mercoledì, 10 Dicembre 2025

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Federica Nargi, hot sulla spiaggia (FOTO)

È Federica Nargi ad infiammare l’estate della Grecia, con i suoi super bikini colorati e un fisico tutto da invidiare. Sola soletta, senza il suo bel Alessandro Matri, ma con Borriello (ex di Belen Rodriguez) come vicino d’ombrellone in una giornata di caldo e mare. Come se la starà passando la bella showgirl?

L’ex velina, dopo aver tifato Juve nella finale stellata Champions di Berlino, ha iniziato ufficialmente le sue vacanze sotto il sole cocente di Mykonos, in compagnia di un gruppo di amici, senza il suo fidanzato.

Prova costume superata per Federica Nargi, sotto gli occhi dei flash e dei più curiosi, che non si sono di certo voluti perdere lo spettacolo super hot della showgirl. La prossima tappa delle vacanze sarà Formentera. Sarà probabilmente lì che Matri la raggiungerà. I due sono una coppia da 6 anni esatti, e in molti sperano qualcosa di più: “Il matrimonio c’è nei miei piani futuri, visto che stiamo insieme da molto tempo. Però ora pensiamo a divertirci, siamo ancora giovani”, ha detto l’ex velina ai giornalisti.

Fisico statuario e bellezza da vendere per una Federica Nargi che, di certo, non si nasconde tra parei o prendisole, ma mostra a tutti gli occhi indiscreti le sue curve mozzafiato.

Il prezzo morale (e non) della violenza

Credit Photo: unadonna.it

Ieri ero alla fermata dell’autobus.
Ero seduta sotto la pensilina ad aspettare quando sento un clacson suonare ripetutamente. Ma non mi giro: sono per strada, è normale sentire il beep-beep di un clacson, penso. Qualcuno, però, stava cercando di attirare l’attenzione su di sé perché quel beep-beep risuonava a tempo. D’istinto, allora, mi volto verso la strada e da quella macchina mi fanno segno di salire. Erano le 15 del pomeriggio e quel qualcuno aveva appena scosso la mia giornata (e la mia mente) prima di ripartire con la sua macchina e andare chissà dove. Non nascondo che il mio primo pensiero è stato: “come sono vestita?”. Indossavo dei jeans lunghi, una maglia a mezze maniche nera, degli stivaletti bassi e comunque tutto questo non importa.

Nella vita sono un’aspirante giornalista e le notizie sono il mio pane quotidiano.
Prima di tutto, però, sono una donna. Io, quindi, l’ho imparato in fretta che esistono i complimenti, che poi esistono le offese, e poi gli schiamazzi dalle auto, la poca sensibilità di alcuni e la troppa volgarità di altri. Subito dopo ho appreso, inoltre, che il mio pane quotidiano si divide tra le ingiustizie che vengono urlate a perdifiato e quelle a cui, invece, nessuno da’ voce. Il risultato? Si insegna alle donne a difendersi, ma meno agli uomini ad avere rispetto. Ci si divide non dalla parte del torto o della ragione, ma da quella del debole e del più forte. Si fa leva su un’etica il cui marchio di riconoscimento è la divisa che indossi: dalla minigonna che fa poco di buono, alla giacca e cravatta che fa tanto onesto, alle divise color blu ideologico che simboleggiano la ragione (e, quindi, la forza). Questo è anche il risultato di una società in cui, ad esempio, una ragazza stuprata si domanda dove ha sbagliato e, per l’appunto, qualcuno la accuserà di essere stata troppo provocante. Anche un tribunale.

Quando si tratta di ingiustizie e morale la lista da stilare è davvero lunga.
Queste storie hanno in comune un unico grande dolore che ti logora fino a farti morire dentro. E, talvolta, non solo. Come la storia che stamattina ho appreso dall’Huffingtonpost. La riassumo: una vittima di stupro che si ritrova a dover risarcire il proprio stupratore, la somma pattuita dal tribunale di Faenza è di 40 mila euro. La lotta che l’ha condotta al termine di questa vicenda assurda è durata 7 lunghi anni. Ne aveva appena 23 quando è stata violentata dal suo professore di Arte e i 7 successivi sono stati una lunga agonia che fatta di terrore, di accuse, di lotta nel disperato tentativo di difendersi, di una giustizia che mai arriverà e dello sconforto più totale. Dopo 7 anni e la sentenza del tribunale, infatti, la ragazza decide di togliersi la vita perché sopraffatta dai sensi di colpa di aver lasciato che i suoi genitori si indebitassero fino al collo perché lei reclamava la giustizia che meritava. Quella che, se è vero, è l’unica difesa di un corpo e di una mente che, ormai, sono stati violati e macchiati per sempre.

