mercoledì, 20 Novembre 2024

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Le tot cose che, ovvero classifiche - sul mondo che ci circonda - stilate dalla redazione di Blog di Lifestyle

I 10 motivi per cui non mettersi a dieta

Crostatine alla Nutella, fonduta di cioccolata, panna montata, tiramisù, cupcackes e chi più ne ha più ne metta: si può sapere perché mai dovremmo privare le nostre papille gustative di tanta goduria? Se anche i vostri tentativi di stare attente alla linea sono durati meno di ventiquattr’ore, noi di Blog di Lifestyle non vi giudicheremo: siamo tutte sulla stessa barca (no, non quella di sashimi) e, se vogliamo, possiamo farla anche affondare a furia di chili presi. Ancora in dubbio? Leggete i nostri 10 motivi per cui non mettersi a dieta e riparliamone.

La ridicolaggine

Mettiamo una sera, a cena fuori: il menù che propone ogni ben di Dio, lui che legge i nomi delle pietanze più succulente sulla faccia della Terra e noi che rispondiamo “No sono a dieta, prendo un’insalatina“. Una scena assolutamente improponibile.

La bellezza

E vogliamo parlare della radiosità che dà al nostro volto una fetta di pane e Nutella? Di gran lunga preferibile alla faccia spenta del classico tipo a cui si legge in fronte “sono-a-dieta-lasciami-stare-se-no-mangio-anche-te”.

La noia

Pulire, tagliare, mettere a bollire, per poi finalmente arrivare a condire con parsimonia. Che noia, ragazze. Una bella fetta di torta sicuramente ci risparmia interi pomeriggi passati a pulire le verdure!

La tristezza

Una lancia va spezzata in favore dell’inventiva che molte tirano fuori nel creare piatti diversi, illudendosi di mangiare qualcosa di sano travestito da qualcosa di buono solo perché più colorato del solito. Ma no grazie, davvero: noi qui si aspira alla piena felicità, quella che si raggiunge solo dopo sazie.

Il nervosismo

Stare a dieta rende nervose, con quel brontolio perenne nello stomaco e l’obbligo di doversi rifugiare ogni volta si abbia appetito dietro un un triste bicchiere d’acqua, pur di non pensare al cibo. Care le nostre fissate coi nervi a fior di pelle, mangiatevi un paio di confezioni di caramelle Haribo e vedrete quanto più dolce sarà la vostra vita!

Il piacere

Stare a dieta è un inaccettabile affronto alla dignità dei nostri sensi: la sensazione che dà affondare un cucchiaino nel barattolo di Nutella alle due di notte quando l’insonnia o la depressione hanno preso il sopravvento non potrà mai valere quanto un chilo in meno. Mai.

La genuinità

La morale comune inquadra le donne come degli esseri continenti, non inclini agli eccessi in particolar modo mangerecci. Ma provate a dire a un uomo che vi offre una porzione di patatine “Oddio, ne vorrei altre dieci!“: non immaginate neanche quanto gli farà piacere la vostra schietta genuinità. Al bando tutte le farse da schifiltose: siamo donne e, sì, mangiare piace da morire.

La salute

La vita è troppo breve per rinunciare a piaceri come una parmigiana, una ciotola di misto fritto e un chilo di gelato. O forse diventerà breve mangiando queste cose – ma questi non sono che insulsi dettagli. In ogni caso, mangiare fa bene alla salute, allo spirito e al corpo: non vi siete mai accorte quanto migliora l’umore mangiando carboidrati?

Fornitori in estinzione

Immaginiamo per un doloroso istante che tutte noi riuscissimo nell’impresa di stare a dieta: ogni produttore di cioccolato, ogni fabbrica di caramelle, ogni singola pasticceria, ogni ristorante, ogni gelateria, insomma tutti coloro che producono deliziose leccornie fallirebbero. Uno scenario apocalittico da scongiurare affondando immediatamente la mano nel pacco dei nostri biscotti preferiti.

Chi siamo

Ma la ragione più valida per cui non dovremmo cominciare una dieta sta nel fatto che dovremmo imparare a giudicarci di meno e ad apprezzarci di più: fianchi rotondi, cosce piene e persino un po’ di pancia sono decisamente più appetibili di insipide pelle e ossa. Non ci credete? Chiedetelo a chi vi porta a mangiare fuori.

