lunedì, 18 Novembre 2024

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Chili di troppo dopo Pasqua: ecco come smaltire gli eccessi

Credits photo: www.lincolnshireecho.co.uk

Le feste pasquali sono terminate e, nella maggior parte dei casi, ci hanno regalato dei chili di troppo.
Infatti se durante le feste ci siamo rilassati ed abbiamo allentato la cintura, in tutti i sensi, è arrivato il momento di correre ai ripari, anche perché ormai sono pochi i mesi che ci dividono dalla prova costume.

È mai possibile che solo due giorni di festa possano avere un effetto sulla forma fisica e soprattutto sull’ago della nostra cara amica bilancia? Ebbene sì.

Infatti, se solo vogliamo analizzare il quantitativo calorico senza valutare l’apporto nutrizionale, durante le giornate di festa è possibile sfiorare, se non superare, le 3000 calorie, quasi il doppio del fabbisogno nutrizionale di una persona normopeso.

Niente paura:ecco 5 buone regole da seguire per rimediare ai bagordi alimentari.

Regola numero 1: purificare

Dopo le abbuffate e gli eccessi, i giorni successivi sarebbe bene iniziare prima di tutto un percorso di purificazione. Via libera ad acqua, tisane, fibre vegetali e fibre integrali che ci aiuteranno ad eliminare le tossine in eccesso, ridurre lo stato di edema e ritenzione idrica, e migliorare l’attività intestinale. Le fibre vegetali e quelle integrali inoltre ci aiuteranno anche a tenere sotto controllo il senso di fame.

Regola numero 2: no ai digiuni

La maggior parte delle persone pensa che, dopo pasti ipercalorici e ricchi di grassi, il modo più corretto per smaltire gli eccessi sia quello di iniziare un digiuno.
Purtroppo questo non è corretto in quanto non solo il nostro organismo rallenterà i suo metabolismi in uno stato di iponutrizione, ma soprattutto la perdita corporea a cui assisteremo sarà rappresentata principalmente dai liquidi e non dai depositi di grasso.
Il risultato? Appena si riprenderà uno stile alimentare completo i chiletti che ci avevano abbandonato velocemente ricompariranno sulla bilancia.

Regola numero 3: stop a zuccheri, bevande alcoliche e grassi

Nei giorni successivi le feste eliminiamo dolci, zuccheri, bevande alcoliche e grassi. Prendiamo l’uovo di pasqua e chiudiamolo in dispensa permettendo a fegato e reni di smaltire i grassi accumulati. Inoltre un alimentazione ipolipidica, quindi povera in grassi, ci permetterà di migliorare anche i processi digestivi facendoci sentire da subito più leggeri e meno gonfi.

Regola numero 4: via libera alle proteine leggere

Iniziamo a seguire da subito un regime alimentare in cui sia limitato, se non assente, il consumo di carni rosse, salumi e formaggi. Essendo infatti degli alimenti estremamente ricchi in grassi ed in sodio, un loro ulteriore consumo non ci permetterà non solo di non smaltire i grassi in eccesso, fonte principale dell’aumento del colesterolo, ma anche di non ridurre la ritenzione idrica. Preferiamo quindi una dieta basata sul consumo di proteine leggere quali le proteine vegetali dei legumi, delle carni bianche e del pesce.

Regola numero 5: evitate diete stravaganti

E’ possibile seguire un regime alimentare estremamente ipocalorico dopo le feste, che preveda anche la completa assenza di determinati alimenti, solo se questo è strettamente limitato ad un breve periodo di tempo. Evitate quindi di seguire regimi alimentari stravaganti che durano per settimane e settimane. I risultati saranno immediati ma purtroppo non duraturi in quanto non consentiranno la perdita ponderale e corretta dei depositi adiposi.
Se volete seguire una dieta volta alla perdita del peso corporeo, affidatevi invece ad un regime alimentare ben equilibrato e studiato in base alle vostre esigenze nutrizionali.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Pranzo di Pasqua: ecco come affrontarlo rimanendo in forma

Credits photo: www.diredonna.it

Agnello, uova ripiene, pasta al forno, torte rustiche, pastiera napoletana, fave, ricotta salata, salumi, colomba, uova di cioccolata: tante le specialità e le ricette che imbandiranno le tavole durante il pranzo di Pasqua.

Ma tutte queste delizie quanto metteranno a dura prova la nostra forma fisica? Sebbene sembri difficile da immaginare, al termine delle feste pasquali la nostra bilancia potrebbe non essere molto clemente e regalarci anche 2-3 chili in più rispetto all’inizio delle feste.
Questo perché, tra un piatto ed un altro, si fa presto a perdere il conto delle calorie, superando anche le 3000 calorie con un singolo pasto.

