lunedì, 18 Novembre 2024

Ma cosa mangi?

Home Ma cosa mangi? Pagina 18
Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

La sindrome premestruale si combatte a tavola

Credits photo: www.salute.leonardo.it

Al di là di poche fortunate, la sindrome premestruale è uno stato fisiologico che colpisce la maggior parte delle donne, circa l’85% della popolazione femminile.
Tantissimi i sintomi sia a livello fisico sia psichico come stanchezza, irritabilità, malinconia, tristezza, ritenzione idrica, edema diffuso, gonfiore addominale, aumento dell’appetito, mal di testa.

Che cos’è la sindrome premestruale

Per sindrome premestruale si fa riferimento ad un insieme di variazioni biologiche, principalmente di carattere ormonale, che si verificano durante fasi specifiche del ciclo mestruale di una donna. Solitamente la maggior parte dei sintomi che la caratterizzano, più o meno sgradevoli, insorgono dai 10 ai 7 giorni prima dell’inizio del flusso mestruale. La particolarità è che, anche nei soggetti che non hanno mai sofferto di questa sindrome, questa può insorgere in qualunque momento del ciclo riproduttivo di una donna.

Per fortuna esistono diversi rimedi che nel tempo possono aiutare a migliorare questo stato: omeopatici, farmacologici, fitoterapici. Alla base però è fondamentale adottare uno stile di vita ed un alimentazione adeguata, che ci consentano di ridurre l’entità di questi disturbi. Sono tanti infatti gli alimenti che possono trasformarsi in preziosi alleati per il nostro benessere.

Gli alimenti che sconfiggono la sindrome premestruale

In seguito all’innalzamento dei livelli di estrogeno e prolattina, e la riduzione di dopamina e serotonina, è necessario consumare quei cibi che aiutino a ritrovare il buon umore.
Tra questi è doveroso annoverare tutti quegli alimenti che contengono sali minerali quali magnesio e calcio, noti da tempo per migliorare l’umore e mitigare sintomi abbastanza diffusi quali mal di testa e tensione nervosa.
Via libera quindi a tutte le verdure a foglia larga, tipo spinaci, biete e lattuga, ai carciofi, alle mele, al pesce ed alle mandorle. Bene inoltre i cereali integrali, le cime di rapa ed i cavoli, tutte ottime fonti di vitamina B6 che aiutano a combattere tristezza e malinconia, così come il latte e lo yogurt preziose fonti di calcio che aiutano a prevenire le contrazioni muscolari. Introduciamo inoltre acidi omega-3, contenuti principalmente nel pesce, nei semi di lino e nelle germe di grano, in grado di ridurre ed attenuare tensioni e contrazioni muscolari.

Per sconfiggere invece quei fastidiosi brufoletti, icona della sindrome premestruale e che ci rendono ancora più nervose ed irritabili, introduciamo quegli alimenti che contengono zinco quali i semi di lino, i germogli di soia, arachidi, nocciole e tacchino.

Proviamo inoltre delle tisane naturali a base di tarassaco, agnocasto e betulla, dal potente effetto sia diuretico che antiossidante. In particolare l’agnocasto contiene fitoestrogeni, ormoni vegetali, che agendo come anti estrogenici contribuiscon a mantenere un corretto equilibrio tra i livelli di estrogeno e progesterone.

Gli alimenti da evitare

Se nei giorni che precedono il ciclo ci sentiamo gonfie come dei palloncini è fondamentale seguire una dieta iposodica, riducendo quindi il contenuto di sale introdotto attraverso la dieta.
No quindi ad alimenti ricchi di sodio quali insaccati, formaggi e prodotti da forno, ed ad alimenti ricchi in grassi saturi, principalmente grassi di origine animale. Questi infatti potrebbero rallentare il sistema linfatico aumentando lo stato di edema diffuso. Inoltre per combattere la ritenzione idrica non dimentichiamo mai di bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno.

Fondamentale anche ridurre e limitare il consumo sia di sostanze alcoliche sia di thè, caffè e cioccolato.
Si, proprio lui, il cioccolato, l’alimento di cui le donne tendono ad abusare durante la sindrome premestruale. Se infatti da un lato il suo consumo favorisce la produzione di serotonina, l’ormone della felicità, dall’altra parte la presenza di metilxantina, una famiglia di sostanze chimiche a cui appartiene anche la caffeina, determina un’innalzamento dei livelli di prolattina, ormone responsabile dello stato di gonfiore e della ritenzione idrica che si osserva in questa fase.

