venerdì, 7 Marzo 2025

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Un’aspirina al giorno leva il tumore di torno

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Assumere ogni giorno per almeno 10 anni una piccola dose di aspirina – 75 mg – aiuterebbe a prevenire la formazione di neoplasie.

A dimostrarlo uno studio comparato compiuto dai ricercatori della Queen Mary University of London e pubblicato su Annals of Oncology. Gli scienziati hanno condotto un’indagine incrociando i dati di altre 200 ricerche sviluppate a loro volta con il fine di scoprire gli effetti che l’assunzione di aspirina comporta sulla salute umana.

I risultati sono stati sorprendenti: grazie all’acido acetilsalicilico – elemento chimico di cui è composto il farmaco – il numero di casi e di decessi per tumori all’intestino, allo stomaco e all’esofago si è ridotto di circa il 30-40%.

Non solo: l’assunzione di aspirina sarebbe anche la principale responsabile di benefici prodotti in pazienti malati di cancro alla prostata, al seno e ai polmoni. “Prendere un’aspirina al giorno è la cosa più importante che possiamo fare per ridurre il rischio di sviluppare neoplasie dopo smettere di fumare e ridurre l’obesità” sostiene Jack Cuzik, leader della ricerca.

Un’azione quotidiana semplice ed elementare, come bere un bicchier d’acqua. Che però può portare benefici enormi per la salute umana e la prevenzione contro tumori e metastasi.

Affinchè faccia sentire i suoi effetti però, l’aspirina deve essere assunta con regolarità: i soggetti adulti sani con più di 50’anni dovrebbe prendere in seria considerazione la possibilità di assumerne una piccola quantità ogni giorno, per un minimo di tempo di 5 anni e fino ad un massimo di 10.

Sempre facendo attenzione alle controindicazioni che ogni farmaco possiede. Anche l’aspirina infatti ha i suoi effetti collaterali: la riduzione della capacità coagulativa del sangue può portare a emorragie, gravi e non. Quindi il farmaco è consigliato si assumerlo, ma con moderazione. E sempre sotto lo stretto controllo medico.

Camminare un miglio ogni giorno riduce il rischio di morte nei malati di cancro

Uno studio effettuato dalla Macmillan Cancer Support e dalle Ramblers, ha riscontrato nell’attività fisica una riduzione di alcuni effetti collaterali debilitanti del trattamento del cancro, come ad esempio il gonfiore intorno al braccio, ansia, depressione, stanchezza, mobilità e cambiamenti di peso.

I malati di cancro al seno o alla prostata possono ridurre il loro rischio di morire fino a metà, passeggiando un miglio al giorno. L’attività fisica si è dimostrata un “farmaco miracoloso”, riducendo il rischio di morte fino al 40%, e per i malati di cancro intestinale, raddoppiando la distanza a piedi è stato riscontrato un dimezzamento nel rischio di morire.

I calcoli si basano sul camminare un miglio ad un ritmo moderato per circa 20 minuti. Si stima che circa 1,6 milioni dei due milioni di persone che convivono con il cancro nel Regno Unito, non sono attivi ai livelli raccomandati.

Ciarán Devane, capo esecutivo di Macmillan Cancer Support, ha detto: “La ricerca di oggi mette in evidenza la semplice realtà, che andare a piedi può salvare la vita. Non possiamo continuare a chiudere un occhio a ciò, che è una soluzione molto semplice ed evidente. L’attività fisica è un farmaco miracoloso e gli operatori sanitari devono prescrivere l’attività fisica, come camminare, come una parte standard di recupero dal cancro“.

Camminare un miglio ogni giorno riduce il rischio di morte nei malati di cancro

Non è chiaro ancora come l’attività aiuta, ma l’effetto va oltre il semplice controllo del peso, che riduce la quantità di ormoni promotori del cancro, prodotti dal grasso corporeo. Aiuta a sentirsi più felici e meno stanchi. I benefici del camminare sono numerosi. Camminare per brevi distanze regolarmente può fare la differenza per coloro che devono recuperare e gestire il cancro o altre gravi condizioni di salute.

Inoltre, una semplice passeggiata quotidiana vi aiuta anche a ridurre il rischio di altri tipi di malattie come ad esempio l’osteoporosi, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari (infarto, ictus), il diabete, e poi aiuta a perdere peso, migliora il tono dell’umore, riduce quindi la depressione, l’ansia, e migliora anche la sessualità.

In particolare, il paragone per questo studio è stato fatto con le persone sedentarie, che riferiscono di non aver tempo, a volte perché magari hanno problemi di salute, che gli impediscono di fare un’attività sportiva più impegnativa, a volte perché specialmente ora, in tempi di crisi, il costo di un abbonamento in palestra grava non poco sul budget economico familiare.