Le calorie nascoste nei piatti pasquali

Le giornate di festa mettono sempre a dura prova la nostra linea e spesso, al termine di queste, ci troviamo a fare i conti con la bilancia.

Ma come è possibile aver preso tutti quei chili se abbiamo mangiato solo “un pezzetto di cioccolato”, provato solo “una fettina di dolce“, mangiato giusto “due fave”, assaggiato “tortani e rustici in piccolissime porzioni”?
Consideriamo prima di tutto che non è solo la quantità del cibo che consumiamo ad incidere sulla forma fisica, ma soprattutto la qualità ed il contenuto nutrizionale dei cibi che vengono consumati.

L’antipasto pasquale sarà principalmente costituito da salumi vari, fave, ricotta salata, uova ripiene. Una porzione media mista, quindi non abbondante, inizierà ad apportare le prime 450 – 500 calorie, con un notevole apporto in grassi saturi.

All’antipasto seguiranno i primi piatti quali, lasagne, cannelloni, paste all’uovo e ripiene dove, una porzione media pari a 80gr fornirà in media dalle 500 alle 650 calorie, accompagnate da un elevato contenuto glucidico e proteico.

Carni alla brace difficilmente mancheranno sulla tavola delle feste. I tagli che normalmente accompagneranno le nostre braciate difficilmente interesseranno parti magre, apportando quindi circa 300 calorie per 100gr di prodotto.

E non è finita qui:a conclusione di questa giornata a colpi di calorie ecco trionfare i dolci, altri protagonisti di questo giorno di festa a cui porre particolare attenzione.
Infatti il “pezzetto di cioccolato” che andremo ad assaggiare, mediamente pari a 50 grammi, con circa 280 calorie per la versione al latte, 260 calorie per chi opta per il fondente, 270 calorie per gli amanti del bianco, fino a sfiorare, e spesso superare, le 300 calorie per le versioni arricchite da nocciole, mandorle e caramello, a conclusione di un pasto così ricco potrebbe rappresentare molto più di un semplice “strappo alla regola”.

Una fetta di colomba invece, pari a circa 100 grammi, con il suo aspetto “leggero” apporta invece circa 400 calorie. Chi invece opterà per le versioni più elaborate e farcite da creme e cioccolato le calorie ed il quantitativo in grassi sarà destinato ad aumentare in maniera esponenziale.

Altro dolce non proprio light è la classica pastiera napoletana che, con le sue 380 calorie per soli 100 grammi di prodotto, una fettina per intenderci, rappresenta nel suo insieme un pasto completo.

Ovviamente dovremo considerare anche il consumo di alcolici quali vino birra, spumante, che incideranno sull’apporto calorico del pranzo apportando circa 300-400 calorie aggiuntive.

Il consiglio per tagliare qualche caloria

Sicuramente nei giorni di festa è difficile immaginare di riuscire a seguire uno specifico regime alimentare, escludendo ovviamente situazioni e necessità specifiche.
Per poter concedersi qualche strappo alla regola senza però eccedere o mettere a dura prova la nostra linea possiamo utilizzare qualche semplice trucco.

La mattina del pranzo pasquale evitiamo di consumare colazioni estremamente abbondati e ricche in grassi. No quindi a brioche, merendine e dolci, così come a preparazioni salate quali toast, uova e salumi. Optiamo invece per uno yogurt dal ridotto contenuto in grassi, una spremuta d’arancia o dei fiocchi di avena. È importante, anche in vista di un pranzo sostanzioso, cercare di non saltare la colazione ma preferire piuttosto un piccolo pasto leggero. Questo aiuterà a non arrivare troppo affamati a tavola.

Durante il pranzo dimezziamo le porzioni, evitiamo di fare il bis, e cerchiamo di limitare il consumo di pane, cracker e grissini che andrebbero solo ad innalzare ulteriormente l’apporto in carboidrati. Se pranziamo al ristorante cerchiamo di evitare preparazioni laboriose e ricche in condimenti, scegliendo sempre un contorno a base di verdure, crude o cotte, preferibilmente non ripassate in condimenti, in modo da garantire una buona quota in fibre vegetali.

Inoltre limitiamo il consumo di alimenti ricchi in grassi alla singola giornata festiva. I giorni successivi cerchiamo di praticare qualche attività sportiva, magari all’aria aperta, in modo da favorire lo smaltimento dei grassi e delle tossine accumulate.

