lunedì, 18 Novembre 2024

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

In forma con la dieta alcalina

Credits photo: www.curarsialnaturale.it

Ideata dallo statunitense Robert Young, la dieta alcalina si basa sul principio di mantenere bassi i livelli di sostanze acide nel sangue.
Il pH del sangue sarebbe infatti correlato al bilancio delle sostanze acide e basiche correlate anche dalle sostanze che introduciamo per via alimentare.

Per Robert Young è fondamentale ridurre e limitare, a livello alimentare, l’introduzione di specifici nutrienti che contribuirebbero ad acidificare il sangue, identificato come principale causa del sovrappeso, dell’insorgenza di malattie quali ipercolesterolemia, malattie cardiovascolari, neoplasie, nonché della ritenzione idrica.

Il regime alimentare è stato testato da diverse star come Kate Hudson ed Elle Macpherson e, abbinato ad uno specifico programma di allenamento brasiliano, promette di ottenere un corpo muscoloso, magro e tonico.

Quali sono quindi gli alimenti concessi e quelli da escludere?

Gli alimenti concessi: cosa mangiare

Via libera a tutti quegli alimenti che presentano un pH alcalino quali verdura come sedano, carote, crucifere quali broccoli e cavolfiori, spinaci e zucca.
Perfetta anche la frutta tra cui gli agrumi, arancia e pompelmo, banana, pera, uva, mango, avocado, fragole e ciliegie.
Per quanto riguarda la quota proteica va bene assumere sia la quota animale derivante dal pesce come il tonno, la spigola ed il salmone, sia quella di origine vegetale derivate principalmente dai legumi quali ceci, fagioli, piselli e lenticchie.

Punto cardine della dieta è l’acqua. Young suggerisce di consumarne almeno 2 litri al giorno, meglio se depurata ed alaclinizzata, ovvero il cui pH finale risulti essere uguale o superiore a 9.5. Ottimo anche il thè verde, o delle tisane depurative.

Per Young tutti questi alimenti devono costituire circa il 70-80% del fabbisogno energetico quotidiano.
Queste indicazioni alimentari associate ad uno stile di vita sano che preveda una moderata attività fisica ed un corretto riposo notturno, almeno 8 ore, rappresenterebbero la strategia vincente per mantenersi in forma ed in salute.

Gli alimenti vietati: cosa limitare

Nella lista nera compaiono principalmente la carne, le uova, formaggi e latticini, il pomodoro, la frutta secca, il cioccolato e tutti gli zuccheri raffinati.

Limitazione anche per il pane, tutti i prodotti da forno preparati con farine raffinate, dolci, bibite zuccherate.
Seguono i cereali raffinati (riso, orzo, farro etc) che vanno sostituiti con piccole porzioni delle loro alternative integrali. L’unico cereale non acidificante è il miglio, da mangiare a volontà.

Tutti questi alimenti sono definiti acidificanti, e quindi potenzialmente dannosi per il nostro organismo in quanto determinerebbero un’acidificazione del sangue.

Alcune considerazioni

Come tutti i regimi alimentari che prevedono l’esclusione di alcuni alimenti, anche la dieta alcanina presenta vantaggi e svantaggi.

Sicuramente è da valutare positivamente l’elevato apporto di fibre introdotte con la dieta visto l’elevato consumo di verdure, il corretto quantitativo di acqua e la necessità di praticare una moderata attività fisica ogni giorno.

Dall’altra parte invece resta pur sempre un regime alimentare abbastanza restrittivo in cui la riduzione o la completa assenza di determinati nutrienti potrebbe comportare sindromi carenziali.
Inoltre non sono disponibili evidenze e dati scientifici che confermino i benefici sulla nostra salute e la riduzione dell’incidenza di diverse malattie come affermato da Young.

Allo stesso modo le variazioni del pH sanguigno sostenute da questa metodologia restano del tutto aleatorie in quanto non supportate da pubblicazioni e studi di carattere scientifico.
Se davvero riuscissimo ad alcalinizzare il nostro pH, andremmo in alcalosi metabolica, una situazione che accade in alcune malattie e che richiede un immediato intervento medico, perché può essere potenzialmente mortale.

Gli alimenti sono dei preziosi alleati per il nostro benessere e per il mantenimento del nostro stato di salute ma ogni regime alimentare deve essere valutato e studiato in base alle specifiche necessità e condizioni cliniche del soggetto in esame.

