sabato, 6 Dicembre 2025

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Come avere più energia al mattino

Che il buongiorno si veda dal mattino è risaputo. Che il momento del risveglio sia tragico per la maggior parte delle persone anche. Il mattino non risulta infatti essere il momento migliore della giornata, in quanto spesso si fa fatica ad alzarsi presto, a dare il meglio di sè durante le prime ore del giorno, ancorati ancora per molto tempo al letto di casa. Ci sono però alcuni piccoli trucchi e accorgimenti per poter ingranare la marcia e iniziare la giornata con il piede giusto, abbandonando tra le coperte la stanchezza e la lentezza tipica del mattino.

Dormire regolarmente

Per un buon risveglio è necessario passare notti tranquille, cercando di mantenere un orario di sonno regolare. Un adulto dovrebbe dormire fra le 7 e le 9 ore al giorno, evitando di variare gli orari, per non mandare in confusione il ritmo cardiaco. Normalmente, il risveglio migliore è quello naturale, preceduto da una fase di sonno leggero, senza il rumore di una sveglia che lo interrompa. Si dovrebbe inoltre evitare il tasto snooze della sveglia e non rimandare il momento in cui ci si deve alzare. Prolungare il dormiveglia non farà altro che peggiorare lo stato di stanchezza del corpo e della mente.

Consumare una colazione sana

La colazione non è soltanto uno dei pasti più importanti della giornata, ma è anche lo step fondamentale per affrontare le ore successive al risveglio in maniera attiva, ricaricando il corpo con l’energia persa durante il sonno. Il pasto del mattino ideale è ricco di frutta, carboidrati e proteine. Gli alimenti migliori da assumere per recuperare subito energia sono la frutta e i cereali. Una colazione ad alto contenuto di fibre può infatti aiutare a prevenire le malattie cardicahe stabilizzando la glicemia, con un carico energico pronto per essere usato durante l’arco della giornata. Anche l’idratazione è molto importante al mattino, poichè la mancanza di liquidi nell’organismo provoca la sensazione di stanchezza e sonnolenza. Un individuo sano dovrebbe infatti bere 2 litri di acqua al giorno per soddisfare il suo fabbisogno medio.

Fare attenzione ad alcolici e caffè

L’alcool spinge il cervello a risvegliarsi circa quattro ore dopo la sua assunzione, per questo motivo è meglio fare attenzione e bere poco, evitando di coricarsi subito dopo l’assunzione di queste bevande. Il caffè va invece evitato dopo mezzanotte, meglio ancora se sostituito da una tazza di tè verde.

Fare attività fisica

Fare movimento al mattino è l’deale per un risveglio pieno di energia e per mantenere una resistenza maggiore durante l’arco della giornata, permettendo inoltre di addormentarsi regolarmente la sera. Non servono grandi sforzi, ma semplici movimenti per svegliare corpo e cervello. Basta infatti fare una passeggiata o una camminata veloce per 30 minuti, fare stretching o allungamento. Coccolarsi inoltre con un massaggio al viso è l’deale per avere più energia.

Passare più tempo all’aria aperta

L’esposizione alla luce del sole aiuta a mantenersi svegli, essendo questa un potente regolatore del ciclo sveglia/sonno. Come sfruttarla? Facendo colazione all’aperto o semplicemente esponendosi alla luce del sole anche dietro alla finestra. Inoltre, per caricare corpo e mente della giusta dose di energia, il contatto con la natura è molto importante. Basterà infatti una passeggiata mattutina al parco.

Occhi secchi, mal di testa e irritabilità: sintomi da computer-dipendenti

Occhi secchi, mal di testa e irritabilità. Sono sintomi di una sindrome diffusissima, quella legata all’uso eccessivo del computer, tablet o qualsiasi dispositivo con display illuminato. Secondo nuove ricerche, chi trascorre troppe ore davanti al computer, che sia per lavoro o per svago, risulterebbe carente di una proteina indispensabile per mantenere umido l’occhio.

Stando alla ricerca dell’università Keio, a Tokyo, pubblicata su Jama Ophthalmology, sono proprio gli occhi a risentire maggiormente il malessere. I ricercatori scrivono che le persone che stanno ore ed ore davanti agli schermi luminosi tendono ad aprire gli occhi di più ma a sbattere meno frequentemente le palpebre. Ne conseguirebbe una riduzione della lacrimazione e dunque, una maggiore secchezza oculare che in alcuni casi può persino arrivare ad offuscare la vista. Gli occhi quindi risulterebbero non solo occhi secchi, ma anche rossi ed infiammati alla sera.

Eppure, per alcune persone è impossibile evitare di utilizzare un computer, perché lavorano con il portatile. In questo caso, gli studiosi consigliano di evitare di usare tablet, i-pad ed i-phone prima di andare a letto la sera, perché disturbano il sonno e lo rendono meno sereno e rigenerante. Oltre a questo, esiste qualche rimedio naturale e semplice per limitare i danni agli occhi.

Importante è concedere qualche pausa tra un lavoro e l’altro, sopratutto quando si ha la sensazione di avere gli occhi stanchi, la testa pesante, e una certa stanchezza mentale. Anche una semplice ‘pausa caffè’ con un collega o con gli amici può aiutare a distrarsi. Se questo non è abbastanza, in farmacia ed in erboristeria si possono trovare ottimi colliri a base di camomilla da utilizzare all’occorrenza ogni volta che se ne avverta la necessità. La malva, per esempio è ottima e aiuta a riposare la notte.