Trascorse le feste intraprendiamo invece un programma alimentare ben equilibrato e studiato in base alle specifiche esigenze nutrizionali della persona per perdere peso, laddove necessario, o mantenere la forma fisica, preservando prima di tutto salute e benessere.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Tutti i segreti per mangiare fuori casa rimanendo in forma

Credits photo: www.getrealgurlsnutrition.com

Imparare a mangiare fuori casa in maniera sana non è una missione impossibile come molte persone possono pensare. Spesso infatti, se si sta seguendo un regime alimentare controllato, si è convinti di dover rinunciare alla propria vita sociale, rinunciando quindi ad inviti ed uscite con gli amici.
Stesso problema per tutti coloro che invece, per motivi di lavoro, sono costretti a pause pranzo fuori casa.
Questo non è vero, l’importante è seguire qualche piccolo accorgimento per evitare di commettere degli errori alimentari

Non saltare mai la colazione

È buona norma imparare ad effettuare sempre 5 piccoli pasti al giorno, in quanto arrivare ad uno stato di completo digiuno al pasto principale è estremamente dannoso per il nostro organismo.
Infatti oltre a favorire l’aumento del peso corporeo, dovuto ad un rallentamento del metabolismo, saltare la colazione aumenta anche il rischio di malnutrizione.

Spinti da un elevato senso di fame il risultato sarà quello di mangiare molto di più, introducendo quindi più calorie di quelle necessarie e, soprattutto, scegliendo preparazioni molto veloci, ricche in carboidrati e grassi.

Scegliere preparazioni semplici

Partiamo dalla considerazione che il cibo che possiamo consumare al bar, alla tavola calda o al ristorante non viene preparato come lo cucineremmo noi a casa.
I condimenti e le modalità di cottura impiegate sicuramente sono il primo elemento da valutare al momento dell’ordinazione.
La maggior parte dei cibi presenteranno un elevato quantitativo di zuccheri, grassi saturi e calorie, non concessi dal regime alimentare ipocalorico che stiamo seguendo.

Controllare e limitare il consumo di cibi ricchi in grassi, soprattutto quelli saturi, non è semplice quando si mangia fuori casa in quanto non si conosce la qualità, la quantità e la tipologia delle materie prime impiegate nella preparazione dei cibi. Il rischio di consumare cibi ricchi in grassi saturi è quindi elevato che non solo rappresenta un pericolo per la nostra forma fisica, ma è soprattutto pericoloso per il nostro benessere e la nostra salute.

Il primo segreto quindi è cercare di evitare tutte quelle preparazioni estremamente laboriose, snack preconfezionati, fritture, cibi ricchi di salse e condimenti che potrebbero far lievitare non solo il valore calorico delle pietanze, ma anche il nostro girovita.

Via libera quindi a preparazioni alla griglia o alla brace, sia di carne che di pesce, piatti unici come insalate miste, insalate di riso, di pasta. Evitiamo invece di consumare un pasto completo (antipasto, primo, secondo, dolce, frutta), scegliendo invece sempre un contorno a base di verdura senza condimento. In questo modo potremmo dosare noi stesso i quantitativi di olio necessari.

Attenzione inoltre ai risotti! Sebbene il riso sia un alimento estremamente indicato per coloro che seguono una dieta ipocalorica grazie alle sue proprietà disintossicanti e diuretiche, ricordiamoci che nei ristoranti i risotti verranno cucinati utilizzando principalmente burro, e che quindi ben si allontana da una preparazione domestica.

Attenzione ai pasti sostitutivi

Barrette, polveri da sciogliere in acqua dai gusti più disparati, budini, dessert e tanti altri ancora. I pasti sostitutivi ormai sono sempre di più.

Ma siamo sicuri che rappresentano una valida e salutare alternativa?
Sebbene rappresentino un’opzione veloce e pratica per chi mangia fuori casa, dal contenuto calorico contenuto, e dall’interessante potere saziante dovuto ad un quantitativo superiore di fibre vegetali, attenzione alle controindicazioni.
Il loro elevato contenuto in proteine potrebbe, a lungo andare, affaticare fegato e reni, l’elevato quantitativo di zuccheri non rappresentare la scelta nutrizionale più corretta per coloro che seguono un regime alimentare ipoglucidico e creare anche delle sintomatologie carenziali per la mancanza di molti nutrienti essenziali.
Attenzione inoltre alle tracce di glutine, latte e uova che potrebbero contenere, specialmente laddove ci sia una condizione di allergia o intolleranza conclamata.