La stessa dieta alcalina se non valutata in base allo stato di salute del soggetto può comportare seri rischi per la salute. Infatti mentre da una parte la riduzione di alimenti ricchi in acido urico ed ossalati di calcio potrebbe essere benefico nei soggetti affetti da iperuricemia, o gotta, dall’altra parte l’elevato apporto di potassio potrebbe essere dannoso nei soggetti ipertesi o affetti da disfunzioni renali.

Attualmente non esiste un regime alimentare in grado di assicurare e favorire il benessere fisico, clinico e mentale di tutti gli individui, ma esistono alimenti preziosi che, se abbinati in maniera corretta, bilanciata ed in base alle specifiche esigenze individuali, possono essere importanti alleati della nostra salute.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Alla scoperta del cibo americano

Credits photo. www.san-francisco.eat24hours.com

Il sole non è ancora alto nel cielo di Manhattan quando una moltitudine di persone invade frenetica le strade di New York, mentre Time Square dà il buongiorno con le sue imponenti insegne luminose ai visitatori che iniziano a popolarla.

La giornata alla scoperta di New York, sia questa per piacere o per affari, sarà lunga, ricca di colori, di odori, di paesaggi differenti, ma anche di sapori ed abitudini alimentari.
Sì perché basta poco per accorgersi come ogni angolo della città sia invaso da ristoranti, caffè, catene internazionali alimentari, e food truck, i tipici camioncini itineranti, nati proprio in America, che hanno fatto dello street food, il cibo consumato in strada, una delle mode più forti del momento.

Sebbene si abbia la concezione che oltreoceano non esista una vera e propria tradizione gastronomica, in realtà è possibile scandire regole ed abitudini alimentari ben precise made in USA.

La giornata americana infatti prevede tre pasti principali: la colazione (breakfast), un pasto veloce (lunch) che nel fine settimana si trasforma in brunch essendo appunto una fusione tra colazione e pranzo, e la cena (dinner).

Il breakfast americano

Fin dalle prime ore del mattino i caffè ed i diner newyorkesi sono gremiti di persone.
C’è chi afferra un caffè ed un sandwich al volo e riprende la sua corsa, chi invece si ferma e consuma con calma la sua ricca colazione.

Il breakfast americano non è la colazione a cui siamo abitati noi italiani, ma un vero e proprio pasto molto sostanzioso, solitamente composto da un buon bicchiere di succo d’arancia, un caffè americano o the, pane tostato (o french toast) con burro e marmellata, uova al tegamino, salsicciotti, bacon fritto, pancake con sciroppo d’acero.
Ma le opzioni sono svariate accontentando tutti i gusti e palati: muffin, cookies, cheesecake ed invianti dolci burrosi pronti per essere divorati dai più golosi.

Il risultato è un vero e proprio shock calorico, una bomba terribile di grassi saturi e di zuccheri.

Volendo infatti fare due conti in termini di calorie, sarà semplice sfiorare le 1000 calorie scegliendo la classica versione salata costituita da bacon, circa 300 kcal per 50 gr, uova fritte, circa 188 kcal per porzione, salsicce o wurstel, circa 280 kcal per 100 gr, pane tostato con burro e marmellata, circa 350 calorie a porzione, un bel bicchiere di succo d’arancia, circa 250 kcal.

Se invece si opta per la versione dolce costituita ad esempio da un bicchiere di succo d’arancia, circa 250 calorie, una porzione di pancake inondato di sciroppo d’acero, circa 400 kcal a porzione, o in alternativa una succulenta fetta di cheesecake alle fragole, circa 350 kcal per porzione, oppure per mantenerci più leggeri un soffice muffin al doppio cioccolato, circa 340 kcal per porzione, faremo il pieno di circa 600-700 kcal.

Il contrario della colazione all’italiana, che al mattino predilige cibi facilmente digeribili, con un quantitativo notevolmente inferiore di calorie e soprattutto grassi.

Il lunch americano

Cibi che si prestano ad un consumo veloce, giusto una breve pausa prima di essere catapultati nuovamente nella frenesia della città e del lavoro.
Questo è il pranzo per gli americani, un concetto quindi molto lontano dalla nostra cultura di sederci a tavola e consumare un pasto completo e, nella maggior parte dei casi, il pasto principale della giornata.