Una buona alimentazione è amica della salute.

La dieta del metabolismo veloce: meno chili, tante perplessità

Credits photo: www.unadonna.it

La dieta del metabolismo veloce si basa principalmente su un principio: per poter dimagrire è necessario avere un metabolismo attivo ed efficiente.

Ed è su questo principio che la nutrizionista americana Haylie Pomoy ha elaborato la sua metodologia, scegliendo solo quegli alimenti che sembrano accelerare il metabolismo.
Anche in questo caso la dieta è articolata in 3 fasi, dura 28 giorni, ed ogni fase prevede il consumo di specifici alimenti associata ad una diversa attività fisica. Altri alimenti, invece, saranno completamente esclusi da tutte le fasi.

Fase 1

La prima fase consta di due giorni: il lunedì ed il martedì. Durante questi primi due giorni verranno consumati alimenti poveri in grassi, puntando tutto su carboidrati e frutta, al fine di far aumentare il metabolismo, fornendo energia.
A questa prima fase sarà necessario associare un’attività aerobica per bruciare gli zuccheri introdotti. Ma attenzione: non tutti i carboidrati sono concessi! Vietati infatti frumento, mais, soia, oltre che latticini e zuccheri. Inoltre è completamente bandito l’utilizzo di condimenti quale l’olio.

Fase 2

Anche la seconda fase è costituita da due giorni: il mercoledì ed il giovedì.
In questa fase frutta e cereali vengono sostituiti dalle proteine, rappresentate principalmente da carni e pesci magri ed insaccati magri, accompagnate da verdure quali verdure a foglia larga, quali broccoli e cavoli, mentre continuano ad non essere ammessi i grassi di cottura.
L’attività fisica associata a questa fase è di tipo muscolare intensa, come i pesi, per andare ad incrementare la massa muscolare. Questa fase non è altro che una vera e propria dieta iperproteica, solo privata della quota di grassi “buoni” necessari per il nostro organismo.

Fase 3

Costituita dai restanti giorni della settimana, venerdì, sabato e domenica, la terza fase prevede il consumo di tutti gli alimenti consumati nelle due fasi precedenti più l’introduzione dei grassi da condimento. L’attività fisica associata è quella dello yoga, o comunque un’attività leggera, perché la fase deve essere un momento per “riequilibrare” il corpo e la mente.

Qualche considerazione

Da qualche anno, visto l’elevato interesse nei confronti dell’alimentazione, dovuto anche ad un intenso effetto mediatico, veniamo letteralmente bombardati ogni mese da qualche nuovo regime alimentare.
La storia è sempre la stessa: poca fatica e grandi risultati.

Sono sempre di più le persone che per svariate motivazioni, tra cui prima di tutto la stanchezza di sentirsi sempre a dieta senza riuscire a raggiungere i risultati sperati, si lasciano travolgere dalle diete del momento senza considerare gli effetti fisiologici che possono scaturire da queste.
Tutte le diete che escludono categoricamente alcuni cibi sono di base errate e potenzialmente pericolose in quanto possono causare dei deficit nutrizionali.

In particolare la dieta del metabolismo veloce presenta pro e contro.
Tra i pro ritroviamo degli ottimi principi di base quale consumare cinque pasti al giorno, controllare quello che si mangia, dare importanza alla stagionalità dei prodotti, ma non mancano i contro.
Infatti se si approfondisce la tipologia di “alimenti concessi” sorge qualche dubbio sulla fattibilità che questa dieta possa essere seguita in Italia.
Il motivo? La dieta esclude il 50% degli alimenti che fanno parte del nostro stile di vita introducendo abitudini, come il consumare proteine a colazione, che non appartengono alla nostra cultura.
No a frumento, quindi niente pasta e pane, latticini e tutti i suoi derivati, grassi da condimento quale l’olio, caffè, thè e zuccheri raffinati. E, anche ammesso che questo regime alimentare funzioni nel breve periodo, è necessario poi riuscire a mantenere il peso continuando ad evitare i cibi non concessi.