Le 10 bugie che ci raccontano i film d’amore

Credit: cinema.fanpege,it

Che belli quei film – da domenica sera piovosa, sotto il piumone con la cioccolata calda – in cui lei, persa da mille problemi ma sempre e tremendamente perfetta, accompagnata da un bellissimo sottofondo musicale, incontra per puro caso quello che poi, non dopo aver superato qualche misera prova, sarà l’uomo della sua vita, per sempre. Sono film talmente belli, talmente positivi, che noi non possiamo fare a meno di credere che davvero nella realtà sia tutto così semplice e facile.
Purtroppo non è così. E bene o male lo sappiamo tutti. Perchè qui non è così: la trama è inconsistente, l’amore non è mai per sempre. La vita non è un film.
Forse un po’ per malinconia, forse un po’ per eccessivo bisogno di realismo noi di Blog di Lifestyle abbiamo deciso di stilare un elenco delle 10 bugie che ci raccontano i film d’amore.

1. Che l’amore vince su tutto

Fin da piccole, con le favole di principi e principesse, siamo state abituate al “per sempre felici e contenti”. Crescendo poi la cosa non è cambiata: i film d’amore continuano a propinarci quest’idea che l’amore, quello vero, vince su tutto e tutti. Ma dov’è finita l’aspra realtà?
L’idea che se ci amiamo tutto andrà per il meglio non va bene neanche per il più romantico dei romantici. L’amore a volte non basta. Bisogna essere disposti a rischiare, e sopratutto a mettersi in gioco. È troppo bello pensare che sia tutto rose e fiori e che il bacio sia l’apostrofo rosa tra le parole t’amo: nella realtà di tutti i giorni, stare insieme a una persona vuol dire scendere a compromessi, vuol dire spendere una quantità di energie (a volte inutili) per dare se stessi senza magari ricevere niente, vuol dire, soprattutto, soffrire.

2. Che il fidanzato perfetto è quello contro cui vai a sbattere perchè sei distratta

A tutte, disgraziatamente, capita di inciampare su un’altra persona: molte volte siamo talmente distratte e sovrappensiero che andiamo a sbattere contro chiunque. Ma capita davvero di rado che questo Signor Chiunque sia l’uomo dei nostri sogni che speriamo d’incontrare da un momento all’altro. Il più delle volte, dopo questo genere di capitombolo, scappiamo a gambe levate sperando che la persona travolta non ci insegui per tutto l’isolato.

3. Che il vero amore è per sempre

Tra di voi c’è qualche veggente? No, perché per quanto ne sappiamo l’amore è un sentimento umano, e come tale non si può sapere a priori quanto durerà. Anche quando è sincero, anche quando è davvero sentito con il cuore, l’amore non è proporzionale alla sua intensità o qualità. Tutto cambia, continuamente.

4. Che nella vita basta sempre essere se stessi

Purtroppo, nella realtà non è così facile. E lo sappiamo tutti.

5. Che l’attrazione fisica è sinonimo di amore e compatibilità

L’emozione così travolgente che proviamo quando siamo attratti fisicamente da qualcuno ci porta a credere di essere fatti l’uno per l’altra. Ma la verità è che l’attrazione non garantisce nulla tra due persone, se non il desiderio reciproco. Amore e complicità, vanno ben oltre il puro interesse fisico.

6. Che prendere una decisione non è mai così difficile

Stiamo male giorni interi, a volte anche mesi, difronte al bivio che, prima o poi, incontriamo sulla nostra strada. Prendere una decisione difficile, una decisione che condizionerà la nostra vita, non è questione di 90 minuti. Lì sembra tutto così semplice.

7. Che, tranquille, avremmo sempre trucco e parrucco perfetto nei momenti decisivi

Ma quando mai? Il destino è talmente beffardo che quando si presenterà l’occasione giusta per noi, noi saremo conce da buttar via.

8. Che l’amore è immediato

In quanti film due perfetti sconosciuti si incontrano nei primi minuti e alla fine, poco prima dei titoli di coda, si dicono “ti amo”? L’amore, quello pazzo, a volte goffo, spudorato e tormentoso, non è mai questione di minuti.

9. Che esiste una sola persona perfetta per noi: l’anima gemella

Che io sappia, nessuno ha mai fatto uno studio sulle “anime gemelle”, ma anzi, qualche insegnamento delle filosofie orientali ha affermato che esistono numerose anime gemelle per ognuno di noi. E meno male mi verrebbe da dire, pensa se no che guaio se la tua anima gemella fosse in un remoto villaggio peruviano.