Un sandwich, un panino, una porzione di cibo thai, messicano, giapponese o cinese.
Ma sebbene la scelta sia quella di un pranzo veloce in termini di valori nutrizionali ed apporti nutritivi anche qui grassi e calorie non sono da sottovalutare.

Infatti se prendiamo ad esempio il classico BLT sandwich, dove la sigla BLT sta per “Bacon, Lettuce e Tomato”, un panino composto quindi da 5 ingredienti bacon, lattuga, pomodoro, maionese e pollo, bisognerà fare i conti con quasi 600 kcal ed un apporto in grassi di circa il 52%.
Gli americani dovranno camminare a pasto sostenuto per ben 144 minuti se vorranno smaltire questo sandwich veloce!

Forse era meglio sedersi a tavola e consumare un bel piatto di pasta al pomodoro che con solo 450 kcal per circa 80gr di prodotto, avrebbe fornito il giusto apporto in carboidrati, fibre e proteine?

Il dinner americano

Mentre il sole tramonta sul cielo di Manhattan ecco che ristoranti e pub iniziano ad affollarsi per la cena.

La portata principale è comunque sempre il secondo, solitamente a base di carne come hamburger, hotdog, pollo fritto, accompagnati da patate e da altre verdure come legumi, pomodori, ed insalate, anche queste rigorosamente inondate da condimenti laboriosi, i famosi dressing.

Si perché anche se si sceglie una semplice insalata, mentre noi italiani siamo soliti utilizzare solo olio extravergine d’oliva, aceto, succo di limone e sale, in America dovremo fare i conti con le salse dressing, di tutti i colori e sapori.
Le più diffuse sono a base di maionese, panna, yogurt o Blue Cheese un formaggio molto diffuso ed appezzato in America, emulsionate con aceto, zucchero, sale ed un enorme varietà di spezie, in grado di fornire fino a 200 kcal in più alla nostra “leggera insalatina”.

Ordinando invece un semplice cheeseburger con una porzione di patatine fritte le calorie saranno circa 500, magari preceduto nell’ attesa da una porzione di anelli di cipolla fritti, circa 230 kcal per porzione, o da una porzione di pollo fritto, circa 300 kcal per porzione.

Va bene che siamo a New York e ci siamo fatti trasportare dalle abitudini e dai ritmi di questa affascinante città, ma facendoci due conti, forse da domani sarà meglio riprendere la nostra sana e salutare dieta mediterranea?

Una buona alimentazione è amica della salute.

Addio pancia gonfia con la dieta Fodmap

Credits photo: www.letteraf.com

Diversi studi hanno dimostrato come la pancia gonfia sia uno stato che interessa circa 12 milioni di italiani.
Per contrastare questo stato una soluzione potrebbe essere quella di ridurre il consumo dei cibi indicati come “Fodmap” ovvero tutti quegli alimenti che, data la loro elevata capacità fermentativa, la loro limitazione nella dieta quotidiana consentirà di ridurre e contrastare la pancia gonfia.

I cibi Fodmap

“Fodmap” è l’acronimo di “Fermentable Oligosaccharides Disaccharides Monosaccharides and Polyols” che riguarda quindi tutti quei cibi che contengono oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, una serie di carboidrati a catena corta, in grado di peggiorare sia i processi digestivi, sia condizioni patologiche a carico dell’apparato intestinale, nonché la sindrome del colon irritabile.

Questi carboidrati, o zuccheri, possono essere infatti poco assorbiti a livello intestinale andando incontro rapidamente a processi fermentativi a carico dei batteri che compongono la flora intestinale.

In particolare nei soggetti che mostrano una predisposizione nei confronti dei processi fermentativi, questi cibi favorirebbero la produzione di gas a carico della flora intestinale, con un conseguente accumulo di acqua e distensione del lume intestinale, comportando uno stato di gonfiore diffuso associato, nella maggior parte dei casi, a dolori addominali.

Quali sono i principali alimenti posti sotto i riflettori?
Legumi, verdure come broccoli, funghi e carciofi, erbe aromatiche come aglio e cipolla, alcuni frutti ricchi in fruttosio come anguria, cachi, ciliegie, o quelli ricchi in polioli come le pesce, le albicocche o le prugne, nonché cereali come il frumento e la segale.
Attenzione anche a latte e suoi derivati contenenti lattosio, dolcificanti come il miele, lo sciroppo di mais e lo sciroppo di glucosio/fruttosio, la frutta secca ed alcuni additivi alimentari.