A questo punto non è meglio seguire un’alimentazione varia, completa e ben bilanciata che ben conosciamo sotto il nome di dieta mediterranea?

Una buona alimentazione è amica della salute.

Il caffè: pro e contro della bevanda più amata dagli italiani

Credits photo: www.nataliarocon.com

Come si può rinunciare ad una tazzina fumante ed aromatica di caffè? Soprattutto noi italiani difficilmente riusciamo a dire di no.
Ma quali sono i benefici e le controindicazioni che si nascondono dietro questa irresistibile bevanda?

I benefici

Allo stato di “chicco”, il caffè contiene diverse sostanze quali proteine, grassi, minerali, carboidrati che, in seguito al processo di tostatura, si riducono drasticamente.
Le sostanze che restano presentano, tuttavia, diverse proprietà molto utili al nostro organismo.

Per quanto riguarda il suo contenuto calorico, se lo scegliamo nella sua versione semplice, dovremo fare i conti con solo 6 calorie ogni 100mL, il che significa che una tazzina di caffè amaro conterrà solo 2 calorie.

La componente nutrizionale principale del caffè è la caffeina, un alcaloide naturale contenuto in diverse tipologie di piante, tra cui appunto quella di caffè.

La caffeina possiede interessanti e svariate proprietà quali:
effetto stimolatorio e tonico esercitato sia a livello cardiaco che nervoso. Essendo una sostanza psicoattiva migliora l’attività celebrale, favorendo il rilascio di specifici neurotrasmettitori che contribuiscono a migliorare l’umore, riduce il senso di fatica ed acuisce la concentrazione;
effetto stimolatorio a livello della secrezione gastrica. Non a caso dopo un pasto, specie se abbondante, una tazzina di caffè favorisce i processi digestivi;
– esercita un’azione dilatatrice a livello dei bronchi, il che potrebbe avere effetti interessanti soprattutto nei soggetti asmatici;
– favorisce la motilità intestinale contrastando la stipsi.

Ma la caffeina non è l’unica sostanza presente. Accanto a questa infatti, in quella piccola e fumante tazzina ritroviamo un mix di preziose sostanze quali bioflavonoidi, vitamine e sali minerali, che mostrano interessanti proprietà sia antinfiammatorie che antiossidanti.

Le controindicazioni

Come per tutti gli alimenti che presentano ottime proprietà nutrizionali, anche il caffè apporta benefici se assunto con moderazione.
Le principali ripercussioni che il caffè può avere sulla nostra salute sono principalmente legate alla dose dipendenza che può scaturire da un eccessivo utilizzo di questa bevanda.
Infatti quelle che normalmente rappresentano delle interessanti proprietà della caffeina, possono trasformarsi in pericolose controindicazioni per la nostra salute.

Il rischio maggiore legato ad un eccessivo consumo di caffè è infatti legato all’effetto stimolatore della caffeina a livello gastrico. Un eccessiva produzione di succhi gastrici infatti può portare nel tempo a condizioni patologiche dell’apparato digerente, quali ulcere e gastrite.

Non da sottovalutare gli effetti a livello cardiaco. La caffeina infatti aumenta la frequenza cardiaca e la forza di contrazione di questo muscolo, divenendo una sostanza che dovrà essere assolutamente esclusa dalla dieta di soggetti affetti da cardiopatie.

Assolutamente vietato il consumo di caffè anche nei soggetti che soffrono di reflusso gastro-esofageo, nei soggetti ipertesi o laddove si soffra di insonnia. In questi casi infatti sarà necessario escludere dalla propria dieta questa sostanza accontentandosi, anche se con malincuore ma per il benessere del nostro organismo, di un prodotto decaffeinato o una bevanda d’orzo.

Occhio allo zucchero: se infatti avete l’abitudine di zuccherare questa bevanda, un consumo elevato di caffè significherà anche un consumo eccessivo di zucchero.

E per chi non soffre di questi disturbi qual è la dose consigliata?
Diversi studi hanno ormai dimostrato che la dose da cui non eccedere è rappresentata da 2-3 tazzine al giorno, pari a 300mg di caffeina.

