sabato, 23 Novembre 2024

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Sesso in gravidanza: si può

Salvo controindicazioni segnalate esplicitamente dal medico, fare sesso in gravidanza non costituisce un pericolo né per la donna né per il bambino. Al contrario, numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’attività sessuale in stato interessante può soltanto giovare alla vita di coppia.

Solitamente, infatti, avere un nascituro in arrivo funge da deterrente sotto le lenzuola: i futuri genitori, temendo che fare sesso possa comportare danni al feto o complicazioni durante il parto, finiscono col ridurre i propri rapporti sessuali al limitato e casto scambio di effusioni. In più, se da un lato le donne si focalizzano esclusivamente sulla gravidanza mettendo completamente da parte i propri appetiti, d’altro canto, anche gli uomini risentono del peso dissacrante che il proprio slancio sessuale potrebbe avere nei confronti della “intoccabile” condizione della maternità.

La realtà, però, è ben altra: il sesso in gravidanza, oltre a non essere in alcun modo nocivo, è un’esperienza assolutamente piacevole, soprattutto per le donne. E questo perché le sensazioni provate dalle donne incinte tendono nella maggioranza dei casi ad essere avvertite con intensità maggiore: così, fare sesso col pancione viene a configurarsi quale fonte di piacere, più che di timore, per tutte le future madri, che peraltro scongiureranno in tal modo anche la possibilità di andare incontro a un parto prematuro. Senza trascurare, poi, il dato significativo dell’immediatezza con cui, dopo la nascita del bambino, la coppia potrà ritrovare il feeling sessuale generalmente ripristinato a gran fatica dopo lunghi mesi di inutili privazioni.

Troppe abbuffate e tante calorie: ecco come smaltire le uova di Pasqua

Uova di Pasqua da 800 calorie. Non serve rabbrividire al solo odore di cioccolato o pensare già alla prova costume tra qualche mese. Come “smaltirlo”? Bisogna escogitare. Per un uovo di quelle “dimensioni” caloriche serviranno sicuramente più di 4 ore di camminata (meglio se a passo svelto).
Per i più dinamici un’ora e venti di corsa o anche 61 minuti di burpees, esercizi a corpo libero che fanno lavorare i muscoli. Questa la “scheda” dinamica e fitness dell’esperto inglese Darren Casey, che, in occasione delle festività pasquali, regala soprattutto ai vecchi e saggi trasgressori della linea un vero e proprio insieme toccasana per rimediare allo “sgarro” delle feste.

Se il gusto è cioccolato al latte e ci lasciamo andare a mezzo uovo di Pasqua, pari a 180 calorie – spiega Casey – l’equivalente per smaltirlo è di circa 50 minuti di camminata o 20 minuti di corsa a velocità molto sostenuta – insomma, per chi è già avvantaggiato. Per chi ha la “tartaruga al contrario”, chi l’ha donata al WWF e chi quest’estate punterà sulla simpatia, si consiglia un viaggio di pellegrinaggio a Lourdes. In alternativa ci sono il training metabolico, costituito da esercizi molto duri da sostenere per 8 minuti circa, o i burpees, gli esercizi a corpo libero, per 13 minuti. Se invece avete scelto un uovo al cioccolato fondente e se ne mangia poco meno della metà – circa 250 calorie – serviranno un’ora e 15 minuti di camminata non-stop, 35 minuti di corsa a ritmo sostenuto oppure 17 minuti di training metabolico o 19 di burpees.

Insomma, che siano fondenti o al latte, colorate, fai da te, decorate, grandi o piccole, le uova di cioccolato sono da sempre le protagoniste della nostra Pasqua e delle nostre tavole. Basta non esagerare.

Yoga al naturale, per mettere a nudo la propria verità

Ritrovarsi nudi nel bel mezzo di una lezione è probabilmente uno dei peggiori incubi di sempre, ma non quando si tratta di una lezione di Yoga. Praticare Yoga al naturale sta diventando un’attività sempre più popolare nelle palestre londinesi, dove ci si spoglia nella penombra per concedersi un paio d’ore di meditazione in totale silenzio, a occhi chiusi, prima di rientrare di soppiatto nei propri panni e andarsene senza proferire parola.

