domenica, 24 Novembre 2024

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Troppo sesso provoca rischi alla salute

Gli eccessi fanno male in tutti i campi e la parola chiave è equilibrio. Questo principio vale anche per il sesso.

Due studi americani, infatti, ad opera della Stanford University in California e dall’Università del Michigan hanno messo in evidenza che i danni alla salute per chi abusa nel sesso sono dietro l’angolo.

In realtà, che sia troppo o troppo poco, non cambiano i risultati: problemi sono stati riscontrati in entrambi casi. Nel caso di abuso i risultati della ricerca hanno evidenziato un invecchiamento precoce e quindi un abbassamento dell’aspettativa di vita, nel caso di un’attività sessuale scarsa vi è un deperimento di alcune cellule fondamentali del nostro organismo.

Sesto senso: è lo stomaco l’origine delle intuizioni

dailymail.co.uk

Il modo di dire ‘agire di pancia è agire d’istinto’ ha trovato una conferma scientifica.

Un team di ricercatori del Politecnico federale di Zurigo ha scoperto come il sesto senso – che è innato in ciascuno di noi – non sia legato esclusivamente al cervello ma anche allo stomaco.

Il nervo vago – quello che connette l’area intestinale con quella cerebrale – è infatti un trasmettitore di emozioni: quando si ha la sensazione di essere stati traditi, ad esempio, il nostro stomaco invia dei segnali al cervello che li rielabora e li trasforma nel famoso ‘sesto senso’.

Tutto ciò è il prodotto di uno studio compiuto su dei topi ai quali è stato reciso il nervo vago, con il risultato che gli animali sono diventati molto meno cauti e timorosi di fronte ad una imminente minaccia esterna.

“Siamo stati in grado di mostrare per la prima volta che l’interruzione selettiva del percorso del segnale dallo stomaco al cervello cambia modelli comportamentali complessi. Tutto ciò era invece tradizionalmente attribuito al solo cervello” ha affermato il responsabile della ricerca Urs Meyer.

Lo studio dunque mostra come anche lo stomaco abbia una voce in capitolo nel modo in cui si sviluppa in noi il sesto senso e la nostra risposta alla paura.

Un punto ancora da chiarire resta quello di quali siano i segnali precisi che il nervo vago invia al cervello nel momento in cui si sviluppano certe sensazioni.

Ma i ricercatori sono fiduciosi: attraverso ulteriori studi si arriverà a comprendere in maniera chiara il ruolo di tale nervo e che tipo di dialogo si instauri fra il nostro cervello e lo stomaco.

Yoga o Pilates, questo è il dilemma

Lo Yoga e il Pilates appartengono a due pensieri differenti, pur avendo molte cose in comune. Sono due delle attività più praticate dalle celebrità, ma anche da chi desidera avviarsi a una pratica sportiva, che non richieda uno sforzo eccessivo o un impegno faticoso. Yoga e Pilates sono ideali per chi vuole aiutare non solo il proprio corpo ma anche la mente, essendo infatti in grado di dare benefici al fisico, rimettendolo in forma con esercizi specifici e alla mente grazie al rilassamento e alla concentrazione su se stessi che queste discipline comportano.

Origini

La pratica dello Yoga nasce in India oltre due millenni fa come pratica spirituale che mette in stretta relazione mente e corpo. La parola stessa significa unire, imbrigliare. Posizioni, respiro e concentrazione sono quindi una pratica d’integrazione tra corpo, mente e spirito alla ricerca di uno stato collegato, senza separazioni.

Il Pilates invece è una pratica atletica nata nella prima metà del ‘900 grazie a Joseph Pilates, un uomo che non si è arreso alla salute cagionevole, all’asma e ai propri impedimenti fisici, sviluppando un metodo di riabilitazione e potenziamento della struttura muscolare e flessibilità. Ha inventato il macchinario per far esercitare i pazienti immobilizzati a letto. Quella che è poi diventata la moderna attrezzatura Pilates, oggi utilizzata nelle palestre di tutto il mondo.