Attenzione: la caffeina non è solo contenuta nel caffè ma anche nel thè, in alcuni soft drink, bevande energetiche e nella cioccolata. Considerate quindi sempre l’effetto sinergico esistente tra i cibi e non solo il numero di tazzine di caffè, per evitare l’insorgenza di spiacevoli effetti collaterali.

Una buona alimentazione è amica della salute

LeBootCamp: la dieta senza divieti

Credits photo:www.donnaglamour.it

La dieta del momento porta il nome di “LeBootCamp”, la nuova tendenza se vuoi perdere peso.
Qui non ritroviamo un menù preciso perché, il cuore della dieta, vanta di non avere cibi proibiti, o meglio, le quantità saranno illimitate, in quanto ogni fase in cui è articolata la dieta presenterà degli alimenti consentiti e non.

Ma il vero pilastro per la riuscita del metodo è quello di avere tanta disciplina e forza di volontà. A disposizione sul portale dell’autrice infatti tante sessioni motivazionali e ricette per rendere questo percorso più semplice.

Le fasi

Il metodo LeBootCamp è stato messo a punto per perdere peso e rimanere in forma e verte su quattro concetti chiave: alimentazione, ginnastica leggera, stress/motivazione, gestione del sonno. Stress/motivazione e gestione del sonno rivestono la stessa importanza dell’alimentazione e dell’attività sportiva in quanto questi possono influire sui nostri ormoni “facendoci ingrassare”.

Come le altre diete a cui siamo stati abituati nell’ultimo periodo, anche questa è articolata in fasi, quattro per la precisione: detox, ovvero la fase detossinante, attacco, per ridurre la cellulite, booster per pulire il corpo ed infine equilibrio per non riprendere i chili persi.

La fase Detox dura 2 settimane durante la quale si introducono gli alimenti che ci aiuteranno a depurare il nostro corpo, permettendoci di perdere i primi chili. Tra questi configurano la mela, il carciofo, la famiglia delle crocifere, il grano saraceno, le carni bianche, i pesci selvaggi. No invece a carni rosse, uova, formaggi vaccini, latte.

A questa segue la fase dell’attacco, che si concentra invece sui chili più difficili e che non presenta un arco di tempo ben definito. La fase si basa sulla scelta di alimenti che presentino un basso carico glicemico, parametro che prende in considerazione sia il loro contenuto in glucidi, quindi in zuccheri/carboidrati, sia il loro quantitativo di fibre ed acqua. Come è ben noto da tempo infatti, un’alimentazione ricca in fibre aiuta a ridurre l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri a livello intestinale. Questo è lo stesso motivo per cui la dieta mediterranea, ad esempio, predilige l’utilizzo dei cereali integrali all’interno di un corretto regime alimentare. La seconda fase dovrà continuare finché non si perderà circa il 75% dei chili in più da smaltire.

Superata quindi la fase più complessa seguiranno la fase Booster, sette giorni necessari per purificare il corpo in profondità, e la fase Equilibrio, necessaria per non riacquistare più i chili di troppo.
Altro elemento è quello di introdurre a vita un giorno di Turbo Detox, una giornata di depurazione generale per mantenere sano il nostro corpo.
Non dobbiamo rimanere sorpresi se, anche in questo caso, sono consigliati esercizi fisici specifici da combinare al programma alimentare, un vero e proprio servizio di coaching online a disposizione di chi voglia seguire questo metodo.

Dieta miracolosa o solo forza di volontà?

Sebbene il metodo nasca da una storia che coinvolge emotivamente, in quanto l’autrice invita le persone che vogliono perdere peso a non scoraggiarsi ed avere tanta forza di volontà, la stessa che ha dovuto utilizzare lei per combattere un male orrendo come il cancro che la stava divorando, il metodo si rifà un po’ a tutte le diete che sono state proposte negli ultimi anni, cercando di estrapolare da ognuna le componenti più efficaci, abbinandole in modo da renderle gustose e sane.

L’essere motivati, avere tanta forza di volontà, tanta disciplina, rappresentano i fattori chiave che possono rendere una dieta veramente efficace. Senza questi nessun regime alimentare, neanche quello più libertino, permette di raggiungere risultati interessanti.

Una buona alimentazione è amica della salute.