Si può inserire nella propria dieta maggior omega 3, contenuto nel pesce, ma anche nella frutta secca, o semplicemente un rimedio classico sono gli impacchi di acqua calda e camomilla da porre sugli occhi, così che non risultino appesantiti e arrossati.

Il sole è l’alleato perfetto contro le malattie della pelle

Il sole è un amico per l’uomo non solo perché rende vitali, ma anche perché è un prezioso alleato per combattere lo sviluppo dei tumori della pelle e altre malattie che ne conseguono. Un recente studio dei ricercatori dell’università di Edimburgo condotto su su 24 donne, e pubblicato poi sul Journal of investigative Dermatology, ha rivelato dei risultati sorprendenti per i dermatologi, che fino a poco tempo fa vietavano l’esposizione eccessiva ai raggi solari.
Prendere un po’ di sole fa bene alla pelle perché i raggi UV-A sono in grado di provocare effetti benefici: essi sono infatti in grado di ridurre la pressione arteriosa e il battito cardiaco, oltre a prevenire le dermatiti.

I raggi di tipo A, una volta penetrati nella pelle, stimolano la produzione di fattori che riducono la pressione del sangue, in modo indipendente dall’effetto vasodilatatore dovuto al calore. “Bastano 20-30 minuti di esposizione per far calare la pressione diastolica di 3-4 millimetri di mercurio – spiegano gli studiosi – basti pensare che ad una diminuzione di 5 millimetri di mercurio corrisponde una diminuzione del rischio di ictus del 34% e di ischemia del 21%“.

La pelle è un deposito di nitrati che i raggi UV-A trasformano in nitriti, in grado di ridurre la pressione arteriosa e avere effetti benefici sul sistema cardiovascolare” commenta Antonio Costanzo, direttore dermatologia alla università Sapienza di Roma-ospedale Sant’Andrea.

Il nostro studio dimostra che una esposizione al sole naturale, di 30 minuti, a mezzogiorno o nelle giornate assolate in zone del Sud Europa, dilata le arterie attraverso la pelle. Questo cambia la nostra valutazione del rapporto rischio/beneficio per l’esposizione al sole“, così commentano entusiasti gli autori dell’esperimento.

Una moderata esposizione al sole è benefica per lo sviluppo della vitamina D nelle ossa, ora sappiamo che c’è dell’altro – sottolinea Antonio Costanzo – Da evitare però che l’esposizione induca danni profondi, eritemi e scottature che facilitano l’insorgenza di tumori. Si può stare dunque al sole, con moderazione e senza scottarsi“.

Una grande scoperta che invita a stare all’aria aperta a godersi il sole, sopratutto durante l’estate, senza aver paura di scottature, ma pensando che è per il benessere del nostro corpo.

“Aiuto, non c’è campo”, arriva la sindrome della nomofobia

Credits photo huffpost

Possibile che qui il cellulare non prenda? Non c’è segnale!

Se l’avete esclamato spesso, potreste essere affetti dalla nomofobia, la sindrome da no mobile.
Sono stati gli inglesi a catalogare la dipendenza da smartphone come una vera e propria malattia, in ascesa negli ultimi anni. Ad essere colpiti giovanissimi e non solo, tutti alle prese tra notifiche, email, sms, chiamate: controllare il cellulare e rendersi conto di non essere raggiungibili è sempre più motivo di ansia e agitazione.

Per gli affetti da nomofobia la scena si ripete di frequente: ci si sposta verso una finestra, una porta sperando che magari lì ci sia almeno una tacchetta sul nostro smartphone. Perchè nell’epoca 2.0 dobbiamo essere sempre raggiungibili in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.
E anche le email di lavoro non possono più aspettare in un continuo confondersi con il tempo libero di bisogni e priorità. Pensiamo di non poterci permettere di ignorare il cellulare ed essere sempre rintracciabili è il nuovo must.

In Italia sono soprattutto i milanesi ad essere dipendenti dallo smartphone: a dirlo è uno studio condotto dalla catena di hotel di lusso Boscolo Hotels, in collaborazione con l’Associazione “Donne e Qualità della vita”.

Si stima in media che i milanesi passino fino anche a 2 ore al giorno attaccati allo smartphone, seguiti dai torinesi, con un’ora e quaranta circa di connessione,subito dopo i fiorentini con un’ora e mezza. Di contro a L’Aquila sono solo quaranta i minuti totali al giorno, a Catanzaro 35 e ultimi i molisani, con una media di mezz’ora al giorno di connettività a Campobasso.

Smartphone mania, quindi, che in Italia risulta in crescita: due terzi degli italiani hanno almeno uno smartphone in casa, contro il 49% dello scorso anno. Rispetto al 2013, aumenta il numero di persone che ogni giorno accede dal cellulare a internet e quindi a social network e whatsapp.

Ma senza un cellulare cosa accadrebbe? L’85% degli intervistati ha risposto che senza si sentirebbe pù solo, il 62% che così lavorerebbe di meno, il 45% avrebbe una vera e propria crisi di astinenza e il 28% attacchi di panico. Solo il 6% dichiara di non essere dipendente.

Fonte ansa.it