sabato, 27 Luglio 2024

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Il sonnellino pomeridiano incrementa attenzione e produttività

Vita, libertà, sicurezza: questi alcuni dei Diritti Universali dell’Uomo. Ma chi ha dimenticato di citare il sonnellino pomeridiano?

Il professor Richard Wiseman si fa carico dell’appello degli amanti della siesta, spiegando, nel suo nuovo libro, delle semplici tecniche, fondamentalmente pro-sonnellino, in grado di garantire il giusto riposo quotidiano, necessario per svolgere alla perfezione le ordinarie occupazioni.

Già nel 1980, uno scienziato di Chicago ha analizzato attentamente le conseguenze della mancanza di sonno, utilizzando dei topi come cavie. Monitorando la loro attività cerebrale, attraverso una macchina collegata ad alcuni dischi sui quali erano posti gli animali, appena questa cessava, il disco ruotava leggermente in modo da destare nuovamente la bestiola. Perdita di peso e una sfumatura giallastra della pelliccia dopo una settimana, morte dopo un mese. Questa la drammatica conseguenza della mancanza di sonno.

Più recente è stato invece lo studio del professor Gregory Belenky, che, con i suoi colleghi del Sleep And Performance Research Centre della Washington State University, ha dimostrato come anche una quantità minima di sonno sottratto possa influire dannosamente sulla vita di ogni individuo.

Il suo studio prevedeva l’analisi su diversi gruppi di pazienti: alcuni riposavano per nove ore, altri meno di cinque ore e un terzo gruppo per sette ore. I primi erano in grado di rimanere vigili durante tutta la durata della giornata, contro i secondi soggetti facilmente a distrazione e stanchezza. I terzi, invece, apparivano per i primi giorni vigili, per poi presentare gli stessi sintomi del secondo gruppo, dopo qualche giorno.

E se lavoro, figli, preoccupazioni e quant’altro, non permettono di beneficiare di un tempo così lungo da dedicare al riposo, gli scienziati propongono semplici tecniche di organizzazione temporale per concedersi autonomamente una sensazione di riposo e benessere durante l’arco della giornata.

Partendo dal presupposto che il sonno giornaliero previsto deve contare quattro/cinque cicli da novanta minuti, in cui attuare le quattro fasi non-REM e l’unica fase REM (quella in cui sogniamo), se durante la notte non è possibile soddisfare questa esigenza, il sonnellino pomeridiano giungerà a soccorrerci con il suo rosso mantello.

Incremento della memoria, maggiori aspettative di vita, umore migliorato, attenzione, relax psico-fisico: questi i vantaggi della pennichella, ogni giorno. Una buona abitudine, dunque, che deve essere misurata e adattata ad ogni personale esigenza e che si mostrerà in grado di migliorare davvero il nostro rendimento, a lungo termine.

Qui di seguito una tabella ad indicare il momento ideale per un riposino in base all’orario di sveglia mattutina.

Il sonnellino pomeridiano incrementa attenzione e produttività

Niente più scuse, quindi, per i più pigri e un motivo per non dare aria ai denti per gli altri: la pennichella salverà il mondo. O quantomeno lo farà riposare.

Hatha Yoga per principianti

Non occorre certo essere un guru per decidersi a fare un po’ di yoga: per chi è alle prime armi, bastano semplicemente abiti comodi, luce soffusa e musica rilassante. Una volta create le condizioni ottimali a srotolare il proprio tappetino, non resterà che iniziare ad assumere, con regolarità quotidiana, poche posizioni basilari: la familiarità con quest’antica e affascinante disciplina orientale, capace di far rientrare in contatto il corpo e la mente, sarà pressoché immediata.

Fonte: www.wikihow.com
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Chakra della Corona (Sahasrara): mettetevi a quattro zampe, col viso rivolto verso il basso, nella Posizione del Cane a Testa Bassa (Adho Mukha Svanasana). Mantenete la posizione per 10 respiri (ciascun respiro consta di un’inspirazione e un’espirazione) e soffermatevi a sentire il sangue mentre fluisce alla testa e risveglia il Chakra della Corona, che favorisce il potenziamento e il rilassamento del sistema nervoso;

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Chakra del Terzo Occhio (Ajna): adesso, portate le spalle al petto e assumete la Posizione Fetale (Balasana). Concentratevi sul punto a metà tra le due sopracciglia per sentire l’energia del vostro Terzo Occhio, che presiede all’intuizione, alla comprensione e alla creatività psichica;

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Chakra della Gola (Visuddha): Sdraiatevi di schiena e assumete la Posizione del Pesce (Matsyasana). Mantenetela per cinque respiri e concentratevi sulla vostra gola, per riattivare il vostro contatto percettivo col mondo esterno;

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Chakra del Cuore (Anahata): girandovi su voi stessi, sedetevi e incrociate le gambe, assicurandovi che la schiena stia dritta. Chiudete gli occhi e inspirate profondamente, visualizzando l’aria inspirata che “tocca” il cuore, e poi espirate, visualizzando l’aria che allenta la sua “presa” sul cuore. Da ripetere 10 volte, per stimolare le forze più nascoste della vostra interiorità;