Il consiglio? Meglio fermarsi ed ordinare una bella insalata mista di verdure ed ortaggi, pesce o carne o formaggi ligth, il tutto condito da olio d’oliva. Questa si che rappresenta la combinazione giusta per restare in forma e salute senza però rinunciare al gusto e alla vita sociale.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Tisanoreica: meno 8 chili in un mese

Credits photo:www.elle.it

Ideata da Gianluca Mech la tisanoreica è una delle diete del momento.
Definita “ipoglucidica, normoproteica e ipocalorica”, promette di far dimagrire velocemente, con gusto e senza patire la fame, grazie alla sinergia tra prodotti specifici e alimenti di uso quotidiano.

Come funziona

La dieta va seguita per un minimo di 20 giorni fino ad un massimo di 40, promettendo di perdere fino ad 8 chili attraverso un piano alimentare specifico basato sul consumo di specifiche erbe officinali ed aminoacidi, un bassissimo contenuto in carboidrati ed un elevato quantitativo di proteine e grassi.

Il principio principale su cui si basa questo regime dietetico è quello della chetogenesi, un processo biologico attraverso il quale il nostro organismo produce corpi chetonici, ovvero degli elementi derivanti dall’ossidazione dei grassi presenti per ricavare l’energia necessaria al funzionamento dell’intero organismo. Il processo si innesca quando zuccheri e carboidrati vengono ridotti nella dieta affinché il corpo, per produrre l‘energia necessaria, vada ad utilizzare le riserve di grasso depositate.

Per poter seguire la dieta è necessario sostituire diversi alimenti con porzioni di preparati che si “ispirano” agli alimenti reali, e che permettono di ottenere bevande dai gusti più disparati: cappuccino, yogurt, zuppe, omelette.
L’utilizzo di specifici preparati idrosolubili a base di fitoestratti vanno a revocare il gusto dei cibi, limitando quindi il peso del “non poter magiare” determinati alimenti.

Queste pietanze tisanoreica sono indicate con il nome PAT, ovvero Porzione Alimentare Tisanoreica, che contengono principalmente proteine e fitoestratti derivanti da diverse piante quali il carciofo, ananas, tarassaco e finocchio.
Accanto alle PAT, il programma prevede l’utilizzo dei decotti, gli estratti Decottopirici, rappresentati da estratti naturali ricavati attraverso la decottoterapia utilizzando unicamente acqua. I decotti presentano azioni differenti, diuretica, depurativa, tonica, a seconda delle specifiche esigenze riscontrate nel soggetto in esame.

Il regime alimentare è sconsigliato in caso di gravidanza, per i bambini ed i ragazzi in età di sviluppo, e per tutti quei soggetti che soffrono di malattie cardio vascolari, epatici e nei soggetti diabetici.

Le fasi

Il programma alimentare è articolato in due fasi: la fase intensiva e la fase di stabilizzazione.
La fase intensiva è caratterizzata dalla completa esclusione dei carboidrati, consumando quattro pietanze tisanoreica. Durante questa fase è quindi possibile utilizzare solo gli alimenti Tisanoreica, pesce, carne e verdure.

La fase di stabilizzazione prevede invece la graduale reintroduzione dei carboidrati, principalmente integrali, associati a due pietanze tisanoreica.

Terminato il protocollo alimentare si entra nella fase di mantenimento dove si consiglia di continuare a seguire un’alimentazione sana e leggera, scegliendo attentamente gli ingredienti da utilizzare e continuando a consumare anche dei pasti tisanoreica.

Tisanoreica sì, tisanoreica no

Fin dall’inizio la comunità scientifica si è mostrata abbastanza scettica nei confronti di questa nuova tipologia di alimentazione.
Sebbene permetta di perdere peso durante la prima fase, i dubbi sono principalmente dovuti alla completa esclusione di alcuni alimenti dalla dieta, lasciando spazio a pasti sostitutivi che ben si allontanano dai cibi tradizionali, e che sono oltretutto ricchi di aromi e coloranti artificiali.
Inoltre non bisogna dimenticare che un uso eccessivo di proteine, non accompagnato da una corretta quota di carboidrati, può provocare importanti stati di affaticamento a livello epatico e renale.

Vale veramente la pena scegliere di sostituire ed escludere completamente alcuni alimenti solo per perdere peso in tempi brevi quando, seguendo un’alimentazione completa, variegata, ben bilanciata, e composta da alimenti veri, è possibile ottenere gli stessi risultati basandosi unicamente sul metodo della costanza e della pazienza?

Una buona alimentazione è amica della salute.