avuto una storia con Memo Remigi e poi con Michael Bosé.

Nel 1982 frequentò Mauro Berardi è stata con lui per lungo tempo. Poi Michele Carfora con cui ha rotto perché lui le metteva le corna. E ancora: Stefano Bettarini, Fabio Galanti e anche con il personal trainer Marco Rustichelli.

Alcuni degli ultimi nomi sarebbero solo gossip, come per Vasco Rossi?

Salvini aggredito: in corsa verso l’Oscar come miglior attore

Salvini è stato “aggredito” e c’è chi pare intenzionato a comparare l’”aggressione” avvenuta ai danni dei bottoni della camicia con l’assassinio di Willy.

Signori non confondiamoci: uno è un attore di bassa lega che ha perso un rosario e qualche bottone mentre l’altro è Willy, ragazzino di colore, ucciso a botte da due picchiatori nazifascisti (bianchi ovvio).

Come al solito la stampa si rivela di alta professionalità: fra i titoli vediamo Libero che parla di Salvini aggredito da una donna nera e il Giornale che parla di magia nera vudù.

Io sono semplicemente scioccata.

Salvini aggredito possibile candidato per l’Oscar

Ora: a quanti di voi è venuto il dubbio che la signora sia stata pagata per fingere l’aggressione?

Berlusconi docet: gli fu tirata contro una statuetta ma si scoprì che era tutta una sceneggiata.

L’aggressione ha comportato come vittime: un rosario e i bottoni della camicia del noto politico.

Il Giornale si butta a capofitto in teorie complottistiche degne degli analfabeti funzionali: il gesto di strappare il rosario (che dubito la signora sapesse essere lì) può essere un atto di magia nera alias stregoneria vudù.

Ovviamente: donna di colore uguale magia nera vudù. E certo. E sarebbero loro quelli con l’anello al naso? No, io non direi.

Sono stati interpellati anche degli antropologici ma vi risparmio le immani fesserie dette.

Salvini incita all’odio e ne paga le conseguenze

Lo so che è una frase forte la mia, ma non si può non condannare pubblicamente la morte razziale di un ragazzo (no Salvini non l’ha fatto), gridare contro i migranti e gli extracomunitari e poi fare finta di essere Gandhi. Non regge, nessuno se la beve.

La destra incita all’odio, in America la polizia bianca commette omicidi razziale e la popolazione afro è giustamente in crisi: pur non giustificando l’ira della signora posso capire il suo smarrimento ed il suo sbrocco momentaneo.

Bisognerebbe mettersi nei panni delle persone di colore: attaccate da ogni dove per via del colore della loro pelle.

Ovviamente non possiamo non presumere che la signora sia stata manipolata o pagata.

Sapremo mai la verità?