Si tratta, tuttavia, di una pratica che, in realtà, affonda le sue radici in tempi antichissimi ed è tuttora in uso presso figure religiose di spicco in India. Negli anni ’60, lo “Yoga a nudo” si diffuse soprattutto tra i seguaci del movimento Hippie americano e oggi ritorna in voga grazie ai sempre più celebri corsi misti che si tengono a New York e a Los Angeles. A Londra, la componente è ancora prevalentemente maschile: l’unico centro in cui si possano seguire lezioni miste in tutta l’Inghilterra è il Naked Yoga London, dove anche l’insegnante Annette istruisce i suoi allievi completamente nuda.

Lo Yoga al naturale è, senz’altro, un modo per superare i propri complessi fisici e accrescere la fiducia in se stessi, ma è soprattutto un’attività critica nei confronti del capitalismo occidentale: spogliandosi, infatti, le persone sono tutte uguali. Nessuno short sportivo all’ultimo grido di cui vantarsi: l’unica cosa a contare davvero è il proprio corpo – e, forse, anche l’anima.

Molte sono le donne ossessionate dai propri difetti fisici che hanno tratto immenso beneficio nel praticare Yoga al naturale e che hanno così trionfato definitivamente sulle proprie fisime. La nudità, però, non è indispensabile al Naked Yoga London, dove ciò che si promuove di più è l’accettazione degli altri e di se stessi. Ad ogni modo, praticare Yoga in totale nudità resta la sola maniera di farne un esercizio rigenerante: superare il fatto che si è nudi, cioè nella condizione di vulnerabilità per antonomasia, significa acquisire, per contro, una forza altrimenti condannata a non svelarsi mai.

Cosa dice la posizione in cui dormite della vostra coppia?

Credit: deabyday.tv

Siete di quelli che dormono rannicchiati contro il partner durante la notte? Oppure preferite avere ognuno e i propri spazi per riposare?
Una nuova ricerca dimostra come la posizione in cui dormiamo con il nostro partner rivela molto circa la forza della nostra relazione.

La chiave di lettura è la distanza: le coppie che dormono lontane meno di un centimetro sono, o saranno, di gran lunga più felici rispetto a quelle che dormono con una distanza maggiore.
Questo studio è stato condotto su 1.100 persone, 550 coppie.
La ricerca è stata pubblicata sul Edinburgh International Science Festival, e si estende fino ai rami della psichiatria.

Dalle ricerche è emerso che il 42% delle coppie dorme “schiena contro schiena”, il 31% nello stesso senso e solo il 4% dorme “faccia a faccia”.
Circa il 34% dei partner dormono toccandosi, il 12% di questi passa la notte a meno di un centimetro di distanza e, infine, il 2% dei partner dormono separati da più di 30 centimetri.
Il risultato è che quelli che dormono vicini, “faccia a faccia” – e ancora di più quelli che dormono toccandosi – tendono ad essere più felici.

Lo psicologo Richard Wiseman ha detto “Ninety four per cent of couples who spent the night in contact with one another were happy with their relationship, compared to just 68 per cent of those that didn’t touch – e ancora – this is the first survey to examine couples’ sleeping positions, and the results allow people to gain an insight into someone’s personality and relationship”.

Lo studio ha dimostrato anche che le persone che giacciono rannicchiate in posizione fetale sono suscettibili, ansiosi e sensibili alle critiche della rispettiva dolce metà. Quelli che, invece, dormono in una posizione semi-fetale, con le ginocchia rannicchiate, cercano sempre compromessi, senza prendere mai posizioni estreme.
Tutti quelli che dormono “a pancia in giù” tendono ad essere fiduciosi, aperti, espansivi, e sempre alla ricerca di nuove sensazioni ed emozioni.

Voi? Come dormite?

[Credit: DailyMail]