10. Che “l’amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi”

Quando una storia finisce dicono tutti così, dicono che senza di voi non possono continuare a vivere. Ma voi avete mai visto queste vittime?

I 10 soprannomi più strani usati dalle coppie

Pussi pussi, Bau bau, miao miao e tutti gli animali della fattoria non basterebbero per stare dietro a voi e ai nomignoli e soprannomi che vi date tra fidanzati.
Non negatelo. No, non ci provate neanche. Sopratutto voi, belle donzelle, perché da voi, nella maggior parte dei casi inizia tutto.

“Guarda che me ne sono accorta che mi chiami sempre Giovanna, sai! Se non mi ami più puoi dirlo. Non c’è bisogno di ricorrere a queste piccolezze!” mi sembra già di sentirle, insicure del sentimento del loro povero uomo che a quel punto non può davvero fare nulla.

No, neanche provare a spiegarle che Giovanna è il suo nome di battesimo, perché niente, e dico niente in quel momento può farla ragionare.
Così, poiché l’uomo è nato stanco, si arrende al volere della sua donna in preda ad una crisi di nervi per cotanta offesa arrecatale e inizia ad inventare nomignoli nuovi per farsi perdonare.
Nascono così i peggiori soprannomi.

Capisco che l’amore fa perdere la testa, ma insomma, cerchiamo almeno di tenere svegli un paio di neuroni, giusto quelli che ci servono per non renderci ridicoli in pubblico. Anche in privato sarebbe preferibile evitare certi nomignoli e soprannomi inquietanti ma almeno in quel caso non fate male a nessun’altro a parte voi.

Noi di Blog di Lifestyle abbiamo deciso di raccogliere le varie testimonianze e provare a selezionare solo 10 soprannomi più strani utilizzati dalle coppie. Prerogativa di coppiette appena nate, certe abitudini fanno fatica a perdersi e quindi è arrivato il momento di renderli pubblici.

Per evidenti motivi bypassiamo nomignoli tipo cicci, ciccio, trottolino amoroso, bimbo e bimba ed altri abbastanza noti e ci concentriamo su quelli che quando li senti ti provocano una serie di effetti collaterali, tra emicrania, nausea e sangue dalle orecchie che dovrebbero essere riconosciuti come reati contro l’umanità.

BONBON ALLA CREMA E BONBON ALLA NUTELLA

No, non è inventato. Magari lo fosse. Ovviamente non sto qui a spiegarvi il lapalissiano motivo per cui bonbon, cornettino, brioscina non si possono utilizzare. Mi limito a dirvi che la gente vi guarda, vi ascolta. E poi si sente male. E non è giusto.

PISELLINO E PATATINA

Sul serio? Vi è mai venuto in mente che, in pubblico, anche solo tra amici (che poi si sa sono anche i peggiori) potreste sminuire anche i vostri membri? Non è carino dire a tutti che il tuo ragazzo non è molto dotato. Si sa, i maschietti ne risentono molto.

PINGU E PINGU

In realtà spesso si utilizza anche il femminile, che immaginerete, non è proprio un complimento. Ma questo nomignolo ha anche una storia alle spalle. Si narra, infatti, che il pinguino una volta accoppiatosi rimanga fedele al suo partner per sempre. Il pinguino.

PUZZOLO E PUZZOLA

Lavarsi potrebbe essere la soluzione a tutto questo. Si, perché non voglio credere che non ci sia un messaggio sottinteso quando il tuo fidanzato o la tua fidanzata ti chiama come l’animale più puzzolente del pianeta. Non è amore questo. No. È un modo pseudo carino per dirti che profumi di acciuga.

SCOIATTOLINO E SCOIATTOLINA

L’immagine che ci appare subito alla mente quando sentiamo due innamorati chiamarsi “scoiattolino e scoiattolina” è certamente tenera. A chi non piacciono gli scoiattoli?

Il problema emerge successivamente, quando vi si guarda in faccia.