Ben venga quindi il risultato di questo studio, che mette in evidenza come anche una attività motoria semplice, di intensità moderata, facile da fare ed economica, come può essere una passeggiata, sia in grado di dare questi effetti benefici.

Camminate, passeggiate quindi! Sempre, ogni giorno camminando, meglio ancora se in compagnia, non dimenticate questo appuntamento per la vostra salute.

Lo yoga aiuta a migliorare le prestazioni cognitive negli adulti

Lo yoga è diventato popolare negli ultimi dieci anni ed è legato a molti benefici per la salute sia fisica che mentale. Aiuta l’umore e a controllare l’ansia.

La nota prof.ssa Neha Gothe della Wayne State University, ed esperta di yoga, ha di recente condotto uno studio in cui si è dimostrato come praticare l’hatha yoga aiuti a migliorare le funzioni cerebrali e le capacità cognitive negli adulti di mezza età e più anziani.

Gothe, insieme al professor Edward McAuley dell’Università dell’Illinois, ha reclutato 108 adulti di età compresa tra i 55 e i 79 anni. Dopo di che hanno suddiviso a caso i partecipanti in due gruppi: 61 hanno frequentato lezioni di hatha yoga, antica pratica spirituale che comprende la meditazione e la respirazione controllata, mentre la persona si muove attraverso una serie di posture stilizzate, tre volte alla settimana per otto settimane, mentre i restanti hanno partecipato, per lo stesso tempo e durata, a sessioni di stretching ed esercizi di tonificazione.

Al termine della prima fase di studio, i partecipanti sono stati sottoposti a test per rilevare e misurare le prestazioni cerebrali e cognitive. La loro performance cognitiva è stata testata dopo ogni sessione. I ricercatori hanno scoperto che dopo l’esercizio di yoga, le prestazioni cognitive dei partecipanti era migliorata molto di più rispetto a dopo le sessioni di aerobica o al basale.

yoga

Nello specifico, al termine delle otto settimane, il gruppo di yoga era più veloce e più accurato nello svolgere i test di memoria, sulla flessibilità mentale e di task-switching di quanto non fosse prima di aver partecipato alle sessioni. Per contro, il gruppo stretching e tonificazione non ha mostrato alcun cambiamento significativo nelle prestazioni cognitive nel corso del tempo. Le differenze riscontrate tra i gruppi non erano influenzate da fattori quali la differenza di età, il genere sessuale di appartenenza, la condizione sociale o di altri fattori demografici, hanno specificato i ricercatori.

I risultati dello studio sono considerati preliminari e quindi necessitano di ulteriori ricerche per la conferma e per rivelare i meccanismi cerebrali sottostanti, ma questo studio conferma che lo yoga ha un immediato effetto rilassante sul sistema nervoso simpatico e sulla risposta del corpo allo stress.

La respirazione e gli esercizi di meditazione hanno lo scopo di calmare la mente e il corpo e tenere lontano i pensieri che distraggono mentre ti concentri sul tuo corpo, la postura e il respiro. Forse questi processi si traducono oltre lo yoga quando si tenta di eseguire attività mentali o attività giorno per giorno.

Mangia più riso e dormirai meglio

www.riso.it

Dimenticatevi di tranquillanti, calmanti, infusi di the e camomille, il segreto per dormire meglio è mangiare più riso.

A svelarlo è una nuova ricerca condotta dalla Kanazawa Medical University, in Giappone, e poi resa nota sulla rivista Plos One. I ricercatori hanno scoperto che chi mangia più riso, soprattutto rispetto a coloro che consumano alimenti come il pane e la pasta, riposa meglio.

Ma come mai proprio il riso? Stando a ciò che spiegano gli studiosi della Kanazawa Medical University, il riso ha un indice glicemico più alto degli altri cibi ricchi di carboidrati: questo aumenta il livello della proteina chiamata triptofano, che regola e aiuta a produrre più serotina, che, tra le sue caratteristiche, ha anche quella di essere molto importante per il sonno.

Per arrivare a questi risultati i ricercatori giapponesi hanno condotto una ricerca su 1848 persone, tra i 20 e i 60 anni. Gli intervistati avevano il compito di prendere nota di tutto ciò che facevano di importante dal punto di vista alimentare – soprattutto quando mangiavano cibi quali noodles, pane, pasta o riso – e dal punto di vista del sonno: in questo caso dovevano semplicemente annotare la qualità delle loro dormite, riferendosi ad una scala internazionale.

I risultati, ottenuti grazie alla collaborazione delle quasi duemila persone coinvolte nello studio, hanno confermato che grazie all’assunzione di riso, la serotina, conosciuta come l'”ormone del buonumore”, aumenta e aiuta a dormire sonni tranquilli.

Se avete problemi di insonnia, se passate notti in bianco e se vi rigirate mille volte nel letto prima di addormentarvi, ora sapete come risolvere i vostri problemi: mangiate più riso.