Il consiglio dell’esperto

Ogni dieta dovrebbe essere elaborata e valutata insieme ad un professionista del settore in base alle specifiche esigenze e condizioni cliniche del soggetto in esame.

La dieta Fodmap infatti non prevede la totale eliminazione di questi cibi, ma solo una limitazione degli stessi per un periodo di tempo, per poi essere reintrodotti in dosi controllate.
Proprio per questo motivo è sconsigliato l’impiego di metodologie e regimi alimentari fai da te.

Eliminare semplicemente alcuni alimenti dalla propria dieta quotidiana potrebbe non rappresentare la soluzione migliore e definitiva per dire addio a questo disturbo.

Ad oggi test di laboratorio specifici consentono di investigare il possibile mal assorbimento di alcuni di essi come il fruttosio, il lattosio ed il sorbitolo, fondamentale quindi per impostare un corretto e specifico programma alimentare volto al benessere del soggetto.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Caldo torrido: ecco la dieta giusta

Credits photo: www.salute.pourfemme.it

Ipotensione, afa, spossatezza, ritenzione idrica e gambe pesanti: durante la stagione estiva impostare una corretta dieta è di fondamentale importanza per garantire il benessere del nostro organismo.
Proprio per questo motivo conoscere quali sono i cibi da preferire e quelli da evitare è di fondamentale importanza per affrontare con la giusta grinta ed energia le calde giornate estive.

Gli alimenti da preferire

Via libera a frutta e verdura. Ricche di sostanze nutritive ed acqua, rappresentano un ottimo alimento rinfrescante che non deve mai mancare nelle giornate afose.
L’ottimo apporto in acqua e sali minerali infatti aiuta a riequilibrare il bilancio idrico del nostro organismo, contrastando l’afa e la ritenzione idrica.
La dose giornaliera raccomandata è quella di 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura, preferendola cruda e di stagione.
Ottimi anche i frullati ed i centrifugati, naturali elisir di giovinezza e benessere grazie ad un elevato quantitativo di sostanze antiossidanti contenute in questi alimenti.
Non solo ci sentiremo più idratati e leggeri, ma anche la nostra pelle acquisterà colore e luminosità.

Bene anche le fonti proteiche, sia animali che vegetali, l’importante è che siano light, quindi alimenti ad elevata digeribilità come i legumi, il pesce, le carni bianche o le uova, preferendo modalità di cottura leggere, e limitando l’utilizzo di condimenti.

Ovviamente mai far mancare il tanto consigliato litro e mezzo di acqua al giorno, per contrastare la disidratazione e la ritenzione idrica.

Consigliato inoltre consumare almeno 5 piccoli pasti al giorno, invece delle classiche ed abbondanti portate dei pasti principali invernali. Scegliere insalatone, verdure fresche, macedonie, centrifugati e formaggi light porteranno colore e salute in tavola.

Gli alimenti da evitare

No ad alimenti troppo ricchi ed elaborati, che richiedono processi digestivi lunghi e complessi. Insaccati, salse da condimento, alimenti fritti e formaggi sono tutti alimenti poco indicati durante la stagione estiva.

Limitiamo inoltre il consumo di sale in quanto favorisce la ritenzione idrica facendoci sentire gonfi come dei palloncini.

Anche le bevande gassate e/o zuccherate, a base di cola o di the andrebbero limitate in quanto, sebbene all’inizio sembrano dissetare e rinfrescare, vanno a peggiorare l’idratazione del nostro organismo favorendo la diuresi dato il loro elevato contenuto in zucchero e/o sostanze eccitanti.
Un’alternativa più salutare e dissetante alle bibite zuccherate è rappresentata dai succhi vegetali, succhi di frutta 100% o infusi alla menta.

Attenzione anche ai superalcolici soprattutto nelle ore più calde della giornata, in quanto possono favorire la dispersione del calore corporeo disidratando.

Gli alimenti da consumare con moderazione

Sebbene il gelato rappresenti l’alimento simbolo dell’estate, questo deve essere ugualmente consumato con moderazione.
Che sia a base di frutta o di creme l’elevato apporto in zuccheri ed in grassi non lo rendono un alimento che può essere consumato giornalmente. Meglio sceglierlo su base saltuaria, alternandolo a yogurt e macedonie di frutta, optando per una piccola porzione da consumare come merenda.

Una buona alimentazione è amica della salute.