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Chakra dell’Ombelico (Manipura): Stendetevi a pancia sotto e assumete la Posizione dell’Arco. Concentratevi sul vostro stomaco, per poi rilassarvi. Da ripetere due volte per risvegliare la considerazione del sé;

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Chakra dell’Osso Sacro (Svadisthana): mentre siete ancora a pancia sotto, rilassate le gambe e stendetele a terra. Posizionate le mani sul pavimento, alla stessa altezza delle spalle, e assumete la Posizione del Cobra (Bhujangasana). Mantenete la posizione per un respiro, concentrandovi sull’osso sacro, poi rilassatevi. Da ripetere due volte, per aumentare il moto della coscienza verso l’esterno, verso la socializzazione;

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Chakra della Radice (Muladhara): questo chakra è quello più propriamente legato all’effettiva consapevolezza del proprio corpo. Giratevi di schiena e rilassatevi, assumendo la Posizione del Cadavere (Savasana). Concentratevi sulla sensazione stessa dell’essere a terra e non muovetevi per due minuti.

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• Una volta finito, rialzarsi lentamente, roteando su se stessi per rialzare il busto. Namasté.

Ora legale, arrivano i problemi. Ecco come sopravvivere

Con la primavera arriva anche l’ora legale. Tra il 30 e il 31 di Marzo si dovranno spostare in avanti di un’ora le lancette di tutti gli orologi – fatta eccezione per gli smartphone e i pc che ci risparmiano la fatica facendo tutto in automatico.
Come tutte le cose, ci sono aspetti positivi e negativi. Esser riscaldati dai raggi solari che diventano sempre più forti e accoglienti man mano che avanza il tempo, risparmiare un’ora di luce elettrica e avere una bolletta meno pesante. Ma le negatività?

Fra i disturbi più comuni e attesi del “cambio d’ora” c’è sicuramente lo stress dovuto alla mancanza di sonno. Mettendo gli orologi un’ora in avanti, di fatto, si perde proprio una di sonno. Un’ora sembra esser davvero poco e con il passare dei giorni i ritmi si vanno regolarizzando, ma ore di sonno perduto, minuti e secondi accumulati portano ad un vero e proprio jet-lag.
La soluzione? Tisane rilassanti o alla melatonina per regolare l’alternanza sonno-veglia.

La mancanza di sonno nei casi più gravi può addirittura causare un infarto. Gli studi hanno verificato come nei due giorni successivi all’entrata in vigore dell’ora legale, aumentasse vertiginosamente il tasso di persone colpite da infarto. Per prevenire il rischio, gli esperti consigliano di anticipare la sveglia di circa mezz’ora durante il week end che sancisce il passaggio dall’ora solare – attualmente in attivo – a quella legale – che entrerà in vigore la notte del 30 Marzo.

Buone notizie per tutte le “attenti alla linea”: anticipando l’ora di pranzo e cena, l’appetito manca. Come rimediare? Anticipare l’ora dei pasti, così, con il tempo, il corpo – e l’intestino – sarà pronto e abituato a “sentir fame” alle 12:30/13:00 – che corrispondono alle 13:30/14:00 del periodo “senza ora legale”.

Non solo cambio di stagione, allergie, polline e alberi in fiori, problemi in famiglia, al lavoro, nello studio. Mutuo, tasse, semafori sempre rossi. Non basta tutto ciò ad innervosirci. Nel periodo di reintroduzione dell’ora legale il nervosismo cresce a livelli esponenziali; si diventa altamente irritabili e scontrosi. Niente panico, non siete voi, non è colpa vostra. Bastano solo camomille, oli essenziali, relax e tutto tornerà alla normalità.

Dal Canada uno spray nasale contro la depressione

Un gruppo di ricercatori del Campbell Family Mental Health Research Institute ha sviluppato uno spray nasale in grado di somministrare un peptide che tratta la depressione e che potrebbe costituire un futuro valido approccio terapeutico alternativo. La ricerca e’ stata pubblicata sulla rivista Neuropsychopharmacology.

Il sistema, che prevede l’inalazione del farmaco, e’ stato sviluppato in collaborazione con la societa’ americana Impel NeuroPharma e ha dimostrato di riuscire a far giungere il peptide nella zona corretta del cervello, alleviando così i sintomi simili ala depressione in modelli animali.

E’ la prima volta che un trattamento che si basa su un peptide viene effettuato attraverso uno spray nasale, nello specifico caso della cura della depressione. Questa ricerca ci porta un passo più vicini alla sperimentazione clinica” ha spiegato Fang Liu, coordinatore dello studio presso il Centre for Addiction and Mental Health (CAMH). Il peptide interferisce con il legame che si crea fra due recettori dopaminci, il D1 e il D2. Il team di Liu ha scoperto in precedenza che questo legame era piu’ alto nelle persone affette da forme gravi di depressione e alterarlo aveva un effetto anti-depressivo.

Oltre cinque milioni di persone soffrono in Italia di questo disturbo e questo studio con i conseguenti risultati, offre una valida alternativa alle cure tradizionali, come psicofarmaci o, in alcuni casi, elettroshock, riducendo gli effetti collaterali al minimo.