Per chi fa il mio stesso lavoro sa quanto siano importanti i dettagli.
Raccontare nello specifico una storia aiuta chi legge ad immaginarsela davvero ed è quello che non intendo fare oggi. Quindi ho speso volutamente poche parole sull’accaduto nel rispetto di chi ne è protagonista, per me che non ne ho e per te che stai leggendo. Non intendo farlo con questa storia che nemmeno la persona dotata della più fervida immaginazione avrebbe potuto elaborare. Ma purché questa morte non sia vana.

Da donna priva di colpe come tutte le altre. Pensante e dotata di razionalità proprio come un uomo, ma a differenza di un animale che, invece, vive di istinti indomabili. Lui sì.

Crioterapia: congelarsi per dimagrire

Una nuova moda impazza tra le star internazionali: congelarsi per dimagrire.

Da Lindsay Lohan a Demi Moore, da Jessica Alba a Jennifer Aniston: tutte pazze per la crioterapia, diffusissima già da qualche tempo negli Stati Uniti. Non si può dire di no a questa nuova moda, soprattutto se mantiene le promesse che fa: si dice, infatti, che tre minuti di permanenza a -160 gradi farebbero bruciare 800 calorie, rinvigorire il metabolismo, ridurre la cellulite, sciogliere i muscoli, calmare eventuali infiammazioni, rinnovare le cellule. Basta solo indossare un costume e delle protezioni per orecchie, mani, piedi e vie respiratorie, infilarsi dentro a questo cilindro metallico e aspettare i risultati miracolosi della cura. Il freddo è amico delle donne, e chi l’avrebbe mai detto?

Il termine crioterapia deriva dal greco antico e significa letteralmente “cura con il freddo”; la crioterapia s’inserisce tra i nuovi metodi di cura, fioriti in questi ultimi decenni per il trattamento di alcune condizioni estetiche e mediche. In realtà, la crioterapia ha origini antichissime: le proprietà terapeutiche del freddo, infatti, sono note sin dai tempi più remoti.

Ma quali sono gli effetti della crioterapia? Fino a questo momento la crioterapia veniva usata dai calciatori come Cristiano Ronaldo sotto controllo medico per motivi muscolari. Ma si sa, ci sono star internazionali che esagerano anche un po’. Ora però è l’estetica a dettare regole: il freddo estremo inganna il corpo facendogli credere di essere in pericolo e quindi si attiva una modalità di preservazione; il cervello segnala di portare il sangue al cuore accelerando il metabolismo. Quando si esce il brusco ripristino della circolazione del sangue genera, secondo le stime, rinnovamento cellulare e gli altri benefici.

[Credits: D-Repubblica]

Fabrizio Corona è stato scarcerato

È una notizia di pochi minuti fa, riportata da Repubblica Milano. Il fotografo Fabrizio Corona è stato scarcerato. In queste ore lascerà il carcere di Opera dopo avere ottenuto l’affidamento ai servizi sociali nella comunità Exodus di Don Mazzi, incaricato di aiutarlo a superare i suoi problemi con la cocaina, oltre a contribuire anche al nuovo inserimento nella società.

Il giudice di sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa, ha accolto l’istanza presentata da Corona tramite i suoi legali, gli avvocati Ivan Chiesa e Antonella Calcaterra, e ha deciso per il sì all’affidamento terapeutico: “Problemi seri dal punto di vista psicologico e psichiatrico”, riporta il Corriere della Sera.
La decisione è arrivata a sorpresa questa mattina: dopo due anni e tre mesi di detenzione l’ex fotografo dei vip potrà finalmente lasciare il penitenziario.

Quali sono le condizioni di salute di Fabrizio Corona? “Ha capito di aver sbagliato in passato e ha preso da tempo le distanze da quello che era, accettando le condanne. Sta veramente male”, aveva detto l’avvocato Chiesa. “È un uomo molto provato con problemi seri dal punto di vista psicologico e psichiatrico, tanto da essere curato anche con psicofarmaci”, aveva aggiunto la collega Calcaterra.

Non abbiamo ancora notizie più dettagliate, ma vi terremo in aggiornamento continuo. Fabrizio Corona, condannato in primo grado, ha più volte definito la sua incarcerazione un “calvario”, e tantissimi sono stati in questi anni quelli che si sono opposti a questa punizione così tanto grave.