Yoga o Pilates, questo è il dilemma

Lo Yoga è prevalentemente una pratica libera che necessita solo di un tappetino. Una volta approfondite sequenze e posizioni, quelle possono essere eseguite ovunque e in ogni momento. Per il Pilates invece sono necessari complessi macchinari e palloni voluminosi. Infatti questo tipo di attività può essere praticata prevalentemente in palestra, più che in casa propria. Durante una lezione di Yoga si bruciano tra le 150 e le 300 calorie, mentre con il Pilates si brucia di più, tra le 200 e le 400 calorie. Il primo è generalmente più economico e accessibile, mentre il secondo varia a seconda che si tratti di una lezione collettiva o individuale.

Benefici generali

Lo Yoga è una disciplina in grado di allentare sin dalla prima lezione il livello di stress e ansia quotidiana, grazie agli esercizi e ai metodi di respirazione che regolano la pressione e garantiscono un miglioramento nel metabolismo, ma anche per quanto riguarda in maniera più generale la salute di chi la pratica. Aumenta inoltre la capacità di concentrazione mentale, favorendo un’attitudine alla meditazione, per ritrovare il contatto con se stessi, diventando padroni del proprio corpo.

Il Pilates favorisce lo sviluppo graduale di una muscolatura rinforzata, soprattutto nella zona addominale, l’allungamento muscolare che migliora l’aspetto dei muscoli e la loro elasticità, inoltre dona maggiore flessibilità e controllo del corpo. Essendo un metodo adatto al miglioramento della postura, il Pilates può essere adatto anche a riabilitare il corpo in seguito a un incidente o a perfezionare il portamento e ottenere un aspetto tonico e magro. Anche in questo caso gli esercizi di respirazione agiscono sulla mente, permettendo un perfetto equilibrio e rilassamento.

Yoga o Pilates, questo è il dilemma

Mindfulness, la consapevolezza che combatte lo stress

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Nella vita frenetica di oggi lo stress è diventato un compagno costante e onnipresente nella quotidianità di molti. A lavoro, nella vita privata e a volte anche nei momenti di solitudine, essere in ansia è come un fantasma o una palla al piede che ci accompagna in ogni momento della giornata.

Una recente ricerca ha osservato come una donna su 5 confessi di vivere in uno stato d’ansia per una gran parte o addirittura per tutto il giorno. Ma ancora più terribile risulta un altro dato: solo nell’ultimo anno sono state emesse ben 53 milioni di prescrizioni per farmaci antidepressivi.

Una nuova tecnica però molto meno invasiva e dannosa dei medicinali è quella del Mindfulness. Esso consiste nel raggiungere la consapevolezza delle azioni che si stanno compiendo in un certo momento, in modo da concentrarsi su quello che si sta facendo così da non farsi prendere da ansie o paranoie.

Il modo per iniziare è molto semplice: utilizzare una tecnica di respirazione particolare che consenta di focalizzare la propria attenzione sull’azione e da liberare la mente da altri pensieri.

Tutto ciò che si deve fare è contare fino a sette mentre si inspira e poi fino ad undici durante l’espirazione. Il segreto sta tutto nel respirare costantemente ed in tranquillità, ad un ritmo che sia quello più congeniale per il proprio fisico.

Questa tecnica la si può eseguire solo una volta oppure si possono fare più ripetizioni: tutto dipende da quando ci si sente più tranquilli e meno stressati. Studi scientifici dimostrano che il Mindfulness può essere utile per rafforzare il controllo delle proprie emozioni, di modo tale che se si è arrabbiati o infastiditi queste sensazioni non prendano il sopravvento sulla nostra parte razionale.

La consapevolezza aiuta quindi ad avere una visione più equilibrata della situazione quando si è sotto stress ed è una tecnica utile a preservare e mantenere buona ogni relazione umana.