VITA MIA, CUORE MIO

Allora, bisogna subito chiarire che una persona che è entrata nella tua vita da 3 giorni, non può avere tutta questa importanza. E non è vero che “è come se vi foste sempre amati” anche prima di conoscervi, perché non sapevate dell’esistenza dell’altro/a fino a 3 giorni fa.
Quindi se siamo tutti d’accordo su questo punto aboliamo immediatamente nomignoli quali vita mia, cuore mio, polmone mio, pancreas mio e organi vari. Perché sul serio, non si possono sentire.

GIOIA

Gioia è una parola ricca di significato. Vuol dire che nella tua vita la persona che ora ti è accanto ha portato felicità, serenità, gioia, appunto. Bellissimo. Si, ma perché dovete rovinarla a noi la vita e costringerci ad ascoltarvi mentre vi chiamate così?

CACCOLA

A quelli che si chiamano “caccola” anche in pubblico darei solo un Oscar per l’originalità. Quello che non vince mai Leonardo Di Caprio. È vostro di diritto.

SCIMMIOTTO E SCIMMIETTA

Anche questi soprannomi lasciano davvero poco spazio all’immaginazione.


Sicuri di quello che dite?

PUPO E PUPA

Già mi immagino lui, con aria da figo ma che di figo non ha nulla: “Ehi, pupa, che ne dici, stasera pizza?” Io uno così lo prenderei a sprangate nei denti. Figurarsi ricambiarlo con lo stesso nomignolo e rispondergli: “Si, certo pupo.”
Non scherziamo.

I 10 stati più assurdi di Whatsapp

WhatsApp e i suoi status: è ora di dire basta a questo scempio. Ne avevamo già parlato, ma il fenomeno “idiozia universale” su WhatsApp sembra continuare ancora. Ma, soprattutto, peggiorare. Non se ne può più.

Gli stati su WhatsApp dovrebbero essere un modo per esprimersi in pochi caratteri: una short bio, qualche parola per descriversi o per farsi riconoscere nel magico e complicatissimo mondo dei social, tra foto account, copertine, link e contatti sparsi nella lunga rubrica del telefono. Dovrebbe essere una frase, citazione, un ricordo, un messaggio, un pensiero nascosto, una dedica, un aforisma. Ma niente da fare, ci sono casi davvero disperati. E noi ci arrendiamo qui.

Ecco i 10 stati peggiori, i più divertenti, i più assurdi. Su WhatsApp.

“In riunione” fisso, anche la domenica

Insomma, così tanta voglia di fatturare anche nel giorno del Signore? E poi 24h fisso online. Un po’ di coerenza.

“Non disturbate, sto disinnescando una bomba”

Unabomber non ci fa paura, i R.I.S. Parma hanno bisogno di te, corri a salvarli!

“Buon Natale”

Forse il fuso orario è rimasto ancora bloccato sul panettone e l’alberello illuminato. Siamo a metà Gennaio, tra un po’ arriva Pasqua.

Hey there! I am using whatsApp

Rimasti all’età del paleolitico, tutti quelli che mantengono ancora questo stato evidentemente:
a) non accedono da una vita
b) troppo pigri per cambiarlo
c) non sanno cosa scrivere

“Ganja is my air”

Spero che tua mamma non legga mai il tuo status, sarebbero problemi. Ah, comunque, la Ganja se la sarà fumata anche il tuo iPhone, se poi decidi di aggiungerci come emoticon una pseudo-foglia di marijuana per fare atmosfera. A 12 anni sei un vero duro, complimenti.

“La vita è bella, ma la bella vita è meglio”

Un trait d’union perfetto tra Leopardi e Briatore versione imbruttita per lasciare ai posteri citazioni profonde e riflessioni d’altri tempi. Il Pulitzer lo consegnano dall’altra parte, a sinistra.

“So figo, so bello, so fotomodello”

Tamarri in perfetto stile modello Abercrombie and Fitch per i paladini della bellezza su WhatsApp. Che poi, li guardi bene in faccia, e capisci che avresti fatto meglio a non farlo.

“Vado a spaccarmi ammmmmerda”

Non so a quando riferisca, né lo voglio sapere. Ma gira roba buona dalle vostre parti, no? Ma poi, alla fine, ti sei spaccato davvero? O sei rimasto nel lettone di mamma?

“Farfalle nello stomaco dammi l’insetticida”

Poeti si nasce, non lo si diventa. E anche zoologi.

Faccine, faccine dovunque

Mi chiedo, cosa vuol dire?

E tu? Hai mai letto stati del genere nella tua rubrica? Io controllerei…